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Discussione: Cristiani d'Oriente

  1. #1
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    Predefinito Cristiani d'Oriente

    Con il presente argomento vorrei catturare e focalizzare l'attenzione degli ortodossi, che visitano questo sito, sui nostri fratelli cristiani che ancora vivono nel continente d'origine del Cristianesimo cioè l'Asia. Anche le divisioni sono antichissime paradossalmente ci sono anche molto vicini e ritengo che sia con queste comunità che noi Ortodossi dovremo cercare un dialogo lasciando perdere le false ed interessate unioni che ci propina la Cristianità d'Occidente.

    ARMENI:

    Queste immagini sono tratte dall'annuale pellegrinaggio che gli armeni dell'Iran (la comunità cristiana più influente e numerosa del paese) fanno ad una delle chiese cristiane (ancora in piedi) più antiche di Persia: la chiesa di S.Taddeo chiamata anche "Ghara Kelisa" (= la Chiesa Nera) - provincia dell'Azerbaijan Occidentale - le officiature vi vengono svolte solo una volta all'anno e al pellegrinaggio vengono ammessi solo i cristiani.

    questa è la Chiesa

    foto del pellegrinaggio.

    donne cristiane (armene) che baciano il S.Vangelo.

    due sacerdoti con un archimandrita mentre benedice i fedeli con la reliquia.

    Le foto sono tratte dal sito "Armeniapedia.org" e dal sito esterno "ramayana.si"

  2. #2
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    Predefinito

    Sempre alcune notizie ovviamente sommarie e non esaustive sulla Chiesa Apostolica Gregoriana (Armena):

    Il Cristianesimo fu predicato in Armenia dai due Apostoli Taddeo e Bartolomeo. Nel 301 il regno Armeno proclamò il Cristianesimo religione nazionale grazie alla conversione del re Tiridate III ad opera di San Gregorio l'Illuminatore. Nel 380 viene inventato l'alfabeto armeno, mentre l'occupazione dei Persiani impedisce alla Chiesa Armena di partecipare al Concilio Ecumenico di Calcedonia (e non ne riconoscerà nessun'altro).
    La sede del Katholikòs varia a seconda delle vicende politiche di questo nobile (e sfortunato) popolo. Ejmiatsin, Dvin,Aghtamar, Hromkla, Sis.
    Sempre a seguito delle vicende politiche vengono creati degli altri Katholikoi: 1337 Gerusalemme, 1461 Costantinopoli oltre a quelli della Santa Sede di Ejmiatsin e della Casa di Cilicia, più un piccolo Patriarcato a Aghtamar (lago di Van) che sparirà a causa dei genocidi.

    I Katholikoi attuali sono:
    S.S. Karekin II Katholikòs di tutti gli Armeni della Casa Madre di Ejmiatsin.
    S.S. Araam I Katholikòs della Casa di Cilicia.
    S.B. Torkom Manooghian Patriarca di Gerusalemme.
    S.B. Mesrop II Patriarca di Costantinopoli.

    La Divina Liturgia Armena si basa su quella di Gerusalemme ed è, unitamente al canto religioso, una delle più belle liturgie Cristiane.
    Interno della Cattedrale della Casa di Cilicia. (visibile all'estrema dx. il velo che nelle Chiese Armene e Siriache sostituisce l'Iconostasi)
    veduta esterna della medesima Cattedrale.

    le foto sono tratte dal sito degli Armeni di Cilicia: cathcil.org

  3. #3
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    Predefinito Siriaci

    Dopo gli Armeni in una ipotetica discesa verso il sud troviamo un'altra gloriosa Chiesa Orientale, la Chiesa Siriaca il cui Patriarca risiede a Damasco:

    fotografia di S.Santità Ignatius Zakka Iwas - 122^ successore di S.Pietro - nel Trono di Antiochia.

    mentre in questa foto vediamo ritratti i proto-gerarchi delle tre Chiese Orientali in M.O. Da sinistra:
    il Katholikòs Armeno di Cilicia S.S. Aram I, il Papa Egiziano (=Copto) di Alessandria S.S. Shenouda III, il Patriarca Siriaco di Antiochia S.S. Ignatius Zakka I Iwas.
    Per inciso S.S. Shenouda III è il venerato capo della Cristianità più numerosa in terra d'Islam.

    (le foto sono tratte dal bel sito: syriacchristianity.org)

  4. #4
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    Predefinito Chiesa Cristiana Siriaca

    Senza voler essere esaustivi riporto una cronologia (per sommi capi) di questa gloriosa Chiesa Cristiana:

    Dopo aver ricevuto il nome di Cristiani in Antiochia di Siria, il Cristianesimo si diffonde rapidamente in tutta la regione, aiutato anche dalla conversione del re di Edessa (la Città della Sindone) Agbar VIII (206 D.C.).
    A seguito delle dispute tra Calcedonesi e Monofisiti, il Papa Monofisita di Alessandria consacra vescovo Giacomo Baradeo.
    Questi travestito da mendicante (da cui il nomignolo) percorse tutte le province orientali dell'impero,consacrando vescovi ed ordinando sacerdoti. Alla fine delle sue peregrinazioni ebbe ordinato 2 patriarchi, 27 vescovi e migliaia di sacerdoti e diaconi. In pratica mise le basi di una comunità ecclesiale siriaca monofisita.
    Solo le zone costiere culturalmente elleniste rimasero fedeli al Patriarca di Antiochia Calcedonese e per questo vennero scherniti con il nomignolo di Melkites (gli uomini del Re=Vasilevs=Imperatore). Appellativo che in Oriente identifica gli Ortodossi e non i Cattolici di rito greco.
    Nel 304 un gruppo di cristiani guidati da un mercante di nome Tommaso di Cana e dal Vescovo Giuseppe fuggono in India per sfuggire alle persecuzioni dei Persiani.
    Nel 522 il navigatore Cosma Indicopleuste trova delle comunità cristiane "siriache" nell'India meridionale e a Ceylon (se fossero Monofisiti e/o Nestoriani è motivo di contesa a tutt'oggi).
    Con l'occupazione persiana del 604 la Chiesa Siriaca progredisce anche in Mesopotamia (a danno dei Nestoriani) ed istituisce una giurisdizione speciale per quei territori: il Mafrianato.
    Secoli XII e XIII periodo del "rinascimento siriaco" - ultimo momento di splendore della lingua siriaca - capolavori letterari, filosofici e storici dei vescovi: Jakovos Bar Salibi di Diabekr, Severos Bar Sakku ed ovviamente il celeberrimo Gregorios Ibn al 'Ibri (=Barhebreo) figlio di un ebreo convertito.
    XIV secolo i genocidi di Tamerlano danno inizio alla decadenza della Chiesa Siriaca.
    1665 persecuzioni ad opera dei missionari cattolici (e dell'esercito portoghese) in India e ritorno di molti cristiani di "San Tommaso" sotto l'omoforion del Patriarca Siro di Antiochia.
    Secoli XIX^ e XX^ massacri di Siriaci Ortodossi in Turchia.
    Analizzando il numero delle diocesi, possiamo farci un'idea del tracollo subito dalla Chiesa Siro-Ortodossa a seguito delle invasioni di Tamerlano e delle successive guerre e stragi. All'epoca del "rinascimento" esistevano 20 sedi metropolitane e ca.100 eparchie diffuse in tutto il M.O., alla fine del XVI secolo rimanevano 5 sedi metropolitane e 20 vescovi.


    visita dell'attuale Patriarca al monastero di Mor Gabriel Dayro (Turchia). Foto da guardare molto bene, probabilmente i cristiani rimasti sul Tur Abdin sono quasi tutti lì........


    Foto tratta dal 3^ viaggio Apostolico svolto dal Patriarca in India (anno 2004). Si riferisce alla celebrazione del suo Giubileo, a cui parteciparono circa 2 milioni di fedeli.
    Altra foto di Sua Santità mentre si reca in una Chiesa del Kerala (India) - L'altro vescovo sulla "patriarca-mobile" è il Katholikòs dell'India S.B. Mor Basilios Thomas I^

    Le foto sono tratte dai siti :"apostolicvisit.cjb.net" e "syriacchristianity.org"

  5. #5
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    Predefinito Cristianità Siriaca

    Segnalo questa rivista on line" www.socdigest.org/"The Syriac Orthodox Christian Digest" - Mese febbraio 206 -

    Fra i tanti articoli una biografia del citato Barh Ebreo - il famoso e colto Metropolita figlio di un ebreo convertito al cristianesimo e Mafriano dell'Est (1266-1286).


    e di un Patriarca di Antiochia (canonizzato da quella gloriosa Chiesa)

    Sua Santità Moran Mor Elias III ^

    (Tutte le immagini sono tratte dalla citata rivista)

  6. #6
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    Predefinito Siro-Ortodossi

    Allego alcune foto di monasteri molto importanti nella storia della Chiesa Cristiana Siro-Ortodossa:

    -- Mardin (Turchia di SE) il monastero di Deyrulzafran o Kurkmo Dayro (in siriaco) .

    sempre il Monastero di Kurkmo Dayro (Turchia)

    le foto sono tratte dal sito internet del Monastero www.deyrulzafaran.org

    il Monastero Siro-Ortodosso di S.Marco in Gerusalemme.


    l'antico monastero di Mor Mattai Dayro (Iraq - Mosul)
    Fondato nel IV secolo, fu residenza del citato Mafriano Mor Gregorius Bar `Ebroyo (Barhebreo) dal 1264. Questo Monastero diede alla Chiesa Siro-Ortodossa 2 Patriarchi di Antiochia, 7 Mafriani e 24 Metropoliti.

  7. #7
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    Predefinito

    I secoli XV e XVI furono molto difficili per la Chiesa Siriaca, invasioni, guerre ed eccidi impedivano i contatti tra le varie eparchie, soprattutto con la comunità più isolata cioè quella Indiana, esponendola alla propaganda sia dei Nestoriani (Assyri) che dei latini.
    Il primo incontro (1498) fu neutro, Vasco de Gama scoprì con stupore la presenza in Kerala di decine di migliaia di cristiani ed il missionario Francesco Saverio fu sufficentemente intelligente da svolgere il suo apostolato tra i pagani lasciando in pace i cristiani.
    Le cose cambiarono con l'arrivo del vescovo latino (di Goa) Alessio de Menez, costui con l'aiuto di un reggimento militare portoghese convocò un sinodo a Diamper (1599), proclamò l'unia, latinizzò forzosamente la Chiesa e fece bruciare tutti i manoscritti e libri liturgici cristiani. La sua opera fu talmente efficace che a tutt'oggi non esiste nessun documento cristiano dell'India anteriore al XVI secolo.
    Ovviamente violenza chiama violenza e dopo aver covato sotto le ceneri la rivolta scoppiò nel 1653.


    Cattedrale di S. Giorgio a Karingachira.
    Questa fù l'unica Chiesa che il citato vescovo (cattolico) di Goa non riuscì a sottomettere .

    Quando le drammatiche notizie provenienti dal Kerala giunsero sul Tur Abdin, il Patriarca di Antiochia (Mor Ignatius Ahathulla) si mise in viaggio per salvare la sua gente; venendo però intercettato dai portoghesi e gettato in carcere. Qui però ricevette la visita di due diaconi siriaci, Itty e Kurian, che in pellegrinaggio alla tomba dell'Apostolo Tommaso, alla notizia della prigionia del S.Padre Ahatulla, lo visitarono ricevendone uno "statikon" in cui l'arcidiacono veniva nominato Metropolita del Malankara ( l'ordinazione venne rinviata per ovvi motivi).
    L'Arcidiacono che prese il titolo di Mor Toma I fece l'impossibile per salvare lo sventurato Patriarca, si rivolse (inutilmente) al Rajah di Cochin che pilatescamente non fece nulla, allora tutte le campane delle Chiese Cristiane chiamarono a raccolta i fedeli e migliaia di cristiani si riversarono nel porto di Cochin per salvare S.S. Ahatulla, fù tutto inutile, i cattolici lo caricarono su di una nave portoghese e lo gettarono in mare con una pietra al collo! (un'altra versione sostiene che fu arso vivo a Goa, sede del vescovo latino).
    Era il 1653, lo sdegno fu enorme e circa 25.000 cristiani si radunarono presso l'antica Croce di Mattancherry, tennero un sinodo, giurarono di ritornare alle loro vere usanze cristiane, ripudiarono la loro sottomissione al Papa di Roma e quale pegno visibile del loro giuramento tennero in mano le funi che legavano la croce ripetendo insieme il loro giuramento di libertà.
    Dal 1653 inizia la lotta spirituale dei Cristiani del Kerala per la difesa della loro fede ed inizia anche il lungo elenco di vescovi che dalla lontanissima Mesopotamia si metteva in viaggio tra, mille pericoli, per aiutare, consolare e confermare la Fede di quei sventurati.
    Paradossalmente in quegli stessi anni e a migliaia di Kilometri di distanza altri Ortodossi lottavano per la vera Fede, infatti nelle pianure russe qualche decennio prima si era tenuto il concilio-farsa di Brest Litovsk dove il ruolo dei "Portoghesi" venne tenuto dai Polacchi.
    Sempre in quegli anni ma in un altro continente (Africa) gli ortodossi etiopi dovevano difendersi dai soliti "noti".

  8. #8
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    Predefinito L'Arcidiacono Tommaso - il tempo della resistenza

    Come abbiamo visto l'omicidio del Patriarca Siriaco ebbe l'effetto di far aprire gli occhi ai lontani cristiani Ortodossi Monofisiti del Kerala; da quel momento iniziò la loro resistenza.

    La loro guida spirituale era l'Arcidiacono a cui lo sventurato Ahatulla aveva fatto pervenire uno Statikon di nomina a Metropolita del Malankara.

    Anche nel campo degli "invasori" spirituali (i cattolici romani) le cose erano cambiate in quanto c'era stato un avvicendamento nella guida delle "missioni"; i Gesuiti erano stati sostituiti da un altro ordine di frati.

    Questi pur di guadagnare la fiducia degli Ortodossi (pre-Calcedonesi) ,finsero di aiutare i cristiani del Kerala contro i Gesuiti, in realtà ostacolarono l'opera di ricostruzione del Metropolita agendo sia sui governanti (pagani) del Kerala che rimarcando la non corretta ordinazione dell'Arcidiacono. I "non cesaro-papisti" erano aiutati in questo dalla potenza coloniale portoghese che grazie alla sua flotta militare intercettava tutte le richieste di aiuto inviate dagli ortodossi-siriaci al Patriarcato.

    La nascita della comunità uniata dei cosidetti "Siro-Malabaresi" risale a quei tempi; per dar loro una identità leggermente distinta dai loro confratelli (ed impedire eventuali ritorni) furono strutturati sulla base della tradizione siriaco-orientale (Assyra).

    Fatto questo si gettò la maschera dell'amicizia e si cercò di assassinare anche il Metropolita Mor Toma I^. L'episodio più grave avvenne nel 1661 presso la chiesa Mulanthuruthy ed il Metropolita si salvò solo grazie all'eroico sacrificio di due parrocchiani (rimasti anonimi).
    Quando si ebbe notizia che le guardie del Rajah (pagano) di Cochin stavano per arrestare Mor Toma I - per condurlo dal vescovo cattolico - i due citati parrocchiani si vestirono con i paramenti del Metropolita e del suo collaboratore facendosi arrestare per dare il tempo necessario ai due sacerdoti di fuggire.
    Le guardie pagane ovviamente non sospettarono di nulla e quando consegnarono i due sventurati al vescovo cattolico questi realizzò di esser stato beffato per l'ennesima volta, fece torturare a morte i due martiri e si precipitò presso la chiesa Ortodossa. Ovviamente non trovò nessuno, pertanto si consolò con l'ennesimo rogo di libri liturgici e paramenti.

    Foto della Chiesa Ortodossa - Siriaca di Mulanthuruthy :





    Alla fine la salvezza venne da un eroico mercante siriaco - Stefanos di Amida (Turchia) - che approfittò della diminuita vigilanza portoghese (erano in guerra con gli Olandesi) per recapitare al Patriarcato la disperata richiesta di aiuto proveniente dalla Cristianità Indiana; correva l'anno 1665 ed il Santo Sinodo riunitosi sul Tur Abdin decise di inviare un Metropolita in aiuto ai confratelli dell'India.

    Questo Vescovo che si dimostrò essere di eccezionale levatura spirituale e di incrollabile Fede si chiamava Mor Gregorios Abdul’ Galeel ed era il Metropolita Siriaco-Ortodosso di Gerusalemme.


  9. #9
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    Predefinito Il tempo della ricostruzione

    Il vescovo che il S.Sinodo inviò in India per salvare la locale Cristianità era originario della città di Mosul (Iraq) - nel 1654 venne ordinato Metropolita della Diocesi di Diyarbaker (Turchia) e ca. dieci anni dopo elevato Arcivescovo di Gerusalemme.
    Dopo nemmeno un anno dall'elevazione ad Arcivescovo di Gerusalemme S.Gregorios Abdul'Galeel accettò di affrontare il pericolosissimo viaggio e presa la benedizione del Patriarca Moran Mor Ignatius Abdul Mesiha ne ricevette lo Statikon e partì per il Kerala
    Sbarcato a Ponnani (Nord Kerala) nel 1665 e conscio dei pericoli che lo circondavano (i cattolici avevano sguinzagliato le loro spie e c'era il rischio di finire come il precedente Patriarca - cioè in mare con una pietra al collo!) il nostro intrepido Arcivescovo rimase in incognito per molti mesi finchè non riuscì a contattare dei cristiani che lo portarono presso la loro Chiesa, dedicata a S.Tommaso l'Apostolo dell'India, (e dove 20 anni dopo vi verrà sepolto).
    Subito venne raggiunto dall'Arcidiacono e S.Gregorios come primo atto canonico confermò la sua nomina a Mar Toma I^. Con questo semplice atto l'Arcivescovo di Gerusalemme ristabilì il millenario legame tra la Sede di S.Pietro (il Patriarcato di Antiochia) ed il Kerala; poi i due gerarchi viaggiarono in lungo ed in largo e tra mille pericoli per ricostruire la corretta fede in India.
    Indirizzò alle comunità indiane molte encicliche, eliminò tutti gli abusi religiosi introdotti dai missionari cattolici ad es. la presenza delle statue in Chiesa e la solita fobia per il clero uxurato, dopo il suo intervento il clero parrocchiale sarà esclusivamente coniugato; nella sua opera di ricostruzione venne aiutato dai sacerdoti più anziani ,che ancora ricordavano la corretta tradizione.
    Dopo ca. vent'anni di apostolato il nostro Arcivescovo morirà nel 1681 e grazie alla sua opera l'India Cristiana rimase Ortodossa.
    lettura della bolla patriarcale con la beatificazione di S.Gregorios Abdul'Galeel

    Dopo di lui altri vescovi e patriarchi visiteranno l'India per fortificare e aiutare quella cristianità sempre esposta agli assalti proselitistici dei Latini (cattolici e protestanti spalleggiati dalla potenza coloniale di turno) come:

    Mor Baselios Yeldho - Mafriano dell'Est - già ultranovantenne si mise in viaggio per il Kerala (+ 1685)

    Mor Baselios Shakralla Bava - Mafriano dell'Est.


    oppure i seguenti Patriarchi di Antiochia:
    Moran Mor Ignatius Peter IV

    Mor Ignatios `Abded-Aloho II Sattuf

    Mor Ignatios Elias III Shakir (1867-1932)

  10. #10
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    Predefinito

    Bella foto del Santo Patriarca Elias III in Kerala.

    Fu grazie alla presenza di questi vescovi che gli indiani riusciranno a mantenere salda la loro fede Ortodossa a generare dalle loro file dei pii vescovi (nonostante le divisioni create ad arte) come:

    S.Gregorios Geevarghese (+1902).

    foto del "Noottonninmel Qurbano" (Divina Liturgia dei 101 sacerdoti) che chiuse la commemorazione per il centenario della morte di S. Gregorios Geevarghese.


    Altre immagini della Divina Liturgia in onore di S.Gregorios

 

 
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