Pescatori sull'orlo di una crisi di nervi: marinai indagati per omissione di soccorso
di red.
Potrebbero ritrovarsi indagati per omissione di soccorso i pescatori che mercoledì scorso hanno segnalato la presenza di un barcone carico di immigrati al largo della Sicilia, senza tuttavia soccorrerlo. La procura della repubblica di Agrigento avrebbe infatti aperto un fascicolo sull’episodio, dopo che si era sparsa la voce che il mancato soccorso sarebbe stato motivato con la paura dei marinai di essere incriminati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Pochi giorni prima, il comandante e l’equipaggio di un peschereccio di Portopalo erano stati incriminati per aver messo in salvo 160 persone che si trovavano in una situazione analoga.
Il procuratore di Agrigento. Ignazio De Francisci, ha confermato l’indiscrezione pubblicata dal quotidiano La Sicilia, ma ha precisato che al momento si tratta solo di un'indagine conoscitiva. Non è stato infatti ancora configurato alcun reato specifico, nè figurano iscritti nel registro degli indagati.
La notizia conferma tuttavia lo stato di tensione tra i marinai della zona, che si trovano a rischiare l’incriminazione se vanno in soccorso delle carrette del mare. Una situazione che avrebbe consigliato ai marinai del peschereccio Buon Oriente di limitarsi a segnalare alla Capitaneria di Porto Empedocle la presenza dell’imbarcazione stracarica di extracomunitari, senza intervenire perché aveva le reti in mare. Il comandante del Buon Oriente , Alfonso Bonfiglio, ha negato l’omissione: «Abbiamo eseguito scrupolosamente gli ordini impartiti dalla Capitaneria. Non è vero che non siamo intervenuti: abbiamo anche lanciato alcune bottiglie d' acqua a quei poveretti, stremati dalla sete».
Ma alcune comunicazioni radio tra altri pescherecci in zona, avevano lasciato pensare che in realtà ci fosse un nesso tra l’episodio e l’inchiesta della procura di Modica. Il procuratore Domenico Platania ha infatti iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina il comandante e i cinque uomini d' equipaggio del Cicho, un peschereccio della flottiglia di Portopalo che una settimana fa aveva soccorso una barca con 151 clandestini a largo dell' isola di Malta. Il motopesca è tuttora sotto sequestro.
«Da sempre - ha commentato il comandante del Buon Oriente, rientrato sabato a Porto Empedocle - ho sentito parlare di pescatori che salvano clandestini, ma solo ora pare che questa attività sia diventata un reato. Noi comunque abbiamo la coscienza a posto: abbiamo fatto tutto quello che ci è stato ordinato, senza abbandonare al loro destino quei poveretti. Ce lo impone la nostra legge, quella del mare - ha concluso Bonfiglio - prima ancora dei codici e della magistratura».