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Proviamo ad impostare un bilancio della politica estera americana dell' ultimo decennio.
SOMALIA: dopo l' invasione dei marines ("azione umanitaria") ed il loro successivo ritiro, la Somalia semplicemente non esiste più, essendosi trasformata in un territorio suddiviso tra vari signori della guerra.
KOSOVO: ignoto è il suo futuro. Annessione all' Albania? Reintregazione nella Jugoslavia? Nuovo Stato indipendente?
KURDISTAN IRACHENO: americani e inglesi hanno sigillato la regione, impedendo di interferire con la comunità curda. Le condizioni sociali dei curdi le conosciamo, grazie agli sbarchi in Italia dei suddetti. Quanto al destino politico, anche il Kurdistan è in realtà terra di nessuno come ha dimostrato l'invasione perpetrata qualche anno fa dalla Turchia.
BOSNIA: qualcuno è davvero convinto che, una volta ritirate- come prima o poi dovrà accadere- le forze di interposizione degli atlantici, il mosaico di Stati- fantoccio creato nel 1995 sopravviverà?
AFGANISTAN: anche qui non c'è soluzione politica ed il mondo attende di conoscere il futuro di quel popolo, perché a tutt'oggi rimane un mistero.
A prima vista, dunque, la politica estera americana degli ultimi dieci anni appare del tutto insensata. Invece c'è in essa una logica, una logica perversa, che spaventa: quella di attizzare ovunque sia possibile focolai di instabilità e di tensione per esercitare più facilmente il dominio imperiale nelle aree strategiche del pianeta. In questo senso, il caso esemplare è stato quello del Kosovo, dove gli Usa- con le loro intromissioni e i loro diktat alla Jugoslavia- hanno impedito che si giungesse ad una soluzione interna del problema, come era ancora possibile.
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Ma c'è un altro aspetto che fa paura: quello dell' attuale gruppo dirigente degli Usa e della crisi del sistema democratico negli Stati Uniti.
Il presidente Bush, come noto, fu eletto con la minoranza dei voti direttamente espressi dagli elettori (il suo avversario ne aveva presi 300.000 in più) e soltanto dopo un estenuante riconteggio dei voti elettorali dello Stato della Florida (Florida Recount), su cui pesa il sospetto dei brogli.
Gli attentati dell' 11 settembre- stranissimi nella dinamica e nello svolgimento- hanno tuttavia permesso al traballante Presidente di rafforzare enormemente il suo potere. E questo nonostante, nelle settimane successive al massacro delle Twin Towers e del Pentagono (ma lì non si sa neppure se fu una bomba o un aereo...), emergessero notizie sulle altrettanto stranissime commistioni di affari in campo petrolifero tra la famiglia Bush e la famiglia bin Laden, compresi anche i prestanome di Osama.
Proseguo fornendo una tabella riepilogativa delle attività svolte dai più importanti componenti del governo americano, quelli che stanno coordinando la campagna denominata "Enduring Freedom" contro l' Iraq, ma che- alla luce dei dati emersi- sarebbe meglio fosse chiamata "Oil and Army Freedom".
> Dick Cheney
Vicepresidente
Responsabile della Halliburton, principale fornitrice mondiale di servizi alle compagnie petrolifere
> Colin Powell
Segretario di Stato
Azionista e consigliere d'amministrazione della Gulfstream Aerospace;"Executive" della General Dynamics, impegnate nel grande business dello "Scudo Spaziale".
> Donald Rumsfeld
Ministro della Difesa
Direttore della Gulfstream Aerospace
> Condoleeza Rice
Consigliere per la Sicurezza Nazionale
Membro del Consiglio d'Amministrazione della Chevron
> Donald Evans
Ministro del Commercio
Presidente della compagnia petrolifera Tom Brown Inc.
> John Ascroft
Ministro della Giustizia
Procuratore generale di compagnie petrolifere ed automobilistiche
> Ann Veneman
Ministro dell'Agricoltura
Nel Consiglio d'Amministrazione della Calgene (Monsanto)
> Richard Armitage
Vicesegretario di Stato
Consulente della General Dynamics
> Gordon England
Ministro della Marina Militare
Consulente della General Dynamics
> Christian Whitman
Addetto alla protezione ambientale
Nel CdA della Texas Oil
> Carl Rove
Consigliere del Presidente
Investitore in BP Amoco e Royal Dutch Shell
> Kathleen Cooper
Sottosegretaria al Dipartimento di Stato
Economista capo della Exxon
> Gale Norton
Segretaria del Dipartimento agli Interni
Avvocato della Delta Petroleum
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Insomma, caro Allanim, c'è sì da aver paura, ma di questi signori. Io sono terrorizzato. Essi possono sfasciare il mondo. Essi possono farci tanto male.