Risultati da 1 a 4 di 4
  1. #1
    Quin igitur expergiscimini?
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    Predefinito Bilancio di un decennio di politica americana

    .1.
    Proviamo ad impostare un bilancio della politica estera americana dell' ultimo decennio.
    SOMALIA: dopo l' invasione dei marines ("azione umanitaria") ed il loro successivo ritiro, la Somalia semplicemente non esiste più, essendosi trasformata in un territorio suddiviso tra vari signori della guerra.
    KOSOVO: ignoto è il suo futuro. Annessione all' Albania? Reintregazione nella Jugoslavia? Nuovo Stato indipendente?
    KURDISTAN IRACHENO: americani e inglesi hanno sigillato la regione, impedendo di interferire con la comunità curda. Le condizioni sociali dei curdi le conosciamo, grazie agli sbarchi in Italia dei suddetti. Quanto al destino politico, anche il Kurdistan è in realtà terra di nessuno come ha dimostrato l'invasione perpetrata qualche anno fa dalla Turchia.
    BOSNIA: qualcuno è davvero convinto che, una volta ritirate- come prima o poi dovrà accadere- le forze di interposizione degli atlantici, il mosaico di Stati- fantoccio creato nel 1995 sopravviverà?
    AFGANISTAN: anche qui non c'è soluzione politica ed il mondo attende di conoscere il futuro di quel popolo, perché a tutt'oggi rimane un mistero.
    A prima vista, dunque, la politica estera americana degli ultimi dieci anni appare del tutto insensata. Invece c'è in essa una logica, una logica perversa, che spaventa: quella di attizzare ovunque sia possibile focolai di instabilità e di tensione per esercitare più facilmente il dominio imperiale nelle aree strategiche del pianeta. In questo senso, il caso esemplare è stato quello del Kosovo, dove gli Usa- con le loro intromissioni e i loro diktat alla Jugoslavia- hanno impedito che si giungesse ad una soluzione interna del problema, come era ancora possibile.

    .2.
    Ma c'è un altro aspetto che fa paura: quello dell' attuale gruppo dirigente degli Usa e della crisi del sistema democratico negli Stati Uniti.
    Il presidente Bush, come noto, fu eletto con la minoranza dei voti direttamente espressi dagli elettori (il suo avversario ne aveva presi 300.000 in più) e soltanto dopo un estenuante riconteggio dei voti elettorali dello Stato della Florida (Florida Recount), su cui pesa il sospetto dei brogli.
    Gli attentati dell' 11 settembre- stranissimi nella dinamica e nello svolgimento- hanno tuttavia permesso al traballante Presidente di rafforzare enormemente il suo potere. E questo nonostante, nelle settimane successive al massacro delle Twin Towers e del Pentagono (ma lì non si sa neppure se fu una bomba o un aereo...), emergessero notizie sulle altrettanto stranissime commistioni di affari in campo petrolifero tra la famiglia Bush e la famiglia bin Laden, compresi anche i prestanome di Osama.
    Proseguo fornendo una tabella riepilogativa delle attività svolte dai più importanti componenti del governo americano, quelli che stanno coordinando la campagna denominata "Enduring Freedom" contro l' Iraq, ma che- alla luce dei dati emersi- sarebbe meglio fosse chiamata "Oil and Army Freedom".


    > Dick Cheney
    Vicepresidente
    Responsabile della Halliburton, principale fornitrice mondiale di servizi alle compagnie petrolifere

    > Colin Powell
    Segretario di Stato
    Azionista e consigliere d'amministrazione della Gulfstream Aerospace;"Executive" della General Dynamics, impegnate nel grande business dello "Scudo Spaziale".

    > Donald Rumsfeld
    Ministro della Difesa
    Direttore della Gulfstream Aerospace

    > Condoleeza Rice
    Consigliere per la Sicurezza Nazionale
    Membro del Consiglio d'Amministrazione della Chevron

    > Donald Evans
    Ministro del Commercio
    Presidente della compagnia petrolifera Tom Brown Inc.

    > John Ascroft
    Ministro della Giustizia
    Procuratore generale di compagnie petrolifere ed automobilistiche

    > Ann Veneman
    Ministro dell'Agricoltura
    Nel Consiglio d'Amministrazione della Calgene (Monsanto)

    > Richard Armitage
    Vicesegretario di Stato
    Consulente della General Dynamics

    > Gordon England
    Ministro della Marina Militare
    Consulente della General Dynamics

    > Christian Whitman
    Addetto alla protezione ambientale
    Nel CdA della Texas Oil

    > Carl Rove
    Consigliere del Presidente
    Investitore in BP Amoco e Royal Dutch Shell

    > Kathleen Cooper
    Sottosegretaria al Dipartimento di Stato
    Economista capo della Exxon

    > Gale Norton
    Segretaria del Dipartimento agli Interni
    Avvocato della Delta Petroleum

    .3.
    Insomma, caro Allanim, c'è sì da aver paura, ma di questi signori. Io sono terrorizzato. Essi possono sfasciare il mondo. Essi possono farci tanto male.

  2. #2
    Nihil.
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    Predefinito

    Catili', ma non è che niente niente scrivi sotto copertura per provocazioni in conto Saddam? []

    Comunque perdonami, ma dopo il caffé proprio non me la sento di addentrarmi nell'analisi degli ultimi dieci anni di politica estera americana.
    Solo una cosa: mi pare tu prenda spunto dalle elezioni presidenziali del 2001 per dimostrare come il modello della democrazia americana faccia acqua da tutte le parti.
    A me non pare proprio. Anzi, questa mi pare proprio un'illusione che alcuni continuano a spacciare per impedire ai più di vedere come la democrazia americana dopo quel voto ne sia uscita ancora più salda.
    A differenza nostra, infatti, i cittadini americani sono pronti ad accettare il fatto che un pugno di voti possa assegnare i massimi poteri al candidato repubblicano o a quello democratico. Perché le regole sono regole. E in democrazia governa chi vince la battaglia seguendo le regole. Anche se vince di poco. Il gioco dei ricorsi ad oltranza, del governo bloccato e degli eterni sospetti di broglio è un gioco tutto italiano.

  3. #3
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    Predefinito

    Originally posted by Allanim

    A differenza nostra, infatti, i cittadini americani sono pronti ad accettare il fatto che un pugno di voti possa assegnare i massimi poteri al candidato repubblicano o a quello democratico. Perché le regole sono regole. E in democrazia governa chi vince la battaglia seguendo le regole. Anche se vince di poco. Il gioco dei ricorsi ad oltranza, del governo bloccato e degli eterni sospetti di broglio è un gioco tutto italiano. [/B]
    Io non vorrei vivere in una democrazia dove governa chi ha preso meno voti, quindi ha perso, come succede nella "democrazia" americana, che ha inventato uno dei sistemi elettorali più cretini del mondo. Quanto ai ricorsi ad oltranza sono una caratteristica delle ultime elezioni americane e i sospetti sulla figura di Bush e sul suo entourage sono aumentati, non diminuiti dopo l' 11 settembre.
    No, decisamente la democrazia americana proprio non sta bene.

  4. #4
    Nihil.
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    Originally posted by Catilina


    ... Quanto ai ricorsi ad oltranza sono una caratteristica delle ultime elezioni americane .....
    Se ricordi bene però i giornali iper-democratici New York Times e Washington Post criticarono aspramente [definendolo "spregiudicato e pericoloso"] l'allora Vice-Presidente Al Gore nel momento in cui quest'ultimo minacciò ricorsi a raffica anche nel caso in cui fosse uscito sconfitto col secondo conteggio in Florida. Una posizione, questa, che i cittadini d'oltreoceano non avrebbero potuto neppure concepire. Ed infatti successivamente Al Gore decise di rinunciare ai ricorsi e di complimentarsi con Bush junior per l'avvenuta elezione.
    Ciao.

 

 

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