Intervista ad Osvaldo Squassina, segretario della Fiom di Brescia
«Inevitabile aumentare i salari»


Fabio Sebastiani

Osvaldo Squassina, segretario della Fiom di Brescia, è abituato a muoversi tra percentuali e statistiche. «I dati - dice - sono una grande verità». In questi giorni anche lui è al lavoro con carta e penna. C'è da preparare la stagione contrattuale dei metalmeccanici, stagione che si preannuncia davvero piena di tensioni.

Le associazioni dei consumatori parlano di stangata. Tu cosa pensi?
Questi incrementi di cui parlano i giornali, incrementi che vanno dal 2 al 15%, significano un aumento di spesa per ogni singola famiglia di 749 euro. Questo vuol dire un aumento del 3%, aumento che si va a sommare all'inflazione tendenziale del 2.3%-2, 5%. Si tratta, quindi, di un nuovo focolaio, non previsto. I due dati vanno sommati tra di loro. E così si arriva al 5-5,5%. Vorrei far notare che un punto percentuale di inflazione corrisponde a 14, 98 euro per i salari dei lavoratori. Ciò significa che l'inflazione fa perdere alle retribuzioni 82, 39 euro al mese, 1071 euro all'anno. Per un operaio è un mese di lavoro gratis. Questo rincaro dei prezzi, quindi, avrà un effetto forte sui salari.

L'Istat è il principale imputato per aver calcolato un tasso di inflazione davvero poco vicino alla realtà.
Credo che si possa parlare tranquillamente di un'inflazione doppia di quanto riconosciuto dall'Istat. Il fatto che l'Istat certifichi un tasso che non corrisponde a quello effettivo è in sintonia con quanto sostiene il governo Berlusconi che ha programmato per il 2002 un incremento dell'1, 2% e per il 2003 dell'1, 4%. L'inflazione, invece, ha sempre avuto un andamento superiore al 2,2%. E guarda caso sono proprio i generi di prima necessità a aver pesato di più. Qualche esempio? Gli alimentari sono aumentati del 3, 2%, l'abbigliamento del 2, 7% e i servizi sanitari, le medicine, del 2, 6%.

Quale è l'obiettivo del governo?
Il trucco e l'imbroglio, secondo me, ancora una volta stanno nel manico. La conseguenza di questa politica tesa a sottostimare l'inflazione produce anche di conseguenza la registrazione di una inflazione più bassa di quella effettiva. Insomma, la tensione inflazionistica viene scaricata sui salari. E questo, sul lungo periodo, sposta ingenti risorse dai salari ai profitti.

Il sindacato sembra avere una posizione unitaria. E' reale o "programmata"?
Angeletti ha parlato di una tutela dei salari che deve partire da una modifica del paniere. Penso che il segretario della Uil la debba smettere di fare il furbo perché non è possibile trattare i salari dei lavoratori come una fiera di paese, dove c'è il gioco della pallina sotto una delle tre campanelle. Come sa anche Angeletti i salari si difendono aumentandoli e, nello stesso tempo, riducendo i prezzi. E ciò, vorrei aggiungere, non riguarda solo la Uil ma anche la Cisl. Riguarda, in particolare, le sue categorie, a partire dalla Fim. Nessuno può dimenticare che loro sono i responsabili nell'aver coperto l'imbroglio di Confindustria e Federmeccanica firmando l'accordo separato del luglio scorso che prevedeva un aumento salariale per i metalmeccanici per il biennio 2001-2002 del 2, 9% quando l'inflazione è del doppio. Quindi, se la Cisl non vuole ancora una volta imbrogliare i lavoratori e se è interessata a difendere i salari deve non solo smetterla con gli accordi separati ma deve anche cambiare linea rivendicativa.

Presto anche la Fiom dovrà mettere mano alla piattaforma rivendicativa.
Per la Fiom e per la Cgil, ovviamente, si tratta di un vero e proprio banco di prova. Un banco di prova che si chiama rinnovo del contratto nazionale di lavoro. L'auspicio, e l'augurio, che faccio alla Fiom nazionale, e alla segreteria, è: abbiano la consapevolezza che il prossimo rinnovo dovrà conquistare il tavolo di trattativa, conquistare il diritto a fare il contratto nazionale, conquistare il diritto a fare un contratto che abbia il consenso dei lavoratori. Se c'è consapevolezza di questi tre punti il prossimo contratto nazionale dovrà avere una richiesta salariale forte. Se invece la segreteria della Fiom pensa di fare quello che ha fatto nel contratto precedente, ovvero reggere uno scontro di quelle proporzioni con differenze marginali tra noi e la Cisl, commette un grave errore strategico. Ma poiché abbiamo retto prove molto importanti sono fiducioso che il gruppo dirigente costruirà una piattaforma consistente.

Una domanda tecnica, da economista. Non credi che sia inconsueta questa concomitanza di inflazione e recessione?
Non credo che ci sia ancora una recessione piena. C'è una stagnazione, questo sì. Il governo, da parte sua, non solo sta pensando ad aumenti salariali unilaterali, a discrezione degli imprenditori, ma anche a favorire l'aumento degli orari di lavoro.


Liberazione 20 agosto 2002
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