In questi giorni, si sta distinguendo con le sue esternazioni il ministro della Giustizia Castelli (Lega Nord). In merito alla richiesta di grazia per il giornalista Surace (quello condannato a due anni di galera per un reato di diffamazione risalente a trenta anni fa), Castelli ha dichiarato: "Se Surace fosse stato un manovale bergamasco e non un giornalista nessuno si sarebbe accorto di lui. Valuteremo il caso per quello che è, non ci possono essere condannati di serie A e di serie B".
Castelli in precedenza aveva detto anche che "le carceri italiane sono da Grand Hotel".
Vediamo che cosa dirà Castelli quando arriverà la condanna per il suo segretario di partito nonchè Ministro per le Riforme Umberto Bossi, e quando quest'ultimo sarà invitato a soggiornare nel Grand Hotel di San Vittore, uno tra i più rinomati.
Sì, perchè Bossi si è già mangiato la condizionale e la legge è uguale per tutti. Però volendo si può cambiare. E Castelli la cambierà, almeno nella parte che riguarda i reati contestati a Bossi.
Bossi ne ha infatti sparate così tante nel corso della sua carriera politica che è stato più volte querelato. Alla fine, dai oggi e dai domani, rischiano di arrivare le sentenze.
Il governo di Berlusconi queste cose le conosce bene, ed è impegnato a studiare, con il suo staff di avvocati-deputati, la depenalizzazione dei reati d' opinione, cioè esattamente quelli compiuti da Bossi. E bisogna far presto, per evitare altre grane, oltre a quelle che ha già il premier.
Quando arriverà il momento, sentiremo come Castelli spiegherà la differenza tra i reati di un Surace e quelli di un Bossi, e perchè un giornalista può essere messo in galera per aver scritto degli articoli che "diffamavano", mentre Bossi per aver detto davanti ad una folla radunata in una piazza che il tricolore si può buttare dentro al..., deve essere sottratto al pericolo di finire in cella, cambiando il codice se necessario.