Il Venezuela resiste

[Catilina]

Con una messa solenne nella cattedrale di Caracas, il presidente venezuelano Hugo Chavez ha cominciato ieri il programma di celebrazioni per il secondo anno del suo governo. Successivamente il capo dello Stato ha deposto un omaggio floreale alla statua di Simon Bolivar, e nel pomeriggio (la sera italiana) si è poi rivolto ai suoi sostenitori nella piazza dedicata al "Libertador" latinoamericano [...] Nei giorni scorsi Chavez ha attaccato la sentenza che ha assolto quattro alti ufficiali accusati di golpe nei suoi confronti, definendola "una infamia: quella sentenza non ha nè testa nè coda, è semplicemtne assurda". Tuttavia, ha assicurato, "dobbiamo mandarla giù come un pesce con la spina: tutti sono a conoscenza che l' 11 aprile c'è stato un golpe in Venezuela meno undici giudici che hanno firmato a maggioranza la sentenza favorevole ai quattro ufficiali accusati di golpismo".

("Venezuela, Chavez celebra i due anni di governo", da "Liberazione", 20 agosto 2002 )

[insurgente]

Chavez, nonostante alcune ambiguità programmatiche e altre caratteriali, rappresenta la speranza di un nuovo mondo, la risposta a chi accusa i comunisti di basarsi utopie irrealizzabili.
Con altre situazioni meno strutturate (movimenti e esperienze come il PKK (Kadek), le FARC e l' ELN, l' EZLN, i disoccupati auto organizzati argentini...) è anche la risposta a chi dice che un sistema alternativo non solo è possibile ma non rispetta i diritti umani di chi dissente.
La risposta la danno questi golpisti assolti, Carmona che ha l' asilo politico in Colombia del terrorista e sostenitore dei paramilitari Uribe, la stampa che insulta quotidianamente Chavez con toni che non sarebbero permessi neanche in Occidente.
Certo, con tutto questo, con la sua riforma agraria, con la nazionalizzazione del petrolio, con la nuova Costituzione Bolivariana che è una delle migliori al mondo, si è fatto molti nemici e va sostenuto contro i continui attacchi non solo propagandistici degli imperialisti.
Per questo mi rammarico che il movimento a mio avviso non tenga nella dovuta considerazione la sua esperienza preferendo riforme in fondo keynesiane come la Tobin Tax o permettendo
addirittura ai DS (un caso per tutti, il Presidente della Regione
Toscana Martini) di farsi belli con concetti che ormai sono del tutto estranei alla loro cultura e al loro agire.
E infatti anche loro sono tra i numerosi detrattori di Chavez.
Dunque
HASTA SIEMPRE, HUGO!!!

[Oasis]

Senza contare che in Brasile Lula , il candidato della sinistra, viaggia col vento in poppa! .Speriamo che tutto il Sud America mandi a quel paese gli interessi degli Usa.

[swaption]

Originally posted by Oasis
Senza contare che in Brasile Lula , il candidato della sinistra, viaggia col vento in poppa! .Speriamo che tutto il Sud America mandi a quel paese gli interessi degli Usa.

Prima di tutto , sarebbe meglio si mettessero a fare i loro e ad essere meno "allegri" con i prestiti loro concessi. Ricordo che il FMI ha appena concesso un maxi prestito da 30 mld di $ , cosa eccezionale che ha risollevato l'umore di chi ha investimenti laggiù ( una a caso , Parmalat ).
Infatti negli ultimi tempi l'avvento di Lula e della sua politica di aumento del deficit ha reso la moneta brasiliana molto instabile , in quanto per i mercati Lula non va bene , almeno per ora.
Poi sinceramente io non so bene chi sia.

[insurgente]

Su Lula volutamente non avevo scritto niente perché ho dei dubbi sulla sua figura.
Certamente non così grandi da non sperare che riesca una buona volta a diventare Presidente del Brasile, ma lo vedo molto ammorbidito nella sua politica, pericolosamente vicino ad un socialismo liberista di cui abbiamo fin troppi sostenitori anche in Italia.
Non scordiamo che siamo riusciti a stabilire che la questione dei veti a Porto Alegre va ascritta anche e soprattutto alle responsabilità del Partito dei Lavoratori di Lula.
Ora, sottolineato questo, mi associo con te nell’ augurio e faccio anch’ io affidamento su Lula.
Ed anzi sottolineo due mie imperdonabili dimenticanze nel ricordare possibili modelli di sviluppo alternativi al neoliberismo, entrambi, al solito, in Sud America:
i Sem Terra, gli occupatori dei latifondi sfitti in Brasile, e Evo Morales e il suo MAS (Movimento al Socialismo), che è andato al ballottaggio in Bolivia perdendo di un soffio la poltrona di Presidente ed è però alla guida del primo partito del Paese.
Ed è indigeno e “cocalero”.