Tre spunti dalla manifestazione di Torino di oggi:
- "E' la globalizzazione che impone il federalismo. Siamo solo all'inizio di un grande processo di rinnovamento", ha detto Bossi alla folla, con voce ancora esitante dopo l'ictus che lo colpì nel marzo 2004 tenendolo per mesi lontano dai riflettori della politica. "Il federalismo non l'ho inventato io, la Lega ha il merito di essere stata la prima a capirlo", ha aggiunto.
Per vincere la sfida della globalizzazione senza farsi schiacciare e riuscendo invece ad affrontarla positivamente, gli stati unitari ormai non servono più, sono dannosi, limitano la libertà, lo sviluppo e la difesa delle comunità locali; il ruolo più importante e decisivo nel prossimo scenario sarà quello delle macroregioni e delle regioni, il federalismo di poteri e di denaro è quanto mai indispensabile.
- A Rpl ho sentito Borghezio sostenere in una certa maniera le istanze dei Valsusini, invitandoli poi a non votare i cujun rifondaroli, diessini e finti verdi, che sia nelle scorse sia nelle attuali legislature e amministrazioni sono a favore della Tav e contro il popolo; ed invitandoli a non rivolgersi a Ciampi, a cui della valle non interessa un cazzo. Alla tv nel corteo ho poi visti bandiere "no tav", spero che la posizione della Lega torni ad essere quella che era fino a poco tempo fa, sgombrando il campo dagli equivoci dei falsi e fallaci paladini rossi della valle, che assumono indegnamente il monopolio antistatale della protesta.
- Max Ferrari sembra finalmente non essere lasciato solo, è il minimo che si possa fare dopo cinque anni in cui si è fatto troppo poco per modificare quelle norme liberticide che oggi vengono usate contro Max.