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  1. #1
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    Smile Compagni, un appello all'unità delle sinistre.

    cari compagni di rifondazione,
    chi vi scrive è un militante dei Democratici di Sinistra. Spesso, anche scontrandomi con i miei amici di coalizione, ho sempre difeso le vostre posizioni. Ho sempre promosso l'idea di un'alleanza delle sinistre e del centro (quello migliore), come il CLN del 1945, per battere questa destra.
    Le differenze fra noi e voi sono meno di quanto pensiate, credetemi. Ho sempre creduto nelle 35 ore e nell'unità sindacale. Ho sempre - da diessino - osteggiato la figura ambigua di D'Alema.
    Perché non pensate di poter entrare nell'Ulivo? Nella nostra coalizione dei comunisti già ci sono: i Comunisti Italiani e la corrente dei Comunisti Unitari (di cui faccio parte) nei DS.
    Almeno ponetevi il problema.

  2. #2
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    Predefinito

    Una cosa su tutte: cosa pensi dei referendum sociali? (E' questo il vero spartiacque...)

    Come pensi vi schiererete voi comunisti unitari nella primavera prossima nella campagna referendaria?

    La corrente di Fassino si è già espressa in un ordine del giorno di un mese fa dichiarando: che l'iniziative referendaria di rifondazione "appare controproducente e non idonea".

    Rutelli (Margherita) ha già dichiarato tempo fa che voterà NO.

    E voi?

    Ciao,
    Paddy G.

  3. #3
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    Predefinito Non per...

    Non per fare i bastian contrari, ma - approvando ciò che dice Paddy - vorrei fare una considerazione.
    Se Rifondazione dovesse entrare nell'Ulivo deve avere pari dignità di tutti i soggetti che ne fanno parte, prima cosa. Invece, Rifondazione viene vista dalle forze uliviste come l'eventuale possibilità di appoggio non politico (perchè dei nostri programmi da parte della dirigenza di maggioranza diessina e della margherita non interessa granchè neppure trattare...!) ma strutturale, solo strategico.
    Lo dico da comunista che nel 1998 ha creduto nel progetto dei comunisti italiani di Cossutta, sbagliando non l'analisi politica, ma sbagliando totalmente nel pensare e credere che quel progetto politico fosse volto a costruire un partito comunista di massa in Italia.
    Alle elezioni del 2001 la dimostrazione migliore di cosa erano i Comunisti Italiani di Cossutta l'ha data proprio la questione elettorale: liste civetta in Liguria, Toscana (addirittura Ermete Realacci eletto con il PdCI, e deputato della Margherita), voto a favore della spedizione della Nato in Macedonia, battaglia feroce interna al PdCI per appena 15 seggi in quota nazionale maggioritaria: ne sono stati eletti poi 8 e per fare gruppo hanno chiesto aiuto ad un anticomunista come Saverio Vertone (già di Forza Italia, ora della Margherita) e a un deputato che giudico serio come il diessino Franci.
    I DS ci considerano un nido di vipere rosse. Temono noi, ma di più temono Cofferati...
    Io penso che il dialogo tra Ulivo e Rifondazione ci debba essere, si debba sviluppare, ma si deve sviluppare su basi non di meri calcoli elettoralistici, ma su piattaforme politiche concrete: lavoro, scuola, sanità, ambiente.
    Ha ragione Paddy! Che ne pensate voi dei DS della base dei referendum che abbiamo promosso con parte di voi (Socialismo 2000), con i Verdi, la FIOM e i Cobas?
    Questo, è vero, è lo spartiacque, al di là dello strumento di lotta.
    Condividete alcune delle nostre proposte?
    Noi possiamo sederci intorno ad un tavolo e trattare con voi, cercando alcuni punti in comune, ma un ingresso nell'Ulivo mi sembra francamente eccessivo.
    Io per le prossime elezioni sono favorevole - a seconda ovviamente della situazione che ci troveremo innanzi - ad un accordo di desistenza come nel 1996. Ma questa volta vanno fissati nel programma comune almeno 3 punti chiari e chiave:
    difesa ad oltranza dei lavoratori (con tutto quanto ne concerne: no all'interinalismo, alla deregulation per le aziende, salario sociale minimo garantito ai disoccupati, ecc.); difesa ad oltranza della scuola pubblica e potenziamento conseguente di essa, infine io metterei come priorità ultima la sanità.
    Rifondazione non deve avere una vocazione isolazionista, ma neppure può svendersi.
    Rifondazione può battere le destre con l'Ulivo, deve farlo, ma l'accordo deve essere comunque un accordo, non un chinar la testa nostro e quindi assecondare i programmi liberaleggianti di un D'Alema e di un Fassino.

    Marco

  4. #4
    Roderigo
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    Predefinito Re: Compagni, un appello all'unità delle sinistre.

    Originally posted by DrugoLebowsky
    Le differenze fra noi e voi sono meno di quanto pensiate, credetemi. Ho sempre creduto nelle 35 ore e nell'unità sindacale. Ho sempre - da diessino - osteggiato la figura ambigua di D'Alema.
    Perché non pensate di poter entrare nell'Ulivo? Nella nostra coalizione dei comunisti già ci sono: i Comunisti Italiani e la corrente dei Comunisti Unitari (di cui faccio parte) nei DS.
    Almeno ponetevi il problema.
    Il problema me lo sono posto, tantè che ho fatto parte dei comunisti unitari per due anni (1995-1997) e so bene che nell'Ulivo vi sono molti compagni vicini alle posizioni di Rifondazione. Putroppo questi compagni pesano poco e nulla, alla fine i conti bisogna farli con D'Alema, o meglio, con un gruppo dirigente moderato, che rappresenta, non tanto la versione annacquata dei comunisti, quanto quella dei liberisti. E neppure troppo annacquata. Sulla vicenda delle 35 ore fu proprio D'Alema a fare da controparte appongiando la campagna di stampa della Confindustria, ed il governo Prodi non solo venne meno agli impegni presi, ma concesse, per decreto, alle imprese industriali, il pagamento dello straordinario sopra la 45 esima ora a fronte di un orario legale di 40 ore settimanali. Quindi aumento dell'orario anzichè riduzione: non di meno, il contrario.

    R.

  5. #5
    Fedele alla Linea
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    Predefinito

    Originally posted by Paddy Garcia
    La corrente di Fassino si è già espressa in un ordine del giorno di un mese fa dichiarando: che l'iniziative referendaria di rifondazione "appare controproducente e non idonea".

    Rutelli (Margherita) ha già dichiarato tempo fa che voterà NO.

    E voi?

    Ciao,
    Paddy G.
    Personalmente voterò si, come gli altri compagni di Socialismo 2000.

    Non credo tuttavia che il problema vero siano i Referendum, ma cosa vuol fare da grande Rifondazione, con mio rammarico da ex PRC.
    Premesso che è ovvio che qualora Rifondazione decidesse (ma la vedo dura...) di entrare a far parte in modo strutturale e strategico dell'Ulivo, e non optasse per un patto di desistenza o per un appoggio tattico, avrebbe pari dignità, dubito che Bertinotti, soprattutto alla luce di quanto emerso dal congresso, opti per questa ipotesi.
    Rifondazione sta assumendo i connotati di una forza politica di sinistra radicale, alternativa non al centro-destra, ma al centro-sinistra.
    Entrando a far parte in modo organico dell'Ulivo Rifondazione perderebbe, almeno in parte, questi connotati, e correrebbe il rischio di apparire al suo elettorato come "troppo vicina" ai DS o ai cossuttiani. Un eventuale vittoria del correntone e di Cofferati all'interno dei DS comprometterebbe ancora di più Rifondazione (ed è inutile, a mio avviso, negare che le bordate di Bertinotti a Cofferati siano detatte da questo timore...)...
    In questo contesto a mio avviso (ma voi di PRC avete sicuramente a disposizione maggiori elementi per giudicare) rifondazione ha davanti a se' un bivio...
    1- Patto di desistenza con l'Ulivo come nel '96, con conseguente (ed inevitabile) instabilità del governo di Csx (a meno di clamorosi tracolli elettorali del PRC)
    2- Rifondazione entra nell'ulivo, con l'obbiettivo tattico di una piattaforma di governo comune, ma con la finalità strategica di un soggetto politico, da strutturare con i cossuttiani ed il correntone, che riunisca quella sinistra che non si riconsoce nel progetto fassino-d'alema (e che considerando la sinistra nel suo complesso, dal PRC allo SDI, è maggioritaria).

    Fraterni saluti

  6. #6
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    Predefinito

    Originally posted by Paddy Garcia
    Una cosa su tutte: cosa pensi dei referendum sociali? (E' questo il vero spartiacque...)
    io, da modesto comunista unitario nei Ds, li promorrò e voterò SI, a differenza di "quel narciso senza politica" di Rutelli (come lo ha giustamente definito il camerata Teodoro Er Pecora Buontempo. Fascista sì, ma in questo caso sono d'accordo con lui).

    una considerazione en passant per te, paddy Garcia: a quanto vedo sei residente nel collegio senatoriale di Pera. brrr...
    Perdona la considerazione estemporanea.

  7. #7
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    Predefinito Re: Non per...

    Originally posted by Marco Sferini
    15 seggi in quota nazionale maggioritaria: ne sono stati eletti poi 8 e per fare gruppo hanno chiesto aiuto ad un anticomunista come Saverio Vertone (già di Forza Italia, ora della Margherita) e a un deputato che giudico serio come il diessino Franci.
    una precisazione: per costituire un gruppo parlamentare, servono non 10 seggi ma 20. Quindi, se Vertone (che anticomunista non è di certo, almeno non lo è più) e Franci hanno aderito al sotto gruppo parlamentare del PdCi del Gruppo Misto , evidentemente le ragioni saranno altre.

    Drugo

  8. #8
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    Predefinito Giusto

    E' vero quanto dici. Infatti le ragioni sono economiche: un "sottogruppo" riceve finanziamenti che altrimenti, deputati presenti nel gruppo misto non prenderebbero come formazione politica presente in Parlamento.

    Marco

  9. #9
    Quin igitur expergiscimini?
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    Predefinito 2006: odissea elettorale

    Premesso che non faccio parte di RC non avendo la tessera di partito, ma che ne sono soltanto un simpatizzante, vorrei esprimere una mia opinione in proposito.
    Io credo che, al di là di tutte le discussioni che potranno esserci sui referendum sociali e simili, sarà giocoforza per i partiti di centrosinistra e per RC formare di nuovo una specie di cartello elettorale sul tipo di quello del 1996 (con la desistenza), altrimenti la prospettiva è di ritrovarci la Casa delle Libertà al governo fino al 2011, magari con Fini primo ministro e Berlusconi presidente della Repubblica. In questa fase, il resto viene dopo.
    O no?

  10. #10
    Roderigo
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    Predefinito

    Originally posted by Cyrano
    Non credo tuttavia che il problema vero siano i Referendum, ma cosa vuol fare da grande Rifondazione, con mio rammarico da ex PRC.
    Ma cosa vuol fare un partito da grande (e con chi) lo si può disgiungere dalle risposte che dà sullo statuto dei lavoratori e/o sulla probabile e imminente guerra contro l'Iraq? Secondo me no, e l'idea che si possano tenere distinte strategie delle alleanze e contenuti è un'altra questione tra le tante, che rendono difficili i rapporti tra Ulivo e Rifondazione.

    R.

 

 
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