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  1. #1
    Quin igitur expergiscimini?
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    Predefinito Pannellate e scioperi della fame veri

    Mentre Marco Pannella e il Capezzone si ritemprano e si rifocillano dalle fatiche della consueta sceneggiata estiva del "satyhagra" per preparasi alla campagna d' autunno contro i referendum comunisti, dalla Turchia giungono notizie drammatiche:

    "E' morta ieri ad Ankara a trent'anni Fatma Bilgin, condannata a 15 anni per appartenenza al partito della sinistra turca Dhkp-c e da 431 giorni in sciopero della fame. Sono 53 i detenuti morti per fame nelle prigioni e 93 complessivamente le vittime del digiuno e della repressione in carcere e fuori [...] A fine mese una delegazione dell' associazione Azad porterà in Italia le prove dello sterminio, aggravato con l'alimentazione forzata operata in modo criminale su prigionieri incoscienti [...]".
    (da "Liberazione", 11 agosto 2002 )

  2. #2
    Nihil.
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    Predefinito

    Hai un concetto distorto di "satyagraha": Gandhi ne ha fatti a decine, e non è mai morto. Un pagliaccio pure lui?
    Per venire a degli esempi diciamo un tantino più modesti: se non ricordo male, perfino Fausto Bertinotti protestò contro le liste civetta facendo per qualche giorno lo sciopero della fame, senza peraltro avere l'intenzione di giungere agli estremi di Fatma Bilgin.
    Da che mondo è mondo tra "satyagraha" e "martirio" ci passa un oceano.

    Saluti.

  3. #3
    Alessandra
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    Originally posted by Allanim
    Hai un concetto distorto di "satyagraha": Gandhi ne ha fatti a decine, e non è mai morto. Un pagliaccio pure lui?
    Per venire a degli esempi diciamo un tantino più modesti: se non ricordo male, perfino Fausto Bertinotti protestò contro le liste civetta facendo per qualche giorno lo sciopero della fame, senza peraltro avere l'intenzione di giungere agli estremi di Fatma Bilgin.
    Da che mondo è mondo tra "satyagraha" e "martirio" ci passa un oceano.

    Saluti.
    Prendo l'occasione Allanim per chiederti una cosa relativa a questo argomento. Ci hai mai pensato al fatto che tali pratiche possano rientrare nel divieto degli atti di disposizione del proprio corpo di cui all'articolo 5 del c.c.? Che ne pensi? Troppo azzardata come interpretazione?

  4. #4
    Alessandra
    Ospite

    Predefinito Re: Pannellate e scioperi della fame veri

    Originally posted by Catilina
    Mentre Marco Pannella e il Capezzone si ritemprano e si rifocillano dalle fatiche della consueta sceneggiata estiva del "satyhagra" per preparasi alla campagna d' autunno contro i referendum comunisti, dalla Turchia giungono notizie drammatiche:

    Catilina, c'è qualcosa che non mi torna, ma se proprio più sotto c'è un 3d in cui si afferma il contrario, e cioè che i radicali daranno una mano per la raccolta firme dei referendum sociali? Quale è la vera posizione dunque?


    ( )

  5. #5
    Nihil.
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    Predefinito

    Originally posted by Alessandra


    Prendo l'occasione Allanim per chiederti una cosa relativa a questo argomento. Ci hai mai pensato al fatto che tali pratiche possano rientrare nel divieto degli atti di disposizione del proprio corpo di cui all'articolo 5 del c.c.? Che ne pensi? Troppo azzardata come interpretazione?
    Alessandra, no, non è azzardata come ipotesi. Solo che fintantoché non vengano raggiunti gli estremi della menomazione irreversibile, prevale comunque il principio di libertà di decidere sul proprio corpo. Del resto già la magistratura, in base alla 833/78, chiese al Comune di Roma di procedere al ricovero coatto di Marco Pannella in occasione del suo ultimo satyagraha, ma Veltroni giustamente rispose picche in quanto il trattamento medico forzato su di una persona non è possibile senza il suo consenso, a meno che ovviamente quella persona sia incapace di intendere e di volere.
    Salutoni.

  6. #6
    Roderigo
    Ospite

    Predefinito

    Originally posted by Allanim
    Hai un concetto distorto di "satyagraha": Gandhi ne ha fatti a decine, e non è mai morto. Un pagliaccio pure lui?
    Per venire a degli esempi diciamo un tantino più modesti: se non ricordo male, perfino Fausto Bertinotti protestò contro le liste civetta facendo per qualche giorno lo sciopero della fame, senza peraltro avere l'intenzione di giungere agli estremi di Fatma Bilgin.
    Da che mondo è mondo tra "satyagraha" e "martirio" ci passa un oceano.Saluti.
    Lo sciopero della fame è una forma di lotta estrema e non-violenta, finalizzata anche, e forse oggi soprattutto, a rompere un muro di silenzio. In Italia, un leader può raggiungere l'obiettivo immediatamente. Detenuti, immigrati, lavoratori licenziati, impiegano qualche giorno in più. In Turchia, nei confronti del resto del mondo, è necessario arrivare fino alle estreme conseguenze, con la speranza e lo scopo di salvare chi è ancora rimasto in vita. I detenuti turchi che hanno intrapreso lo sciopero della fame, sono laici e non hanno il culto del maritirio. Lottano contro le piccole celle di isolamento di tipo F, a cui essi ed i loro compagni sono destinati: isolamento, deprivazione sensoria, tortura. Mettere a repentaglio la propria vita, per lottare contro questa prospettiva di vita, non è esattamente "martirio", almeno non quello che siamo soliti rappresentarci.

    R.

  7. #7
    Roderigo
    Ospite

    Predefinito Re: Pannellate e scioperi della fame veri

    Originally posted by Alessandra
    Catilina, c'è qualcosa che non mi torna, ma se proprio più sotto c'è un 3d in cui si afferma il contrario, e cioè che i radicali daranno una mano per la raccolta firme dei referendum sociali? Quale è la vera posizione dunque?
    ( )
    Questa:
    http://www.politicaonline.net/forum/...918#post188918

    R.

  8. #8
    Nihil.
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    Predefinito

    Originally posted by Roderigo

    Lo sciopero della fame è una forma di lotta estrema e non-violenta, finalizzata anche, e forse oggi soprattutto, a rompere un muro di silenzio. In Italia, un leader può raggiungere l'obiettivo immediatamente. Detenuti, immigrati, lavoratori licenziati, impiegano qualche giorno in più. In Turchia, nei confronti del resto del mondo, è necessario arrivare fino alle estreme conseguenze, con la speranza e lo scopo di salvare chi è ancora rimasto in vita. I detenuti turchi che hanno intrapreso lo sciopero della fame, sono laici e non hanno il culto del maritirio. Lottano contro le piccole celle di isolamento di tipo F, a cui essi ed i loro compagni sono destinati: isolamento, deprivazione sensoria, tortura. Mettere a repentaglio la propria vita, per lottare contro questa prospettiva di vita, non è esattamente "martirio", almeno non quello che siamo soliti rappresentarci.

    R.
    Sì, ma io a Catilina stavo contestando l'equazione sciopero della fame serio=morte, già letta parecchie volte su questi forum. Gli è che, per alcuni, chi digiuna dovrebbe farlo sempre e comunque fino alle estreme conseguenze, a prescindere dagli obiettivi di lotta. Ma questa è appunto la ratio ispiratrice del "martirio" [mettici pure mille virgolette, se vuoi], non del "satyagraha", che se di ratio ne ha una è semmai quella di "aprire" un dialogo nonviolento con le autorità.
    Poi, per carità, mi trovo d'accordo con te nel distinguere il sacrificio laico di una Fatma Bilgin o di un Bobby Sands da quello fondamentalista di un kamikaze invasato di Hamas.

  9. #9
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    Predefinito Non confondiamo la cioccolata con la merda

    Originally posted by Allanim
    Hai un concetto distorto di "satyagraha": Gandhi ne ha fatti a decine, e non è mai morto. Un pagliaccio pure lui?
    Per venire a degli esempi diciamo un tantino più modesti: se non ricordo male, perfino Fausto Bertinotti protestò contro le liste civetta facendo per qualche giorno lo sciopero della fame, senza peraltro avere l'intenzione di giungere agli estremi di Fatma Bilgin.
    Da che mondo è mondo tra "satyagraha" e "martirio" ci passa un oceano.

    Saluti.
    Paragonare Mohandas Karamchand Gandhi detto il Mahatma ("Grande Anima"), che lottò per l’emancipazione di mezzo miliardo di uomini del subcontinente indiano dal dominio coloniale inglese e che pagò con la vita questo suo impegno (fu infatti assassinato da un fanatico indù), a Giacinto Pannella detto Marco che invece lottò quest’estate nei Palazzi romani al fine di ottenere in qualche modo alcuni scranni parlamentari per sé e per i suoi sodali clamorosamente bocciati dall’ elettorato nonostante £ 6.500.000.000 circa profusi nella campagna elettorale (ma da dove gli saranno arrivati tutti quei soldi?), storicamente non è lecito.
    Paragonare Fausto Bertinotti che, simpatico o meno, si è sempre impegnato nel sociale per difendere i diritti dei lavoratori a Giacinto Pannella detto Marco, che invece si è sempre impegnato nel sociale per difendere i privilegi dei padroni chiamandoli “libertà”, politicamente non è lecito.
    Quindi, a ciascuno il suo sciopero della fame.

  10. #10
    Quin igitur expergiscimini?
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    Predefinito Re: Re: Pannellate e scioperi della fame veri

    Originally posted by Alessandra


    Catilina, c'è qualcosa che non mi torna, ma se proprio più sotto c'è un 3d in cui si afferma il contrario, e cioè che i radicali daranno una mano per la raccolta firme dei referendum sociali? Quale è la vera posizione dunque?


    ( )

    Ti invito a leggere tutti i testi di quel thread, per capire come stanno le cose.
    Ciao

 

 
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