«Io informatore farmaceutico a caccia di prescrizioni»
I segreti del mestiere



Il mercato del farmaco è uno dei più oscuri, riserva di accademici ed esperti del settore, ma anche di quei "commessi viaggiatori" inviati dalle aziende farmaceutiche direttamente sul campo a promuovere i benefici del farmaco. Lo scorso anno il programma televisivo Report dedicò una sua puntata a questo mercato, mandando in onda questa "intervista" con un informatore farmaceutico". Alla luce dell'inchiesta torinese sulla Bayer ci sembra interessante riproporla.

Voce fuori campo dell'autore (A)
Signor Giulio, che cos'è che io non so quando mi siedo davanti al mio medico generico e ho un problema di salute?

Informatore (I)
Lei non sa che prima di lei sono passato io.

A - E lei chi è?

I - Io sono il rappresentante, l'informatore.

A - E perché la sua presenza è un pericolo per la mia salute?

I - Perché io spesso per convincere un medico a prescrivere certi farmaci uso metodi come le cene, i regalini, i congressi eccetera.

A - Quindi lei mi dice che se il mio medico generico mi prescrive un farmaco, spesso è perché ha ricevuto un regalo da uno come lei?

I - Molto spesso è così.

A - Questo accade anche in ospedale?

I - Anche, addirittura certe aziende hanno linee di informatori che fanno solo gli ospedali.

A - Questo uomo faceva parte di quella schiera di giovani incravattati che troviamo spesso negli studi dei medici e che si chiamano informatori scientifici: alle dipendenze delle case farmaceutiche, questi avrebbero il compito di informare i dottori sui nuovi farmaci, ma purtroppo sembra che la loro specialità sia quella di corromperli per ottenere più prescrizioni. Il mio testimone ha deciso di raccontare quello che sa su questo fenomeno, che prende il nome di comparaggio; si nasconde dietro l'anonimato perché rischia molto, infatti mi ha detto che l'industria del farmaco non è tenera con i dissidenti. Giulio ora ha altro da raccontarci. Se domani avete un appuntamento col vostro medico, è meglio che ascoltiate con attenzione.

Come fate a coccolare i medici affinché prescrivano i vostri farmaci anziché altri?

I - Dipende dal medico. Alcuni arrivano a prendere le mazzette, altri si accontentano di gadget, di congressi-vacanza, di un apparecchio per la pressione, di una bilancia. Poi ci sono i gadget che non si vedono, come il telefonino, il programma computer, per i quali si chiede qualcosa in cambio.

A - Cosa?

I - La prescrizione.

A - Giulio, questo sistema fa parte di un'iniziativa di uno o due produttori o è diffuso?

I - E' un sistema tipicamente italiano, e in Italia chi non applica questo sistema è tagliato fuori. I grossissimi produttori che non applicano il sistema si trovano svantaggiati rispetto agli altri.

A - Giulio denuncia un sistema che, come lui stesso ammette, riesce a corrompere solo una parte dei medici, ma che è sufficiente a falsare tutto il mercato del farmaco nostrano. Le sue sono parole supportate anche da documenti.

I - Provare l'esistenza del comparaggio è difficile, ma qui ci andiamo vicini... cosa abbiamo qui? Questo documento ufficiale di una Usl parla di una donazione di 5 milioni fatta da me per conto di una nota casa farmaceutica a un grosso ospedale di Genova, divisione di cardiologia, finalizzata allo sviluppo di un farmaco ipertensivo, donazione fatta con una motivazione assurda.

A - E questo altro documento cosa ci dice?

I - Questo dimostra che nel periodo immediatamente successivo alla donazione le vendite di quel farmaco sono triplicate nelle farmacie di quella zona.

A - Però lei prima mi diceva che ha avuto dei guai in questa storia, perché alla fine il numero di scatolette prescritte non è stato quello che voi vi aspettavate
I - Sì, non hanno prescritto secondo i patti e io me ne sono dovuto andare, ho perso il posto.

A - Ma se io faccio l'avvocato del diavolo e le dico: non potrebbe essere che il farmaco ha venduto di più perché era un buon prodotto, con meno effetti collaterali, lei cosa risponde?

I - E allora perché abbiamo donato 5 milioni a quel reparto?

A - Lei però ha bianchettato sia il nome della casa farmaceutica che quello dell'ospedale e del primario, e non me li vuole dire, perché?

I - Perché ho ricevuto delle minacce, anche fisiche, e lascio a chi vuole il cercare chi è.


Liberazione 28 luglio 2002
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