Siamo tutti consapevoli che, alla ripresa autunnale della politica, sarà necessaria una forte presenza comunista nelle manifestazioni che animeranno l' opposizione alla legge del "legittimo sospetto". Che cosa distinguerà, allora, un ulivista da un comunista in quei frangenti? Credo la memoria e la consapevolezza storica. La Casa della Libertà è lo schieramento da battere per il disegno di distruzione dello Stato sociale e dei diritti dei lavoratori che esso porta avanti. Anche la vicenda della giustizia ha assunto dimensioni strane e inedite, con una imaggioranza parlamentare trasformata in collegio di difesa del premier. Tuttavia i comunisti- a differenza degli ulivisti che non ricordano o non vogliono ricordare- rammentano che:
era il 1997 e al Quirinale ci stava Scalfaro. Emanava indicazioni e indirizzi. Uno di questi, subito raccolto dal Parlamento, indicava l' assoluta necessità e urgenza di modificare le norme sull' abuso di ufficio. Gli articoli in questione del codice penale (323) e del codice di procedura penale (289, 416 e 555), come Scalfaro aveva chiesto, furono modificati con la legge del 16 luglio 1997, n. 234, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 172 del 25 luglio dello stesso anno.
Anche quella fu una legge con nome e cognome. L' allora presidente del Consiglio Romano Prodi, inquisito per abuso d' ufficio per la vicenda Cirio, fu prosciolto ed evitò il rinvio a giudizio. La stessa sorte toccò a Claudio Burlando, ministro diessino dalemiano dei Trasporti, anche lui inquisito in quel periodo (e non era la prima volta) per abuso d' ufficio.
Non per pignoleria, ma c'è un' altra cosa.
Ministro della Giustizia era all' epoca l' avvocato Giovanni Maria Flick, che di Prodi e Burlando era stato il difensore. Considerate le polemiche di questi giorni sugli avvocati di Berlusconi, che fanno scandalo per i ruoli parlamentari che ricoprono, l' osservazione che viene spontanea è che l' unico presidente del Consiglio che abbia nominatoi ministro della giustizia un suo avvocato non è stato Berlusconi, ma Prodi.
Ed a voler essere ancora più pignoli, mentre la legge approvata dal Parlamento nel 1997 troncò di netto il possibile rinvio a giudizio dell' allora presidente del Consiglio e di un ministro del partito di maggioranza relativa, il ddl Cirami non sottrarrà nessuno al giudizio di un tribunale, ma allungherà i tempi processuali (anche se la speranza è quella di arrivare in un modo o nell' altro alla prescrizione...).
Concludendo, i comunisti sanno che il terreno di scontro autunnale sulla giustizia è più scivoloso di quanto non appaia in questa fase ... Perciò puntano all' impegno e alla lotta soprattutto in campo sociale.