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  1. #1
    decolonizzare l'immaginario
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    Predefinito Shhhh...la Coop. Costruttori di Argenta (rossa)

    CRAC da UN MILIARDO DI EURO....Tutto tace...la stampa di regime SALVA i DS, loro camerieri fidati,

    La cooperativa e il suo presidente Giovanni Donigaglia furono già inquisiti dal pm Di Pietro

    di Pasquale Biagiotti

    Perché non occuparsi un po' del caso Coop. Costruttori di Argenta? Questa cooperativa ha una lunga storia. All’inizio dell’“epoca di mani pulite” fu nel mirino di Di Pietro che fece arrestare più volte il suo presidente Donigaglia per “tangenti rosse”. Oggi è al centro di un Crac da oltre 1 miliardo di euro che ha messo di mezzo fornitori, dipendenti e soci prestatori d'opera (oltre 2.000) che hanno perso il lavoro nel silenzio e nel disinteresse generale, in specie della Cgil. E fin qui, che la cosa passi sotto silenzio è “normale”!. La coop. è notoriamente rossa! Il fatto più grave è che i soci - che hanno lasciato in cooperativa, "volontariamente", ma non sempre volentieri, anche una parte delle loro retribuzioni e dei risparmi famigliari come prestito sociale (perché veniva detto: la coop. "è più sicura della Banca e da un interesse più alto") oltre agli stipendi non riscossi, alle loro liquidazioni maturate - non rivedranno un soldo neppure dei loro depositi! Su questa vicenda è stato messo un silenzio tombale.

    Esiste, infatti, il rischio che la vicenda possa essere utilizzata, data la sua gravità, (anche se non è certamente la prima che si sia verificata nel mondo delle cosidette "Coop Rosse"), per mettere in dubbio tutto il "Sistema Coop". La situazione è più grave, infatti, dei vari dissesti avvenuti in passato. Nei precedenti chi ci rimetteva erano sempre i fornitori e le banche, mai i soci ai quali venivano sempre restuiti anche i risparmi versati nelle casse sociali, magari ricorrendo alla solidarietà della Lega o di altre coop più in salute. Nella vicenda in questione, questa solidarietà non si è verificata. Chissà perché!. Forse perchè tutte le sue risorse (ed anche oltre?) sono impegnate nell'operazione di sostegno della scalata, ai limiti della fattibilità finanziaria, che Unipol sta tentando su BNL? Ma al di là della storia Unipol-BNL, proviamo a pensare solo per un istante a quello che potrebbe succedere se passasse sui media nazionali il dubbio che il sistema Coop non fa fronte agli impegni e quindi potrebbe essere concreto il rischio che non sia in grado di restituire i risparmi che i soci hanno depositato presso la loro cooperativa, presso il supermercato Coop del rione (quello dello slogan "la Coop sei tu!!!), dove va a fare la spesa .

    In un contesto del genere si potrebbe avviare un' inarrestabile corsa al ritiro dei depositi da parte dei soci (in genere semplici famiglie di consumatori), tale da provocare un terremoto sulla finanza rossa, che potrebbe veder messa a rischio addirittura la sua sopravvivenza e provocare anche conseguenze politiche e sociali senza precedenti: conseguenze politiche, poiché il sistema Coop, che è il vero punto di forza economico dei D.S. e ne è anche la riserva più grande di clientele e di consensi elettorali, potrebbe non reggere l'impatto e crollare, coinvolgendo, in qualche modo, il partito di riferimento; conseguenze sociali, poiché Il numero dei risparmiatori coinvolti potrebbe essere enorme. Qui si tratta, invece, di un numero elevatissimo di semplici famiglie di consumatori, di casalinghe, di pensionati, di operai, di appartenenti a classi sociali molto modeste, che non compra Bond industriali, titoli o azioni, che non va in Banca, che non ha un conto corrente, ma che va semplicemente a fare la spesa alla Coop e presso la Coop deposita i magri risparmi che riesce a mettere via per il momento del bisogno rinunciando magari a qualche cosa e ponendo grande attenzione al costo di quello che viene messo dentro il carrello. Si tratta di cifre modeste, ci sono infatti limiti di legge all'entità del deposito, ma tanti piccoli risparmi da utilizzare per gli studi dei figli, per il loro avvenire, per spese impreviste per la salute, per cambiare l'utilitaria che non ce la fa più e cosi via, oppure per utilizzare i pochi interessi che maturano nel deposito per arrotondare la pensione sociale. Mi chiedo e Vi chiedo, ma vi pare sia giusto che nessuno debba occuparsi di tutto questo?

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  2. #2
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    Predefinito Re: Shhhh...la Coop. Costruttori di Argenta (rossa)

    In Origine Postato da Genyo
    CRAC da UN MILIARDO DI EURO....Tutto tace...la stampa di regime SALVA i DS, loro camerieri fidati,

    La cooperativa e il suo presidente Giovanni Donigaglia furono già inquisiti dal pm Di Pietro

    di Pasquale Biagiotti

    Perché non occuparsi un po' del caso Coop. Costruttori di Argenta? Questa cooperativa ha una lunga storia. All’inizio dell’“epoca di mani pulite” fu nel mirino di Di Pietro che fece arrestare più volte il suo presidente Donigaglia per “tangenti rosse”. Oggi è al centro di un Crac da oltre 1 miliardo di euro che ha messo di mezzo fornitori, dipendenti e soci prestatori d'opera (oltre 2.000) che hanno perso il lavoro nel silenzio e nel disinteresse generale, in specie della Cgil. E fin qui, che la cosa passi sotto silenzio è “normale”!. La coop. è notoriamente rossa! Il fatto più grave è che i soci - che hanno lasciato in cooperativa, "volontariamente", ma non sempre volentieri, anche una parte delle loro retribuzioni e dei risparmi famigliari come prestito sociale (perché veniva detto: la coop. "è più sicura della Banca e da un interesse più alto") oltre agli stipendi non riscossi, alle loro liquidazioni maturate - non rivedranno un soldo neppure dei loro depositi! Su questa vicenda è stato messo un silenzio tombale.

    Esiste, infatti, il rischio che la vicenda possa essere utilizzata, data la sua gravità, (anche se non è certamente la prima che si sia verificata nel mondo delle cosidette "Coop Rosse"), per mettere in dubbio tutto il "Sistema Coop". La situazione è più grave, infatti, dei vari dissesti avvenuti in passato. Nei precedenti chi ci rimetteva erano sempre i fornitori e le banche, mai i soci ai quali venivano sempre restuiti anche i risparmi versati nelle casse sociali, magari ricorrendo alla solidarietà della Lega o di altre coop più in salute. Nella vicenda in questione, questa solidarietà non si è verificata. Chissà perché!. Forse perchè tutte le sue risorse (ed anche oltre?) sono impegnate nell'operazione di sostegno della scalata, ai limiti della fattibilità finanziaria, che Unipol sta tentando su BNL? Ma al di là della storia Unipol-BNL, proviamo a pensare solo per un istante a quello che potrebbe succedere se passasse sui media nazionali il dubbio che il sistema Coop non fa fronte agli impegni e quindi potrebbe essere concreto il rischio che non sia in grado di restituire i risparmi che i soci hanno depositato presso la loro cooperativa, presso il supermercato Coop del rione (quello dello slogan "la Coop sei tu!!!), dove va a fare la spesa .

    In un contesto del genere si potrebbe avviare un' inarrestabile corsa al ritiro dei depositi da parte dei soci (in genere semplici famiglie di consumatori), tale da provocare un terremoto sulla finanza rossa, che potrebbe veder messa a rischio addirittura la sua sopravvivenza e provocare anche conseguenze politiche e sociali senza precedenti: conseguenze politiche, poiché il sistema Coop, che è il vero punto di forza economico dei D.S. e ne è anche la riserva più grande di clientele e di consensi elettorali, potrebbe non reggere l'impatto e crollare, coinvolgendo, in qualche modo, il partito di riferimento; conseguenze sociali, poiché Il numero dei risparmiatori coinvolti potrebbe essere enorme. Qui si tratta, invece, di un numero elevatissimo di semplici famiglie di consumatori, di casalinghe, di pensionati, di operai, di appartenenti a classi sociali molto modeste, che non compra Bond industriali, titoli o azioni, che non va in Banca, che non ha un conto corrente, ma che va semplicemente a fare la spesa alla Coop e presso la Coop deposita i magri risparmi che riesce a mettere via per il momento del bisogno rinunciando magari a qualche cosa e ponendo grande attenzione al costo di quello che viene messo dentro il carrello. Si tratta di cifre modeste, ci sono infatti limiti di legge all'entità del deposito, ma tanti piccoli risparmi da utilizzare per gli studi dei figli, per il loro avvenire, per spese impreviste per la salute, per cambiare l'utilitaria che non ce la fa più e cosi via, oppure per utilizzare i pochi interessi che maturano nel deposito per arrotondare la pensione sociale. Mi chiedo e Vi chiedo, ma vi pare sia giusto che nessuno debba occuparsi di tutto questo?

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    Mi spieghi la relazione che lega la Coop Costruttori di Argenta con la Coop Adriatica della quale io sono socio?

  3. #3
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    Predefinito Re: Re: Shhhh...la Coop. Costruttori di Argenta (rossa)

    In Origine Postato da Gallo Senone
    Mi spieghi la relazione che lega la Coop Costruttori di Argenta con la Coop Adriatica della quale io sono socio?
    ____________________________________________

    L'articolo non l'ho scritto io, non mi sembra che ci siano riferimenti alla tua Coop.
    Quello che è indicativo di questo fatto è questo: TUTTO TACE.

    La portata di un crac del genere è l'equivalente di due, trecento Credieuronord messe assieme...ma il sistema di potere non attacca i DS.

    COME MAI?? questa è la vera domanda a cui bisogna rispondere.

    Poi ci sono altre domande non meno importanti relative alle modalità di azione sul mercato delle imprese e del lavoro delle Cooperative sia rosse, che bianche (Compagnia delle Opera di CL), tali organizzazioni adottano criteri completamente settari, corporativi, abbastanza mafiosi e godono di ampie coperture e complicità.

    Possono i cittadini accettare tali situazioni?? ASSOLUTAMENTE NO.

    Alessandro Cè docet.

  4. #4
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    Predefinito Re: Re: Re: Shhhh...la Coop. Costruttori di Argenta (rossa)

    In Origine Postato da Genyo
    ____________________________________________

    L'articolo non l'ho scritto io, non mi sembra che ci siano riferimenti alla tua Coop.
    Quello che è indicativo di questo fatto è questo: TUTTO TACE.

    La portata di un crac del genere è l'equivalente di due, trecento Credieuronord messe assieme...ma il sistema di potere non attacca i DS.

    COME MAI?? questa è la vera domanda a cui bisogna rispondere.

    Poi ci sono altre domande non meno importanti relative alle modalità di azione sul mercato delle imprese e del lavoro delle Cooperative sia rosse, che bianche (Compagnia delle Opera di CL), tali organizzazioni adottano criteri completamente settari, corporativi, abbastanza mafiosi e godono di ampie coperture e complicità.

    Possono i cittadini accettare tali situazioni?? ASSOLUTAMENTE NO.

    Alessandro Cè docet.
    Alessandro Cè ha agito in maniera corretta nell'interesse del Popolo lombardo. Ma Il Furmiga lo ha cacciato e dai leghisti che contano, solo chiacchiere, tanto è vero che il Cè è ancora fuori.
    Detto questo, le Cooperative sono imprese come tutte le altre, può quindi capitare che sia gestite male ed anche, rarissimamente, da mascalzoni. Se si verificano queste condizioni, le cooperative falliscono, i mascalzoni vengono denunciati e se colpevoli pagano, eccome se pagano. C'è però da dire che tutto questo, rispetto al mondo delle imprese di capitali, si verifica raramente, molto raramente. In Emilia ed in Romagna, rispetto ad una Cooperativa di Argenta, ve ne sono decine che, nonostante tanti boicottaggi, sono diventate grandi imprese, affidabili e capaci e che, SOPRATUTTO, creano buoni posti di lavoro. Oggi, grazie anche ad un Governo, dove la presenza della Lega è determinante, le imprese di capitali sanno creare soltanto precariato, lavoro iterinale, co.co.co, a progetto, con partita iva e quantaltro utile ad ingrassare lorsignori ed a rendere precaria la vita ai lavoratori, anche a quelli del Nord.

  5. #5
    Viva la piadina!!!
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Shhhh...la Coop. Costruttori di Argenta (rossa)

    In Origine Postato da Gallo Senone
    Alessandro Cè ha agito in maniera corretta nell'interesse del Popolo lombardo. Ma Il Furmiga lo ha cacciato e dai leghisti che contano, solo chiacchiere, tanto è vero che il Cè è ancora fuori.
    Detto questo, le Cooperative sono imprese come tutte le altre, può quindi capitare che sia gestite male ed anche, rarissimamente, da mascalzoni. Se si verificano queste condizioni, le cooperative falliscono, i mascalzoni vengono denunciati e se colpevoli pagano, eccome se pagano. C'è però da dire che tutto questo, rispetto al mondo delle imprese di capitali, si verifica raramente, molto raramente. In Emilia ed in Romagna, rispetto ad una Cooperativa di Argenta, ve ne sono decine che, nonostante tanti boicottaggi, sono diventate grandi imprese, affidabili e capaci e che, SOPRATUTTO, creano buoni posti di lavoro. Oggi, grazie anche ad un Governo, dove la presenza della Lega è determinante, le imprese di capitali sanno creare soltanto precariato, lavoro iterinale, co.co.co, a progetto, con partita iva e quantaltro utile ad ingrassare lorsignori ed a rendere precaria la vita ai lavoratori, anche a quelli del Nord.
    Adossare al govenro attuale la situazione ch essitano lavori non piu a vit acoem hna volta caro Senone e' molto molto superuifcilae, piu' che altro da slogan da campagna elettorale per la sx che un dato di fattto.... e come dire che il mondo ha avuto inizio nel 2001...insomma anche un poco di sano realismo aiuterebbe sicuramente di piu' al nostro paese.

  6. #6
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Shhhh...la Coop. Costruttori di Argenta (rossa)

    In Origine Postato da Amati75
    Adossare al govenro attuale la situazione ch essitano lavori non piu a vit acoem hna volta caro Senone e' molto molto superuifcilae, ...
    Usi un battipanni per scrivere con la tastiera?

  7. #7
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Shhhh...la Coop. Costruttori di Argenta (rossa)

    In Origine Postato da lsu
    Usi un battipanni per scrivere con la tastiera?
    Si, ti dispiace?

  8. #8
    destracristiana
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    shhhhhhhhh...per favore....

  9. #9
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    Predefinito Re: Shhhh...la Coop. Costruttori di Argenta (rossa)

    In Origine Postato da Genyo


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    Più penso che esiste il Giornale Nuovo, più mi dico che è un posto fantastico dove vorrei lavorare. Davvero!, vorrei lavorare lì. In alternativa mi piacerebbe recitare in film di Ciccio&Franco (possibilmente quello dove sono macellai zii di Romina fidanzata con Al Bano), fare il manager a Truciolo, occuparmi della terza età di Tinì Cansino, spazzolare scamosciati di montone a Khabul. Dal Giornale al montone è tutta la stessa esperienza: l’hellzapoppin, il cadavere squisito, la vita in diretta (quella di Groucho Marx, però)… E poi, al Giornale, collabora gente di livello. Si capisce che è gente di livello dal fatto che, questa gente, si mette su un sito personale. Sul quale pubblica quanto di prestigioso ha fatto, sta facendo, farà. Per esempio: “Ha condotto il programma L’altroshow, registrato al Teatro Flaiano di Roma e trasmesso dal circuito televisivo nazionale Super six”. Oppure: “Ha promosso la trasformazione della Stazione Vigna Clara in PalaOpinione dove ha presieduto oltre venti convegni dedicati ai temi politici e culturali d’attualità. Ha ideato, organizzato e condotto, in qualità di segretario del Centro Studi Stampa Romana ‘Francesco De Sanctis’, il convegno internazionale su “L’uso politico della storia” a cui hanno partecipato, tra gli altri”. Immancabile, essendo del giro del Giornale, un discreto accenno sul proprio background politico e ideale: “E’ stato candidato al Senato per il Polo delle Libertà nelle elezioni politiche del 1996 nel Collegio 14 della Regione Lazio”. Trombato, ma fiero. E, ora, pure on line. Chi è questo gigante? E’ Arturo Diaconale, l’ente cartesiano del commento politico.

    Arturo Diaconale è uno che va subito al punto, le canta chiare a tutti, potenti compresi, è diretto, preciso, circostanziato. Come dimostra l’introduzione al suo Solo i ricchi possono, edito da Armando Verdiglione (ecco, un altro con cui vorrei tantissimo lavorare): “La voglia di dare battaglia ai potenti può essere anche tanta, ma finisce inevitabilmente con lo spegnersi di fronte ai baratri che si verificano nei bilanci delle pubblicazioni. Ne deriva che le polemiche si raffreddano, le contestazioni si ammorbidiscono, le inchieste si rinviano, le accuse si smussano. Non per paura, ma per obbligo di realismo visto che il prezzo dell’opposizione diventa la morte della pubblicazione. E, quindi, la possibilità stessa di testimoniare l’esistenza del dissenso nei confronti del potere. L’intimidazione, la minaccia, l’ammonimento, la prevaricazione raggiungono così il loro scopo. Gli irriducibili continuano a rivendicare il loro diritto all’opposizione. Ma solo con gli argomenti della polemica politica astratta. Non più con le critiche e le denuncie dei fatti concreti. Con il risultato di perdere progressivamente d’efficacia e di capacità di convincimento agli occhi dell’opinione pubblica. Il regime è così salvo. Ma la democrazia è definitivamente compromessa”.
    Diaconale non ha paura, come Shpalman: non ha nulla di cui vergognarsi, nulla da nascondere e, se anche lo avesse, direbbe subito dove lo nasconde. Ecco infatti le prime righe della bio ufficiale: “Arturo Diaconale, nato a Montorio al Vomano l’8 settembre 1945 e residente a Roma in via Cosseria 2…”.
    Sul sito dell’Arturo si trovano pagine imperdibili, sopraffine, iscritte a caratteri di piombo nella nostra mente perché l’html è proprio di piombo. Per esempio, l’area riservata alle serate che Diaconale ha organizzato e presentato al teatro Flaiano. Una galleria di ospiti prestigiosi quanto lo sarebbe Zeno Colò alla Domenica Sportiva: Margherita Boniver, Carlo Taormina, Michele Saponara, Enrica Bonaccorti. Carne fresca, insomma. Da notare l’agile proposta di adesione al programma teatrale diaconale: si paga in lire. Tra l’altro, nelle pagine cool che ospitano la gallery delle imperdibili serate al Flaiano, veniamo informati che una di esse è stata dedicata a Simone Baldelli, Coordinatore Nazionale dei Giovani di Forza Italia, che ha un talento comico - il che ci era già chiaro anche prima.
    Siccome a Diaconale la sconfitta elettorale proprio non è andata giù, ecco che in una seconda pagina autobiografica ci rende edotti dei motivi di quest’oscuro infortunio politica: “È stato candidato al Senato per il Polo delle Libertà nelle elezioni politiche del 1996 nel Collegio 14 della Regione Lazio. La sua sconfitta, ad opera dell’esponente Ds Gavino Angius, è stata provocata dalla presenza del MSI di Rauti che, per dissidi interni di An, ha ottenuto localmente il 6,6% dei voti”. Peccato, con Rauti ce l’avrebbe fatta. Col giornalismo gli è andata meglio: non essendo in dissidio con Rauti, Belpietro lo ha arruolato.

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  10. #10
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Shhhh...la Coop. Costruttori di Argenta (rossa)

    In Origine Postato da Amati75
    Si, ti dispiace?
    Certo. Come faccio a capire cosa vuoi dire se per scrivere percuoti la tastiera?

 

 
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