L' edificante vicenda che andiamo a raccontare è un prezioso cammeo della vita politica della Seconda Repubblica.
A presentare l' "emendamento" al ddl Cirami (cioè la nuova versione della legge "salva cesari (Previti) /cesaroni (Berlusconi)) che ha "fregato" l' opposizione (come ha detto il capogruppo forzista al Senato,Schifani) è stato Valerio Carrara.
Alle ultime elezioni si era presentato come "giustizialista" con Di Pietro ed era stato l' unico della sua lista ad essere eletto, anche se con il ripescaggio del recupero proporzionale. Ma appena entrato in Senato, il bergamasco Valerio Carrara aveva subito cambiato casacca, dando vita ad un fantomatico "Movimento territoriale lombardo" e votando la fiducia al governo Berlusconi, dopo essersi iscritto al gruppo misto.
Adesso l' ex-dipietrista passa alla storia (della legislatura) per aver proposto l' emendamento che ha sostituito il ddl Cirami sul legittimo sospetto "fregando" l' ostruzionismo dell' Ulivo.
Il passato "giustizialista" potrebbe aver avuto un certo peso nel fare proprio di Carrara il sostituto di Cirami. La Casa delle Libertà trova divertenti certi giochi simbolici, molto in voga anche in alcune organizzazioni siciliane, così come il suo "capo" ama regalare orologi d'oro agli altri "capi" degli Stati dell' Occidente che invita ai suoi "vertici".
Ma il testo presentato da Carrara- che si guadagna da vivere con la farmaceutica- è molto tecnico, per cui appare improbabile che lo abbia scritto lui, ci si vede dietro la mano di qualche avvocato esperto in materia.
Peraltro, la nuova versione allarga a dismisura il "legittimo sospetto". Ad esempio, se la Cassazione accoglie l' istanza di
remissione, il nuovo giuddice non può più salvare niente, neppure una parte degli atti del processo già celebrato, deve ripartire da zero.
L' istanza di remissione, inoltre, può essere ripresentata sulla base non di diversi e nuovi elementi, ma semplicemente di diversi motivi. Nei processi di mafia, quindi, con moltissimi imputati, l' ostruzionismo diventerà una regola.
E se è vero che nel corso della sospensione, in attesa della sentenza della Cassazione sulla remissione, i termini di prescrizione sono sospesi, riprendono però automaticamente appena riprende il processo. Insomma, gli ultimi processi milanesi di Berlusconi si possono dire già prescritti e conclusi.