Qualche volta in passato ho avuto modo di toccare, sia pur incidentalmente, questo tema, avanzando seri dubbi sui novelli - si fa per dire - "seguaci" di S. Tommaso.
Alludo a personaggi come Jacques Maritain, ma anche a suoi allievi e sodali come Mounier, ed in Italia, Dossetti - quest'ultimo fattosi "frate" ... ringhiante sino alla morte.
Ebbene, delle idee maritainiane, già Civiltà Cattolica, sin dal 1956, aveva invitato a diffidare, ravvisando nel c.d. umanesimo integrale non già un umanesimo dell'uomo rigenerato dalla Grazia - come sarebbe stato se ci si fosse autenticamente fondati su S. Tommaso - bensì un naturalismo integrale (Civ. Catt., III, 449-463). Questo è quanto scriveva autorevolmente in quegli anni il direttore Padre Messineo, considerato allora portavoce di Pio XII.
E l'errore del c.d. umanesimo integrale cosa ha portato se è vero che dai frutti si riconosce l'albero?
A parte un deciso allontanamento dalla dottrina cattolica, è derivato nei fatti un'apertura dei cattolici al mondo contemporaneo ed in special modo al comunismo, al laicismo, con un'autodemolizione della cultura cattolica. Questo ha comportato nelle c.d. società più avanzate ad una cessazione delle conversioni prima di massa, ad una caduta delle vocazioni religiose ed a colossali defezioni nei grandi ordini religiosi (in primis gesuiti e domenicani), ad una caduta dei membri dell'Azione Cattolica (che dai tempi di Gedda, quando contava su tre milioni di associati a soli seicentomila). Non solo. Ha portato alla netta scissione, tra i politici cattolici, tra fede ed azione, quasi che l'una non dovesse invadere ed entrare nell'altra.
L'errore di Maritain e della sua scuola è assai insidioso, in quanto questo filosofo - che, per la sua storia personale, proveniva dalle file rivoluzionarie, convertitosi (si fa per dire) nel 1905 - non si rese conto che la presenza di una verità o di un valore o di una virtù cristiana in un contesto ideologico anticristiano o latu sensu non cristiano, lungi dal costituire una piattaforma d'incontro coi cristiani, rafforza la pericolosità dell'ideologia avversaria. La logica conseguenza che siffatto modo allora è presto detta: dato che Lucifero, il capo della ribellione angelica e cioè il capo dei demoni fu, secondo la tradizione cristiana, il più dotato e il più bello di tutti gli angeli e, quindi, il più simile a Dio fra tutti gli esseri creati, ne conseguirebbe che i cristiani dovrebbero collaborare pure con lui più che con chiunque altro ... . L'idea di questa "nuova cristianità", che preconizzava una "nuova città celeste", si staccava dunque dall'insegnamento perenne della Chiesa, dal momento che spingeva a cercare delle verità e delle virtù cristiane, cioè "prigionieri dell'errore", ma a suo dire sempre cristiani, nel patrimonio culturale ed ideologico di gruppi avversi alla Chiesa, segnatamente dei comunisti e dei laicisti radicali, dei quali il filosofo francese prospettava ed auspicava l'inclusione nella "nuova cristianità", sulla base appunto di tale presunto patrimonio comune.
Da un punto di vista politico questo ha dato luogo alle aperture dell'allora partito politico cristiano, la D.C., a realtà palesemente anticristiane, come la sinistra rappresentata dal P.C.I. dando luogo a quelli che oggi chiameremmo i cattocomunisti e, nell'ambito dell'Azione Cattolica, alla c.d. scelta religiosa, che porterà quell'associazione, un tempo gloriosa, ad assumere posizioni disobbedienti nei riguardi del Magistero. Basti pensare alla posizione assunta da Carlo Carretto nei riguardi del referendum antidivorzista. Questi, il 7 maggio 1974, sul quotidiano La Stampa, in un articolo, affermava testualmente: "Voto no ... E Tu, Signore, per chi voti? Mi par di saperlo dalla pace che sento dentro di me". Carretto, a dire il vero, ritratterà pubblicamente, anche se in maniera ambigua, da come si deduce leggendo l'intervento contenuto nella sua autobiografia (Cittadella editrice, 1992, 337-340), il 3 aprile, giovedì santo del 1975, nella cattedrale di Foligno, davanti al vescovo Mons. Siro Silvestri, ma intanto il danno, indubbiamente elevato, si era prodotto, atteso che il referendum si era svolto nel maggio 1974. Insomma, si trattò di una sorta di ripensamento ... ex post.
Ma gli esempi, anzi i pessimi esempi, si potrebbero moltiplicare. Io mi fermo, per il momento, qui.