Due pesi e due misure

[Catilina]

La farsa nei confronti della ex-Jugoslavia continua senza pudore e senza freno.
Mentre un Tribunale accusa, contravvenendo alla sovranità nazionale, uomini di governo e militari serbi che ritengono (non senza ragione) di aver difeso il proprio popolo dall' aggressione della Nato, dall' altra c'è chi- come gli Stati Uniti, fautori del Tribunale della signora Del Ponte, si oppongono alla legittimità della nuova Corte penale internazionale perchè, secondo fonti della Casa Bianca, viola i principi fondamentali della sovranità del popolo statunitense! Se questi non sono due pesi e due misure, allora che cosa sono?
Il problema è che sia il Tribunale dell' Ajia sia questa nuova corte violano i principi di sovranità nazionale, togliendo ai tribunali nazionali il diritto di giudicare i propri cittadini.
In tutto questo l' Amerika, come al solito, predica bene- perchè accetta tribunali internazionali contro i serbi- ma razzola male, rifiutandosi di sottostare al giudizio della Corte internazionale.

[Catilina]

Le simpatie per la signora Carla Del Ponte, magistrato svizzero attualmente procuratore capo del tribunale speciale dell' ONU per la ex-Jugoslavia, su questo forum sono notariamente scarse.
Eppure non posso esimermi dal rimarcare ancora una volta che questa signora una ne fa e cento ne pensa.
Mercoledì è giunta a dichiarare che "la nascita della Corte Penale Internazionale" (CPI) offre una grande speranza per la fine dell' impunità di chi si macchia di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità".
Naturalmente la Del Ponte non ha fatto cenno al ricatto imposto dagli Stati Uniti, che hanno preteso ed ottenuto l' impunità totale, per un anno ma rinnovabile alla scadenza, per i crimini di guerra e per i crimini contro l'umanità che i loro soldati commetteranno. Di questa esclusione pregiudiziale dalla giurisdizione, che ha sconvolto ogni giurista, la magistrata non ha parlato.
Ha discettato, invece, a lungo, sulle garanzie che devono essere date all' "indipendenza dei procuratori".
D' accordo, senza dubbio, ma è forse mai accaduto, nel corso del processo-farsa contro Milosevic, che la sua indipendenza sia stata conculcata o minacciata da qualcuno? Perchè non parla più chiaro?
La Del Ponte, invece, si è detta perplessa per il principio di sussidiarietà, che fa scattare i poteri della CPI solo in caso di inadempienza delle magistrature nazionali. Evidentemente, per queste magistrature non vale il principio della indipendenza bensì quello della dipendenza: dalla Del Ponte e dai suoi voleri.
Ah, simili "magistrati internazionali" sono soggetti assai curiosi: supini dinanzi alle prepotenze anglosassoni, per queste non si creano problemi, anzi di queste si fanno vanto e scudo.
Ma quando qualcuno osa esprimere critiche alle loro azioni, ricorrono alla favoletta della "indipendenza".