La casa dei Savoia non è l'Italia, tradita, umiliata e schiacciata dal peso di una monarchia codarda, capace di raccogliere i frutti suscitati dai moti mazziniani, dall'intelligenza di un politico come Cavour e dalla prontezza di Garibaldi, per unire quell'Italia che ha trovato il vero riscatto proprio con la cacciata degli ex re di Casa Savoia e la nascita della Repubblica Italiana.
Non c'è bisogno certo del voto della Camera dei Deputati, che consente il rientro in Italia dei discendenti maschi di Casa Savoia, per smantellare quel che resta delle precarie colonne portanti della Costituzione repubblicana.
Tra promesse su promesse, sciorinate al Maurizio Costanzo Show, basta ed avanza il cavalier Berlusconi a distruggere l'Italia, a privatizzarla in ogni dove, persino ad avere in mano non solo più il Milan, ma tutta la Federcalcio, con a capo Galliani.
L'impietoso spettacolo legislativo di un anno di governo ha prodotto un vero e proprio disastro economico e sociale per uno Stato realmente democratico, quale vorrebbe essere l'Italia.
Un residuo di democrazia, ormai, sopravvive nella Repubblica: un residuo annichilito durante le giornate di Genova del G8 (e qui il mio pensiero va al compagno Carlo Giuliani...) e oggi nella mortificazione del dialogo tra le parti sociali con l'esclusione della CGIL dai tavoli delle trattative, di tutte, poichè non "conforme" al regale volere di Berlusconi e compari.
"O con noi o contro di noi", di americana memoria bellica.
Così la vicenda di Casa Savoia assume del grottesco, pur essendo una ennesima tappa di revisionismo storico e sociologico, appare quasi una grottesca ciliegina sulla torta di compleanno del governo Berlusconi bis.
Grottesco o meno, esprimo ancora una volta la mia totale contrarietà al rientro nel mio Paese di gente come i Savoia, la cui storia è macchiata dal connubio col fascismo ventennale, con due guerre mondiali, con le fellonerie risorgimentali e con la baldanza massacratrice dei tanti Bava Beccaris premiati dai decrepiti re di una altrettanto decrepita e favoleggiante dinastia.
Viva la Repubblica, viva l'Italia, viva il Comunismo!
Marco
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