Giacinto Pannella detto Marco ci ha ripensato e non morirà più di sete e di fame. Almeno per il momento. Va in scena l' ennesima soap-opera del "leader carismatico" dei radicali, che vivono ormai quasi esclusivamente sulla telenovela del loro capo: beve non beve, muore non muore. Ha interrotto il "satyaghra" considerando le assicurazioni giunte dal Palazzo, di cui è una delle maschere irrinunciabili da circa un trentennio. Lo ha interrotto per lanciare- fra l'altro- una sequela di insulti a Cofferati...
Mancano una dozzina di deputati al plenum della Camera; legalità violata; gli eleggibili/eletti da un anno si danno appuntamento, una volta al mese, in un noto ristorante dei Parioli a Roma: Pannella non poteva non lanciarsi in questa battaglia per la Giustizia e la Verità, anche se l'argomento appassiona solo lui e gli addetti ai lavori del Palazzo, l'opinione pubblica è preoccupata ben di più dalle conseguenze del "Patto per l'Italia".
Alla fine l'avrà vinta Pannella? Probabilmente sì. E' una vita che fa scioperi della fame e della sete per piegare il Parlamento ai suoi voleri. La volta precedente ci fu la sceneggiata dell' ubriacatura con le proprie urine e della trasmissione di Costanzo "Buona Domenica", dove- dopo la trasformazione in vespasiano vivente- avvenne la chiamata telefonica del Capo dello Stato e tutto rientrò secondo copione.
E' una offesa per tutti gli Italiani questa telenovela radicale, anche in considerazione del fatto che un partito non rappresentato in Parlamento per volontà degli elettori si sente in diritto di incarnare la Legalità e la Giustizia e di parlare a nome di tutti.
Io non dimentico che il duo Bonino-Pannella si rese autore della campagna guerrafondaia antiserba. Loro, i pacifisti non-violenti eccetera, chiesero davanti all' ambasciata americana le bombe sul popolo serbo e andarono a vestirsi da generali croati.
Ma le ultime elezioni, per fortuna, hanno decretato la fine politica del partito radicale. Non gli è rimasto altro che il ricorso al ricatto dello sciopero della fame e della sete per tornare in video e sulle pagine dei giornali, ma è inutile, gli elettori hanno già emesso il loro responso.
Comunque chi spera di liberarsi dai liberali-libertari-liberisti e dal loro capo non si illuda. Finita questa sceneggiata, li ritroveremo di nuovo per le vie di Roma a sventolare la bandiera a stelle e strisce e quella dell' entità sionista.