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  1. #1
    Quin igitur expergiscimini?
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    Predefinito Berlusconi ci porta nel baratro

    La spaventosa realtà del recente vertice di Siviglia è stata costituita, per il nostro paese, dalle dichiarazioni, a metà strada tra l' ignoranza dei fenomeni economici e la malafede, con cui Berlusconi ha accolto la decisione dei capi di Stato dell' UE sull' orlo della bancarotta finanziaria di rinviare di fatto al 2004 l' obbligo di raggiungere il pareggio del bilancio. Si trattava della più importante clausola del patto europeo di stabilità, ma per evitare che nel 2003 ne venisse proclamato il fallimento, gli "statisti" hanno preferito rimandare di un anno la sua attuazione.
    La soluzione adottata era peraltro l'unica possibile, perché l' alternativa sarebbe stata quella di sottoporre ad altre "manovre lacrime e sangue" mezza Europa.
    Ebbene Berlusconi, in questa situazione, ha fatto passare un provvedimento adottato perché alcuni Paesi dell' UE, primo fra tutti l' Italia, non hanno le risorse necessarie per pervenire al pareggio del bilancio, per un sostanziale "via libera" ad ulteriori spese, quindi ad ulteriori indebitamenti. E' l' ennesima beffa di cui saranno le classi subalterne a pagare, negli anni avvenire, il salatissimo conto.
    Berlusconi ha infatti trionfalmente dichiarato che il rinvio del pareggio al 2004 consentirà al governo di disporre delle somme necessarie per ridurre il peso fiscale che grava sui cittadini! Cioè, in sostanza, a pesare ancora negativamente sulle entrate del fisco e quindi ad aumentare ancora i debiti dello Stato!
    Per ogni riduzione di imposta che ci sarà l' anno prossimo, di qui a due o tre anni ne dovremo restituire, sotto forma di rinnovati incrementi tributari o di sacrifici indotti dalle "riforme di struttura", almeno due se non tre. Ma nel frattempo, le colossali svendite di beni pubblici potranno far rinviare (magari fino a subito dopo le elezioni del 2006) la "resa dei conti" (è proprio il caso di dirlo) finale.
    E con la Cisl e la Uil ormai passate dall' altra parte della barricata, il centrosinistra affaccendato quasi solo in questioni relative al suo assetto interno e alle possibili alleanze coni i residui liberali "di sinistra" (Dini, tutto sommato lo stesso Di Pietro) l' iniziale "viuzza" di Berlusconi e della sua armata Brancaleone si sta trasformando in un' autostrada a sei corsie.

  2. #2
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    Nel Baratro ci andranno i poveri,i disagiati,gli occupati atipici,i monostipendiati a nero,i disoccupati,i pensionati minimi,i senza tetto,i senza voce.Costoro finiranno nel Baratro.
    La Banda Berlusca,i democristi,gli alleanzisti neodemocristi,i ruffiani del potere staranno sempre meglio.
    Champagne e feste vip.
    Questa è l'Italia più brutta che sia mai esistita.
    Pasolini fù profetico quando annuncio un degrado totale del tessuto connetivo Italiano.
    A ciò si somma che i tangentisti e i mazzettari sono più che mai attivi,vedi scandali recenti.
    Il panorama è cupo.Ma non per quei figli di furbastri che stanno a Roma in parlamento.
    E' sempre il popolo a pagare colpe non sue.
    La banda Berlusca sguazzerà sempre nel benessere.

    I cittadini onesti soffrono e soffriranno sempre.Nello spirito,perchè indignati,e nelle tasche perchè sempre più poveri.
    reporter

  3. #3
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    Originally posted by reporter
    Nel Baratro ci andranno i poveri,i disagiati,gli occupati atipici,i monostipendiati a nero,i disoccupati,i pensionati minimi,i senza tetto,i senza voce.Costoro finiranno nel Baratro.
    La Banda Berlusca,i democristi,gli alleanzisti neodemocristi,i ruffiani del potere staranno sempre meglio.
    Champagne e feste vip.
    Questa è l'Italia più brutta che sia mai esistita dal dopoguerra.
    Pasolini fù profetico quando annuncio un degrado totale del tessuto connetivo Italiano.
    A ciò si somma che i tangentisti e i mazzettari sono più che mai attivi,vedi scandali recenti.
    Il panorama è cupo.Ma non per quei figli di furbastri che stanno a Roma in parlamento.
    E' sempre il popolo a pagare colpe non sue.
    La banda Berlusca sguazzerà sempre nel benessere.

    I cittadini onesti soffrono e soffriranno sempre.Nello spirito,perchè indignati,e nelle tasche perchè sempre più poveri.
    reporter

  4. #4
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    Sono d'accordo. Aggiungo che nel baratro ci andrà anche- oltre alle categorie che hai elencato tu- tutto il lavoro dipendente a tempo indeterminato (insegnanti, impiegati, operai, ecc.).
    Proseguendo nell' opera di informazione su quello che stanno combinando, vorrei focalizzare l' attenzione su una notizia che è stata fatta passare in sordina dai grandi massmedia: Eurostat (l' Ufficio statistico dell' UE) ha bocciato senza mezzi termini le operazioni di "cartolarizzazione" effettuate dal governo italiano sui proventi delle giocate del lotto e sulla vendita del patrimonio pubblico.
    Il divieto di contabilizzare entrate pari a 6,974 milioni di euro a riduzione del deficit determinerà per i nostri conti pubblici un impatto negativo ammontante allo 0,56% del PIL e il debito pubblico si innalzerà, di conseguenza, di un ulteriore 0,44%.
    Il Governo sarà costretto anche a riconsiderare i 7,7 miliardi di euro d incassi previsti nel 2003 grazie ad una seconda operazione di "cartolarizzazione" sugli immobili, che aveva in mente di effettuare. Sarà infine costretto a vendere direttamente, eliminando le "cartolarizzazioni" ormai ritenute illecite, i beni demaniali sui cui introiti tanto contava il ministro Tremonti per far quadrare i conti della finanziaria 2002, soprattutto per operare le parzialissime (praticamente solo a favore delle imprese) ma costosissime riduzioni fiscali e per finanziare il costo degli ammortizzatori sociali.
    Da notare che gli unici altri paesi dell' UE che si sono avventurati nella "finanza creativa" alla Tremonti sono stati la Grecia e la Finlandia.

  5. #5
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    Scusami se prima ho quotato il mio post,ma sono nuovo e non ho dimestichezza con gli strumenti informatici del forum.
    Apprezzo molto i Tuoi interventi che sono dotati di una lucida logica razionale.

  6. #6
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    Per completare il quadro, allora, ecco qualche considerazione sul Dpef.
    Le notizie che stanno circolando a proposito del Dpef rappresentano da un lato la confessione del totale fallimento del primo anno di politica economica del centrodestra e dall' altro la prova provata che questo fallimento verrà messo in conto ai lavoratori dipendenti con le prossime leggi finanziarie.
    Ma andiamo con ordine, iniziando con le ultime stime del Governo sulla crescita del Pil per quest'anno. Ora finalmente Tremonti, il ministro della "finanza creativa" (vedi la vicenda delle "cartolarizzazioni") ha gettato la maschera. Ha infatti ammesso che l' incremento non potrà essere superiore all' 1,3%, il che, con un' inflazione ufficiale indicata all' 1,9%, significa in sostanza che siamo alla stagnazione dell' economia italiana. Ne fanno fede la stasi- a dir poco- dei consumi individuali e la sempre più ridotta propensione agli investimenti dell' industria. Ma mentre il debito pubblico aumenta a dismisura, il Governo ha predetto che il Pil l' anno prossimo aumenterà del 2,9% (!).
    Noi comuni mortali proprio non sappiamo di quali pallottolieri si serva il Prof. Tremonti, perché dà in contemporanea a simili previsioni l' annuncio che non sarà raggiunto il pareggio del bilancio e che, anzi, il rapporto deficit-Pil non potrà che peggiorare rispetto alle originarie previsioni. In questo contesto , il Governo si è impegnato a fare ulteriori e ingenti debiti per finanziare riduzioni fiscali che, ovviamente, saranno "a pioggia" per le imprese, ma centellinate per i comuni cittadini. Queste ultime saranno, infatti, concesse soltanto ai redditi bassi. Addirittura non è chiaro se il governo faccia riferimento ai redditi personali o a quelli familiari. Non è pignoleria, perché appare evidente che nel secondo caso le previste riduzioni di imposta gioverebbero solo a qualche disperato con tutta la famiglia a carico, a qualche "single" ma soprattutto agli evasori parziali (individuabili notoriamente nelle categorie dei commercianti, degli artigiani, dei liberi professionisti).
    Dinanzi al previsto e dichiarato incremento del debito pubblico, la vendita programmata dei beni demaniali rappresenta la tristissima prova del fatto che il centrodestra intende utilizzarne i proventi per far fronte a debiti già fatti e per pagare i relativi interessi, non per finanziare investimenti produttivi.
    Infine nel caso in cui il Governo- in sede di finanziaria 2003- modificasse verso il basso (come si vocifera) l' inflazione programmata, i lavoratori dipendenti subirebbero un' ulteriore mazzata.

  7. #7
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    Predefinito La Patrimonio Spa

    La mancanza di un reale fronte di opposizione, che sia opposizione sui programmi, sulle scelte di fondo, sulle prospettive di sviluppo dell' Italia sta avendo effetti devastanti.
    Il centrosinistra sembra fare di tutto per aiutare governo e maggioranza a realizzare propositi folli, privi del benché minimo collegamento con la realtà e micidiali per il pubblico interesse.
    Prendiamo la vicenda del cosiddetto "decreto salvadeficit". L' Ulivo ha accusato il governo di voler fare cose assurde, tanto assurde che non solo la gente comune non ci può credere, ma che hanno nascosto alla pubblica opinione quelle che sono le vere intenzioni del centrodestra. Si sono levate altissime grida d'allarme: il Polo vuole vendere i beni artistici, storici e culturali depredando di tutto ciò il popolo italiano. Berlusconi e Tremonti vogliono vendere il Colosseo, gli Uffizi, Brera, eccetera. Si tratta di accuse pressoché ridicole e come tali facilmente smontabili, tant'è che Berlusconi ha potuto smentire di voler vendere musei, monumenti e opere d'arte. Insomma gli è stato offerto un alibi meraviglioso e quando verrà il momento dell' attuazione delle intenzioni (quelle vere) dell' esecutivo, l' opinione pubblica accetterà le relative decisioni, perché appunto nessuno ne ha chiarito rischi e pericoli.
    Al centro dell' affare ci sta la "Patrimonio Spa", una delle migliori invenzioni della "finanza creativa" di Tremonti.
    Il patrimonio pubblico sarà acquisito dal Tesoro e destinato alla riduzione del debito o a finanziare nuovi servizi ai cittadini e il fine statutario della "Patrimonio Spa" è appunto quello di rivalutare tale immenso patrimonio.
    Ora, è evidente che la rivalutazione rappresenta la premessa della successiva vendita dei beni e in prima battuta sono destinate ad essere messe all'asta le proprietà pubbliche più appetibili: ex-caserme, aree fabbricabili situate nel centro delle grandi città (previe deroghe ai piani regolatori per consentire agli acquirenti di trarre il "giusto guadagno dal loro investimento), nonché le aree demaniali marittime, che da qualche anno in qua hanno visto i relativi canoni di concessione salire praticamente allo stesso livello dei prezzi che spuntano aree analoghe di proprietà privata offerte sul libero mercato. Anche in questo caso, quindi, sono false le affermazioni di uomini del governo secondo cui si tratterebbe di beni da cui lo Stato non trae alcun vantaggio, anzi solo spese.
    Tremonti, inoltre, fa finta di non sapere che una notevole parte dei nuovi canoni versati dai concessionari dei beni demaniali marittimi vanno alle regioni. Ciò significa che la vendita di tali beni , togliendo alle regioni una parte delle loro entrate, avrà come effetto collaterale quello dell' aumento delle imposte locali per reperire le risorse che verranno a mancare.
    In altri termini, lo Stato vendendo il demanio marittimo ridurrà forse i propri debiti, ma lo farà a spese dei cittadini che vedranno incrementato con le tasse locali il carico fiscale che il centrodestra promette di ridurre a livello nazionale!
    Infine la natura giuridica di diritto privato della "patrimonio Spa" consentirà ad essa di operare senza alcun controllo da parte di qualsiasi organo pubblico, ove si eccettui quello, di natura esclusivamente formale, della cancelleria commerciale del Tribunale. Ciò significa che si sta creando una specie di ragioneria generale dello Stato parallela! Non a caso alla "Patrimonio" viene preposto il ragionier Monorchio, alle dipendenze "personali" di Tremonti. Oltre a questo aspetto di per sé già spaventosamente grave sotto il profilo della correttezza giuridico- costituzionale, quello che mi sembra pazzesco è che vengano compromessi beni pubblici, ossia di proprietà di tutti i cittadini della repubblica.

  8. #8
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    Predefinito Non a caso

    Non è un caso che il colloquio, che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere chiarificatore e che si è svolto venerdì scorso, tra il "superministro" della "finanza creativa" Tremonti ed il commissario europeo Solbes si sia concluso con un nulla di fatto.
    Al di là delle formule diplomatiche usate nel comunicato finale, la realtà è che la Commissione Europea e il governo italiano divergono, in materia di bilancio, praticamente su tutto: dal Pil su cui basare i calcoli delle possibili entrate, alla opportunità (per usare un eufemismo) di utilizzare entrate "non continuative" per ridurre il sempre più mastodontico debito pubblico.
    E se Berlusconi intende trasfondere nella prossima Finanziaria i contenuti del Dpef, magari allargandone anche l' ambito di applicazione, l' Italia rischia sempre di più una crisi spaventosa. In termini finanziari, e quindi anche economici, ma non solo. Soprattutto sociali e civili.

  9. #9
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    Predefinito Due verità

    Due le verità che emergono da una disamina del Dpef: la progressiva privatizzazione del Welfare e la riduzione programmata dei salari attraverso il controllo dell' inflazione programmata.
    Per quanto i capi di Cisleros e Uillos continuino ad affannarsi e a smentire che la firma sul "Patto-Patacca per l' Italia" non vale anche come firma per il Dpef, il governo continua ogni giorno a ripetere il contrario.
    Altri particolari di non poco conto: martedì il governo, attraverso il sottosegretario Vito Tanzi, ex-alto funzionario del FMI, ha informato nel corso di un' audizione alla Camera che la spesa sociale verrà ridotta del 3,5-4%. In questo senso nel Dpef sono previste non solo, come avevamo già avuto modo di sapere, assicurazioni private al posto della sanità pubblica e devolution fiscale, ma anche aumento della spesa destinata agli armamenti, azzeramento della difesa ambientale, impulso agli Ogm e privatizzazione delle carceri.
    Vedremo quali altre sorprese ci riserveranno i prossimi mesi.

 

 

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