Un lavoro "militarizzato". Un lavoro "militarizzato". Così può essere chiamato il frutto dell'accordo tra Confindustria e Forze Armate, che definisce in qualche modo una corsia preferenziale tra mondo produttivo e militare per garantire occupazione a chi sceglierà la leva volontaria, con tanto di banca dati con i nominativi e i curricula dei soldati. Un modo certamente per invogliare i giovani ad orientarsi in direzione di questa scelta. La formazione sarà orientata verso le professionalistà più richieste dalle imprese, ma anche, in futuro, la possibilità, negli ultimi mesi di leva, di fare stage direttamente nelle aziende. E' questo il senso della convenzione firmata due giorni fa tra Confindustria e ministero della Difesa alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario della Difesa, Salvatore Cicu, e del direttore generale di viale dell'Astronomia, Stefano Parisi. Secondo i fautori dell'intesa, l'accordo avrà come obiettivo non solo quello di colmare la carenza delle professionalità richieste dalle piccole e medie imprese, ma anche quello di facilitare la mobilità dei giovani dal Sud al Nord (l'80% dei giovani militari proviene dalle aree del Mezzogiono e la collocazione avviene per il 70% nelle caserme del Centro-Nord), un fatto questo certamente non nuovo. Ma i giovani non si illudano: «il lavoro "certo" non ci sarà e le imprese di Confindustria - spiega il direttore generale Stefano Parisi - non si impegnano ad assumere. Questa è solo un'occasione per favorire l'occupazione offrendo un servizio di incontro della domanda e dell'offerta ma non un posto di lavoro». Il sottosegretario alla Difesa, Salvatore Cicu, ha definito comunque l'intesa: «una pietra miliare nel nuovo approccio collaborativo tra la Difesa e il mondo imprenditoriale e produttiivo, che permetterà alle imprese di reperire risorse umane altamente qualificate e specializzate». Insomma chi vorrà anche solo sperare di avere qualche possibilità in più di trovare lavoro dovrà indossare una divisa e imbracciare un fucile. Un altro motivo dunque per essere contro la leva volontaria visto invece che per chi sceglierà il servizio civile non è previsto alcun aiuto occupazionale.
Liberazione 5 luglio 2002
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