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    Talking Le Monde : Manifestazioni di alunni francesi. Picchiati da gangs di allogeni...

    Ah, amici, questa è troppo divertente.
    In Francia c'è una riforma dell'esame di maturità, e, per una ragione o l'altra, gli alunni del liceo non ne vogliono. Boh.

    Dunque manipolati dai sindacati e dai professori communisti, scendono in piazza regolarmente ogni settimana contro la legge e contro il governo. A loro piace fare i grandi, anche se non sanno piu ne scrivere ne leggere : E un dolce riccordo delle "radiose giornate" dell'Aprile 2002, quando, tutti uniti contro il pericolo nazifascista, manifestavano coi professori contro il passaggio al secondo turno delle presidenziali di Le Pen.
    Che belle giornate... Che bei slogan... L'amicizia multietnica, i valori universali : una meravigliosa avventura repubblicana e civica.

    Sembra che sia in atto un certo "reality check", ma tutto cio' manca un po' di coerenza : perche piangono adesso, dato che era cosi gia molto prima dell'aprile 2002 ? Non capisco.


    Qui sotto due articoli del giornale trotzkista "Le Monde" (perche cosi è). Ma è anche molto divertente andare a leggere i resoconti nei fora delle associazioni di zecche.
    ----------------------------------------------------
    LE MONDE | 15.03.05 | 14h17
    MANIFESTAZIONE DEI LICEI : IL SPETTRO DELLE VIOLENZE ANTI-"BIANCHI".
    http://www.lemonde.fr/web/article/0,...-401648,0.html

    Venuti di Seine-Saint-Denis e dei quartieri nord di Parigi, i "casseurs" delle precedenti sfilate, anch'essi scolarizzati, esprimono il loro odio per i "piccoli francesi" che hanno aggrediti l'8 marzo. La paura di quei incidenti rischia di indebolire la mobilitazione prevista per la giornata del 15 marzo.
    [Nddam : "casseurs"=spaccatori, vandali... è una parola che si è diffusa nei media 15+ anni fa' con le prime bande di magrebini che approfittavano di manifestazioni di giovani per spaccare le vetrine di negozzi parigini]

    Heikel, 18 anni, di cittadinanza francese e tunisina, si presenta come un autentico "casseur", e lo rivendica con orgoglio. Dice di aver partecipato alle manifestazioni dei liceali a Parigi per picchiare e rubare telefonini. "Se ci sono andato, non era per la manifestazione, ma prendere cellulari e picchiare della gente", riconosce. "C'erano dei piccoli gruppi che correvano, che producevano agitazione. E in mezzo, quei buffoni, i piccoli francesi con le loro faccie di vittime".


    Heikel dichiara aver rubato 3 telefonini, e partecipato a multiple aggressioni. Con la sua banda, hanno raccolto un bottino una quindicina di cellulari, usando la violenza "nel 75% dei casi" : dei schiaffetti, uno sgambetto per sbattere a terra un alunno un po' isolato, e dei calci per impedirgli di rialzarsi. "Un buon ricordo", dice col sorriso, soddisfatto. Heikel fa parte di questi 700 a 1000 giovani (secondo la polizia) arrivati della Seine-Saint-Denis e dagli arrondissements al Nord di Parigi per aggredire i liceali durante le manifestazioni di queste ultime settimane, in particolare durante quelle del 15 febbraio e del 8 marzo [NdDam : i "non casseurs" erano tra le 8000 e le 10 000]. Come la maggior parte dei suoi amici, che riconoscono o no aver commesso aggressioni questa volta, riconoscono o no di aver partecipato alle manifestazioni, Heikel rivendica la violenza.

    Nel discorso di questi giovani si cumulano delle motivazioni economiche ("farsi denaro facile"), ludiche ("il piacere di picchiare") e un miscuglio di razzismo e di gelosia sociale ("vendicarsi dei Bianchi")
    [Nddam : "razzismo e gelosia sociale" ??? Le Monde ? Ma scherziamo ? una volta era giusto "legittima difesa contro la violenza quotidiana della società nei loro confronti"... era "un messagio di aiuto contro l'esclusione, la deriva sociale" ecc... Mah... Non ci sono piu' i trotzkisti di una volta...]

    Incontrati in vicinanza ad un liceo tecnico di Seine-Saint-Denis -che Le Monde a scelto di non identificare, al seguito della richiesta del suo preside, preoccupato che si possa fragilizzare il lavoro della squadra educativa-, numerosi alunni sono scesi a Parigi con la volonta di picchiarsi[Nddam : Complimenti al preside. Ottimo lavoro. L'insegnamento tecnico in Francia è una roba da non crederci. Un posto dove si manda la gente perche non si sa' cosa farne, perche "la Francia garantisce a tutti l'educazione". C'è una fauna che vi è "costretta" ad andarci mentre non glie ne frega niente. Il livello pedagogico e disciplinare è una castastrofe.]. Lo stesso scenario si è ripetuto decine di volte : uno o due "casseurs" minacciano un manifestante per ottenere il suo cellulare, il suo lettore MP3, o il suo portafoglio ; se la vittima si rifiuta, e a volte anche quando accetta, la picchiano, la sabttono in terra, e la pestano fino in fondo. Il piu delle volte, altri giovani, a volte anche una decina, si giungono a loro per il pestaggio.


    Per gli alluni di questo liceo, che recluta su diversi comuni della provincia, e dove 80% degli alunni sono "di colore" (secondo le stime del preside), tutto concorre per fare dei "piccoli bianchi" parigini delle vittime ideali. Nel loro linguaggio, li chiamano dei "bolos" (o "borros", a volte). "Un bolos, è una vittima", spiega Heikel, pur'essendo incapace, come gli altri, di spiegare l'origine della parola.

    "E come se ci fosse scritto "Vieni a derubarmi" sulla loro fronte, dice Patty, 19 anni, residente a Sevran, che non era alle manifestazioni, e che sarebbe piuttosto inclino a criticare le violenze. "I bolos guardano in terra perche hanno paura, sono dei deboli", afferma un altro studente di 19 anni, in secondo anno di BEP (Brevetto studio professionale). "Un magrebino puo' essere un "bolos", se ha la mentalità dei francesi", aggiunge Rachid, 18 anni, che viene da Montreuil. "Se parla di sesso con sua sorella, per esempio". Rachid dice anche che i "bolos" sono "piuttosto biondi".

    I vestiti portati dai manifestanti costituiscono un segno distintivo che permette di individuare quelli che, secondo le loro proprie parole, sono "anormali" : i "skatters", per esempio, "coi loro grandi pantaloni e con i loro capelli da dementi", dice un alunno "bianco", che non vuole dire il suo nome. I "Skatters" si fanno spesso aggredire. Come i "gottici", che hanno il malore di vertisi "come dementi", anche loro, e di aver "una religione strana". Il semplice fatto di essere "fashion", di avere vestiti troppo ampi puo incoraggiare una agressione. Senza neanche cercare di fare dello spirito, Rachid pensa anche si trovi li "l'origine dell'esperessione "fashion victim"".

    Farsi "Bolossare"

    I "piccoli bianchi" non sanno battersi, e non si muovono in bande. Il rischio ad attaccarli è dunque minore. Anche se condanna la violenza, Abdel, 18 anni, ha trovato una spiegazione globale : "i magrebini e i neri fanno tanti figli. Dunque non puoi sapere se chi manifesta non sta in compagnia dei suoi fratelli maggiori". Di fatto, nessuna violenza tra bande è stata segnalata durante le manifestazioni.

    Nella loro logica, tutti i "bianchi" non si valgono, pero'. "Ci sono dei bianchi che non si comportano da bianchi", osserva Soukhana, 18 anni, una giovane ragazza di Sevran, che ha preferito non andare a manifestare mai. Questa differenza di comportamento spiega, secondo lei, che una parte dei "francesi", quelli che vivono in "banlieue", sono accettati. "Conosco dei Bianchi che sono come noi, sono quelli buoni", conferma Heikel. All'opposto, precisa Soukhana, "un Nero che si prende per un Bianco si fa bolossare".

    Patty, in secondo anno di BEP, è convinto che bisogna di rimontare alla colonizzazione e allo schiavismo per spiegare questi comportamenti. "Sono i neri che si vendicano del razzismo dei francesi e della polizia", spiega. Issa, all'ultimo anno liceo, afferma, lui, che è stato il comportamento dei poliziotti prima della manifestazione ad aver irittato la sua banda, venuta da Noisy-le-Sec. Era sceso a Parigi con una quindicina di amici :"Ci hanno voluto impedire di venir con un sacco di controlli. Durante la manifestazione, ci hanno picchiati e questo è stato all'origine di risse". [Nddam : E una favola, in quanto è noto a tutti che la polizia non è mai intervenuta per ordine del prefetto : la polizia non aveva licenza di entrare nella folla, per precauzione "mediatica", e perche si godevano lo spettacolo]


    L'ingiustizia sociale è messa in avanti. "Parigi è la capitale dei soldi", nota un alunno di un liceo classico accanto, che dice chiamarsi Dadyx, e che viene a passeggiare davanti al liceo tecnico. Ognimodo, affermano questi alunni, i "Bianchi" che si fanno rubare un telefono, un lettore Mp3 possono comprarsene un'altro. "Quelli che manifestano sono quelli che vogliono riuscire nella vita, quelli che hanno gia tante cose", dichiara Heikel

    Luc Bronner

    -------------------
    Sotto, il secondo testo : notare le "virgolette" per Bianco, come se fosse una categoria dello spirito, una roba che non ha realtà, la cui non-realtà dovrebbe smorzare la realtà del razzismo... E non si dice Nero. Si dice "Black". Che fa' meno razzista (boh ?).
    L'altra auto-impostura consiste nel mantenere in vita artificialmente la spiegazione "economica", il furto come movente principale...
    Ancora un po' di "Bolossaggi" e capiranno che è ora di fare cascare le virgolette a Bianco e Francese.

    ------------------

    LEO, 16 ANNI : "E COME SE PENSASSERO CHE NOI, "I BIANCHI" PARIGINI, FOSSIMO PIENI DI DENARO"
    http://www.lemonde.fr/web/article/0,...-401649,0.html

    "Manifestiamo contro le disuguaglianze e ci picchiano", costata un liceale.
    Alunno in prima liceo a Paul/Valéry, à Parigi, Tristan Goldbronn, 16 annni, era andato a manifestare con la speranza di fare vascillare il governo
    sulla legge Fillon. Martedi 8 marzo, è stato picchiato sodo da un gruppo di "casseurs" che si erano introdotti nel corteo parigino per rackettare e menare i manifestanti. Ancora sotto shock, Tristan racconta l'aggressione che l'ha profondentemente traumatizzato. Si trovava tra Place de la République e Place de la Bastille con tre amiche. "Ho sentito una mano aggrapparsi alla mia tasca. Mi sono voltato, ho perso la mano e provato a fare una chiave di braccioe", dice l'alunno, amatore di Savatte.

    Il suo aggressore, che era vestito con una tuta grigria col capuccio rabattuto sulla testa, ha provato a divincolarsi. Da dietro, Tristan ha ricevuto una forte botta sulla spalla sinistra. Poi un calcio nello stomaco, piegandolo in due. Un'amica sua ha cercato di interporsi ed è stata presa a sberle. Altri sono allora arrivati per dare man forte al primo aggressore. "Pensavo fossero 5 o 6, ma poi mi è stato detto che erano una dozzina", spiega Tristan. L'hanno picchiato sulle spalle, le gambe, e gli hanno rotto in testa l'asta di una bandiera. In seguito i "casseurs" sono scappati di corsa. La scena si è svolta a qualche metro di un gruppo di CRS che non si è mosso di un centimetro [Nddam : le Compagnies Républicaines de Sécurité sono le truppe anti-sommosse della polizia. Esperti a picchiare le infermiere e i pensionati. Le prendono sode dai pompieri, quando manifestano.].


    Avendo difficoltà a caminare, soffrendo di vertigini, Tristan ha poi cercato di lasciare la manifestazione. "Nelle vie adiacenti, le bande di "casseurs" rackettavano quelli che scappavano dal corteo". Dei poliziotti a bicicletta gli hanno indicato una via di uscita sicura attraverso una residenza. Dopo lunghi minuti ha trovato un posto di polizia, ed è poi stato trasferito al pronto-soccorso dell'ospedale della Pitié-Salpétrière. "Laggiu' c'erano dei manifestanti con dei tagli, dei graffi, uno che aveva il braccio fratturato. Sono stato fortunato". Tristan ha riportato solo contusioni all'addome e al cranio. Ha posto denuncia. Come tanti, ha costattato che gli aggressori erano essenzialmente dei "Blacks" e le vittime dei "Bianchi". Per non lasciarsi intimorire, ha deciso di tornare a manifestare il 15 marzo.


    Il suo amico Léo, che non vuole dare il suo cognome perche abita a Montreuil [Nddam : cioè nella Seine-Saint-Denis], non tornerà. Troppa rabbia, troppa paura, sopratutto. A Bastille, questo liceale di 16 anni, anche lui iscritto a Paul-Valéry, è stato accostato da un giovane che gli ha chiesto "1 o 2 euro". Léo ha risposto che non aveva nulla su di lui. "Mi ha detto : "adesso verifico e se trovo qualcosa, ti picchio". Léo lo ha respinto con la mano. Le voci si sono alzate. E subito si è trovato circondato da 6 a 8 giovani pronti a picchiarlo.

    "In questo momento sono arrivati poliziotti in borghese ed hanno arrestato quello che ci aggrediva". Léo non è stato ferito ma sente una profonda amarezza. "Veniamo per manifestare contro le disuguaglianze e ci picchiano. Come se pensassero che noi, i "bianchi" parigini fossimo pieni di denaro, che possiamo comprarci un nuovo cellulare ogni giorno".

    Luc Colpart, professore di storia-geografia in una scuola media di Seine-Saint-Denis, militante del sindacato SUD-éducation (vicino all'estrema sinistra), dà un raconto similare. E stato devastato dalle scene di violenza. Dice di non aver potuto dormire durante diverse notti [Nddam : Dura, eh, tutta la mitologia che ti crolla davanti agli occhi...]. Davanti a lui, dei liceali sono stati trascinati per terra per i capelli. Altri sono stati "massacrati" a calci e a pugni. Degli aggressori hanno rubato dei telefonini solo per spaccarli in terra davanti agli occhi delle loro vittime. "Era un gioco. Dell'odio e del divertimento". Per questo militante molto implicato nell'antirazzismo, "si trattava di aggressioni di stampo razziale : ho visto solo neri aggreddire dei Bianchi", scrive in una email di testimonianza. Dopo la dispersione della manifestazione, nella metropolitana, Luc Colpart ha visto un giovane Nero provare a prendere la difesa di un alunno minacciato da tre aggressori neri. "L'hanno trattato di pompinaro di bianchi". [...] Le loro parole erano quelle di un discorso di estrema destra, violente e razziste". [NdDam : o quello che te e la tua sinistra di merda gli hai messo in testa ?]

    Luc Bronner

  2. #2
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    Capodanno l'ho passato a Parigi... sembrava di essere in congo...
    solo bande di negri e nordafricani ubriachi per le vie della città...uno schifo !
    Poi girano proprio in branco...sembrano delle bestie.
    "... e ciascuno morendo scagli l'asta per l'ultima volta,
    ché degno d'onore e magnifico è per un uomo combattere
    per la sua terra e i figli e la sposa legittima
    contro i nemici "
    Tirteo


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  3. #3
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    Ciao Dam. Ogni tanto torni a trovarci. Fatti vedere più spesso.

  4. #4
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    Agghiacciante... ed è quanto ci attende qui, se niente cambia.
    Riaffiorano i ricordi degli anni di passione
    ritorna il vecchio sogno per la rivoluzione.
    Racconti senza fine di gente che ha pagato
    non puoi mollare adesso la lotta a questo stato.
    La rivoluzione è come il vento, la rivoluzione è come il vento.

  5. #5
    Per la metapolitica
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    In origine postato da AIACE TELAMONIO
    Capodanno l'ho passato a Parigi... sembrava di essere in congo...
    solo bande di negri e nordafricani ubriachi per le vie della città...uno schifo !
    Poi girano proprio in branco...sembrano delle bestie.
    con l'unica differenza che in Congo nn si comportano così...è l'aberrazione del buonismo multietnico a esasperare certe cose...

    che poi i maghrebini ce l'abbiano nel sangue, è altro discorso...
    Io supporto:

    www.noreporter.org
    www.juliusevola.it

  6. #6
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    In origine postato da Vis Animae
    con l'unica differenza che in Congo nn si comportano così...è l'aberrazione del buonismo multietnico a esasperare certe cose...


    BE PIU' O MENO...MI SEMBRA CHE NEGLI ULTIMI ANNI GLI ESPROPRI AI DANNI DEI BIANCHI SI SIANO MOLTIPLICATI...


    che poi i maghrebini ce l'abbiano nel sangue, è altro discorso...
    "... e ciascuno morendo scagli l'asta per l'ultima volta,
    ché degno d'onore e magnifico è per un uomo combattere
    per la sua terra e i figli e la sposa legittima
    contro i nemici "
    Tirteo


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  7. #7
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    Ho letto tutta l'articolo e godevo come un porco a leggere di quelle larve "bianchi-traditori-dei-Bianchi" che venivano malmenati e derubati dai loro (ex?) compagni neri

  8. #8
    costantino
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    In origine postato da AIACE TELAMONIO
    Capodanno l'ho passato a Parigi... sembrava di essere in congo...
    solo bande di negri e nordafricani ubriachi per le vie della città...uno schifo !
    Poi girano proprio in branco...sembrano delle bestie.
    scusa se ti correggo: Sono bestie.

    Vien da ridere a pensare allo sforzo del loro presidente chirac (l'ultimo presidente francese, visto che da sarkozy in poi saranno ebrei o marocchi) x cercare di far credere che la Francia sia un garnde Paese.

  9. #9
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    la Francia é finita. Solo un salutare bagno di sangue potrá farla rinascere.

  10. #10
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    sono cazzi loro, mi spiace; si e' passati dalla mentalita' coloniale di DE GAULLE, con i magrebini che subivano, tipico episodio la caccfia all arabo che i giovani di PARIGI scatenarono nel 1961-62, il mese non mi ricordo, al melting pot di adesso; ho dei parenti in FRANCIA, e, l'ultima volta che mi sono recato nel paese dove vivevano(regione du perche', vicino alla normandia), nel 96, sembrava di essere in marocco, con ragazze del posto teneramente allacciate a dei subumani arabi, lunapark affollato di scimmie, etc..l'hanno voluta la grande francia multietnica? tenetevela!!

 

 
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