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    Predefinito Segregazionismo e apartheid...

    ...chi l'ha detto che erano cattivi sistemi?
    A me paiono ottimi per regolare l'immigrazione.

  2. #2
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    Predefinito Re: Segregazionismo e apartheid...

    Originally posted by Dragonball
    ...chi l'ha detto che erano cattivi sistemi?
    A me paiono ottimi per regolare l'immigrazione.
    Caso lampante il SUD AFRICA, peccato che le vittime none rano esattamente immigrati, potremmo farlo in Lombardia, anzi in PADANIA (che paese sia lo sanno solo i leghisti), occuparla farvi quello che i bianchi facevano a ineri in SUD AFRICA, male voluto mai troppo, non e' cosi'?

  3. #3
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    Predefinito Re: Re: Segregazionismo e apartheid...

    Originally posted by FLenzi


    Caso lampante il SUD AFRICA, peccato che le vittime none rano esattamente immigrati, potremmo farlo in Lombardia, anzi in PADANIA (che paese sia lo sanno solo i leghisti), occuparla farvi quello che i bianchi facevano a ineri in SUD AFRICA, male voluto mai troppo, non e' cosi'?
    Guarda che la stragrande maggioranza dei neri e' arrivata DOPO i boeri,NON PRIMA.
    Curiosita': strano vero che l'unica parte d'Africa sia stata quella colonizzata da Europei?

  4. #4
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    Predefinito Il Volkstaat.

    Libertà è anche: il diritto di un Popolo alla propria indipendenza nelle terre ataviche.
    Dal 1652, in Sudafrica, vive l’unico Popolo Bianco del continente africano: il Popolo Boero. Un Popolo, con una precisa discendenza, una propria lingua - l’Afrikaans - una specifica cultura e un’unica Fede. Sono la progenie dei Voortrekkers, i pionieri che abbandonarono la penisola del Capo per insediarsi nel Transvaal, nell’Oranje-Vrystaat e nel nord del Natal, in fuga dall’oppressore britannico. Un Popolo coraggioso quanto generoso che rivendica, come proprie, alcune parti dell’attuale Sudafrica. Quelle terre che, storicamente, spettano di diritto alle Repubbliche Boere. Il Volkstaat.


    IL “BOEREVOLK” E' UNA NAZIONE
    Dopo il “voto a suffragio universale” del 27 Aprile 1994 il Boerevolk (in Italiano: Popolo-Nazione Boera) non perse la propria libertà, ma soltanto quella che qualcuno credeva ancora di avere. I Boeri, in realtà, avevano già perso la propria libertà firmando il trattato “Pace di Vereeniging” il 31 Maggio del 1902. Dopo quella firma, infatti, imboccammo una strada senza ritorno, per colpa di capi senza spina dorsale. Quella strada che ci ha condotto alla situazione attuale in cui versa la nostra nazione. Per continuare ad esistere dobbiamo essere totalmente onesti riguardo a chi, e a cosa siamo.


    La nazione Boera venne alla luce mediante l’unione di persone di differenti nazionalità, tra cui Olandesi, Tedeschi e Francesi.
    All’arrivo dei Britannici, all’inizio del diciannovesimo secolo, la nazione Boera si era già formata. Dopo la fondazione delle Repubbliche Boere, dopo il Grande Trek, i Boeri erano internazionalmente riconosciuti come nazione, in quanto tale popolo rispondeva positivamente ai requisiti necessari per definirsi nazione: condivideva un’origine, aveva una sua Lingua, una sua cultura, tradizioni proprie e una storia comune.
    Le Repubbliche Boere furono riconosciute anche a livello internazionale. L’accordo di “Sand River”, del 17 gennaio 1852, stabiliva che i Boeri emigrati a nord del Fiume Vaal venissero riconosciuti dalla Gran Bretagna come stato sovrano. L’accordo di Bloemfontein, del 23 febbraio 1854, riconosceva espressamente il diritto alla libertà per il popolo Boero del Vrystaat (in Italiano: Stato Libero d’Orange. N.d.r.) “Il Commissario speciale di Sua Maestà, nel registrare l’accordo… garantisce da parte del governo di Sua Maestà, la futura indipendenza di questo paese e del suo governo; e …gli abitanti di questo paese saranno liberi. E che l’indipendenza sarà confermata e ratificata …definitivamente liberi dall’obbedienza alla Corona Britannica, dichiarandoli, negli intenti e nelle finalità, un popolo libero ed indipendente, il cui rispettivo governo sarà considerato e trattato, d’ora in poi, come un governo libero ed indipendente.”
    Un riconoscimento simile fu successivamente esteso anche ai Boeri della ZAR (Zuid Afrikaanse Republiek) [In Italiano: Repubblica Sudafricana. N.d.r.], dopo l’occupazione Britannica, con l’accordo di Pretoria del 1881 e quello di Londra del 1884. La ZAR fu riconosciuta dall’Olanda, dalla Francia, dalla Germania, dal Belgio e dagli Stati Uniti.
    L’esistenza della nazione Boera finalmente riconosciuta e accettata, nel rispetto dei diritti riconosciuti a livello internazionale, benché il diritto ad una patria e all’autodeterminazione non fossero stati enfatizzati a sufficienza. Varie guerre, la guerra degli ottant’anni, la Prima Guerra Mondiale, il conflitto Mediorientale erano direttamente connessi con la negazione o il mancato riconoscimento del diritto all’autodeterminazione delle nazioni.
    Viceversa, un gruppo religioso o economico, parte di una nazione, non hanno titolo all’indipendenza o a rivendicazioni territoriali. Gruppi etnici come i Meticci e i Griekwas possono solo ottenere tali diritti dopo essersi sviluppati in nazione. I Boeri sono una nazione è perciò hanno diritto alla propria terra ed ad avere un proprio governo. La nazione Boera non è un massa indefinita di Europei o di semplici madrelingua Afrikaans, né di Sudafricani. Privare una qualsiasi nazione del diritto all’autodeterminazione è un crimine contro tale nazione.

    ATTACCO ALLO SPIRITO NAZIONALE
    Sin dai suoi albori la nostra nazione fu sottomessa, prima dagli Olandesi e poi dai Britannici, che cercarono di minare fino a sopprimere l’essenza stessa del popolo Boero. La mancanza di protezione da parte del governo contro gli attacchi Xhosa, la sospensione dell’ordinanza 50 del 1828 (che portò Boeri ed Ottentotti ad avere gli stessi diritti su quella terra che i Boeri considerano di loro proprietà), la libertà concessa agli schiavi nel 1834, contribuirono a negare alla nazione Boera il diritto alla propria patria dove potersi sviluppare e prosperare. La politica imperialista Inglese si prodigò ulteriormente, al fine di sradicare la coscienza nazionale Boera. La lingua nazionale (l’Afrikaans n.d.r.) venne gradualmente messa da parte per favorire l’utilizzo di una lingua straniera all’interno del sistema educativo e di altre istituzioni. Stessa sorte toccò anche al governo che fu per gradi convertito alla lingua Inglese. Dal 1827 l’Inglese diventò l’unica lingua utilizzata nella colonia. La maggioranza dei Boeri sentì di vivere in un paese estraneo, dove i propri figli non avrebbero avuto futuro alcuno. (E’ sorprendente constatare oggi come la storia si ripeta. La nazione Boera si trova esattamente nella stessa situazione che precedette il “Grande Trek”, con la differenza - non certo trascurabile - che al dì d’oggi non esistono terre inabitate dove migrare.)
    Benché i Boeri tollerarono questa situazione per più di vent’anni, la resistenza diventò sempre più forte con il trascorrere del tempo. Nel 1836 la “rivolta Boera” eruttò nel suo splendore coraggioso, e la maggior parte dei Boeri decise di migrare verso l’interno. Dopo questo sacrificio, nessun sacrificio fu troppo grande al fine di preservare la nazione.

    UNA NAZIONE SENZA TERRITORIO NON PUO' AVERE L'AUTODETERMINAZIONE
    Il diritto della nazione a possedere un proprio territorio è un preciso concetto biblico. Nazione e territorio sono indivisibili. Senza l’uno non esiste l’altro e viceversa.
    E’ di cruciale importanza per la nazione, al fine di perpetrare la propria esistenza, avere una propria terra. La relazione di una nazione con il suo territorio garantisce la sopravvivenza della nazione. La storia dimostra come le nazioni che lottano per salvaguardare la propria identità, non possano prescindere dal possesso del territorio dove insediare il proprio governo ed essere artefici del proprio destino. L’instaurazione di un proprio governo è un punto fondamentale per la nazione, volta a preservare se stessa.

    CAMMINO DELLA NAZIONE BOERA
    L’obbiettivo del “Grande Trek” era quello di ottenere la libertà, per la nazione, in un proprio territorio. Stenti e sofferenze furono spietati compagni della nazione, in cammino verso l’obbiettivo. L’assassinio di Piet Retif, di donne e bambini vicino Tugela, Bloukrans e Boesmansrivier. Scontri e combattimenti si susseguirono, come a: Vegkop, sul Bloodrivier (in Italiano: Fiume di Sangue. N.d.r.), a Majuba e in tanti altri luoghi.
    Alla fine, videro la luce due Repubbliche Boere, che rimasero in vita fino al 1902.
    Durante la seconda guerra d’indipendenza la nazione Boera contò 4.313 donne e 22.057 bambini assassinati.
    Molti Boeri che erano rimasti nella colonia del Capo si ribellarono al governo Britannico e combatterono dalla parte dei propri connazionali. Molti di questi ribelli furono catturati dai Britannici, privati del diritto di voto o anche giustiziati.

    CRIMINALI DI GUERRA
    La perdita dell’indipendenza nel 1902 non può fu pacatamente accettata dalla nazione Boera, successivamente annessa all’Unione Sudafricana del 1910. La nazione Boera perse la guerra, piegata dalla morte di quasi 26.000 suoi civili, tra donne e bambini, onta dei crimini di guerra Britannici, e fu forzata ad accettare la nuova Unione Sudafricana del 1910. Crimini di guerra che, se fossero stati perpetrati al dì d’oggi, avrebbero portato Kitchener e Milner (come per l’ex presidente Serbo Slobodan Milosevic…) a subire un processo per crimini contro l’umanità.
    Ai Boeri non restò alternativa alcuna se non quella di firmare il trattato di pace del 1902, un accordo che oggi non sarebbe riconosciuto come valido da nessuna nazione mondiale, estorto con malvagi crimini di guerra. Crimini mai leniti, con la nazione Boera costretta a scegliere tra opzioni virtuali, nessuna delle quali le avrebbe garantito la libertà.

    VERSO IL NULLA
    La nazione Boera conquistata divenne parte di quello stato che “ereditò” la colonia del Capo e, nel 1961, si trasformò in repubblica. Una volta presidente, il dott. H.F. Verwoerd cercò, tramite una politica delle patrie, di creare aree separate per le singole nazioni Negre, garantendo ad ogni nazione il possesso del proprio territorio. Questi stati Negri arrivarono al proprio autogoverno, senza che una nazione prevalesse sull’altra.
    Con l’assassinio del dott. Verwoerd, l’allora Nasionale Party (in Italiano: Partito Nazionale. N.d.r.) demolì il concetto di patrie separate e mise in essere un sistema di direzione dell’Apartheid (in Italiano: Separazione. N.d.r.).
    Il fatto da sottolineare è che nella realtà, la nazione Boera, continuò a vedersi negato il diritto all’autodeterminazione nella terra dei propri padri, quel territorio che comprende il Transvaal, l’Oranje-Vrystaat (in Italiano: Stato Libero d’Orange. N.d.r.), e il Natal Settentrionale (Vryheid - parte del Transvaal nel 1881). Una constatazione amara, che rende consapevole la nazione Boera su come sia arduo il sentiero che conduce alla propria libertà.

    UNA NAZIONE SENZA DIRITTI
    Le garanzie pubblicizzate dal regime di De Klerk verso la nazione Boera, che cianciavano della sua protezione nel nuovo Sudafrica in quanto minoranza, sono restate solo una mera utopia. La realtà dimostra come una minoranza possa esistere solo nel momento in cui la maggioranza sia così altruista da concederle il diritto all’esistenza. La storia Africana però, non ha mai mostrato una maggioranza che si prodigasse a tutela dei diritti delle minoranze. Al contrario, la storia del continente Africano mostra sovente casi di vessazioni perpetrate dai gruppi numericamente maggioritari (non solo Bianchi) nei confronti di quelli minoritari. Un evidente, quanto odierno e concreto esempio, proviene da un paese a noi vicino: lo Zimbabwe. Una minoranza si integra e viene assorbita, svanendo nel nulla, oppure è espulsa, e questo sembra essere il destino programmato per i Bianchi in Sudafrica.
    Una minoranza non può impedire la modifica di leggi costituzionali seppur mirate a danneggiarla, specie se questa e ricca di risorse. Un esempio di leggi draconiane già attuate è il diritto alla casa per i lavoratori non-Bianchi. Un diritto… che impedisce di rimuovere dalla propria abitazione un non-Bianco, se non può essergli fornita altra dimora similare. Cosa, questa, che priva la persona dall’avere qualsiasi stimolo nella ricerca di nuova abitazione. Un altro esempio. Nella ditta di vostra proprietà, qui in Sudafrica, si è costretti ad assumere almeno il 70% di lavoratori non-Bianchi (che sono la stragrande maggioranza…) nel caso si abbia più di un certo numero di lavoratori. Una costrizione presente anche a livello dirigenziale, per cui è obbligatorio avere non-Bianchi anche ai vertici aziendali. Il nuovo governo sembra non capire come questo atteggiamento razzista, supportato da apposite leggi, sia lo stesso adottato dai precedenti governi, causa del loro medesimo crollo!
    Proteggere effettivamente una minoranza significa assegnarle un territorio, una terra su cui essa possa raggiungere l’autodeterminazione, su cui vivere secondo le proprie leggi, con il proprio sistema educativo nel rispetto delle proprie tradizioni.
    Il gruppo di maggioranza non ci riconosce questo diritto, costringendoci a vivere all’interno di uno stato a noi estraneo. Attualmente la nazione Boera non gode di nessuna protezione o diritto. Noi, la nazione Boera, non abbiamo una terra, non abbiamo uno stato, e neppure un posto dove andare.

    NOI, I BOERI
    La nazione Boera è una nazione. Questa verità naturale non può essere cambiata, né con leggi di uomini né attraverso una costante disinformazione, la nazione Boera non è la nazione Afrikaner. La situazione per cui una nazione, che fu internazionalmente riconosciuta, sia oggi privata di tale riconoscimento e considerata solo come parte della razza Bianca è totalmente inaccettabile. Se riconoscerci come nazione, con il diritto all’autodeterminazione e ad una nostra patria, potrebbe per qualcuno costituire un pericoloso precedente, non c’è dubbio alcuno che impedire ad una nazione, come nel nostro caso, di godere del diritto naturale all’autodeterminazione sia un crimine contro l’umanità. Una nazione può essere una nazione soltanto quando è libera di parlare nella propria Lingua, quando è libera di prendere le proprie decisioni e di scegliere il proprio destino, associandosi con chi vuole, praticando liberamente le proprie tradizioni e coltivando la propria cultura e… ancora di più.
    Per tornare ad essere completamente una nazione, dovremo essere in grado di prendere le nostre decisioni, di guidare un nostro governo, nel nostro paese; allora, potremo affidarci al nostro patrimonio culturale. I nostri bambini cresceranno come Boeri, e i Boeri torneranno ad occupare il proprio posto naturale in mezzo alle differenti nazioni.

    http://www.volkstaat.org/



    Movimento di resistenza afrikaner

    http://www.volkstaat.net/awb.htm

    Partito dello stato boero
    http://www.volkstaat.net/bsp.htm

    Partito nazionale rifondato
    http://www.volkstaat.net/hnp.htm


    L’arcobaleno è un fenomeno ottico dovuto alla rifrazione della luce costituito da una serie d’archi coi colori dello spettro solare, che appare in cielo dopo la pioggia.
    “Nazione dell’arcobaleno” fu coniato per rappresentare l’utopia di un unico Stato multirazziale e multietnico in Sudafrica. Un errore in termini, in quanto una Nazione non è un insieme di etnie e razze diverse, un errore d’immagine, in quanto seppur l’arcobaleno risulti composto da vari colori non li mischia fra loro, e un errore politico, evidenziato dalle centinaia di vittime Boere, assassinate nel “nuovo” Sudafrica.

    L’assassinio degli agricoltori Bianchi Afrikaner in Sudafrica si sta intensificando, mentre i membri di questa minoranza etnica cercano di attirare su di sé l’attenzione internazionale. Da quando la Marxista ANC (African National Congress n.d.r.) ha preso il potere nel 1994, 1118 agricoltori sono stati assassinati nel paese. Su questo problema, dov’è il Presidente Bush? Dov’è Colin Powell? Purtroppo l’uccisione di Bianchi da parte di Négri risulta essere politicamente corretta e i mezzi d’informazione sembrano disinteressarsene.1
    Ironicamente, Colin Powell, da li a pochi giorni si recherà in Sudafrica, per partecipare alla WCAR (Conferenza Mondiale contro il Razzismo) dove sarà strenuo difensore… d’Israele! Il Popolo Boero? Politicamente scorretto.
    Fred Rundle, in un suo articolo, volge uno sguardo al passato, ricco di tante responsabilità anche all’estero: “Per anni abbiamo preannunciato ciò che ora sta accadendo, come il risultato del dominio terrorista sul nostro paese. All’inizio soltanto poche persone esterne alla Nazione Boera ci ascoltavano ma, man mano che la criminalità progrediva, piccoli gruppi di persone hanno iniziato ad ascoltarci. Quei piccoli gruppi, ora, sono una marea, una marea inarrestabile che inghiottirà questi ladri, terroristi Comunisti che governano il nostro paese.”2
    Dal 1994, si contano più di 6000 attacchi contro fattorie Boere. …Molti criminali che si presentano nei tribunali, accusati di aver assassinato dei Boeri, sono salutati da organizzati dimostranti dell’ANC come eroi.3
    L’arcobaleno di N. Mandela, continua a sovrastare il cielo sudafricano, simbolo di Popoli imprigionati nella medesima cella.

    http://www.awb.co.za/
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  5. #5
    Paul Atreides
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    Dai Dragon, che argomenti metti in mezzo! Piuttosto, perché non ricordare il re zulu Shaka che per creare il regno zulu fece fuori, tra guerre e carestie provocate, circa un milione di bantu? Sai, stè storie mica le raccontano i bianchi autoflagellanti e in piena crisi da colpe colonialistiche...

  6. #6
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    Predefinito Re: Segregazionismo e apartheid...

    Originally posted by Dragonball
    ...chi l'ha detto che erano cattivi sistemi?
    A me paiono ottimi per regolare l'immigrazione.
    Che a Te paiano non significa che lo siano.

  7. #7
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    Originally posted by Paul Atreides
    Dai Dragon, che argomenti metti in mezzo! Piuttosto, perché non ricordare il re zulu Shaka che per creare il regno zulu fece fuori, tra guerre e carestie provocate, circa un milione di bantu? Sai, stè storie mica le raccontano i bianchi autoflagellanti e in piena crisi da colpe colonialistiche...
    Gia',infatti.
    Pensa che secondo alcuni noti anti apartheid,prima dei Boeri,il Sudafrica era come la Svizzera

  8. #8
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    i delirii di dragonball...

    e pensare che eviteremmo tutte ste farneticazioni rispedendo a casa tutti gli allogeni. Sarebbe semplice, no!?

  9. #9
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    Originally posted by Paul Atreides
    Dai Dragon, che argomenti metti in mezzo! Piuttosto, perché non ricordare il re zulu Shaka che per creare il regno zulu fece fuori, tra guerre e carestie provocate, circa un milione di bantu? Sai, stè storie mica le raccontano i bianchi autoflagellanti e in piena crisi da colpe colonialistiche...



    E Dada Idi Amin?
    che durante gli otto anni del suo regime sanguinario si rese responsabile della morte di mezzo milione di persone, venne accusato addirittura di aver mangiato uno dei suoi figli.
    E BoKassa?

    Jean Bedel Bokassa che dal 1965 al 1979 fu il Presidente dittatore della Repubblica del Centrafrica. Sembra che il dittatore prima di giustiziare i suoi oppositori li sottoponeva a torture, poi, una volta uccisi mangiava le loro carni. Si racconta che un giorno di ritorno da un viaggio dalla Libia, si sia fatto preparare per cena un bambino con mani e piedi tagliati, il petto squarciato e farcito di aromi. Il tutto nel ristorante “Kanibal” a Bangui.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  10. #10
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    Scusate mi sono dimenticato di:
    Laurent Desiré Kabila
    Sese Seko Mobutu
    Haile-Mariam Menghistu
    Barre
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

 

 
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