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    Predefinito 18 febbraio (16 aprile) - S. Bernadetta Soubirous

    Dal sito SANTI E BEATI:

    Santa Bernardetta Soubirous Vergine

    16 aprile - Comune

    Lourdes, 7 gennaio 1844 - Nevers, 16 aprile 1879

    Figlia del mugnaio Francesco Soubirous e di Louisa Casterot. Dall’undici febbraio al 16 luglio 1858, nella grotta di Massabielle, nel corso di 18 apparizioni, la "Beata Vergine Maria appare a Bernardette, ne fa la sua confidente, la collaboratrice, lo strumento della sua materna tenerezza e della misericordiosa onnipotenza di suo Figlio, per restaurare il mondo nel Cristo con una nuova e incomparabile effusione della Redenzione” (Pio XI).

    Quando, l'11 febbraio del 1858, la Vergine apparve per la prima volta a Bernadette presso la rupe di Massabielle, sui Pirenei francesi, questa aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844. A lei, povera e analfabeta, ma dedita con il cuore al Rosario, appare più volte la «Signora». Nell'apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela il suo nome: «Io sono l'Immacolata Concezione». Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, ma questo Bernadette non poteva saperlo. La lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, dopo un'accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale. La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous decide di rifugiarsi dalla fama a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. Ci rimarrà 13 anni. Costretta a letto da asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio, all'età di 35 anni, Bernadette si spegne il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua. (Avvenire)

    Patronato: Pastori

    Etimologia: Bernardetta = ardita come orso, dal tedesco

    Emblema: Giglio

    Martirologio Romano: A Nevers sempre in Francia, santa Maria Bernarda Soubirous, vergine, che, nata nella cittadina di Lourdes da famiglia poverissima, ancora fanciulla sperimentò la presenza della beata Maria Vergine Immacolata e, in seguito, preso l’abito religioso, condusse una vita di umiltà e nascondimento.

    Martirologio tradizionale (16 aprile): A Nevers, in Francia, santa Maria Bernarda Soubirous, Vergine, della Congregazione delle Sorelle della Carità e dell’Istruzione cristiana, favorita, ancor giovanetta, a Lourdes, da ripetute apparizioni dell’Immacolata Madre di Dio Maria, dal Papa Pio undecimo ascritta tra le sante Vergini.

    A metà strada tra Lione e Parigi, adagiata lungo la Loira, c’è Nevers, la città in cui è sepolto, da circa 125 anni, il corpo incorrotto di santa Bernadette Soubirous. Entrando nel cortile del convento di Saint Gildard, casa madre delle Suore della Carità, si accede alla chiesa attraverso una porticina laterale. La semioscurità, in questa architettura neogotica dell'Ottocento, è rotta dalle luci che illuminano un’artistica cassa funeraria in vetro. Dentro c’è il piccolo corpo (appena un metro e quarantadue centimetri di altezza) di una giovane religiosa che sembra quasi dormire, con le mani giunte attorno a un rosario ed il capo reclinato a sinistra. E’ il corpo mortale di Bernadette, la veggente di Lourdes, rimasto pressocchè intatto dal giorno della sua morte. Per la scienza un fatto “inspiegabile”, per la fede invece un segno inequivocabile del “dito” di Dio in una vicenda, come quella di Lourdes, che ha tutti i caratteri dell’eccezionalità e i cui effetti si possono contemplare anche oggi in quello straordinario luogo di fede e di pietà mariana che è la piccola città dei Pirenei dove Maria apparve per la prima volta l’11 febbraio del 1858.
    Quella mattina era un giovedì grasso e a Lourdes faceva tanto freddo. In casa Soubirous non c’era più legna da ardere. Bernadette, che allora aveva 14 anni, era andata con la sorella Toinette e una compagna a cercar dei rami secchi nei dintorni del paese. Verso mezzogiorno le tre bambine giunsero vicino alla rupe di Massabielle, che formava, lungo il fiume Gave, una piccola grotta. Qui c’era “la tute aux cochons”, il riparo per i maiali, un angolo sotto la roccia dove l’acqua depositava sempre legna e detriti. Per poterli andare a raccogliere, bisognava però attraversare un canale d’acqua, che veniva da un mulino e si gettava nel fiume.
    Toinette e l’amica calzavano gli zoccoli, senza calze. Se li tolsero, per entrare nell'acqua fredda. Bernadette invece, essendo molto delicata e soffrendo d'asma, portava le calze. Pregò l’amica di prenderla sulle spalle, ma quella si rifiutò, scendendo con Toinette verso il fiume. Rimasta sola, Bernadette pensò di togliersi anche lei gli zoccoli e le calze, ma mentre si accingeva a far questo udì un gran rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non ci fosse nell’aria neanche un alito di vento. Poi la grotta fu piena di una nube d’oro, e una splendida Signora apparve sulla roccia.
    Istintivamente, Bernadette s'inginocchiò, tirando fuori la coroncina del Rosario. La Signora la lasciò fare, unendosi alla sua preghiera con lo scorrere silenzioso fra le sue dita dei grani del Rosario. Alla fine di ogni posta, recitava ad alta voce insieme a Bernadette il Gloria Patri. Quando la piccola veggente ebbe terminato il Rosario, la bella Signora scomparve all’improvviso, ritirandosi nella nicchia, così come era venuta.
    Bernadette Soubirous aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844, da Louise Casterot e François, un mugnaio ridotto in miseria dalla sua eccessiva “bontà” verso i creditori. Bernadette, che era la primogenita, a 14 anni non sapeva né leggere né scrivere e non aveva ancora fatto la prima Comunione, tuttavia sapeva assai bene il Rosario e teneva sempre con sé una coroncina da pochi spiccioli dalla quale era solita non separarsi mai. È, quindi, proprio a una quattordicenne poverissima ed analfabeta, ma che prega tutti i giorni il Rosario, che la Madonna decide di apparire la mattina dell’11 febbraio 1858, in un piccolo paese ai piedi dei Pirenei.
    Intanto la notizia delle apparizioni si diffonde in un baleno. Nell’apparizione del 24 febbraio la Madonna ripete per tre volte la parola “Penitenza”. Ed esorta: “Pregate per i peccatori”.
    Infine nell’apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela finalmente il suo nome:: “Que soy – dice nel dialetto locale - era Immaculada Councepciou…” (Io sono l’Immacolata Concezione). Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, cioè una verità della fede cattolica, ma questo Bernadette non poteva saperlo. Così, nel timore di dimenticare tale espressione per lei incomprensibile, la ragazza partì velocemente verso la casa dell’abate Peyramale, ripetendogli tutto d’un fiato la frase appena ascoltata.
    L’abate, sconvolto, non ha più dubbi. Da questo momento il cammino verso il riconoscimento ufficiale delle apparizioni può procedere speditamente, fino alla lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, che, dopo un’accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale.
    La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous varcava la soglia di Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. “Sono venuta qui per nascondermi”, aveva detto con umiltà. Tante attenzioni, tante morbose curiosità attorno alla sua persona dopo le apparizioni, non le davano che dispiacere. Nei 13 anni che rimane a Nevers sarà infermiera, a volte sacrestana, ma spesso ammalata lei stessa… Svolge tutte le sue mansioni con delicatezza e generosità: “Non vivrò un solo istante senza amare”.
    Ma la malattia avanza implacabile: asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio. L’11 dicembre 1878 è definitivamente costretta a letto: “Sono macinata – dice lei – come un chicco di grano”. All’età di 35 anni, il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua, alle 3 del pomeriggio, gli occhi della piccola veggente che videro Maria si chiudono per sempre. Beatificata nel 1925, il Papa Pio XI l’ha proclamata santa l’8 dicembre 1933.

    Autore: Maria Di Lorenzo










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    Predefinito Immagini tratte da un celebre film su S. Bernadette

    The song of Bernadette, diretto da Henry King, con Jennifer Jones, del 1943, in bianco e nero.
    Famosa di questo film è rimasta la frase messa in bocca all'abbé Peyramale "Per chi crede in Dio nessuna spiegazione è necessaria; per chi non vi crede nessuna spiegazione è possibile" (v. QUI).


















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    Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 815-817

    18 FEBBRAIO

    SANTA BERNARDETTA SOUBIROUS


    Nel tempo natalizio, una pastorella, Genoveffa, protettrice di Parigi, era posta fra i pastori di Betlemme accanto al presepio dell'Emmanuele. Subito dopo, la Liturgia ci mostrava il Signore nell'atto di inaugurare la sua vita pubblica e di eleggere come Apostoli del sud Regno e messaggeri della sua parola, non uomini potenti e ricchi, ma poveri ed ignoranti peccatori; " Dio infatti, dice san Paolo, elesse delle creature deboli, secondo il mondo, per confondere i forti ". La SS. Vergine ha le stesse preferenze.

    Le apparizioni e il messaggio della Vergine.

    Volendo confermare in una maniera miracolosa la definizione di Pio IX che la proclamò Immacolata nella sua Concezione, ella, in un secolo materialista profondamente infatuato di scienza, s'indirizzò ad una figlia di semplici mugnai, ignorante pastorella del paese di Bigorre, la quale non possedeva altra dottrina che quella del catechismo, e le disse : "Io sono l'Immacolata Concezione".

    A questa fanciulla, ricca soltanto del "candore della sua anima squisita" (Pio XI, Omelia della Canonizzazione), volle affidare un messaggio: il messaggio della preghiera e della penitenza per i peccatori.

    Dall'11 febbraio al 16 luglio 1858, Bernardetta Soubirous, allora quattordicenne, ebbe la ventura di contemplare per ben diciotto volte la beltà incomparabile della Regina del cielo. Tutto ciò che fu autorizzata a comunicare a noi delle sue ore di estasi, di preghiere e di dolci colloqui con Maria, è racchiuso press'a poco in queste due parole: Preghiera! Penitenza!

    Il Signore venne sulla terra non tanto a moltiplicare i miracoli al suo passaggio, sebbene a chiamare gli uomini alla penitenza ed a riscattarli col suo sangue. La Madonna non apparve a Lourdes con l'unico disegno di far zampillare sotto le dita della sua confidente la sorgente che doveva sanare una folla di malati; apparve per ricordare al mondo il dovere della preghiera e quello della penitenza; e se vuole che si edifichi in suo onore una cappella e che vi si venga in pellegrinaggio, lo fa per far piovere con maggiore abbondanza sulle anime i benefici della Redenzione.

    Vita di preghiera e di penitenza.

    Più tardi, nel silenzio del chiostro, Bernardetta continuò la sua missione, più che con le parole, con la vita, fatta di continua preghiera, di sacrificio e d'un tenerissimo amore verso la SS. Vergine. "O Gesù e Maria, ella diceva, voglio che ogni mia consolazione in questo mondo consista nell'amarvi e soffrire pei peccatori. - Che io sia crocifissa vivente e trasformata in Gesù! Bisogna ch'io sia la vittima... Porterò la croce nel segreto del mio cuore con coraggio e generosità... La mia missione è di soffrire".

    Umiliazioni, incomprensioni, infermità furono da lei abbracciate come i mezzi più efficaci per ottenere la conversione dei peccatori. La preghiera costante e fervente, le innumerevoli Ave che recitava, imploravano la medesima grazia: "Se non so niente, diceva nella sua umiltà, che almeno io possa recitare il mio rosario e amare il buon Dio con tutto il cuore"; e ancora: "La Santa Vergine ha raccomandato a tutti di pregare per i peccatori!".

    Durante l'ultima Settimana Santa che passò sulla terra, unì la sua preghiera e le sue sofferenze a quelle del Salvatore del mondo, dicendo: "O Gesù, concedetemi, ve ne supplico, il pane della pazienza, per sopportare le pene che soffre il mio cuore. O Gesù, volete crocifiggermi? Fiat!" Suonarono le campane della Risurrezione... e il Mercoledì di Pasqua, nel pomeriggio, Bernardetta, poggiando le labbra sul Crocifisso, faceva l'ultima preghiera: "Mio Dio, vi amo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le mie forze"; qualche istante dopo, l'ultimo saluto a Maria: "Santa Maria, Madre di Dio, prega per me povera peccatrice, povera peccatrice... "; e così santa Bernardetta andò a terminare in cielo l'ultima sua Ave Maria...

    VITA. - Bernardetta nacque a Lourdes il 7 gennaio 1844. Sin dall'infanzia rifulse per le sue eminenti qualità di semplicità e di pietà. Dall'11 febbraio al 16 luglio 1858 fu favorita dalle apparizioni della SS. Vergine Maria, che la esortò a recitare il rosario, a pregare e a far penitenza per i peccatori. Gli applausi delle folle non tolsero nulla alla sua semplicità. Nel 1866 entrò nelle Suore della Carità di Nevers, dove si mostrò perfetto modello di fedeltà religiosa, amante del nascondimento e d'una devozione ammirevole verso la santa Eucaristia, la Passione e l'Immacolata Concezione. Soffrì lunghe e crudeli infermità, e il 16 aprile 1879, all'età di trentacinque anni, rese l'anima innocente a Dio. Il suo corpo si conserva intatto a Nevers. Santa Bernardetta fu beatificata nel 1925 e canonizzata nel 1933 dal Papa Pio XI.

    Preghiera.

    Santa Bernardetta, quando, durante la tua vita mortale, alcuni visitatori ti cercavano con lo sguardo, si dicevano fra loro : "Guardate, è la più piccola". Ma sei oggi grandissima, e s'adempiono in te le parole del Vangelo : "Chi si umilia sarà innalzato". Come per la Vergine che ti apparve a Lourdes, il Signore considerò la tua umiltà e piccolezza, e tutte le generazioni ti proclameranno beata.

    Nel momento in cui ti si decretavano gli onori della canonizzazione, 1'8 dicembre 1933, Pio XI invitava tutti i cristiani a "camminare sulle tue orme santissime, ad imitare la tua modestia ed umiltà, la tua fede e carità ardente". Fa' che anche noi amiamo "tutto ciò ch'è piccolo", che cerchiamo costantemente "il silenzio, l'oblio di sé, fatto di abnegazione e di obbedienza, che ci meriterà le compiacenze dell'Altissimo".

    "Tu hai sempre risposto alle celesti ispirazioni con perfetta fedeltà: fa' che anche noi, grazie alla tua preghiera ed ai tuoi meriti, corrispondiamo di cuore alla grazia di Dio, il quale ci esorta ad uno stato più santo e perfetto. Se non ci sarà possibile emularti nell'innocenza della vita, ci sforzeremo almeno d'avere un uguale zelo per la penitenza, ciascuno secondo la propria condizione" (Omelia della Canonizzazione).

    Finalmente, fa che amiamo la santa Vergine come tu l'amasti. La nostra gioia non consiste solamente nel salutare in te una grande Santa, ma anche nel sentire che il tuo trionfo è lo stesso trionfo dell'Immacolata. "Io fisserò in volto la santa Vergine finché potrò", così tu dicevi. Oh! potessimo anche noi mirarla coi nostri occhi e con tutta l'anima, come tu a Massabielle, e poi ai piedi dell'altare a Nevers. Non pretendiamo, è vero, d'essere onorati d'una apparizione; ma, leggendo il Vangelo, meditando ogni giorno con te i misteri del Rosario, conservando molto puri i nostri cuori, noi faremo sin da quaggiù conoscenza con la santa Vergine, e meriteremo di andare a contemplare la sua bellezza in cielo.

    Come a Lourdes, la Madonna è stata sempre vicino a noi "calma e sorridente e ci guarda come una madre guarda il suo bambino". Prega, o S. Bernardetta, affinché non contristiamo il suo sguardo benevolo. "Ella fa segno d'avvicinarci...". Il suo gesto materno ci attira, ma dacci la mano e guidaci tu stessa all'Immacolata!

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