Cosa cambierà nella politica estera americana in caso di vittoria di Kerry? Date anche le sue affermazioni pacifiste e di distensione soprattutto nei confronti di Chirac.
Cosa cambierà nella politica estera americana in caso di vittoria di Kerry? Date anche le sue affermazioni pacifiste e di distensione soprattutto nei confronti di Chirac.
U$A: zero batte zero
Bush sembra aver vinto di stretta misura la sfida con lo sfidante democratico. Sarà probabilmente riconfermato come amministratore unico dell’imperialismo al servizio del Crimine Organizzato.
Tutto può ancora succedere; tuttavia la riconferma di Bush sembra scontata. Una vittoria striminzita per l’inquilino della Casa Bianca (249 grandi elettori contro 242) ma più consistente di quella che aveva ottenuto quattro anni fa contro Al Gore.
Lo scontro fra le due nullità che si contendevano il titolo di primo amministratore della macchina imperialistica al servizio del capitalismo cannibale - altra dicitura di quel Crimine Organizzato che domina il mondo dal 1945 - sembra essersi conclusa con la vittoria di colui che aveva dalla propria l’apparato di potere. I democratici hanno immediatamente attaccato l’Amministrazione accusandola di brogli, particolarmente in Ohio dove la vittoria del presidente uscente non sembra chiara.
Kerry aveva tutte le carte in regola, nella società dello spettacolo, per sostituire Bush: dalla sigla JFK che richiama in modo subliminale al mitizzato Kennedy, all’appoggio della totale congerie degli uomini dello spettacolo. Persino alcuni dei falchi di Bush, ad esempio Perle, avevano dato segni di aperture sospette verso i potenziali nuovi occupanti della Casa Bianca.
Intendiamoci, se avesse vinto Kerry, le cose non sarebbero migliorate ma, probabilmente, peggiorate.
La politica dello sfidante democratico non si discostava da quella del presidente in carica se non per delle sfumature, o meglio per delle verniciature.
Gli Usa non possono fare altra politica da quella che conducono oggi: una politica di sopravvivenza e di egemonia; l’una e l’altra vanno di pari passo per quel colosso di argilla che vive del lavoro del sud, del danaro degli altri paesi del nord, della sua potenza militare al servizio di una cupola mafiosa che coordina un perfezionato sistema criminale, articolato e concentrico.
Succubo dell’arroganza dei neocons, Bush non ha fatto altro che esacerbare le contraddizioni, fino a spingere gli uni nelle braccia degli altri importanti paesi subalterni che stava rapinando (Francia, Germania) e potenze che sta minacciando (Russia, Cina), incrinando persino, sia pure in minima parte, quell’alleanza oggettiva che lega gli Usa all’Iran da mezzo secolo e che non si è infranta con la caduta dello Scià ma ha soltanto trovato un intermediario particolare: Israele.
Kerry, se una volta eletto avesse fatto la politica promessa, nei prossimi mesi avrebbe smussato qualche angolo, ridotto le frizioni nel nord del pianeta, e ci avrebbe coinvolti tutti, via Onu, a partecipare più attivamente al disastro ecologico e umano che si perpetra sotto la bandiera stelle e strisce.
Tutto sommato dovremmo essere più soddisfatti che continui Bush, allora. Sempre che continui. Perché, come insegna l’esperienza, i presidenti una volta eletti spesso cambiano politica. Che Bush faccia esattamente quello che sbandierava Kerry non è dunque affatto escluso.
In ogni caso, con la vittoria di zero su zero, l’essenziale permane. Buon incubo, abitanti del mondo!
di Gabriele Adinolfi
In definitiva non sarebbe cambiato proprio niente ai fini pratici: i repubblicani fanno macello a faccia aperta, i democratici fanno lo stesso permeando tutto di buonismo... molto meglio quindi Bush: l'antiamericanismo continuerà a dilagare.
beh l' unica differenza sta nella politica interna della tassazione, dello stato sociale e della sicurezza interna.In origine postato da Iron81
In definitiva non sarebbe cambiato proprio niente ai fini pratici: i repubblicani fanno macello a faccia aperta, i democratici fanno lo stesso permeando tutto di buonismo... molto meglio quindi Bush: l'antiamericanismo continuerà a dilagare.
Kerry avrebbe sicuramente aumentato l' appoggio ad Israele...visto che il 92% degli ebrei statiunitensi l' ha votato...
A parole forse: i democratici si riempiono sempre la bocca con belle parole sul welfare state, ma alla fine non fanno mai niente per cambiare la sostanza delle cose... da quanto tempo ormai parlano di dare agli U$A un sistema sanitario decente? Ne parlava Kennedy...In origine postato da Elendil
beh l' unica differenza sta nella politica interna dello stato sociale
Che avrebbe potuto fare in piu' rispetto a quello che fa Bush e che hanno fatto tutti gli altri in passato?Kerry avrebbe sicuramente aumentato l' appoggio ad Israele...visto che il 92% degli ebrei statiunitensi l' ha votato...