Lettera aperta di Fabio Mussi al prof. Giovanni Sartori

Pacifisti e ''microcefali''

Caro prof. Sartori,
Non so se – come ha scritto sul Corriere - siamo “microcefali” noi che vogliamo portar via i soldati dall’Iraq.
Su una cosa il mondo sembra essersi fatta un’idea piuttosto precisa: microcefali sono quelli che ce li hanno mandati (e quelli che hanno suonato il piffero per la spedizione).
Microcefali e truffatori: tanto l’argomento delle armi di distruzione di massa quanto quello della contiguità tra Saddam Hussein e Al Qaeda si sono dimostrati clamorosamente falsi. Con quale discredito per i valori di libertà e democrazia che si dichiara di voler promuovere è facile immaginarlo.
Siamo al paradosso: stiamo facendo una guerra, ma nessuno sa più dire perché.
“Guerra illegale” – dice Kofi Annan, ed ha ragione da vendere. Illegale e sanguinosa. Sotto l’occupazione dei “willings” si sono formati eserciti di “insorgenti”, resistenti e terroristi. E continuano, in particolare per mano delle truppe americane, stragi di civili. Perché nessuno si turba per l’assedio e il bagno di sangue di Falluja?
Allora c’e gente come me che pensa le cose seguenti:
1) Finchè restano le attuali truppe occupanti non ci sarà pace. Si può immaginare l’invio di nuovi contingenti, e sotto il comando Onu.
Ma per questo ci vuole un pieno coinvolgimento politico di tutta la comunità internazionale.
2) La Conferenza internazionale sull’Iraq, prevista per novembre a Il Cairo, dovrebbe creare condizioni radicalmente nuove (senza le quali è difficile che si possano davvero tenere elezioni politiche valide e libere e dunque possa nascere un Governo pienamente legittimato che abbia la forza di contrastare in loco violenza e terrorismo).
Per esempio il Governo francese propone tre punti per la Conferenza: il patrocinio delle Nazioni Unite, la messa all’ordine del giorno del ritiro degli occupanti (tutti), la presenza al tavolo di gruppi della “resistenza irachena” (formula di Barnier, ministro degli esteri del Governo Raffarin).
3) Non sembra ragionevole la proposta in campo dell’invio di un contingente Nato. Aggraverebbe il carattere “occidentale” dell’invasione, aggiungendo una pietra pesante alla costruzione dello spaventoso edificio del conflitto di civiltà.
4) La partecipazione a questa guerra non è compatibile con l’articolo 11 della Costituzione italiana, e dunque i militari italiani non possono stare lì.
Argomento cui non dovrebbe essere insensibile il costituzionalista Sartori.
Ci sarebbe il caos? Il caos c’è.
Non mi pare che queste cose siano lontane dalle conclusioni cui è giunto il vertice del centrosinistra con Prodi. Anzi.

[Fabio Mussi]