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    Predefinito 5 ottobre - S. Faustina Kowalska

    Dal sito SANTI E BEATI:

    Santa Faustina Kowalska

    5 ottobre

    Glogowiec (Polonia), 25 agosto 1905 - Cracovia, 5 ottobre 1938

    Etimologia: Faustina (come Fausta) = propizia, favorevole, dal latino

    Martirologio Romano: A Cracovia in Polonia, santa Maria Faustina (Elena) Kowalska, vergine delle Suore della Beata Maria Vergine della Misericordia, che si adoperò molto per manifestare il mistero della divina misericordia.

    Una suora che parla della misericordia divina e del dovere nostro di “usare misericordia”. Dov’è la novità? All’insegna della Misericordia è nato un gran numero di comunità, istituzioni, gruppi, in ogni tempo. Sì, ma suor Faustina Kowalska, sotto questa insegna, fa nascere un grandioso movimento spirituale proprio tra i due momenti meno misericordiosi della storia: le guerre mondiali.
    Nata in un villaggio polacco e battezzata col nome di Elena, è la terza dei 10 figli di Marianna e Stanislao Kowalski. Che sono contadini poveri, nella Polonia divisa tra gli imperi russo, tedesco e austriaco. Lei fa tre anni di scuola, poi va a servizio. Pensava di farsi suora già da piccola, ma realizza il progetto solo nell’agosto 1925: a Varsavia – ora capitale della Polonia indipendente – entra nella comunità della Vergine della Misericordia, prendendo i nomi di Maria Faustina. E fa la cuoca, la giardiniera, la portinaia, passando poi per varie case della Congregazione (tra cui, quelle di Varsavia, Vilnius e Cracovia). Ma al tempo stesso è destinataria di visioni e rivelazioni che i suoi confessori le suggeriscono di annotare in un diario (poi tradotto e pubblicato in molte lingue). E tuttavia non crede che questi fatti straordinari siano un marchio di santità. Lei scrive che alla perfezione si arriva attraverso l’unione intima dell’anima con Dio, non per mezzo di “grazie, rivelazioni, estasi”. Queste sono piuttosto veicoli dell’invito divino a lei, perché richiami l’attenzione su ciò che è stato già detto, ossia sui testi della Scrittura che parlano della misericordia divina e poi perché stimoli fra i credenti la fiducia nel Signore (espressa con la formula: Gesù, confido in te) e la volontà di farsi personalmente misericordiosi.
    Muore a 33 anni in Cracovia. Beatificata nel 1993, è proclamata santa nel 2000 da Giovanni Paolo II. Le reliquie si trovano a Cracovia-Lagiewniki, nel santuario della Divina Misericordia.

    Autore: Domenico Agasso




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    Grazie Augustinus, bellissimo thread

    Vorrei segnalare dei siti che trattano della pratica della "Coroncina della Divina Misericordia":

    http://www.santorosario.net/coroncina.htm
    http://www.divinamisericordia.it/
    http://www.mariadinazareth.it/miseri...a%20indice.htm

    CIAO

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    S. FAUSTINA KOWALSKA

    "Segretaria" della Misericordia di Dio

    Maria Di Lorenzo

    La vita di suor Faustina


    "Mia diletta figlia, scrivi queste parole, che oggi il mio Cuore ha riposato in questo convento. Parla al mondo della mia Misericordia, di’ che Io sono l’amore e la Misericordia in persona …".

    Queste parole vengono riportate da Suor Faustina Kowalska nel suo Diario il 4 aprile del 1937. Era la Domenica in Albis, quella che oggi finalmente si chiama - per volontà dello stesso Gesù - la "Domenica della Misericordia", dopo la solenne proclamazione fatta un anno fa da Giovanni Paolo II durante la canonizzazione della suora polacca, la cui figura resta indissolubilmente legata al culto della Divina Misericordia.

    Gesù a Suor Faustina Kowalska: "Dipingi un quadro secondo l'immagine che vedi ... con sotto la scritta: "Gesù, confido in te".

    Nata il 25 agosto 1905 a Glogowiec, un piccolo villaggio di contadini, terza di dieci figli, all’età di nove anni la futura santa ricevette la Prima Comunione vivendo assai profondamente questo momento, consapevole della presenza dell’Ospite Divino nella sua anima.

    Non finisce le elementari, e sedicenne lascia la casa paterna per andare a servizio come domestica: per la famiglia è una bocca in meno da sfamare. A 15 anni aveva chiesto il permesso di entrare in convento, ma i suoi erano stati irremovibili: lei non aveva neanche la dote necessaria, in casa c’erano soltanto debiti.

    Un giorno, mentre era assorta in preghiera davanti al tabernacolo, sentì una voce che le ordinò di partire per Varsavia e di entrare in convento. Con grandi sacrifici andò a servizio per pagarsi un corredo e finalmente, dopo tanti rifiuti, il 1° agosto 1925 viene ammessa come postulante nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Varsavia.

    Nella Congregazione visse tredici anni, soggiornando in diverse case e svolgendo lavori di cuoca, giardiniera e portinaia, sempre con molto zelo e osservando fedelmente la regola religiosa.

    In questo scenario di normalità, nella vita nascosta e disprezzata di una giovane e umilissima suora polacca, il Signore ha voluto far brillare la luce del suo grande e infinito Amore per gli uomini.

    È la pedagogia di Dio, che sceglie i piccoli e gli ignoranti per confondere i forti e i sapienti di questo mondo (Mt 11, 25). Come scrive anche san Paolo: "Dio ha scelto ciò che è ignobile nel mondo e ciò che è disprezzato e ciò che è nulla per annientare le cose che sono …" (I Cor 1, 29).

    Una vita veramente nascosta, quella di Faustina, si direbbe insignificante, ma il Diario in cui la santa descrisse le sue visioni è diventato un best-seller della devozione popolare ed anche sotto il profilo teologico ha suscitato non poca sorpresa negli studiosi per la profondità dei suoi scritti, tanto più straordinaria in una suora che non aveva neppure terminato le scuole elementari.

    Questo Diario, tradotto oggi in tutto il mondo, è il resoconto fedele della sua esperienza spirituale.

    "Gesù confido in te"

    Il 22 febbraio 1931, mentre stava nella sua cella, Suor Faustina ebbe una visione di Gesù vestito di bianco, che teneva una mano alzata per benedire e l’altra sul petto, da cui uscivano due grandi raggi, uno rosso e l’altro bianco.

    E Gesù le disse: "Dipingi un quadro secondo l’immagine che vedi, con sotto la scritta: Gesù, confido in te … Voglio che l'immagine venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua: questa domenica deve essere la festa della Misericordia ... In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine".

    La festa della Divina Misericordia deve essere preceduta da una novena da iniziarsi il venerdì santo assieme alla coroncina della Misericordia.

    Il Signore le dice: "Figlia mia, esorta le anime a recitare la coroncina che ti ho dato. Per la recita di questa coroncina mi piace concedere tutto ciò che mi chiederanno …".

    Nessuno però inizialmente prende sul serio Suor Faustina, intorno a lei c’è tanta incredulità. Ma Gesù stesso la sprona ed incoraggia a farsi strumento per la diffusione di questa devozione, facendo di lei, un’umile e sconosciuta suorina polacca, l’apostola dell’amore misericordioso di Dio.

    Dice Gesù a Suor Faustina: "Io porgo agli uomini il recipiente con il quale devono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia. Il recipiente è quest'immagine con la scritta: Gesù confido in te … Scrivi queste parole, figlia mia, parla al mondo della mia misericordia. Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia … Figlia mia, dì al genere umano sofferente che si stringa alla Misericordia del mio Cuore ed Io lo colmerò di pace … La piaga del mio Cuore è la sorgente della Misericordia senza limiti".

    Faustina e il Sacro Cuore

    "Il mio Cuore pieno di misericordia", dice Gesù: questa è la chiave del messaggio dettato a suor Faustina, e questo messaggio - che ha toccato il cuore di molti uomini e donne di tutto il mondo - è di una sconvolgente profondità e bellezza che lascia senza fiato.

    Si è molto più portati a pensare a Dio come a un Essere superiore ed eterno visto soprattutto sotto la categoria, severa e arcigna, della Giustizia; come pensare invece a un Dio infinitamente misericordioso, prodigo di amore, un Padre che non è mai stanco di perdonare i suoi figli e che anzi, continuamente li accoglie e quasi li implora di accettare la sua misericordia? E’ la teologia del Cuore che ama.

    Una delle devozioni più diffuse tra il popolo cristiano, come sappiamo, è quella al Sacro Cuore di Gesù. Non si tratta, però, di una devozione fra le tante, perché è stata rivestita dalla Chiesa di una dignità tutta particolare e si situa al centro della rivelazione cristiana.

    Il documento guida in materia è sicuramente l'enciclica di Pio XII, Haurietis aquas ("Attingerete alle acque") del 15 maggio 1956.

    Il Sacro Cuore e S.Margherita Maria - Dipinto di Francesco Podesti

    Questa devozione – contenuta in germe nella Sacra Scrittura, approfondita dai santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi mistici medioevali – ha avuto un particolare incremento e raggiunto la sua configurazione odierna in seguito alle apparizioni di Gesù Cristo a S. Margherita Maria Alacoque, nel monastero di Paray-le-Monial, a partire dal 27 dicembre 1673.

    Da allora, superate numerose difficoltà teologiche e liturgiche, si è diffusa rapidamente fra tutte le categorie del popolo cristiano, mentre la Chiesa l’ha elevata alla dignità liturgica di "solennità". In effetti essa rappresenta il centro della spiritualità cristiana e la chiave di comprensione, insieme più semplice e più profonda, di tutta quanta la storia della salvezza.

    L'origine della devozione è nella stessa Sacra Scrittura. E' Gesù che per primo presenta il suo Cuore come fonte di ristoro e di pace: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime …" (Mt 11,28-29).

    A Suor Faustina Gesù confidò: "Figlia mia, quando t'accosti a quella sorgente della mia misericordia, che è il sacramento del perdono, l'acqua e il sangue scaturiti dal mio cuore scendono sull'anima tua a nobilitarla. Ogni volta che vieni al Sacramento della Riconciliazione, immergiti nella mia misericordia con una fiducia illimitata, perché solo così posso versare dentro di te tutta la mia grazia. Sappi che io stesso t'attendo nel confessionale, e pur conservandomi invisibile dietro al sacerdote, sono io che opero dentro di te … Figlia mia, allo stesso modo che tu ti inginocchi alla mia presenza per prepararti alla tua confessione, così è sempre davanti a me che ti confessi perché del sacerdote io mi faccio solamente schermo: non esaminare mai come egli sia, ma apriti a lui come lo faresti davanti a me; allora la tua anima si colmerà della mia luce ... ".

    "Che nessuna anima tema di avvicinarsi a me – dice Gesù – anche se i suoi peccati fossero come porpora. Questa causa è mia ed è scaturita dal seno della Santissima Trinità, che attraverso il Verbo vi fa conoscere l’abisso della Divina Misericordia …".

    In san Giovanni si legge molto chiaramente come il Cuore di Cristo venne trafitto e come da esso fuoriuscì il sangue e l'acqua (Gv 19,34). Ciò richiama la visione avuta da Santa Faustina sui due raggi, uno rosso e l’altro pallido, scaturiti dal Cuore di Gesù: essi stanno a significare l’acqua e il sangue sgorgati dal suo petto aperto dalla lancia sulla croce, e sono l’acqua che giustifica le anime con il Battesimo ed il sangue che è vita dell’anima, l’Eucarestia.

    La Madre della Misericordia

    Faustina, bisogna dirlo, fu in tutta la sua vita un’anima eminentemente eucaristica e mariana. La Vergine Maria le apparve molte volte, per confortarla e istruirla nel suo cammino di fede.

    "Figlia mia, voglio da Te preghiera, preghiera e ancora una volta preghiera… Sappi che, sebbene io sia stata innalzata alla dignità di madre di Dio, sette spade dolorose mi hanno trafitto il cuore. Non far nulla a tua difesa; sopporta tutto con umiltà. Dio stesso prenderà le tue difese …".

    Le diceva anche: "Io vi sono Madre per l’infinita misericordia di Dio … La vostra vita deve essere simile alla mia vita: silenziosa e nascosta; essere uniti incessantemente a Dio e pregare per l’umanità e preparare il mondo per la sua seconda venuta".

    La Madre della Misericordia, che Faustina amava profondamente, le sarebbe stata guida e sicuro conforto nelle molte sofferenze fisiche e spirituali della sua brevissima vita.

    Ripetutamente punzecchiata dalle consorelle, incompresa dai superiori, fra sospetti e tribolazioni, l’umile conversa destinata sempre alle mansioni più infime, riuscì a sviluppare una straordinaria unione mistica con Dio, che l’arricchì di doni eccezionali: visioni, stimmate nascoste, partecipazione alla Passione di Cristo, profezia e discernimento delle anime, carisma di intercessione per gli spiriti purganti.

    Consumata dalla tisi, morì a Lagiewniki, presso Cracovia, il 5 ottobre 1938, all’età di 33 anni come Gesù, a cui desiderava essere conforme.

    Aveva detto sul letto di morte: "Io sento chiaramente che la mia missione non finisce con la morte, ma comincia …".

    La fama della santità della sua vita crebbe insieme alla diffusione del culto alla Divina Misericordia, sulla scia delle grazie ottenute tramite la sua intercessione.

    "Io vi sono Madre per l'infinita misericordia di Dio ..."

    Giovanni Paolo II e il culto della Divina Misericordia


    Negli anni 1963-67 si svolse a Cracovia il processo informativo relativo alla sua vita e alle sue virtù e nel 1968 iniziò a Roma il processo di beatificazione, che si concluse nel dicembre del 1992.

    La sua causa fu promossa dall’allora vescovo ausiliare di Cracovia Karol Wojtyla, che da giovane operaio e seminarista clandestino, negli anni ’40 si fermava a pregare sovente, andando al lavoro nella fabbrica Solvay, nel monastero, oggi santuario, di Lagiewniki.

    Ed è stato proprio lui, salito al soglio pontificio col nome di Giovanni Paolo II, a scrivere una enciclica, Dives in Misericordia, la seconda del suo pontificato (1980), interamente dedicata alla devozione appresa dall’umile suora polacca ed è stato lui che l’ha dichiarata prima beata, il 18 aprile 1993, e quindi santa, il 30 aprile 2000, davanti a una folla di oltre duecentomila pellegrini convenuti a piazza San Pietro.

    In quell’occasione il Papa ha stabilito per la prima volta la festa della Divina Misericordia, da celebrarsi ogni anno nella prima domenica dopo Pasqua.

    Sempre a Roma, proprio a due passi da San Pietro, è attivo dal 1994 il "Centro di Spiritualità della Divina Misericordia", retto da Don Jozef Bart, un dinamico sacerdote polacco che opera nella vicina Chiesa di Santo Spirito in Sassia.

    Il centro è un polo di irradiazione spirituale, fucina di molte iniziative legate al culto della Divina Misericordia ed è il cuore, per così dire, della devozione di migliaia e migliaia di fedeli a S. Faustina Kowalska.

    "Attraverso di te, come per l’Ostia Santa – aveva assicurato un giorno Gesù a suor Faustina – i raggi della mia Misericordia si espanderanno sul mondo".

    FONTE

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    «Più imito la Madre di Gesù...»

    La Vergine di Nazareth e le anime del Purgatorio nell’esperienza mistica di santa Faustina Kowalska, la grande apostola della Divina Misericordia.


    «Sii adorata, o Trinità Santissima, adesso e sempre…». Con questa preghiera suor M. Faustina Kowalska il 28 luglio 1934 inizia il suo diario per ordine del suo confessore, padre Sopocko. Alla fine avrà scritto sei fitti quaderni, dove è riportato, parola per parola, il messaggio di misericordia che Gesù le detta giorno dopo giorno. «Figlia mia, dedicherai a tale lavoro tutti i momenti liberi», le ordina Gesù. «È tuo dovere in questa vita far conoscere alle anime la misericordia infinita che ho per esse, esortandole a fidarsi di me in ogni evento».

    Vissuta all’inizio del secolo appena trascorso, a cavallo fra le due guerre mondiali, e per soli 33 anni, soltanto molto tempo dopo la sua morte si è conosciuta tutta la grandezza spirituale di questa grande mistica. La religiosa polacca, la cui figura resta indissolubilmente legata al culto della misericordia di Dio, era nata il 25 agosto 1905 a Glogowiec, piccolo villaggio di contadini, terza di dieci figli. Al fonte battesimale della chiesa parrocchiale di Swinice Warckie era stata battezzata con il nome di Elena.

    Suor Faustina Kowalska

    Entrata ventenne nella Congregazione della Beata Vergine Maria della misericordia, vi aveva trascorso tredici anni, soggiornando in diverse case e svolgendo lavori di cuoca, giardiniera e portinaia, sempre con molto zelo e osservando fedelmente la regola religiosa. La sua vita apparentemente ordinaria, insignificante e monotona, nascondeva in realtà una straordinaria unione con Dio.

    Esteriormente nulla tradiva l’eccezionale ricchezza della sua vita mistica. Soltanto il Diario ne ha svelato tutta la profondità, che allora era nota soltanto ai confessori e, in parte, alle superiore. Il Diario in cui la santa descrisse le sue visioni è diventato un best-seller della devozione popolare ed anche sotto il profilo teologico ha suscitato non poca sorpresa negli studiosi per la profondità dei suoi scritti, tanto più straordinaria in una suora che non aveva neppure terminato le scuole elementari.

    Stella del mare

    Visioni, stimmate nascoste, partecipazione alla Passione di Cristo, profezia e discernimento delle anime, carisma di intercessione per gli spiriti purganti. L’umile conversa destinata sempre alle mansioni più infime riuscì a sviluppare una straordinaria unione mistica con Dio, che l’arricchì di doni eccezionali. Il mondo soprannaturale era per Faustina ugualmente reale di quello che lei percepiva con i sensi, grazie a un vivo rapporto con Cristo, con la Madonna, gli Angeli e i Santi, nonché con le anime del Purgatorio.

    «Una volta – racconta suor Faustina – di notte venne a trovarmi una delle nostre suore, che era morta due mesi prima. Era una suora del primo coro. La vidi in uno stato spaventoso: tutta avvolta dalle fiamme, con la faccia dolorosamente stravolta. L’apparizione durò un breve momento e scomparve. I brividi trapassarono la mia anima, ma pur non sapendo dove soffrisse, se in Purgatorio o all’Inferno, raddoppiai in ogni caso le mie preghiere per lei.

    La notte seguente venne di nuovo ed era in uno stato ancora più spaventoso, tra fiamme più fitte; sul suo volto era evidente la disperazione. Rimasi molto sorpresa di vederla in condizioni più orribili, dopo le preghiere che avevo offerto per lei e le chiesi: "Non ti hanno giovato per nulla le mie preghiere?". Mi rispose che le mie preghiere non le erano servite a nulla e che niente poteva aiutarla. Domandai: "E le preghiere fatte per te da tutta la Congregazione, anche quelle non ti hanno giovato niente?". Mi rispose: "Niente. Quelle preghiere sono andate a profitto di altre anime" . E io le dissi: "Se le mie preghiere non le giovano per niente, la prego di non venire da me". E scomparve immediatamente.

    Lagiewniki, 17 agosto 2002. Giovanni Paolo II durante il rito della dedicazione del nuovo Santuario della Divina Misericordia (viaggio apostolico in Polonia, 16-19 agosto – foto Giancarlo Giuliani).

    Io però non cessai di pregare. Dopo un certo tempo venne di nuovo da me di notte, ma in uno stato diverso. Non era tra le fiamme come prima ed il suo volto era raggiante, gli occhi brillavano di gioia e mi disse che avevo il vero amore per il prossimo, che molte altre anime avevano avuto giovamento dalle mie preghiere e mi esortò a non cessare di pregare per le anime sofferenti nel Purgatorio e mi disse che essa non sarebbe rimasta a lungo in Purgatorio».

    La Madonna compare assai di frequente nelle sue visioni dell’aldilà, e in questo modo Faustina scopre il ruolo straordinario che ha la Madre della misericordia per tutte le anime purganti.

    «Vidi l’Angelo Custode, che mi ordinò di seguirlo», scrive la Santa. «In un momento mi trovai in un luogo nebbioso, invaso dal fuoco e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti. Queste anime pregano con grande fervore, ma senza efficacia per se stesse: soltanto noi le possiamo aiutare. Le fiamme che bruciavano loro, non mi toccavano. Il mio Angelo Custode non mi abbandonò un solo istante. E chiesi a quelle anime quale fosse il loro maggior tormento. Ed unanimemente mi risposero che il loro maggior tormento è l’ardente desiderio di Dio.

    Scorsi la Madonna che visitava le anime del Purgatorio. Le anime chiamano Maria "Stella del mare". Ella reca loro refrigerio. Avrei voluto parlare più a lungo con loro, ma il mio Angelo Custode mi fece cenno d’uscire. Ed uscimmo dalla porta di quella prigione di dolore. Udii nel mio intimo una voce che disse: La mia misericordia non vuole questo, ma lo esige la giustizia».

    Umiltà e preghiera

    Il giorno dell’Assunzione dell’anno 1934, suor Faustina non potè andare alla Messa perchè il suo medico non glielo permise, ma cominciò a pregare con grande fervore nella sua cella. A un certo punto vide la Madonna, di una bellezza indescrivibile, che le disse: «Figlia mia, voglio da te preghiera, preghiera e ancora una volta preghiera per il mondo e specialmente per la tua Patria. Fa’ la Comunione riparatrice per nove giorni, unisciti strettamente al sacrificio della Messa. Per questi nove giorni starai davanti a Dio come vittima, ovunque, continuamente, in ogni luogo e in ogni momento giorno e notte; ogni volta che ti svegli, prega interiormente. Pregare di continuo interiormente è possibile».

    La Vergine Maria le apparve molte volte, per confortarla e istruirla nel suo cammino di fede. «Figlia mia – le diceva – per raccomandazione di Dio debbo esserti madre in modo esclusivo e speciale, ma desidero che anche tu mi sia figlia in modo particolare. Desidero, figlia mia carissima, che ti eserciti in tre virtù che per me sono le più care e a Dio le più gradite. La prima è l’umiltà, l’umiltà, e ancora una volta l’umiltà. La seconda virtù è la purezza. La terza virtù è l’amore per Dio. In qualità di figlia mia devi risplendere in modo particolare per queste virtù».

    Gesù a suor Faustina Kowalska: «Dipingi un quadro secondo l’immagine che vedi ... con sotto la scritta: "Gesù, confido in te"».

    8 dicembre


    Il giorno dell’Immacolata Concezione, durante la Messa, Faustina sentì un fruscio di vesti e subito vide la Madre celeste risplendente di una bellezza straordinaria. Aveva una veste bianca con una sciarpa azzurra e rivolgendosi a lei disse: «Mi dai una grande gioia quando adori la SS.ma Trinità per le grazie ed i privilegi che mi ha concesso». E subito dopo, scomparve.

    La Madre della misericordia, che Faustina amava profondamente, le fu guida e sicuro conforto nelle molte sofferenze fisiche e spirituali della sua brevissima vita. «Lo so quanto soffri, ma non temere, io partecipo e parteciperò sempre alle tue sofferenze… Sappi che, sebbene io sia stata innalzata alla dignità di madre di Dio, sette spade dolorose mi hanno trafitto il cuore. Non far nulla a tua difesa; sopporta tutto con umiltà. Dio stesso prenderà le tue difese…».

    Le diceva anche: «Io vi sono madre per l’infinita misericordia di Dio… La vostra vita deve essere simile alla mia vita: silenziosa e nascosta; essere unite incessantemente a Dio e pregare per l’umanità e preparare il mondo per la sua seconda venuta».

    «Egli verrà ...»

    «Più imito la Madre di Dio, più profondamente conosco Dio», scrive allora suor Faustina nel suo Diario. La Vergine la educa nel cammino di santità e le ricorda costantemente la sua importante missione: «Oh quanto è cara a Dio l’anima che segue fedelmente l’ispirazione della sua grazia! Io ho dato al mondo il Salvatore e tu devi parlare al mondo della sua grande misericordia e preparare il mondo alla sua seconda venuta», le raccomanda la Madonna. «Egli verrà non come salvatore misericordioso, ma come giudice giusto. Oh quel giorno sarà tremendo! È stato stabilito il giorno della giustizia, il giorno dell’ira di Dio davanti al quale tremano gli angeli.

    Parla alle anime di questa grande misericordia, fino a quando dura il tempo della pietà. Se tu ora taci, in quel giorno tremendo dovrai rispondere di un gran numero di anime. Non aver paura di nulla: sii fedele fino alla fine. Io ti accompagno con la mia tenerezza».

    Maria Di Lorenzo

    Invito all’approfondimento: M.F. Kowalska, Diario, Lev 2004, pp. 984, € 12,00; M. Winowska, L’icona dell’Amore misericordioso: il messaggio di suor Faustina Kowalska, San Paolo 2004, pp. 328, € 14,50; J. Sasiadek, Così straordinaria, così normale!, San Paolo 2006, pp. 192, € 11,00.

    Fonte: Madre di Dio, 2008, fasc. n. 11

 

 

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