La Chiesa quest'oggi celebra la memoria di S. Chiara, fedele interprete di S. Francesco e del suo messaggio.
In suo onore, apro questo thread.
Augustinus
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dal sito SANTI E BEATI:
Santa Chiara Vergine
11 agosto - Memoria
Assisi, 1193/1194 - Assisi, 11 agosto 1253
Di nobile e ricca famiglia, conquistata dall'esempio di San Francesco, lo raggiunse alla Porziuncola. Fondò l'Ordine femminile delle "povere recluse di San Damiano" (chiamate in seguito Clarisse) di cui fu un nominata badessa e di cui Francesco dettò una prima Regola. Chiara scrisse poi la Regola definitiva chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX il "privilegio della povertà". Per aver contemplato, in una Notte di Natale, sulle pareti della sua cella il presepe e i riti delle funzioni solenni che si svolgevano a Santa Maria degli Angeli, è stata scelta quale protettrice della televisione. Erede dello spirito francescano, si preoccupò di diffonderlo, distinguendosi per il culto verso il SS. Sacramento che salvò il loro convento dai Saraceni.
Aveva appena dodici anni Chiara quando Francesco d'Assisi compì nella pubblica piazza il gesto di spogliarsi di tutti i vestiti per restituirli al padre Bernardone. Conquistata dall'esempio di San Francesco, la giovane Chiara, della nobile e ricca famiglia degli Offreducci, sette anni dopo lo raggiunse alla Porziuncola. Fondò l'Ordine femminile delle «povere recluse di San Damiano» (chiamate in seguito Clarisse) di cui fu nominata badessa e di cui Francesco dettò una prima Regola. Chiara scrisse poi la Regola definitiva chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX il «privilegio della povertà». Per aver contemplato, in una Notte di Natale, sulle pareti della sua cella il presepe e i riti delle funzioni solenni che si svolgevano a Santa Maria degli Angeli, è stata scelta da Pio XII quale protettrice della televisione. Erede dello spirito francescano, si preoccupò di diffonderlo, distinguendosi per il culto verso il SS. Sacramento che salvò il loro convento dai Saraceni. (Avvenire)
Patronato: Televisione
Etimologia: Chiara = trasparente, illustre, dal latino
Emblema: Giglio, Ostia
Martirologio Romano: Memoria di santa Chiara, vergine, che, primo virgulto delle Povere Signore dell’Ordine dei Minori, seguì san Francesco, conducendo ad Assisi in Umbria una vita aspra, ma ricca di opere di carità e di pietà; insigne amante della povertà, da essa mai, neppure nell’estrema indigenza e infermità, permise di essere separata.
Martirologio tradizionale (12 agosto): Santa Chiara Vergine, prima pianta delle Povere Donne dell'Ordine dei Minori, chiamata alle eterne nozze del divino Agnello nel giorno precedente.
(11 agosto): Ad Assisi, in Umbria, il natale di santa Chiara Vergine, prima pianta delle Povere Donne dell'Ordine dei Minori, la quale, celebre per la vita e per i miracoli, dal Papa Alessandro quarto fu ascritta nel numero delle sante Vergini e dal Papa Pio dodicesimo dichiarata celeste Patrona della Televisione. La sua festa si celebra nel giorno seguente.
La sera della domenica delle Palme (1211 o 1212) una bella ragazza diciottenne fugge dalla sua casa in Assisi e corre alla Porziuncola, dove l’attendono Francesco e il gruppo dei suoi frati minori. Le fanno indossare un saio da penitente, le tagliano i capelli e poi la ricoverano in due successivi monasteri benedettini, a Bastia e a Sant’Angelo.
Infine Chiara prende dimora nel piccolo fabbricato annesso alla chiesa di San Damiano, che era stata restaurata da Francesco. Qui Chiara è stata raggiunta dalla sorella Agnese; poi dall’altra, Beatrice, e da gruppi di ragazze e donne: saranno presto una cinquantina.
Così incomincia, sotto la spinta di Francesco d’Assisi, l’avventura di Chiara, figlia di nobili che si oppongono anche con la forza alla sua scelta di vita, ma invano. Anzi, dopo alcuni anni andrà con lei anche sua madre, Ortolana. Chiara però non è fuggita “per andare dalle monache”, ossia per entrare in una comunità nota e stabilita. Affascinata dalla predicazione e dall’esempio di Francesco, la ragazza vuole dare vita a una famiglia di claustrali radicalmente povere, come singole e come monastero, viventi del loro lavoro e di qualche aiuto dei frati minori, immerse nella preghiera per sé e per gli altri, al servizio di tutti, preoccupate per tutti. Chiamate popolarmente “Damianite” e da Francesco “Povere Dame”, saranno poi per sempre note come “Clarisse”.
Da Francesco, lei ottiene una prima regola fondata sulla povertà. Francesco consiglia, Francesco ispira sempre, fino alla morte (1226), ma lei è per parte sua una protagonista, anche se sarà faticoso farle accettare l’incarico di abbadessa. In un certo modo essa preannuncia la forte iniziativa femminile che il suo secolo e il successivo vedranno svilupparsi nella Chiesa.
Il cardinale Ugolino, vescovo di Ostia e protettore dei Minori, le dà una nuova regola che attenua la povertà, ma lei non accetta sconti: così Ugolino, diventato papa Gregorio IX (1227-41) le concede il “privilegio della povertà”, poi confermato da Innocenzo IV con una solenne bolla del 1253, presentata a Chiara pochi giorni prima della morte.
Austerità sempre. Però "non abbiamo un corpo di bronzo, né la nostra è la robustezza del granito". Così dice una delle lettere (qui in traduzione moderna) ad Agnese di Praga, figlia del re di Boemia, severa badessa di un monastero ispirato all’ideale francescano.
Chiara le manda consigli affettuosi ed espliciti: "Ti supplico di moderarti con saggia discrezione nell’austerità quasi esagerata e impossibile, nella quale ho saputo che ti sei avviata". Agnese dovrebbe vedere come Chiara sa rendere alle consorelle malate i servizi anche più umili e sgradevoli, senza perdere il sorriso e senza farlo perdere. A soli due anni dalla morte, papa Alessandro IV la proclama santa.
Chiara si distinse per il culto verso l'Eucarestia. Per due volte Assisi venne minacciata dall'esercito dell'imperatore Federico II che contava, tra i suoi soldati, anche saraceni. Chiara, in quel tempo malata, fu portata alle mura della città con in mano la pisside contenente il Santissimo Sacramento: i suoi biografi raccontano che l'esercito, a quella vista, si dette alla fuga.
Autore: Domenico Agasso