Devolution/La Malfa:
il centrodestra non sia frettoloso
Decidere solo dopo piena considerazione posizioni parlamentari
''Le proposte di attribuzione alle regioni di poteri esclusivi in materia di polizia e istruzione, investono questioni fondamentali, che riguardano la sicurezza di tutti i cittadini e l'identita' culturale dell'Italia''. E' quanto afferma il presidente del Pri Giorgio La Malfa, secondo il quale ''decisioni di tale rilevanza devono aver luogo solo dopo una piena considerazione delle posizioni parlamentari''. ''Il centrodestra - sottolinea La Malfa - non puo' giustificare la frettolosita' su queste materie con la pessima riforma costituzionale voluta dal centrosinistra nella precedente legislatura e dalla stretta maggioranza con cui incautamente quella norma fu decisa''.
sull'argomento Federalismo visita anche ---->
http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=33249
Le cinque parole chiave del federalismo
L'intero dibattito sul federalismo ruota intorno a cinque concetti-chiave.
Devolution. Il termine si riferisce al trasferimento di alcuni poteri voluto in Gran Bretagna dal premier Blair a favore della Scozia. In Italia, invece, vuol dire dare a tutte le Regioni la piena ed esclusiva potestà di far leggi su assistenza e organizzazione sanitaria, organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, definizione dei programmi scolastici e formativi d'interesse specifico della Regione, polizia locale.
Articolo 117. Il testo costituzionale è stato modificato nel marzo '01 con il voto dell'Ulivo e confermato con il referendum popolare dell'ottobre successivo. La normativa attuale trasferisce poteri dal centro alla periferia. Fino al '01 l'articolo 117 era una lista di diciotto materie sulle quali le Regioni potevano legiferare «in concorrenza» con lo Stato, ma oggi il criterio è rovesciato.
Regionalismo differenziato. In Italia esiste già: le Regioni a statuto speciale hanno potestà legislativa più ampia delle altre a statuto ordinario. Con la riforma del '01 alcune Regioni possono avere più poteri (articolo 116) se lo Stato li attribuisce loro con un'apposita legge votata a maggioranza assoluta del Parlamento. Il progetto Bossi - su scuola, sanità, ordine pubblico - di fatto «salta» questa procedura e «svuota» in gran parte le stesse competenze dei ministeri della Salute e dell'Istruzione.
Perequazione. Più poteri, più funzioni, più fondi. E' questo il principio sia del federalismo, sia della «devolution». Oggi l'articolo 119 della Costituzione stabilisce che gli enti locali hanno risorse autonome, tributi ed entrate propri, compartecipazione al gettito di tributi erariali. Con la «devolution» ogni Regione dovrà far fronte al fabbisogno per assicurare sanità, scuola e ordine pubblico.
Fiducia. Il premier non esclude d'impegnare il governo al punto da porre la fiducia sul testo Bossi. Sarebbe di una novità assoluta nella storia repubblicana.
Luca Tentoni
Il Federalismo non lo vuole nessuno ...
Secondo quanto riportato da “ Il Gazzettino “ del 20 /11 , secondo una indagine a proposito dell’indice di gradimento del federalismo si sono avuti i seguenti risultati :
il 35 % ritiene che l’attuale struttura dello Stato va bene , si deve solo farla funzionare meglio
il 26 % ritiene che bisogna dare maggiori potere ai comuni ( non alle regioni )
il 23 % ritiene che bisogna dare maggiori poteri alle regioni
il 12 % ritiene che bisognarebbe attuare una confederazione .
Rispetto alle precedenti indagini è sceso ulteriormnente il numero di chi vorrebbe un fderalismo spinto . Questo per quanto riguarda il Nord Est dove i movimenti autonomisti mantengono una certa forza . E’ da supporre che in Lombardia o in Piemonte i Federelasti “ spinti “ siano marcatamente al di sotto dei numeri ripostati nel citato sondaggio.
Non capisco perche' si parla sempre in modo pomposo di FEDERALISMO ?!!?!?
Parlare di decentramento amministrativo non e' la stessa cosa ????
Probabilmente non sara' di moda !!!!!!
tratto da
la nota politica
dal sito web
http://www.pri.it
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Devolution: il muro contro muro non serve
Il progetto di legge sulla devolution, che Bossi e la Lega chiedono di discutere in Parlamento in via prioritaria, anziché aprire una pacata discussione e un civile confronto su un tema molto delicato per il futuro del nostro Paese, ha provocato, come di consueto e senza un attimo di riflessione, la solita chiamata alle armi del centro-sinistra, con la rituale programmazione di oceanici girotondi.
Vogliamo fare alcune osservazioni che riteniamo prioritarie e perciò ineludibili.
Le riforme costituzionali, per l'importanza che rivestono, non possono mai essere affrontate in un clima di rissosità, nè attraverso polemiche giornalistiche, né possono essere risolte a colpi di maggioranza. Non vi è dubbio che, purtroppo, proprio su questa materia (è bene ricordarlo) si sia aperto un vulnus nella prassi legislativa con la decisione che il centro-sinistra avventatamente prese alla fine della passata legislatura di modificare frettolosamente e a maggioranza il titolo V della Carta costituzionale.
Anche allora i repubblicani denunciarono con preoccupazione una decisione sbagliata nel metodo, oltre che nei contenuti. Non possiamo non dimenticare che in prima fila tra coloro che sostennero quella scelta demagogica fu proprio l'allora leader dell'ulivo Francesco Rutelli, oggi impegnato con uguale foga a condannare una mostruosità che gli errori del centro-sinistra hanno messo in moto.
Non siamo preveggenti, né abbiamo virtù divinatorie, ma sappiamo valutare le conseguenze di decisioni sconsiderate. Per questo ci sentiamo in dovere di avvertire tutti, maggioranza e minoranza.
Se i temi della riforma costituzionale si affrontano con il metodo del muro contro muro il risultato è certo: il disastro.
Roma, 27 novembre 2002
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tratto da
la nota politica
dal sito web
http://www.pri.it
mio dio, quella foto è veramente terribile, quasi quasi era meglio un primo piano di remo gaspari ...