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Discussione: Ma questa è arte?

  1. #1
    Veneta sempre itagliana mai
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    '' E' in gran parte merito di Luca Cordero di Montezemolo se la Juventus non si rivolse ai tribunali ordinari '' (Joseph S. Blatter - Presidente F.I.F.A. - Dicembre 2007)
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    Predefinito Ma questa è arte?





    Installazione con manichini impiccati a un albero
    Opera-choc in piazza XXIV Maggio
    Fino al 6 giugno esposta la «provocazione» di Cattelan. Il sindaco: farà sicuramente discutere
    Il «boia» scende in piazza alle 6 del pomeriggio. Camicia turchese, giacca blu, scarpe da tennis. Sorride. All’alba ha impiccato tre «bambini» alla quercia secolare di piazza XXIV Maggio. Dodici ore dopo riceve il sindaco sotto i corpi che penzolano. Arriva Beatrice Trussardi. «Grazie a te ho conosciuto di persona un grande artista che vive a Milano», dice Albertini. «Troppo buono sindaco», risponde Maurizio Cattelan, il provocatore, l’«erede di Andy Warhol», l’artista che espone nei più importanti musei del mondo e che a Milano ha installato un’opera ben più choccante di un pugno nello stomaco.

  2. #2
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    La civiltà è regola: tolte le regole in un contesto in cui impèra l'anarchia morale ed intellettuale, anche un mentecatto può passare per grande "artista" quando "l'autorità" è rappresentata da un manipolo di debosciati con al seguito la loro corte di leccaculi incartapecoriti e deformati dai lifting pagati con i soldi delle truffe ai danni dello stato.
    Popolo bue sarebbe ora che cominciassi a pensare ed a reagire con “gli sputi” in faccia

    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=97788

    ma diretti con la convinzione del vero spirito rivoluzionario razionale e dettato dalla volontà di infliggere punizioni ed onta ai peccatori di regime, non mascherando il gesto dietro una presunta “forma d’arte” che in tale modo vi pone alla stregua degli stessi manipolatori al potere che mentre capitalizzano la vostra inutile forma rivoluzionaria posta sotto le sembianze di “arte trasgressiva” innalzando talvolta qualcuno di voi ad artista cospargendolo di milioni e di gloria “lurida” atta ad illudere che nei loro salotti buoni c’è spazio anche per qualche poveraccio venuto dal niente purchè capace di sensazionalismi beceri e disposto a qualsiasi compromesso pur di lasciarsi alle spalle le “miserie” delle periferie grigie e senza futuro.
    L’abbruttimento del mondo passa proprio attraverso questi meccanismi distorti ed a subirne le conseguenze nefaste è sempre il rappresentante del popolo che nell’illusione di riscatti sociali impossibili non si rende conto di essere strumento di giochi più grandi di lui che lo usano per creare tendenze utili a cambiamenti strumentali della società che servono solamente a pochi capaci di capitalizzarne subdolamente le tendenze.

    Jean-Michel Basquiat



    Non sapeva dipingere ma le sue "opere" fruttano ricchezze per altri.



    “Da quando avevo diciassette anni, ero certo di diventare celebre. Avevo delle idee romantiche sulla maniera di diventare celebre. Sognavo i miei eroi, Charlie Parker, Jimi Hendrix…”. Eroi entrati a far parte del mito grazie alla loro arte. Ma anche grazie alla patina di disperazione di un’esistenza segnata dalla droga, dalle discriminazioni razziali, da un successo esplosivo e inaspettato, tributato da platee di bianchi. Le stesse platee da cui provenivano le contraddizioni di una società iniqua. Il destino di Jean Michel Basquiat sarebbe stato lo stesso degli eroi che sognava. E che avrebbe ricordato nelle sue opere: Malcom X, Billie Holiday, l’irrequieta frenesia dei protagonisti del be-bop. Stroncato da un’overdose a 28 anni, passato dai graffiti notturni sui muri di Brooklyn e sulle lamiere della subway, alle gallerie d’arte di Manhattan. Le sue opere sono la metà nera della Pop Art americana. Se le ripetizioni di Andy Warhol sono una raffinata fotografia della società consumistica e dell’impermeabilità della nostra sensibilità a quella, i segni e i disegni di Basquiat sono le urla di chi ha vissuto sulla propria pelle l’indifferenza, la discriminazione, l’emarginazione di quella stessa vita a New York. Proprio negli anni in cui tali contraddizioni diventavano sclerotiche e si acuivano: gli anni Ottanta.

    I SUOI QUADRI ORA VALGONO QUALCHE MILIONE DI EURO
    ma a goderseli non è certo lui, vittima del sistema e strumentale
    alle "rivoluzioni artistiche" volutamente svuotate dalla necessità del valore artistico dell'opera ma farcite di volontà di messaggi rivoluzionari atti a far cambiare la società e ridurla ad un pretesto di "sballo" per le nuove generazioni e propagandare il facile uso della droga.

    GENE ANTHONY RAY
    LEROY JOHNSON


    Breve storia


    Pensate un pò, Gene riuscì a superare l'audizione per "Fame" superando i 2600 aspiranti al ruolo di ballerino nonostante non abbia mai frequentato nessuna scuola di ballo; aveva imparato per la strada!!!! Vinse un premio anche come miglior ballerino dance a New York. La sua carriera però rimane circoscritta qui, perchè da allora non ha partecipato a nessun ruolo importante nel cinema. Se non fosse stato per la sua ex insegnante Debbie Allen che gli rifilò una particina in "Out of Sinc" insieme a Carlo Imperato, probabilmente si sarebbe dimenticato di essere stato un attore.

    Cosa fà adesso?

    E' MORTO qualche anno fa di nella miseria e sieropositivo.

    E' servito a far arricchire fra gli altri Maria De Filippi ed il suo degno compagno e molti loro corrispondenti stranieri che nelle produzione che servono ad illudere giovani per il lancio nel mondo dello spettacolo, hanno trovato miniere d'oro che lasciano sul campo vite deviate da percorsi illusori, spesso senza rimedio.

    La lista nel mondo artistico di vittime del sistema per propagandare messaggi strumentali al cambiamento delle tendenze è lunghissima e spazia dall'arte figurativa, alla musica, al cinema.
    Hanno tutti un denominatore comune:
    vengono dal popolo, non avevano particolari doti artistiche se non quelle di rompere con gli schemi del passato e della tradizione. I più rappresentativi sono quasi tutti morti in età giovanile o per droga, per AIDS, per morte violenta.
    Ai loro "scopritori" hanno fruttato ricchezza, ai manipolatori del sistema hanno lasciato in dote quell'apporto determinante per cambiare le epoche , i costumi e le tendenze; a noi , comuni mortali una società senza riferimenti ideologici, caratterizzata dai problemi sociali ed esistenziali dettati dall'uso diffuso di droga ed alcool fra i giovani, della difficoltà di rapporti fra i due sessi in un ottica di percorso basato sulla complicità di coppia, che tendono irrimediabilmente a compromettere la sopravvivenza stessa delle nostre genti sotto le spinte rivoluzionarie della mentalità edonistica contraria alla famiglia, sacrificata all'altare del consumismo globalizzante.

  3. #3
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    Predefinito

    IL RIMEDIO UNICO POSSIBILE PER NON VEDERE INNALZARE AD OPERA D'ARTE QUALSIASI ABBERRAZIONE ESPRESSIVA CON LE CONNIVENZE DELLE ISTITUZIONI, RIMANE QUELLO DI UN RITORNO AD UNA COSCIENZA CRITICA E GENERALIZZATA CHE PONGA AL CENTRO DELLE ATTENZIONI ARTISTICHE, SOLAMENTE QUELLE OPERE CHE SI RIPROMETTONO RICERCHE POSITIVE DI BELLEZZA ASSOLUTA E NON STRUMENTALI OBIETTIVI DI PROFANAZIONE E SENSAZIONALISMI VOTATI AD INFANGARE LE TRADIZIONI DEL PASSATO IN UN'OTTICA DI CAMBIAMENTO DEGLI SCHEMI DEL PRESENTE.
    L'IMPEGNO RISULTA ARDUO MA NON IMPOSSIBILE IN PARTICOLAR MODO SE SI DOVESSERO CREARE LE PREMESSE PER UNA CONSAPEVOLEZZA DIFFUSA DEI FINI STRUMENTALI CHE SPIEGANO LA MOTIVAZIONE CHE STA' ALLA BASE DELLA VOLONTA' DI RICERCA DELL'ABBRUTTIMENTO DELLE ESPRESSIONI ARTISTICHE E DEI LORO CONTENUTI, CHE CARATTERIZZANO SEMPRE DI PIU' L'ATTUALE CONTESTO.

  4. #4
    Ospite

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    ma questa è pure arte?

  5. #5
    Nebbia
    Ospite

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    "Ma questa è arte"? La risposta c'è la dà la coscienza, il buon senso, il buon gusto, a volte basta lo stomaco. Ma per quanto sia ovvia questa risposta si stia pur certi che questa non supererà mai le bariere della critica, dei salotti buoni, dei mass media. Forse l'unico mezzo mediatico ancora libero (e sicuramente lo sarà ancora per poco) da questo giogo di peloso intellettualismo è internet, con i suoi forum e le sue chat, luoghi di libera discussione scevri dai soliti giudizi dalle solite critiche e dalle solite influenze. Questo forum vuole infatti nel suo piccolo e nella sua umilità pareggiare i conti con la propaganda ormai nauseante di certi sensazionalismi, di certe brutture, di certe ipocrisie e dare voce al popolo che certamente molto spesso la pensa diversamente da certi consigli di amministrazione museali e televisivi e al quale però queste grandi personalità o istituzioni chiedono spesso e volentieri i soldi per finanziare le loro opere.
    Quella dei bambini impiccati è per me una semplice rappresentazione teatrale tra l'altro statica; interpretare una rappresentazione concettuale come "opera d'arte" è speculativo quando non è assurdo, ma si sà, è da ben prima del 1945 che l'arte è divenuta grimaldello politico per forzare gli equilibri sociali e scassinare la nostra società. Proprio come ladri silenziosi questi furbi signori hanno lentamente scardinato i punti saldi delle nostre sicurezze, rubandocele una a una: la bellezza, la famiglia, la spiritualità e proponendoci invece scambi all'apparenza più vantaggiosi e invece sistematicamente distruttivi: la promisquità, la libertà (intesa come la intendono lurido ed i suoi amici squatter) il consumismo, il materialismo, per finire nel trash e nello squallore. L'introduzione del concettualismo nell'arte ha permesso di sostituire il bello oggettivo nell'arte con il concetto, ma mentre la bellezza è (a parer mio) cosa oggettiva ecco che il concetto resta sicuramente cosa soggettiva. Trasformando l'arte in un concetto ecco che si rende un idea soggettiva in una cattedra, quasi in un dogma che non si può e non si potrà mai discutere in quanto è stata considerata "Arte". In questo giochino chi ci perde alla fine è come al solito il popolo che perde contro un concetto, un idea o una filosofia il diritto al contraddittorio, pena di venir tacciati per ignoranti. Un'ipocrisia che potrei anche sopportare se non fosse che alla fine della fiera è proprio con i soldi pubblici (e il pubblico spesso questi "capolavori" non li capisce e non li tollera) che si acquistano opere ritenute d'arte a prezzi astronomici. L'arte non è di tutti? E allora mi chiedo e vi chiedo come cazzo si può pretendere di imporre un'idea, un concetto come opera d'arte a chi invece quell'idea o quel concetto non li coindivide? E si amici miei l'arte è pura politica, peccato che l'80% della gente e anche dei forumisti di questa comunità non l'abbia ancora capito.
    Sarebbe ora di dire basta a certa arte pubblica, che certa arte se la comperino privatamente i loro mecenati e se le piazzino a casa loro o nelle loro collezioni anzichè propinarceli a noi popolo ritenuto troppo spesso bue ma con canoni artistici sicuramente più genuini delle loro forzature.
    Cordialità.

  6. #6
    Knifnil fior di Zucca*
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    In Origine Postato da Western

    ma questa è pure arte?
    Già, e mio fratello di sette anni lo fa meglio!!

  7. #7
    Knifnil fior di Zucca*
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    Predefinito Re: Ma questa è arte?

    In Origine Postato da pensiero




    Installazione con manichini impiccati a un albero
    Opera-choc in piazza XXIV Maggio
    Fino al 6 giugno esposta la «provocazione» di Cattelan. Il sindaco: farà sicuramente discutere
    Il «boia» scende in piazza alle 6 del pomeriggio. Camicia turchese, giacca blu, scarpe da tennis. Sorride. All’alba ha impiccato tre «bambini» alla quercia secolare di piazza XXIV Maggio. Dodici ore dopo riceve il sindaco sotto i corpi che penzolano. Arriva Beatrice Trussardi. «Grazie a te ho conosciuto di persona un grande artista che vive a Milano», dice Albertini. «Troppo buono sindaco», risponde Maurizio Cattelan, il provocatore, l’«erede di Andy Warhol», l’artista che espone nei più importanti musei del mondo e che a Milano ha installato un’opera ben più choccante di un pugno nello stomaco.
    Brava Pensy che scrivi anche su Scampoli, comunque se devo dire la mia trovo che questa non potrà mai essere considerata arte...semmai una volgare ed oscena esternzione di qualche mente perversa o pazza!!!
    Ehhhh...dove andremo mai a finire?

  8. #8
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    Predefinito Re: Ma questa è arte?

    In Origine Postato da pensiero




    Installazione con manichini impiccati a un albero
    Opera-choc in piazza XXIV Maggio
    Fino al 6 giugno esposta la «provocazione» di Cattelan. Il sindaco: farà sicuramente discutere
    Il «boia» scende in piazza alle 6 del pomeriggio. Camicia turchese, giacca blu, scarpe da tennis. Sorride. All’alba ha impiccato tre «bambini» alla quercia secolare di piazza XXIV Maggio. Dodici ore dopo riceve il sindaco sotto i corpi che penzolano. Arriva Beatrice Trussardi. «Grazie a te ho conosciuto di persona un grande artista che vive a Milano», dice Albertini. «Troppo buono sindaco», risponde Maurizio Cattelan, il provocatore, l’«erede di Andy Warhol», l’artista che espone nei più importanti musei del mondo e che a Milano ha installato un’opera ben più choccante di un pugno nello stomaco.
    ma quanti ne hai messi in giro di 'sti post? Non è che sei un po' perversa eh?

  9. #9
    Knifnil fior di Zucca*
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    Predefinito Re: Re: Ma questa è arte?

    In Origine Postato da asburgico
    ma quanti ne hai messi in giro di 'sti post? Non è che sei un po' perversa eh?
    Perversa non credo, ripetitiva sicuramente!

  10. #10
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    Predefinito


    "La Ballata di Trotsky"

    Scultura di Cattelan venduta per 2 milioni di dollari

    Una scultura del controverso artista Maurizio Cattelan è stata venduta dalla casa d'aste Sotheby's per 2,08 milioni di dollari, un nuovo record per l'artista italiano, in questi giorni sotto un fuoco di critiche per una sua opera esposta a Milano che rappresenta bimbi "impiccati".
    La sculturai è una tassidermia di cavallo, sospeso al soffitto da finimenti di pelle e intitolata "La ballata di Trotsky", per il quale il prezzo di vendita atteso si aggirava tra i 600.000 e gli 800.000 dollari.
    Commentando il prezzo record di Cattelan, Tobias Meyer, responsabile per Sotheby's della sezione arte contemporanea, ha detto: "Le sculture contemporanee controverse sono un grosso mercato, e questo è uno dei pezzi chiave dell'artista".
    La settimana scorsa, Cattelan ha esposto una sua scultura con tre manichini raffiguranti bambini "appesi" per il collo ad una quercia in una importante piazza di Milano. Una scelta che ha sollevato molte polemiche e indignato diversi cittadini, tanto che uno si è poi arrampicato sull'albero per cercare di staccarli e si è ferito.

    13 Mag 2004

    COME VOLEVASI DIMOSTRARE. QUEST'UOMO E' UNA MINIERA D'ORO.

 

 
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