User Tag List

Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    07 Aug 2011
    Messaggi
    220
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Guerra Nucleare (1) - Effetti Incendiari

    Prendendo spunto da una recente discussione, mi sono prefisso di analizzare in maniera sistematica gli effetti della guerra nucleare in termini sociali, medici, economici, civili ed umanitari.
    In questa prima parte illustrerò quanto siano sottovalutati gli effetti incendiari delle armi nucleari da parte dei governi centrali: il modello standard usato per calcolare il numero complessivo dei morti dovuti ad attacchi atomici presume che le percentuali delle vittime siano, a ciascun livello di sovrappressione dovuta all’esplosione, proporzionali a quanto successe ad Hiroshima. Ebbene, secondo il metodo di rilevamento denominato “blast effect scaling” l’effetto termico dell’esplosione nucleare viene molto sottostimato, considerando quindi solo l’onda d’urto come effetto principale dell’attacco. Recenti studi hanno però dimostrato che l’effetto incendiario delle esplosioni nucleari ricopre un ruolo determinante nel calcolo del numero dei morti e degli effetti sull’ambiente vicino all’esplosione.
    Per comprendere meglio la situazione, illustro gli effetti dell’esplosione in quota sopra una grande città di un ordigno da 1 megaton, laddove il momento dell’esplosione si verifichi a 2 km sopra la superficie.
    All’inizio, il 95% dell’energia distruttiva si libera sotto forma di luce intensa: essendo la luce emessa di lunghezza d’onda molto corta (raggi X deboli) essa viene facilmente assorbita dall’aria circostante, che viene riscaldata a temperature altissime formando la cosiddetta “palla di fuoco”. Quest’ultima si espande rapidamente verso l’esterno ad una velocità di alcuni milioni di km all’ora, irradiando tremende quantità di luce e calore: contemporaneamente, l’aria circostante viene compressa e spinta verso l’esterno formando un’onda d’urto luminosa tremenda: alla sua massima espansione, dopo circa 0,9 secondi dall’esplosione, la palla di fuoco si espande ad una velocità non superiore ai 16000 km orari e ha un raggio di 800 metri. Per rendersi conto della situazione, basterà dire che ad una distanza di 10 km dal punto zero, essa emanerebbe una luce 300 volte più luminosa di quella del sole; a 14 km, 100 volte.
    Di conseguenza, essa causerebbe incendi estesi e diffusi.
    A 1,8 secondi, la palla di fuoco non si espande più molto rapidamente, ma da essa si stacca l’onda d’urto primaria che, raggiungendo il suolo, dà origine ad un’onda d’urto secondaria: esse si propagano e dopo 11 secondi si avrebbero investito un’area di 4,6 km di raggio, con un’onda di sovrapressione di 6 psi; dopo 16 secondi l’onda raggiungerebbe una distanza di 6,4 km con 5 psi di sovrapressione.
    Di conseguenza, in un raggio di 6,4 km la distruzione sarebbe totale, e la percentuale dei morti arriverebbe al 100%.; danni decrescenti arriverebbero fino a 16km.
    Le conseguenze combinate dell’onda d’urto e degli effetti della palla di fuoco che, come detto, a 14,5 km di distanza apparirebbe ancora 100 volte più luminosa del sole, determinerebbero vasti incendi per circa 12-13 km di raggio. Incendi che potrebbero essere di raggio ancora maggiore se si considera la formazione di venti infuocati provocati dalla variazione di pressione che porterebbero tra l’altro la temperatura dell’aria vicino ai cento gradi anche in zone così limitrofe.
    Le stime dei morti delle agenzie governative, quindi, non tengono conto che le persone rimaste ferite fra i 7 e 10 km dal punto dell’esplosione sarebbero costrette ad attraversare chilometri di zone in fiamme prima di raggiungere la salvezza, nel caso riuscissero a sopravvivere, come detto, agli effetti dei forti venti provocati dalle esplosioni.
    Per comprendere la complessità della questione, riporto lo studio fatto dall’OTA (Congress Office of Tecnology Assessment) e, con risultati praticamente identici, dal metodo “blast scaling” del dipartimento delle difesa americano, sugli effetti dell’esplosione di 100 testate nucleari da 1 megaton sulle cento principali città degli Stati Uniti. Rapportando lo stato di sovrappressione di 5 psi di Hiroshima, verificatosi a 1,5 km dal punto zero, al limite della linea di mortalità, a quello di un’esplosione di 1 megaton, il punto si troverebbe, come detto prima, a 6,4 km. Se si considera che, come detto poc’anzi, incendi massivi si verificherebbero fino ad oltre 12 km di distanza, è improbabile che un semplice metodo scalare possa rendere conto della situazione che si verificherebbe fra i 6,5 km e i 12 km per effetto dell’azione incendiaria.
    Passando ai numeri, secondo il “blast scaling” l’attacco sulle 100 città provocherebbe 14,5 milioni di morti e 22,5 milioni di feriti. In realtà queste stime non tengono conto degli effetti incendiari che simili attacchi provocherebbero.
    Partendo dagli assunti riportati in precedenza, ossia sullo sviluppo di incendi massivi che ucciderebbero le persone fino a 9,5-13 km, la stima della mortalità immediata aumenta vertiginosamente a 36-56 milioni, mentre il numero dei feriti diminuisce a 3-11 milioni.
    I motivi di queste variazioni nel conteggio vanno ricercati sia sul fatto che molte persone ritenute ferite secondo il metodo tradizionale risulterebbero uccise, mentre tra i morti verrebbero conteggiati anche gli individui compresi all’interno della zona di fuoco.
    A ulteriore riprova di questa teoria basta sottolineare che secondo il blast scaling alti tassi di sopravvivenza risulterebbero ad una distanza di 6,5 km: a questa distanza, però, il flusso termico della palla di fuoco sarebbe intorno alle 45 cal/cmq, sufficiente a provocare l’immediata combustione di tutti i materiali interni alle case. A meno che non si ipotizzi che tutte le persone non ferite dall’onda d’urto, a 6,5 km dal punto zero, possano miracolosamente sottrarsi agli effetti di venti forti come uragani, a temperature superiori a 100 gradi ect., e attraversare 6–7 km di zone in fiamme prima di mettersi in salvo!

    Risulta chiaro che un’analisi del genere smaschera in un certo qual modo l’eccessivo ottimismo (o meno) del metodo tradizionale, tralasciando quindi gli effetti provocati dai megaincendi successivamente ad un attacco nucleare, con un aumento della mortalità variabile di un fattore 2-4. Gli effetti di questi incendi, sebbene conosciuti, in maniera logicamente proporzionale, fin dai bombardamenti sulle città durante la seconda guerra mondiale, non sono stati approfonditi e vengono quindi sottovalutati da chi è addetto alla quantificazione degli effetti delle armi atomiche.

    Resto a disposizioni per eventuali chiarimenti e/o approfondimenti nei limiti della mia conoscenza.

  2. #2
    ANTIMASSONE
    Data Registrazione
    06 Mar 2002
    Località
    BRESCIA
    Messaggi
    4,891
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Thumbs up Ottima analisi da Imperatore

    OTTIMA ANALISI !

    Padus 996 - Brescia
    La massoneria il vero nemico!

  3. #3
    email non funzionante
    Data Registrazione
    01 Aug 2002
    Località
    Chieti
    Messaggi
    6,461
     Likes dati
    13
     Like avuti
    36
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Certamente un aspetto considerato poco, credo che l'approfondimento sia assolutamente interessante. Vorrei complimentarmi per la chiarezza e la completezza con Imperatore.

    Miles Insulae

  4. #4
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Apr 2009
    Località
    EU
    Messaggi
    7,978
     Likes dati
    0
     Like avuti
    5
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Molto interessante...

  5. #5
    Registered User
    Data Registrazione
    16 Mar 2004
    Località
    Forlì
    Messaggi
    98
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Grazie per l'analisi e, soprattutto, per l'accuratezza esplicativa che hai dimostrato. Sarei curioso di sapere quali siano le fonti su cui hai basato la tua ricerca.

    Un saluto

 

 

Discussioni Simili

  1. I pompieri incendiari
    Di salvo.gerli nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 18-10-11, 21:05
  2. Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 12-01-11, 00:52
  3. Pompieri incendiari
    Di danko (POL) nel forum Comunismo e Comunità
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 19-10-08, 14:35
  4. Guerra nucleare (2) - L'inverno nucleare
    Di Imperatore nel forum Politica Estera
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 26-04-04, 13:32
  5. I primi effetti della guerra...
    Di nel forum Padania!
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 21-03-03, 23:57

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito