Pagina 1 di 17 1211 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 163

Discussione: Questioni di rito

  1. #1
    Registered User
    Data Registrazione
    03 Apr 2002
    Messaggi
    55
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Il Santo Padre ha recentemente celebrato con il rito di San Pio V





    Padre Pierre Blet, sj., professore di storia della Chiesa all'Università Gregoriana, noto per la sua apologia di papa Pio XII contro l'accusa di antisemitismo, ha rilasciato una intervista a proposito dei rapporti tra Roma e la Fraternità San Pio X, fondata da mons. Lefebvre, e sull'atteggiamento della Santa Sede nei confronti della messa tradizionale. L'intervista è riportata nella rivista di Una Voce-Francia ("Una voce", Paris, luglio-agosto 2002). Padre Blet ritiene che al presente esistano indicazioni che una intesa possa essere raggiunta. Padre Blet osserva che membri della Fraternità sono stati ricevuti assai calorosamente in occasione dell'anno santo, anche se poi le trattative hanno trovato impedimenti, dovuti soprattutto alla questione dell'accettazione del Vaticano II.

    Sul problema della messa, alcuni cardinali di Curia, e non tra i meno importanti, sarebbero pronti ad accettare la messa di san Pio V. Alcuni di loro l'hanno anche celebrata pubblicamente. Il padre Blet rende nota una informazione rimasta finora confidenziale: "Il Papa stesso ha celebrato questa messa durante le sue ultime vacanze". Riporta altresì l'osservazione di un cardinale secondo il quale in una città del Medio Oriente, ove era stato in missione, la messa è celebrata in una decina di riti diversi. "In tali circostanze - si chiedeva il porporato - perché non si può accettare che in Occidente vi siano due riti?". Padre Blet aggiunge: "La Curia è pronta a fare concessioni in questo campo".

  2. #2
    Registered User
    Data Registrazione
    21 Aug 2002
    Messaggi
    7
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Ringrazio molto il carissimo Ferrer per l'importante notizia riportata. Si tratterebbe in effetti, soprattutto se il fatto venisse in qualche modo confermato a livello "ufficiale", di un ulteriore inequivocabile segno di quella "volontà correttiva" che il Santo Padre, sostenuto dal Cardinale Prefetto, sta manifestando con particolare vigore in quest' ultima parte del Pontificato.

    Preghiamo dunque il Signore affinchè, per intercessione della Sua Santissima Madre, dalla Santa Sede possano provenire ulteriori atti di coraggio nella decisiva battaglia per la permanenza e la continuità della Santa Fede Cattolica.

    Saluti affettuosi.

    In Jesu et Maria.

    Tranensis

  3. #3
    FIAT VOLUNTAS TUA
    Data Registrazione
    11 Mar 2002
    Località
    Sacro Romano Impero
    Messaggi
    3,748
     Likes dati
    0
     Like avuti
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Non credo basti permettere la messa in rito tridentino..... almeno a me non basta. Io vorrei che, andando a Catania, la domenica, io possa trovare una chiesa in cui si celebri in tal modo, senza spettare che, alla tua questua, il vescovo risponda positivamente. Insomma, deve essere la Chiesa ad assumersi in carico il rito tridentino, deve essere una cosa normale..... non deve essere una "concessione". Si era fatto qualche passo con Ecclesia Dei, ma non capisco per quale ragione, poi, le direttive papali siano state disattese.
    "

  4. #4
    Cattolico Resiliente
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Avete il novo e ’l vecchio Testamento, e ’l pastor de la Chiesa che vi guida; questo vi basti a vostro salvamento. Se mala cupidigia altro vi grida, uomini siate, e non pecore matte, sì che ’l Giudeo di voi tra voi non rida! (Dante: Paradiso Canto V)
    Messaggi
    6,174
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Mi auguro vivamente e pregherò, affinchè il rito di San Pio V non sia mai celebrato nelle chiese wojtyliane!
    Non sono diventato pazzo e non sono neppure ubriaco.
    Meglio che le gerarchie materialiter continuino a distribuire l'ostia sulla mano ai fedeli "consacrata" col nuovo rito in volgare, ovvero invalidamente, piuttosto che assistere al compimento di un'infinità di sacrilegi a causa della distribuzione sulle mani di ostie validamente consacrate durante il rito di San Pio V.
    Dalla peste modernista libera nos, Domine.
    Bellarmino

  5. #5
    FIAT VOLUNTAS TUA
    Data Registrazione
    11 Mar 2002
    Località
    Sacro Romano Impero
    Messaggi
    3,748
     Likes dati
    0
     Like avuti
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Originally posted by Bellarmino
    Mi auguro vivamente e pregherò, affinchè il rito di San Pio V non sia mai celebrato nelle chiese wojtyliane!
    Non sono diventato pazzo e non sono neppure ubriaco.
    Meglio che le gerarchie materialiter continuino a distribuire l'ostia sulla mano ai fedeli "consacrata" col nuovo rito in volgare, ovvero invalidamente, piuttosto che assistere al compimento di un'infinità di sacrilegi a causa della distribuzione sulle mani di ostie validamente consacrate durante il rito di San Pio V.
    Dalla peste modernista libera nos, Domine.
    Bellarmino
    Non credo ciò accadrà.... se permettono il rito, devono rispettarlo in tutto. E quel rito, lo sappiamo, non lo permetteva. Deo gratias!!!!
    "

  6. #6
    Registered User
    Data Registrazione
    03 Apr 2002
    Messaggi
    55
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Dottrina e canoni sul santissimo sacrificio della messa.

    SESSIONE XXII (17 settembre 1562) del Concilio Ecumenico di Trento.

    Capitolo II

    E poiché in questo divino sacrificio, che si compie nella messa, è contenuto e immolato in modo incruento lo stesso Cristo, che si immolò una sola volta cruentemente sull’altare della croce, il santo sinodo insegna che questo sacrificio è veramente propiziatorio, e che per mezzo di esso - se di vero cuore e con retta fede, con timore e riverenza ci avviciniamo a Dio contriti e pentiti - noi possiamo ottenere misericordia e trovare grazia in un aiuto propizio (340).

    Placato, infatti, da questa offerta, il Signore, concedendo la grazia e il dono della penitenza, perdona i peccati e le colpe anche gravi. Si tratta, infatti, della stessa, identica vittima e lo stesso Gesù la offre ora per mezzo dei sacerdoti, egli che un giorno si offrì sulla croce. Diverso è solo il modo di offrirsi. E i frutti di quella oblazione (di quella cruenta) vengono percepiti abbondantemente per mezzo di questa, incruenta, tanto si è lontani dal pericolo che con questa si deroghi a quella.

    È per questo motivo che giustamente, secondo la tradizione degli apostoli, essa viene offerta non solo per i peccati, le pene, le soddisfazioni ed altre necessità dei fedeli viventi, ma anche per i fedeli defunti in Cristo, non ancora del tutto purifrcati.

    Capitolo III

    E quantunque la chiesa usi talvolta offrire messe in onore e in memoria dei santi, essa, tuttavia, insegna che non ad essi viene offerto il sacrificio, ma solo a Dio, che li ha coronati.

    Per cui, il sacerdote non è solito dire: Offro a te il sacrificio, Pietro e Paolo (341); ma ringrazio Dio per le loro vittorie, chiede il loro aiuto: perché vogliano intercedere per noi in cielo, coloro di cui celebriamo la memoria qui, sulla terra (342).

    Capitolo IV

    E poiché le cose sante devono essere trattate santamente, e questo è il sacrificio più santo, la chiesa cattolica, perché esso potesse essere offerto e ricevuto degnamente e con riverenza, ha stabilito da molti secoli il sacro canone (343), talmente puro da ogni errore, da non contenere niente, che non profumi estremamente di santità e di pietà, e non innalzi a Dio la mente di quelli che lo offrono, formato com’è dalle parole stesse del Signore, da quanto hanno trasmesso gli apostoli e istituito piamente anche i santi pontefici.

    Capitolo V

    E perché la natura umana è tale, che non facilmente viene tratta alla meditazione delle cose divine senza piccoli accorgimenti esteriori, per questa ragione la chiesa, pia madre, ha stabilito alcuni riti, che cioè, qualche tratto nella messa, sia pronunziato a voce bassa, qualche altro a voce più alta. Ha stabilito, similmente, delle cerimonie, come le benedizioni mistiche; usa i lumi, gli incensi, le vesti e molti altri elementi trasmessi dall’insegnamento e dalla tradizione apostolica, con cui venga messa in evidenza la maestà di un sacrificio così grande, e le menti dei fedeli siano attratte da questi segni visibili della religione e della pietà, alla contemplazione delle altissime cose, che sono nascoste in questo sacrificio.

    Capitolo VI

    Desidererebbe certo, il sacrosanto sinodo, che in ogni messa i fedeli che sono presenti si comunicassero non solo con l’affetto del cuore, ma anche col ricevere sacramentalmente l’eucarestia, perché potesse derivarne ad essi un frutto più abbondante di questo santissimo sacrificio.

    E tuttavia, se ciò non sempre avviene, non per questo essa condanna come private e illecite quelle messe, nelle quali solo il sacerdote si comunica sacramentalmente, ma le approva e quindi le raccomanda, dovendo ritenersi anche quelle, messe veramente comuni, sia perché il popolo in esse si comunica spiritualmente, sia perché vengono celebrate dal pubblico ministro della chiesa, non solo per sé, ma anche per tutti i fedeli, che appartengono al corpo di Cristo.

    Capitolo VII

    Il santo sinodo ricorda poi, che la chiesa ha comandato che i sacerdoti mischiassero dell’acqua col vino, nell’offrire il calice, sia perché si ritiene che Cristo signore abbia fatto così e poi anche perché dal suo fianco uscì insieme acqua e sangue (344): mistero che si commemora con questa mescolanza.

    E poiché con le acque, nell’apocalisse del beato Giovanni vengono indicati i popoli (345), con ciò viene rappresentata l’unione dello stesso popolo fedele col capo, Cristo.

    Capitolo VIII

    Anche se la messa contiene abbondante materia per l’istruzione del popolo cristiano, tuttavia non è sembrato opportuno ai padri che dovunque essa fosse celebrata nella lingua del popolo.

    Pur ritenendo, quindi, dappertutto l’antico rito di ogni chiesa, approvato dalla santa chiesa Romana, madre e maestra di tutte le chiese, perché, però, le pecore di Cristo non muoiano di fame, e i fanciulli chiedano il pane senza che vi sia chi possa loro spezzarlo (346), il santo sinodo comanda ai pastori e a tutti quelli che hanno la cura delle anime, di spiegare frequentemente, durante la celebrazione delle messe, personalmente o per mezzo di altri, qualche cosa di quello che si legge nella messa e, tra le altre cose, qualche verità di questo santissimo sacrificio, specie nei giorni di domenica e festivi.

    Capitolo IX

    Ma poiché in questo tempo sono stati disseminati molti errori, e molte cose si insegnano e vengano disputate da molti contro questa antica fede, fondata nel sacrosanto vangelo, sulle tradizioni degli apostoli e sulla dottrina dei santi padri, il sacrosanto sinodo, dopo molte e gravi discussioni su queste questioni, fatte con matura riflessione, per consenso unanime di tutti i padri ha stabilito di condannare ciò che è contrario a questa purissima fede e sacra dottrina e di eliminarlo dalla chiesa, con i canoni che seguono.



    CANONI SUL SANTISSIMO SACRIFICIO DELLA MESSA

    1. Se qualcuno dirà che nella messa non si offre a Dio un vero e proprio sacrificio, o che essere offerto non significa altro se non che Cristo ci viene dato a mangiare, sia anatema.

    2. Se qualcuno dirà che con quelle parole: Fate questo in memoria di me (347), Cristo non ha costituito i suoi apostoli sacerdoti o che non li ha ordinati perché essi e gli altri sacerdoti offrissero il suo corpo e il suo sangue, sia anatema.

    3. Se qualcuno dirà che il sacrificio della messa è solo un sacrificio di lode e di ringraziamento, o la semplice commemorazione del sacrificio offerto sulla croce, e non propiziatorio; o che giova solo a chi lo riceve; e che non si deve offrire per i vivi e per i morti, per i peccati, per le pene, per le soddisfazioni, e per altre necessità, sia anatema.

    4. Se qualcuno dirà che col sacrificio della messa si bestemmia contro il sacrificio di Cristo consumato sulla croce; o che con esso si deroga all’onore di esso, sia anatema.

    5. Chi dirà che celebrare messe in onore dei santi e per ottenere la loro intercessione presso Dio, come la chiesa intende, è un’impostura, sia anatema.

    6. Se qualcuno dirà che il canone della messa contiene degli errori, e che, quindi, bisogna abolirlo, sia anatema.

    7. Se qualcuno dirà che le cerimonie, le vesti e gli altri segni esterni, di cui si serve la chiesa cattolica nella celebrazione delle messe, siano piuttosto elementi adatti a favorire l’empietà, che manifestazioni di pietà, sia anatema.

    8. Se qualcuno dirà che le messe, nelle quali solo il sacerdote si comunica sacramentalmente, sono illecite e, quindi, da abrogarsi, sia anatema.

    9. Se qualcuno dirà che il rito della chiesa Romana, secondo il quale parte del canone e le parole della consacrazione si profferiscono a bassa voce, è da riprovarsi; o che la messa debba essere celebrata solo nella lingua del popolo; o che nell’offrire il calice non debba esser mischiata l’acqua col vino, perché ciò sarebbe contro l’istituzione di Cristo, sia anatema.

  7. #7
    FIAT VOLUNTAS TUA
    Data Registrazione
    11 Mar 2002
    Località
    Sacro Romano Impero
    Messaggi
    3,748
     Likes dati
    0
     Like avuti
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    BEI TEMPI!!!!
    Grazie Ferrer per queste belle pagine... per questa boccata di malinconia.
    "

  8. #8
    Registered User
    Data Registrazione
    04 Apr 2002
    Località
    Brescia
    Messaggi
    391
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Una boccata di malinconia, ma soprattutto d'ortodossia.

  9. #9
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    24 Aug 2009
    Messaggi
    5,378
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Il Papa: basta canti sciatti

    27-2-2003 - Corriere della Sera

    Luigi Accattoli

    CITTÀ DEL VATICANO - Il Papa vuole che nelle chiese torni «la bellezza della musica e del canto»: ne ha parlato ieri all’udienza generale, precisando che è necessario un «esame di coscienza» da parte dei responsabili, teso a «purificare» il culto da musiche e parole «sciatti» o non «consoni» alle celebrazioni. Giovanni Paolo II ha fatto questo richiamo commentando il salmo 150, che dice: «Lodate il Signore con l’arpa e con la cetra». «Bisogna pregare Dio - ha detto Wojtyla - non solo con formule teologicamente esatte, ma anche in modo bello e dignitoso». «A questo proposito - ha continuato - la comunità cristiana deve fare un esame di coscienza perché ritorni sempre più nella liturgia la bellezza della musica e del canto. Occorre purificare il culto da sbavature di stile, da forme trasandate di espressione, da musiche e testi sciatti e poco consoni all’atto che si celebra». La questione è antica. Il Papa stesso ha citato questo brano della lettera dell’apostolo Paolo, che chiedeva agli Efesini di evitare «intemperanze e sguaiatezze», per lasciare spazio alla «purezza» degli inni sacri: «Non ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo».
    Una questione antica che ha avuto grande attualità negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, quando - a seguito della riforma liturgica del Vaticano II - furono composti nuovi canti nelle lingue moderne ed entrarono nelle chiese strumenti musicali prima proibiti, a partire dalle chitarre.
    Per mettere un freno all’uso liturgico di musiche e testi inadatti - si ascoltano, nelle parrocchie, canti alla Vergine tratti dalla «Buona Novella» di Fabrizio de Andrè - la Conferenza episcopale italiana due anni addietro aveva diffuso un repertorio doc di 360 «testi», selezionati secondo tre criteri: «pertinenza rituale, verità dei contenuti, qualità della composizione».
    Quanto all’«esame di coscienza» suggerito dal Papa, l’agosto scorso Giuseppe Liberto, direttore della Cappella Sistina, tracciava per «Avvenire» questo bilancio su quanto avvenuto - in fatto di musica liturgica - dopo la riforma conciliare: «Non tutto è valido, non tutto è da buttare». Liberto se la prendeva soprattutto con il «minimalismo musicale, che spesso significa sciatteria». Ma non era tenero neanche con la «musica sacra» del passato, che «in moltissimi casi non è affatto adatta alla liturgia». Come capolavori «ineseguibili in chiesa», citava la Missa solemnis di Beethoven e la Messa da Requiem di Verdi.
    Tra gli invasori musicali delle chiese, il Papa non ha citato il rock, che nella liturgia - almeno in Italia - non ha messo quasi mai piede. Ma certo esso dovrebbe essere classificato tra le forme «poco consone» al culto. Una volta il cardinale Ratzinger - in un libro sullo «spirito della liturgia» - lo descrisse come «espressione di passioni elementari, che nei grandi raduni di musica hanno assunto caratteri cultuali, cioè di controculto, che si oppone al culto cristiano».
    Luigi Accattoli

  10. #10
    Moderatore
    Data Registrazione
    18 Apr 2010
    Località
    Pistoia fraz.San Felice
    Messaggi
    2,420
     Likes dati
    0
     Like avuti
    3
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito canto e liturgia

    Scusate la mia intromissione "ortodossa" sul forum, ma devo fare una osservazione più che altro di storia del culto.
    La liturgia romana, come d'altronde qualla ambrosiana, qualla gallicana e quella alessandrina, sono molto sobrie rispetto a quelle più "esuberanti" siriaca, armena,bizantina.

    La Messa Romana era organizzata da sempre sul canto di tre Salmi che accompagnavano tre processioni e che venivano antifonati: Introitus che accompagnava l'ingresso del Clero celebrante, Offertorium che accompagnava la processione delle oblazioni e Comunnio che accompagnava la processionbe dei comunicanti. Inoltre si trovavano altri canti: il Gloria, il Credo,il Sanctus e l'Agnius Dei, fissi - oltre al Salmo Graduale che è un solenne responsorio cantato dopo l'Apostolo e l'Alleluia che precede il Vangelo ed accompagna la processione del Diacono all'Ambone. A parte i canti fissi, tutti gli altri canti sono salmi con le loro antifone che avevano, nel Gregoriano, fatto fiorire una tradizione melodica magnifica.
    Con la riforma, essendo variata in fretta, questi testi sono praticamente scomparsi oppure rimasti come letture di poco senso nelle "Messe" lette. Questo ha fatto sì che si provvedesse a sostituire questi canti "portanti" la struttura liturgica romana con altri di vario genere ma che comunque non avevano nulla a che fare con quelli riportati a suo luogo nel Messale. Di qui il Disastro. Gli unici che avevano preparato qualcosa che avrebbe, almeno un po', parato il colpo, erano stati i Benedettini dell'Abbazia di Sant'Andrè de Bruges in Belgio col famoso Messale dell'Assemblea Cristiana, che conteneva gli Introiti tradotti in modo cantabile, breve e facile, ed i Salmi nella versione cantabile con le musiche di Gelinau. NOn era certo la soluziione ottimale, specie per chi era abituato al sobrio splendore del canto gregoriano, ma aveva il grande pregio di salvare la struttura della Messa Romana e, più che altro, di impedire che il canto diventasse vuoro riempimento ed ornamento e restasse, come la tradizione voleva, parte integrante del proprio della Messa.
    Preti raffazzoni che avevano più a cuore di dire tante messe, piuttosto che una sola ma che fosse "degna di Dio" ritennero più facile, visto che non venne imposto (come si sarebbe dovuto fare) il canto dei salmi prescritti dal Messale con le loro antifone, trovare canticelli orecchiabili e spesso schiocchi, sostituiti - nella migliore delle ipotesi, da corali protestanti, o da blues.... o chi più ce ne ha più ce ne metta.
    Impoverita nel canto la Liturgia anzichè risollevarsi da quel decadimendo in cui le Messe piane la avevano condannata già da prima di Trento, anzichè risorgere ebbe il colpo mortale.
    Tanto è che la tradizione romana è contraria a canti non salmici lo dice il fatto che a Trento dove non si fece una riforma ma si cercò di arrestare quanto le riforme spontanee stavano imbarbarendo del Rito romano, si ridussero drasticamente le "Sequenze", gli unici canti non salmici che avevano preso posto nella Liturgia romana.
    Credo che l'artefice di tutto questo disastro che ha anche ulteriormente allontanato dall'ortodossia la chiesa romana, sia mons.Bugnini di infausta memoria che - preso non si sa come il posto del cardinale Lercaro nell'attuazione dell a riforma liturgica, ha distrutto il rito romano componendo di sana pianta preghiere che non hanno fondamento nella tradizione (si bensi a quelle due "perle" (!!!) che sono le due benedizioni giudaiche alla presentazione delle oblazioni), e consentì lo sfacelo di cui oggi vediamo i postumi.
    Ammesso che non siano irreversibili faccio una proposta "seria" dall'esterno articolata in due punti:
    1 - ai preti cattolici. Buttate via tutti i sussidi, sussidini e varie riviste "liturgiche si fa per dire" e prendete in mano un messale: trovate melodie decenti in cui cantare i testi propri e quelli comuni, rintroducete i salmi appropriati ai momenti appropriati intercalandoli con quei testi. Buttate via le sciocchezze, i taviolini da bouffet al posto del Sacro Altare e cominciate a fare Messe decenti, magari con incenso e ceri e con prediche di taglio patristico più che giornalistico. Ne guadagneremo tutti (anche noi ortodossi che forse troveremo una generazione seria con cui poter dialogare in un modo che non sia quello a cui questo sciatto ecumenismo ci ha abituato). E meglio se farete una Messa sola, magari preceduta dalle Ore come si usa, la sera fate il Vespro solenne e magari una bella Veglia con Mattutuno (o come si chiama ora) e Lodi.
    2 - alle gerarchie (ma so che non verrebbe ascoltata. Azzerata questa specie di imbroglio che ha voluto essere l'applicazione del Vaticano II ma che è stata la "riforma Bugnini", prparate nuovi testi rispettosi della tradizione, metteteci magari degli anni, predisponete le musiche etc. e imponeteli. Sarà una bella "conversione"

 

 
Pagina 1 di 17 1211 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. questioni di TAV
    Di montecristo2006 nel forum Padania!
    Risposte: 20
    Ultimo Messaggio: 12-03-12, 09:26
  2. Questioni di metodo e questioni strategiche
    Di Muntzer nel forum Comunismo e Comunità
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 02-02-10, 19:52
  3. Questioni di Marketing
    Di RibelleDiVandea nel forum Fondoscala
    Risposte: 7
    Ultimo Messaggio: 11-07-06, 10:45
  4. Questioni ....scientifiche
    Di sacher.tonino nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 69
    Ultimo Messaggio: 30-07-03, 19:43

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito