Il direttore del Congresso Ebraico mondiale ha parlato
al presidente Ue senza sapere di essere ripreso
Israel Singer a Prodi:
"Io non sto con Berlusconi"
Spezzoni del colloquio privato trasmessi dal tg
di La7 e visibili sul sito della tv interna dell'Ue
Romano Prodi con Israel Singer
ROMA - Non sapeva di essere ripreso e Israel
Singer, direttore del Congresso mondiale ebraico, ieri mattina ha parlato a viso aperto con il presidente della Commissione europea Romano Prodi. "C'è gente che vuole sostenere te e gente che sta per appoggiare Berlusconi. Non pensare che lo appoggi sul serio, tu questo lo sai bene come lo so io", ha detto Singer a proposito dei rapporti tra esponenti ebraici e il presidente del Consiglio.
"Tutta quella gente che lo sostiene" ha continuato, "tutti quei sapientoni che ora parlano sono quelli che si sono seduti accanto a Berlusconi a New York. Tu lo sai bene come lo so io. Io non sono tra quelli che si mette a sedere con lui, e tu questo lo sai". Il colloquio, però, non è sfuggito all'occhio dell'unica telecamera presente, quella della televisione ufficiale della Commissione. E il colloquio in inglese tra Singer e Prodi è stato trasmesso - tradotto - questa sera dal telegiornale della tv La7, che ha definito il presidente della Commissione "imbarazzatissimo".
Dopo la lettera dello scorso lunedì al Financial Times, nella quale il presidente mondiale del congresso ebraico Edgar Bronfman, ed europeo, Cobi Benatoff, accusavano la Commissione di scarsa sensibilità nei confronti dell'antisemitismo, protagonista è stato stavolta Israel Singer, direttore del Congresso Ebraico mondiale.
Singer ha incontrato ieri mattina Prodi a Bruxelles per ricucire lo strappo provocato dalla lettera al Financial Times del presidente del Congresso ebraico mondiale Edgard Brofman e del Congresso ebraico europeo Cobi Benatoff. I due esponenti avevano accusato la Commissione di avere un atteggiamento ambiguo sull'antisemitismo in Europa, dopo il sondaggio di Eurobarometro che indicava Israele come il principale rischio per la pace mondiale e la decisione di non pubblicare un rapporto dell'Osservatorio di Vienna sugli episodi di antisemitismo in Europa.
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A causa di quell'articolo, Prodi aveva congelato i preparativi di un seminario congiunto, concordato con i leader ebraici, da tenere in febbraio. Il colloquio chiarificatore con Singer ha convinto Prodi a confermare invece l'iniziativa.
Singer, ieri mattina, era volato a Bruxelles per incontrare Romano Prodi e chiudere l'incidente della lettera. Durante l'incontro, avvenuto al dodicesimo piano del palazzo della Commissione secondo la ricostruzione della tv, Singer si è improvvisamente rivolto a Prodi con queste affermazioni senza accorgersi di essere ripreso dall'unica telecamera presente, quella della tv ufficiale della Commissione Europea.
Vari spezzoni video della durata di poco meno di due minuti dell'incontro tra Prodi e Singer sono visibili sul sito della rete televisiva interna dell'Unione Europea (Ebs). Fra questi vi è quello relativo alle dichiarazioni di Singer su Berlusconi nel quale si vedono Singer e Prodi che si accomodano sui divani della sala dove si è tenuto il colloquio. Nello spezzone di Ebs si vede il direttore del Congresso ebraico internazionale gesticolare in maniera veemente mentre Prodi, seduto di fronte a lui, ascolta con lo sguardo rivolto verso il basso.
In un altro dei brani di conversazione privata tra i due inclusi negli spezzoni visibili sul sito della Ebs, Israel Singer ha detto inoltre al presidente della Commissione: "Mio nonno diceva che non tutto quello che è importante deve essere detto, ancor meno deve essere scritto, e nulla deve essere stampato".
Singer ha incontrato ieri mattina Prodi a Bruxelles per ricucire lo strappo provocato dalla lettera al Financial Times del presidente del Congresso ebraico mondiale Edgard Brofman e del Congresso ebraico europeo Cobi Benatoff. I due esponenti avevano accusato la Commissione di avere un atteggiamento ambiguo sull'antisemitismo in Europa, dopo il sondaggio di Eurobarometro che indicava Israele come il principale rischio per la pace mondiale e la decisione di non pubblicare un rapporto dell'Osservatorio di Vienna sugli episodi di antisemitismo in Europa.
A causa di quell'articolo, Prodi aveva congelato i preparativi di un seminario congiunto, concordato con i leader ebraici, da tenere in febbraio. Il colloquio chiarificatore con Singer ha convinto Prodi a confermare invece l'iniziativa.
(9 gennaio 2004)
ha parlato
al presidente Ue senza sapere di essere ripreso
Israel Singer a Prodi:
"Io non sto con Berlusconi"
Spezzoni del colloquio privato trasmessi dal tg
di La7 e visibili sul sito della tv interna dell'Ue
Romano Prodi con Israel Singer
ROMA - Non sapeva di essere ripreso e Israel
Singer, direttore del Congresso mondiale ebraico, ieri mattina ha parlato a viso aperto con il presidente della Commissione europea Romano Prodi. "C'è gente che vuole sostenere te e gente che sta per appoggiare Berlusconi. Non pensare che lo appoggi sul serio, tu questo lo sai bene come lo so io", ha detto Singer a proposito dei rapporti tra esponenti ebraici e il presidente del Consiglio.
"Tutta quella gente che lo sostiene" ha continuato, "tutti quei sapientoni che ora parlano sono quelli che si sono seduti accanto a Berlusconi a New York. Tu lo sai bene come lo so io. Io non sono tra quelli che si mette a sedere con lui, e tu questo lo sai". Il colloquio, però, non è sfuggito all'occhio dell'unica telecamera presente, quella della televisione ufficiale della Commissione. E il colloquio in inglese tra Singer e Prodi è stato trasmesso - tradotto - questa sera dal telegiornale della tv La7, che ha definito il presidente della Commissione "imbarazzatissimo".
Dopo la lettera dello scorso lunedì al Financial Times, nella quale il presidente mondiale del congresso ebraico Edgar Bronfman, ed europeo, Cobi Benatoff, accusavano la Commissione di scarsa sensibilità nei confronti dell'antisemitismo, protagonista è stato stavolta Israel Singer, direttore del Congresso Ebraico mondiale.
Singer ha incontrato ieri mattina Prodi a Bruxelles per ricucire lo strappo provocato dalla lettera al Financial Times del presidente del Congresso ebraico mondiale Edgard Brofman e del Congresso ebraico europeo Cobi Benatoff. I due esponenti avevano accusato la Commissione di avere un atteggiamento ambiguo sull'antisemitismo in Europa, dopo il sondaggio di Eurobarometro che indicava Israele come il principale rischio per la pace mondiale e la decisione di non pubblicare un rapporto dell'Osservatorio di Vienna sugli episodi di antisemitismo in Europa.
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A causa di quell'articolo, Prodi aveva congelato i preparativi di un seminario congiunto, concordato con i leader ebraici, da tenere in febbraio. Il colloquio chiarificatore con Singer ha convinto Prodi a confermare invece l'iniziativa.
Singer, ieri mattina, era volato a Bruxelles per incontrare Romano Prodi e chiudere l'incidente della lettera. Durante l'incontro, avvenuto al dodicesimo piano del palazzo della Commissione secondo la ricostruzione della tv, Singer si è improvvisamente rivolto a Prodi con queste affermazioni senza accorgersi di essere ripreso dall'unica telecamera presente, quella della tv ufficiale della Commissione Europea.
Vari spezzoni video della durata di poco meno di due minuti dell'incontro tra Prodi e Singer sono visibili sul sito della rete televisiva interna dell'Unione Europea (Ebs). Fra questi vi è quello relativo alle dichiarazioni di Singer su Berlusconi nel quale si vedono Singer e Prodi che si accomodano sui divani della sala dove si è tenuto il colloquio. Nello spezzone di Ebs si vede il direttore del Congresso ebraico internazionale gesticolare in maniera veemente mentre Prodi, seduto di fronte a lui, ascolta con lo sguardo rivolto verso il basso.
In un altro dei brani di conversazione privata tra i due inclusi negli spezzoni visibili sul sito della Ebs, Israel Singer ha detto inoltre al presidente della Commissione: "Mio nonno diceva che non tutto quello che è importante deve essere detto, ancor meno deve essere scritto, e nulla deve essere stampato".
Singer ha incontrato ieri mattina Prodi a Bruxelles per ricucire lo strappo provocato dalla lettera al Financial Times del presidente del Congresso ebraico mondiale Edgard Brofman e del Congresso ebraico europeo Cobi Benatoff. I due esponenti avevano accusato la Commissione di avere un atteggiamento ambiguo sull'antisemitismo in Europa, dopo il sondaggio di Eurobarometro che indicava Israele come il principale rischio per la pace mondiale e la decisione di non pubblicare un rapporto dell'Osservatorio di Vienna sugli episodi di antisemitismo in Europa.
A causa di quell'articolo, Prodi aveva congelato i preparativi di un seminario congiunto, concordato con i leader ebraici, da tenere in febbraio. Il colloquio chiarificatore con Singer ha convinto Prodi a confermare invece l'iniziativa.
(9 gennaio 2004)