Ieri sera Striscia la notizia si è lasciata sfuggire una frase poco felice, dando implicitamente del cretino all'on. Bossi.
Chi ha visto la trasmissione ?
Ieri sera Striscia la notizia si è lasciata sfuggire una frase poco felice, dando implicitamente del cretino all'on. Bossi.
Chi ha visto la trasmissione ?
Sì perchè non si possono accettare insulti gratuiti !!!In origine postato da Frà Dolcino
dargli torto????
Simili insulti non li si può rivolgere a nessun Ministro...........
Bossi è sempre preso di mira da giornali e televisioni.
Ora che ci si metta pure Striscia è veramente assurdo !!!
Io li denuncerei per vilipendio alle istituzioni
Tu che odi dio e la vita cristiana
Senti la sua presenza come un doloroso cancro
Vengano profanate e profanate aspramente
Le praterie del cielo bagnate di sangue
Odiatore di dio
E della peste della luce
Guarda negli occhi paralizzati di dio
E sputa al suo cospetto
Colpisci a morte il suo miserevole agnello
Con la clava
Dio, con ciò che ti appartiene ed i tuoi seguaci
Hai mandato il mio regno di Norvegia in rovine
I tempi antichi, le solide usanze e tradizioni
Hai distrutto con la tua orrida parola
Ora vai via dalla nostra terra!
Sì è vero: buona, anzi ottima idea !In origine postato da Shaytan
Io li denuncerei per vilipendio alle istituzioni
Ma cosa devo guardare io la sera???
Striscia insulta Bossi, Bonolis attacca il governo...
Mi sembra normale che chi governa sia oggetto di critiche e derisioni, soprattutto in una trasmissione satirca. Negli altri paesi democratici accade esattamente la stessa cosa ed è giusto che sia così. E poi, diciamoci la verità, Bossi e questo governo fanno proprio di tutto per esporsi a prese in giro di tutti i tipi.
Comunque, dato che non ho visto striscia, posso sapere cosa affermava la frase incriminata?
E' successo ieri sera all'inizio della trasmissione di Striscia.In origine postato da Autari
Mi sembra normale che chi governa sia oggetto di critiche e derisioni, soprattutto in una trasmissione satirca. Negli altri paesi democratici accade esattamente la stessa cosa ed è giusto che sia così. E poi, diciamoci la verità, Bossi e questo governo fanno proprio di tutto per esporsi a prese in giro di tutti i tipi.
Comunque, dato che non ho visto striscia, posso sapere cosa affermava la frase incriminata?
Nel preambolo che di solito fanno sulle notizie del giorno hanno preso spunto da un errore giornalistico riguardo una frase di Tremonti in merito ad una decisione del Governo che "non doveva essere presa in modo intelligente".
Ezio Greggio ha replicato: "si infatti bisogna prendere le decisioni im modo cretino, perchè altrimenti l'amichetto Bossi non capisce"!!!
Hai capito ? in poche parole ha dato del cretino, im modo del tutto gratuito, al un Ministro delle Riforme!
Altro che satira: questo è un insulto!
Non mi sembra il caso di farne un dramma. Di affermazioni di questo tipo se ne sentono tutti i giorni alla TV e sui più svariati esponenti politici. Se ne dovesse uscire un caso ogni volta o se fossero punite queste cose ci ritroveremmo in breve in una dittatura.In origine postato da elenailinn
E' successo ieri sera all'inizio della trasmissione di Striscia.
Nel preambolo che di solito fanno sulle notizie del giorno hanno preso spunto da un errore giornalistico riguardo una frase di Tremonti in merito ad una decisione del Governo che "non doveva essere presa in modo intelligente".
Ezio Greggio ha replicato: "si infatti bisogna prendere le decisioni im modo cretino, perchè altrimenti l'amichetto Bossi non capisce"!!!
Hai capito ? in poche parole ha dato del cretino, im modo del tutto gratuito, al un Ministro delle Riforme!
Altro che satira: questo è un insulto!
Oltretutto, scusa, al di là del caso specifico, un ministro non può essere un cretino?
Mi sembra che tu, invece, stia minimizzando troppo e che tu non abbia ben chiaro il concetto di "democrazia".In origine postato da Autari
Non mi sembra il caso di farne un dramma. Di affermazioni di questo tipo se ne sentono tutti i giorni alla TV e sui più svariati esponenti politici. Se ne dovesse uscire un caso ogni volta o se fossero punite queste cose ci ritroveremmo in breve in una dittatura.
Oltretutto, scusa, al di là del caso specifico, un ministro non può essere un cretino?
Una democrazia è fatta di regole, e tra queste c'è quella di non insultare GRATUITAMENTE persone che fanno il loro dovere.
Visto che tutti i giornali e i mass-media se la prendono soltanto in modo offensivo con Bossi - mentre con gli altri fanno della satira ma in modo "educato" - mi pare che si possa dire che siamo già in una dittatura italiana e anti-padana, tanto che non ci permettono di fare un referendum e che arrestano chi parla male di questa repubblica !
Non ti preoccupare che il concetto di democrazia ce l'ho chiarissimo, (ed è proprio per questo che sono indipendentista), tanto è vero che a sostegno delle mie affermazioni ti riporto uno degli articoli della costituzione che meglio difendono l'ideale di libertà di espressione (che è poi il fondamento di qualunque stato democratico).In origine postato da elenailinn
Mi sembra che tu, invece, stia minimizzando troppo e che tu non abbia ben chiaro il concetto di "democrazia".
Una democrazia è fatta di regole, e tra queste c'è quella di non insultare GRATUITAMENTE persone che fanno il loro dovere.
Visto che tutti i giornali e i mass-media se la prendono soltanto in modo offensivo con Bossi - mentre con gli altri fanno della satira ma in modo "educato" - mi pare che si possa dire che siamo già in una dittatura italiana e anti-padana, tanto che non ci permettono di fare un referendum e che arrestano chi parla male di questa repubblica !
art. 21.
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione."
Partendo dallo stesso principio democratico anche la Padania e Radio Padania non lesinano critiche e battute a vari esponenti politici e della cultura senza che nessuno si stracci le vesti. Se poi il giornale della Lega lo leggono in 5.000 mentre striscia ha un seguito di qualche milione di persone e quindi un "peso" diverso, non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione.
Chiaramente in questa "libertà di espressione" dovrebbero rientrare anche le affermazioni critiche e perfino "offensive" rivolte allo stato, specialmente se riferite da un rappresentante del popolo democraticamente eletto e che quindi parla in loro vece.
In Itaglia, purtroppo, questo non succede poichè, si sa, il nostro non è certo un paese modello di democrazia.
Per completezza ti aggiungo anche dei passi, che regolano il diritto/libertà di satira, presi dal sito dell'ordine dei giornalisti e da vari siti che trattano di giurisprudenza:
La satira rappresenta il banco di prova di ogni democrazia ”essendo il riconoscimento della sua liceità un modo di concepire il sistema politico e, segnatamente, i rapporti autorità-individuo, in una data collettività”. Essa inoltre è strettamente legata anche al progresso economico e sociale di una nazione, soprattutto in quelle epoche contraddistinte dall’instaurarsi di una morale diversa a mezzo di una forte dialettica tra il vecchio ed il nuovo.
Di fatti, in relazione all’esercizio del diritto di satira si ritiene che questo non può, per sua natura, essere soggetto ai medesimi limiti impiegati per valutare la liceità del diritto di cronaca e di critica e in particolare, quelli inerenti alla verità e la correttezza espressiva.
la giurisprudenza di merito ha avuto modo di statuire che la satira:
- non costituisce una risposta ad esigenze informative;
- non ha alcun rapporto di necessità e coincidenza con la verità del fatto;
- non può, se mira all’efficacia del messaggio, obbedire a criteri di equilibrata espressione.
Da tali caratteri deriva che I criteri cui commisurare la liceità della satira sono rappresentati unicamente dalla notorietà del personaggio cui è destinata e dalla “coerenza causale tra la dimensione pubblica dello stesso e contenuto satirico del messaggio propalato”.
La satira lecita é quella che colpisce personaggi noti, poiché la notorietà consente di far scattare il c.d. circuito di intesa tra chi pronuncia la battuta satirica e I destinatari del messaggio umoristico. La ratio del criterio si collega alla circostanza secondo la quale gli uomini politici e in generale tutti I c.d. public figures, devono rassegnarsi a subire , quale contropartita della loro notorietà un “interessamento” alle loro vicende che può avere ad oggetto anche gli avvenimenti della vita non propriamente pubblica
Il principio della notorietà è destinato a valere soprattutto in relazione alla satira politica dove il raggiungimento di una posizione politica ”determina, in misura direttamente proporzionale all’importanza della stessa, un maggior grado di esposizione, da parte di chi la occupa, alle valutazioni e all’esame penetrante della pubblica opinione”; “esame che finisce con il sostanziarsi in un’occasione ideale per il fiorire di spunti umoristici legati alla persona ovvero alla condotta di chi vi è sottoposto”.
TRIB Milano, 07-04-1997, Scotti c. Soc. R.C.S. ed. e altro: Il diritto di satira costituisce una delle forme di manifestazione del pensiero, caratterizzata dall'intento di suscitare la ilarità nei percettori, che svolge una funzione di controllo sociale verso il potere con l'arma del sorriso e alla quale non possono applicarsi i criteri per la liceità della cronaca (verità, continenza, rilevanza sociale)
TRIB. Milano, 07-04-1997, Scotti c. Soc. R.C.S. ed. e altro: La satira di un personaggio famoso, quando ha carattere burlesco e paradossale e le espressioni adoperate, considerate nel loro complesso, sono proporzionate alla notorietà del soggetto irriso, impedisce di qualificare come denigratorio e offensivo un articolo di giornale.
TRIB. Roma, 26-02-1997, Geraci — Soc. ed. L'Espresso: Il diritto di satira, il quale ha rango di diritto soggettivo di rilevanza costituzionale, non si pone in alcun rapporto di necessità e coincidenza con la verità del fatto, né si deve conformare a canoni di corretta ed equilibrata espressione, avendo come suoi limiti quello interno legato alla notorietà del personaggio, ovvero quelli esterni legati a ciascuno dei mezzi di diffusione della satira stessa ed ai contenuti del messaggio satirico, onde non è da considerare lecita l’attribuzione di fatti offensivi determinati (nella fattispecie si è desunta dalla partecipazione dell’attore a varie trasmissioni televisive la rinuncia a quella parte del proprio diritto alla riservatezza direttamente correlata alla dimensione pubblica, con la conseguenza che questi può ben essere messo alla berlina per le sue fattezze, che egli ha offerto volontariamente alla pubblica attenzione).
GIPT - G.i.p. T. Genova, 17-02-1994: Ancorché esercitato in forma di satira, il diritto di critica, che deve essere riconosciuto a chicchessia e, in primo luogo, ai giornalisti, trova le sue radici nella libertà di manifestazione del pensiero tutelata dall'art. 21 Cost., soccombente soltanto rispetto alle violazioni del buon costume e dell'altrui sfera di legittima reputazione.
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Potrei continuare ancora a lungo ma, concludendo, non credo proprio che siano questi i veri problemi per Bossi e soprattutto non credo proprio che siano queste le questioni per cui battersi per conquistare maggior libertà per i nostri popoli.