L'uscita crea già polemiche per le accuse di antisemitismo
Il lungo calvario del «Gesù» di Mel Gibson
L'attore-regista trova un distributore e vince la sua sfida: il film uscirà nel 2004 in latino e aramaico senza sottotitoli
DAL NOSTRO INVIATO
LOS ANGELES — Anche Hollywood si occupa di diatribe teologiche. Lo sa bene Mel Gibson, che, dopo aver sborsato di tasca propria 25 milioni di dollari per realizzare il film «sulle ultime dodici ore della vita di Gesù» continua a far fronte alla protesta di tanti ebrei — associazioni anti-razziste e intellettuali — che continuano a etichettare come «antisemita» il film. Ma sono comunque numerosi i letterati e gli uomini di cultura che, con saggi e dibattiti nelle università, applaudono la sua decisione di far recitare il film in aramaico e latino (e nel film ci sarà anche il greco antico). Intanto, «La Passione di Cristo» (il titolo originale era «La Passione» ma Gibson ha dovuto cambiarlo per evitare confusioni con altri film) uscirà negli Usa il 25 febbraio 2004. Il film sarà distribuito dalla Newmarket (piccola società che punta su film indipendenti di qualità). E c'è già chi minaccia cortei e picchetti contro le sale che decideranno di proiettarlo.