29 SETTEMBRE: DEDICAZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO
IN QUESTA GRANDE FESTA DEL CATTOLICESIMO, ANCHE QUESTO MISERRIMO FORUM OMAGGIA E RIVERISCE IL PRINCIPE DELLE MILIZIE CELESTI.
SANCTE MICHAEL ARCHANGELE, ORA PRO NOBIS
29 SETTEMBRE: DEDICAZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO
IN QUESTA GRANDE FESTA DEL CATTOLICESIMO, ANCHE QUESTO MISERRIMO FORUM OMAGGIA E RIVERISCE IL PRINCIPE DELLE MILIZIE CELESTI.
SANCTE MICHAEL ARCHANGELE, ORA PRO NOBIS
ORAZIONE A SAN MICHELE ARCANGELO DA RECITARSI ALLA FINE DELLA MESSA DAL SACERDOTE CATTOLICO.
SANCTE MICHAEL ARCHANGELE,
DEFENDE NOS IN PROELIO,
CONTRA NEQUITIAM ET INSIDIAS DIABOLI
ESTO PRAESIDIUM; IMPERET ILLI DEUS
SUPPLICES DEPRECAMUR.
TUQUE, PRINCEPS MILITIAE CELESTIS,
SATANAM ALIOSQUE SPIRITOS MALIGNOS
QUI AD PERDITIONEM ANIMARUM
VAGANTUR IN MUNDO DIVINA VIRTUTE
IN INFERNO DETRUDE. AMEN
TRADUZIONE UN PO' LIBERA:
SAN MICHELE ARCANGELO,
DIFENDICI NELLA BATTAGLIA,
SII LA NOSTRA DIFESA
CONTRO L'INIQUITà E LE INSIDIE DEL DIAVOLO;
SU DI LUI ESERCITI IDDIO IL SUO IMPERO,
LO PREGHIAMO SUPPLICI.
E TU, PRINCIPE DELLA CELESTE MILIZIA,
PER MEZZO DELLA VIRTù DIVINA
RINCHIUDI ALL'INFERNO SATANA
E TUTTI GLI ALTRI SPIRITI MALIGNI
CHE VAGANO NEL MONDO
PER DANNARE LE ANIME.
FU, COME BEN SI SA, LEONE XIII STESSO, A COMPORRE QUESTA PREGHIERA CHE I SACERDOTI DOVEVANO RECITARE IN TUTTE LE MESSE NON SOLENNI, DOPO L'ULTIMO VANGELO, LE TRE AVE MARIE E LA PREGHIERA PER LA CHIESA UNIVERSALE.
COMPOSE LA PREGHIERA, DA QUEL CHE APPARE CERTO, DOPO AVER AVUTO UN'ORRIBILE VISIONE DELL'IMPERVERSANTE INFLUENZA DIABOLICA SUL MONDO.
LIBERALISMO, ANTICLERICALISMO, EVOLUZIONISMO, SCIENTISMO, MASSONISMO, SOCIALCOMUNISMO, ANARCHISMO, GIUDAISMO, IRRELIGIOSITà: IN UNA TERRIBILE VISIONE PAPA LEONE XIII AVEVA VISTO E FORSE PREVISTO I FRUTTI DI QUESTE IDEOLOGIE DIABOLICHE ( E PREGO DI CONSIDERARE LA DEFINIZIONE "DIABOLICHE" NON COME UN'ESAGERAZIONE POLEMICA O POETICA).
A DIFENDERE LA CHIESA, LEONE XIII INVOCAVA L'AIUTO DI SAN MICHELE ARCANGELO, CAPO DI TUTTE LE MILIZIE ANGELICHE, PRIMO TRA GLI ANGELI FEDELI.
PAOLO VI, INVECE, CON IL SUO "AGGIORNAMENTO" LITURGICO, ANCORA PRECEDENTE LA "RIFORMA" DEL 1969, RITENNE DI FARE A MENO DI QUESTA INVOCAZIONE A SAN MICHELE ARCANGELO.
TROPPO ANTIQUATA...TROPPO DA "PROFETI DI SVENTURA"... E POI ALLA FINE DELLA MESSA, QUANDO IL "POPOLO DI DIO" GIà SE NE VUOL FUGGIRE LONTANO E IL PIù PRESTO POSSIBILE...ANCORA PREGHIERE...PRODURRE TEDIO NEI FEDELI NON è PASTORALE.
E ANCHE SAN MICHELE ARCANGELO SPARì: LA SUA FESTA DELL' 8 MAGGIO FU SOPPRESSA DAL CALENDARIO ROMANO, QUELLA DEL 29 SETTEMBRE ACCORPATA A QUELLA DEGLI ALTRI DUE ARCANGELI, GABRIELE E RAFFAELE (UNA "COABITAZIONE" CHE è UNA SEMPLICE SOMMATORIA DI FESTE SOPPRESSE).
PUR PROCLAMANDO ANCORA L'ESISTENZA E LA REALTà DEGLI ANGELI, I MODERNISTI NE OSCURAVANO IL CULTO, NE DIMINUIVANO GLI ONORI.
MI FA MOLTO FELICE POSTARE QUALCOSA SU SAN MICHELE, PROPRIO NELLA VIGILIA DELLA SUA FESTA LITURGICA.
GUELFO NERO
SANCTE MICHAEL ARCHANGELE, ORA PRO NOBIS
San Michele, pregate per noi
Statua presente nella grotta del Santuario di Monte Sant'Angelo in Puglia.
San Arcangelo Michele, ORA PRO NOBIS
La "Via Michelita" che unisce gli unici tre Santuari nel mondo dedicati alla venerazione dell'Arcangelo Michele. Era percorsa a piedi devotamente da molti pellegrini nel Medioevo. La linea che unisce i tre Santuari si vorrebbe tracciata da un fendente sfuggito al Duce delle Milizie Celesti in un inevitabilmente vittorioso duello contro Satana (o Lucifero, con buona pace dei Massoni).
Daniele
Non ne sapevo nulla, ma ora voglio saperne di più. Esiste ancora? È ancora percorribile? Ed allora chi la percorre insieme a me?Originally posted by Sùrsum corda!
La "Via Michelita" che unisce gli unici tre Santuari nel mondo dedicati alla venerazione dell'Arcangelo Michele. Era percorsa a piedi devotamente da molti pellegrini nel Medioevo. La linea che unisce i tre Santuari si vorrebbe tracciata da un fendente sfuggito al Duce delle Milizie Celesti in un inevitabilmente vittorioso duello contro Satana (o Lucifero, con buona pace dei Massoni).
Daniele
Saluti.
SANCTE MICHAEL ARCHANGELE,
DEFENDE NOS IN PROELIO,
CONTRA NEQUITIAM ET INSIDIAS DIABOLI
ESTO PRAESIDIUM; IMPERET ILLI DEUS
SUPPLICES DEPRECAMUR.
TUQUE, PRINCEPS MILITIAE CELESTIS,
SATANAM ALIOSQUE SPIRITOS MALIGNOS
QUI AD PERDITIONEM ANIMARUM
VAGANTUR IN MUNDO DIVINA VIRTUTE
IN INFERNO DETRUDE. AMEN
SAN MICHELE ARCANGELO,
DIFENDICI NELLA BATTAGLIA,
SII LA NOSTRA DIFESA
CONTRO L'INIQUITà E LE INSIDIE DEL DIAVOLO;
SU DI LUI ESERCITI IDDIO IL SUO IMPERO,
LO PREGHIAMO SUPPLICI.
E TU, PRINCIPE DELLA CELESTE MILIZIA,
PER MEZZO DELLA VIRTù DIVINA
RINCHIUDI ALL'INFERNO SATANA
E TUTTI GLI ALTRI SPIRITI MALIGNI
CHE VAGANO NEL MONDO
PER DANNARE LE ANIME.
Anche se la festa è ancora lontana, una preghiera a San MIchele non guasta mai...
(tratto da don N. Ricci, Le grandezze di San Michele Arcangelo)
"Era l’anno 490 quando il giorno 8 Maggio si verificò la prima apparizione di S. Michele sul Gargano. Il fatto avvenne così.
Un capitano delle armi Sipontine, ricco di poderi e di greggi, ed altrettanto pio e caritatevole, possedeva un monte distante circa sei miglia da Siponto, ora detto Manfredonia che era il pascolo dei suoi armenti. Tra questi si trovava un toro feroce, smisurato e torvo, il quale una volta di primavera si segregò dagli altri. Venuto il capitano a riveder gli armenti mentre accompagnato da servi faceva ricerca del toro, lo rinvenne in una profonda spelonca in un luogo erto e difficile; e siccome non era possibile tirarlo fuori vivo di là, pensò riaverlo morto, e scaricò verso di esso il suo arco; ma la freccia invece di ferire il toro, rivolta a mezz’aria la punta, tornò indietro e ferì nel petto il capitano.
L’avvenimento del tutto nuovo riempì di stupore gli spettatori, e si diffuse la notizia di esso non solo nelle vicinanze della selva donde molti corsero a vedere il ferito, ma pervenne anche fino al Vescovo di Siponto, San Lorenzo Maloriano, di nazionalità greca, cittadino di Costantinopoli, e stretto congiunto dell’imperatore Zenone. Il santo Prelato, pensando che non senza mistero si era verificato quello strano avvenimento, ricorse a Dio per lume ed intelligenza.
Ordinò per tutta la città un triduo di preghiere e di digiuni per impetrare da Dio la grazia di conoscere il mistero di così strano fatto.
Ascoltò Dio l’umile ricorso del Vescovo e del popolo, cosicché mentre verso l’aurora il piissimo Vescovo stava pregando nella Cattedrale di Siponto, gli apparve San Michele e gli disse : “Tu hai agito molto saggiamente chiedendo all’altissimo Iddio la rivelazione e la ragione per cui la freccia scoccata contro il giovenco si sia invece rivolta contro l’arciere. Sappi dunque che ciò è avvenuto appunto per opera mia. Io sono l’Arcangelo Michele, che sto davanti al trono di Dio, ed io ho stabilito di abitar qui, e parimenti di aver preso in custodia questo luogo. Questi segni ho voluto io dare, affinché ciascuno sappia, come d’ora innanzi il Gargano sarà in mia tutela”. Così disse San Michele a San Lorenzo Vescovo, e disparve.
Grande ed indicibile fu la consolazione e la gioia di S. Lorenzo Vescovo per così singolare favore di San Michele. Pieno di gaudio, levatosi dal suolo, convocò il popolo ed ordinò una solenne processione verso il luogo ov’era accaduto il fatto meraviglioso.
Quivi giunto processionalmente, fu visto il toro inginocchiato in ossequio del celeste Liberatore, e fu trovata un’ampia e spaziosa caverna a forma di tempio, scavata nella viva pietra dalla natura stessa con volta assai comodamente elevata e con un comodo ingresso. Una tale vista ricolmò tutti di gran tenerezza insieme e di terrore, poiché volendo il popolo colà dentro inoltrarsi, fu preso di sacro spavento all’udire un canto angelico con queste parole: “Qui si adora Dio, si onora il Signore, qui si glorifica l’Altissimo”. Tanto fu il sacro spavento che il popolo non osò più spingersi oltre, e stabilì il luogo per il Sacrificio della S. Messa e per le preghiere davanti all’ingresso del sacro luogo.
Questo fatto suscitò devozione in tutta l‘Europa. Ogni giorno si videro pellegrini a squadre salire sul Gargano. Pontefici, Vescovi, Imperatori e Principi da ogni parte d’Europa corsero a visitare la celeste grotta. Il Gargano divenne una sorgente di grazie strepitose, come scrive il Baronio. Fortunato chi si affida a sì potente benefattore del popolo cristiano; fortunato chi si rende propizio l’amorosissimo principe degli Angeli S. Michele Arcangelo."
Se la cosa vi interessa, posterò le altre apparizioni sul Gargano nei prossimi giorni…
Saluti,
Martha
in preparazione alla festa del 29 settembre.
Grazie davvero.
Guelfo