La Santa Messa

[Guelfo Nero]

CARI AMICI,

LO SO CHE ALCUNI DI VOI, TOTALMENTE DISINTERESSATI, DIRANNO: "CON TUTTI I PROBLEMI CHE ABBIAMO: MASSONI ED EBREI AL POTERE, ISLAMICI OVUNQUE, COMUNISTI IN LIBERTà, DISORDINE MORALE DALLA CULLA ALLA BARA, IL CATTOLICESIMO INDEBOLITO E SOVVERTITO DAL MONDIALISMO E DAL MODERNISMO, GUELFO NERO CI VIENE A PARLARE DI CALICI, SACRI LINI...TUTTA ROBA DA SACRESTIA".

PROPRIO COSì: INNANZITUTTO QUESTO FORUM, PRIMA CHE UN FORUM CULTURALE, è UN FORUM CATTOLICO ED IL CENTRO DELLA RELIGIONE CATTOLICA è IL SANTISSIMO SACRAMENTO E LA SANTA MESSA CHE DONA AL MONDO IL SANTISSIMO SACRAMENTO.
LA NOSTRA SOCIETà NON SI SALVA SOLO CON L'IMPEGNO PARTITICO, CON UN FRENETICO AGIRE POLITICO, SOLO CON INIZIATIVE MERAMENTE UMANE.
LA NOSTRA SOCIETà NON SI SALVA SENZA CATTOLICESIMO, SENZA VITA CRISTIANA, SENZA LA PREGHIERA, SENZA LA PRATICA SACRAMENTALE.
NESSUN IMPEGNO, NESSUNA LOTTA, NESSUNA ORGANIZZAZIONE PUò PENSARE DI PORTARE FRUTTI DURATURI SE SI COLLOCA AL DI FUORI DI QUESTA PROSPETTIVA.
ALTRO CHE VISIONE LAICA DELLA POLITICA E DELLA VITA! ALTRO CHE DISTINZIONI FRAUDOLENTE E SUBDOLE TRA "PUBBLICO E PRIVATO"! ALTRO CHE "RELIGIONE CONFINATA NELL'INTIMO DELLA COSCIENZA DEI SINGOLI"! ALTRO CHE "CREDENTE MA NON PRATICANTE"! ALTRO CHE "CRISTO SI, CHIESA NO"! UN VALENTE TEOLOGO E FILOSOFO MONSIGNOR ANDREA CAPPELLAZZI DI CREMA, MOLTI ANNI FA, SCRISSE UN BEL TRATTATO SU ASPETTI SOCIALI E POLITICI DEL CULTO EUCARISTICO: NE POSTERò PRIMA O POI QUALCHE ESTRATTO.
MONSIGNOR CAPPELLAZZI DICEVA, AD ESEMPIO, CHE NON VI POTEVA ESSERE UNA vera ATTIVITà POLITICA CHE NON PASSASSE ATTRAVERSO LA DEVOZIONE ALLA REGALITà DEL'EUCARISTIA.
ERANO VERITà SOSTANZIALI, CERTO SCOMODISSIME E LONTANE DAL SENTIRE DI OGGI, MA SOSTANZIALI.
ECCO PERCHè IN FONDO LA SANTA MESSA è IL VERTICE DI OGNI AGIRE SOCIALE, è L'ALPHA E L'OMEGA DI OGNI AZIONE POLITICA: è IL CENTRO DELLA CIVILTà.
OVVIAMENTE MI RIFERISCO ALLA MESSA CATTOLICA SECONDO IL MESSALE DI SAN PIO V CUI QUESTO 3D è DEDICATO.
IN FONDO, OGNI CATTOLICO HA TRE NEMICI (VALE SU ENTRAMBI I PIANI, SIA PERSONALE CHE SOCIAL-POLITICO): Sè STESSO, IL MONDO, IL DIAVOLO. CONTRO NEMICI COSì POTENTI, SENZA COMUNIONE, SENZA CONFESSIONE, SENZA PREGHIERA, SENZA PENITENZA NON LA SI VINCE (MAI).
QUESTO è CERTO: combattere i modernisti e i wojtyliani ecumenisti anche in sede politica e partitica è un dovere e una finalità imprescindibile MA QUESTO è IMPOSSIBILE SE NON SI CONOSCE (E NON SI AMA) CIò CHE SI VUOLE DIFENDERE.

RIPOSTERò IN QUESTI GIORNI ANCHE ALCUNI POST, MIGLIORATI NELLA FORMA, PER INSEGNARE AI FORUMISTI MENO ESPERTI A SERVIRE LA MESSA CATTOLICA.

UN CARO SALUTO A TUTTI

GUELFO NERO

[Guelfo Nero]

CARI AMICI,

VORREI DILUNGARMI UN PO' SU ALCUNI ASPETTI LITURGICI E FORNIRE, ALLE PERSONE CHE FREQUENTANO QUESTO FORUM, L'OCCASIONE PER IMPARARE A "SERVIR MESSA". CHIEDO SCUSA A QUANTI SANNO GIà SERVIRE EGREGIAMENTE ALL'ALTARE DEL SANTO SACRIFIZIO PER LO STILE UN PO' DIDATTICO E SEMPLICISTICO CHE DOVRò USARE: OVVIAMENTE VALE PIù "LA PRATICA DELLA GRAMMATICA". IN FONDO è UN MODO PER CONOSCERE MEGLIO LA SANTA MESSA CHE, DICIAMOLO, è L’ANIMA DEL NOSTRO FORUM. L'INSERVIENTE è UNA FIGURA MOLTO IMPORTANTE ALL'INTERNO DELLA SANTA MESSA PERCHé RAPPRESENTA L'INTERA CHIESA MILITANTE AI PIEDI DELL'ALTARE: SIA DEVOTO, TOTALMENTE CONCENTRATO SUL SERVIZIO CHE STA EFFETTUANDO E SUL SACERDOTE - VERO "ALTER CHRISTUS"- CHE DEVE SEGUIRE CON GLI OCCHI IN OGNI ISTANTE. LE MANI, SE NON TENGONO QUALCHE COSA, DEVONO SEMPRE ESSERE GIUNTE E TENUTE SUL PETTO ALL'ALTEZZA DELLO STERNO. QUANDO UNA MANO TIENE UN OGGETTO, L'ALTRA DEVE ESSERE SEMPRE TENUTA SUL PETTO, INDICANDO CON QUESTO L'OSSEQUIO DEL CUORE E DI TUTTI NOI STESSI, AL SANTO SACRIFIZIO DELLA MESSA. MAI GUARDARSI INUTILMENTE IN GIRO, MAI GUARDARE L'OROLOGIO, MAI STARE A CAPO CHINO O A BUSTO CHINO MA ORDINARIAMENTE STARE RITTI A TESTA ALTA (QUANDO SI è IN GINOCCHIO E QUANDO SI è IN PIEDI). QUEST' ULTIMO ASPETTO è MOLTO IMPORTANTE E LA MANUALISTICA DI CHIERICHETTI LO RICORDAVA AMPIAMENTE. SE SIAMO TRA IL POPOLO AD ASSISTERE LA SANTA MESSA, POSSIAMO ESERCITARE GLI ATTI DEVOZIONE E DI UMILE DEDIZIONE CHE PREFERIAMO MA Lì RAPPRESENTIAMO L'INTERA CHIESA CATTOLICA CHE, ESSENDO MISTICA SPOSA SENZA RUGA E SENZA MACCHIA E VERGINE FEDELE, STA IN UMILE ED AFFETTUOSA ATTESA DEL SUO SIGNORE MA SENZA ANNICHILIRSI IN UMILIAZIONI CHE SANNO SOLO DI AFFETTAZIONE. (VEDASI RECENTI, IMPROVVIDE ED INUTILI "RICHIESTE DI PERDONO" DI GIOVANNI PAOLO II PER "PECCATI" CHE PECCATI NON SONO)
FRONTE ALTA E GRANDE FIDUCIA IN DIO: SE GUARDASSIMO ALLE NOSTRE SINGOLE COLPE, NE USCIREMMO SFIDUCIATI E QUASI NESSUNO OSEREBBE ACCOSTARSI AGLI ALTARI PER CELEBRARE O PER SERVIRE. NOSTRO SIGNORE HA ISTITUITO IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA PER FARCI TORNARE IN GRAZIA DI DIO, SE FOSSIMO CADUTI IN QUALCHE PECCATO MORTALE: MEGLIO ACCOSTARSI AL TRIBUNALE DELLA PENITENZA E ALLA CONFESSIONE SACRAMENTALE PRIMA DI SERVIR MESSA.
è NECESSARIO CHE OGNI GIORNO NEL MONDO SI RINNOVI IL SACRIFICIO, INCRUENTO, DELLA CROCE (LA MESSA CATTOLICA) CON LA SUA ESSENZIALE E QUADRUPLICE FINALITà: ADORAZIONE, PROPIZIAZIONE, IMPETRAZIONE, RINGRAZIAMENTO.
ANCHE LE NOSTRE MISEREVOLI PERSONE POSSONO ESSERE UTILI IN QUESTA ETERNA "BUONA BATTAGLIA". PER CHI SA POCO O NULLA IL LATINO, C'è LA TABELLA DELL'INSERVIENTE CON TUTTE LE RISPOSTE CHE BISOGNA DARE DURANTE LA CELEBRAZIONE: ALL'INIZIO CI SARANNO TANTI ERRORI E SBAGLI MA, DOPO UN PO', L'ABITUDINE E L'ATTENZIONE FARANNO IL RESTO. INUTILE SCORAGGIARSI SE DURANTE LA CELEBRAZIONE SE SI SBAGLIANO PIù COSE: NESSUNA OPERA UMANA è PERFETTA. APPENA COMPRESO L'ERRORE LITURGICO, CORREGGERLO SENZA FRETTA E SENZA DARNE ECCESSIVA MOSTRA PER NON ALTERARE IL CORSO DELLA CELEBRAZIONE: SPESSO I FEDELI SONO CONCENTRATI NELL'ORAZIONE O NEL SEGUIRE LA MESSA E NON SI ACCORGONO AFFATTO DELLE NOSTRE IMPERFEZIONI. NESSUN TIMORE QUINDI DI "BRUTTE FIGURE".
L'ALTARE CATTOLICO, QUANTO è ABISSALMENTE DIVERSO DA QUELLO MODERNISTA.
IN QUESTO THREAD CI SONO MOLTE FOTO E TUTTE POSSONO CONTRIBUIRE A MARCARE LE DIFFERENZE TRA ALTARE CATTOLICO E ALTARE MODERNISTA.
AL CENTRO DELL'ALTARE VEDETE INNESTATA E INCASSATA LA PIETRA D'ALTARE CHE CONTIENE RELIQUIE DI SANTI MARTIRI (NON SI PUò CELEBRARE MESSA SENZA PIETRA D'ALTARE: VI SONO INFATTI PIETRE MOBILI PER POTER CELEBRARE AL CAMPO O SU ALTARI ALL'APERTO).
ANCHE LA PIETRA D'ALTARE è STATA ELIMINATA SULLE "MENSE" MONTINIANE.

LA PIETRA, E CONSEGUENTEMENTE L'ALTARE, DEVE ESSERE COPERTO DA TRE TOVAGLIE (NON UNA COME SI FA OGGI NELLE "MESSE" DI PAOLO VI). LA PRIMA TOVAGLIA, A CONTATTO CON LA PIETRA, è DETTA "CRISMALE", LA SECONDA CHE DEVE AVERE PREFERIBILMENTE AMPI PIZZI A SOGGETTO SACRO CHE CADANO LATERALMENTE E FRONTALMENTE è DETTA "SINDONE", LA TERZA DEVE ESSERE PIù CORTA E ADERENTE AL PERIMETRO DEL PIANO D'ALTARE ED è QUELLA DOVE IL SACERDOTE APPOGGIA IL "CORPORALE" PER CELEBRARE.
SUL PIANO DELL'ALTARE SI APPOGGIANO TRE PICCOLI QUADRI CON CORNICI IN LEGNO O FERRO BATTUTO: SONO LE "CARTEGLORIE".

A SINISTRA C'è LA "CARTAGLORIA" CON IL TESTO DEL PROLOGO DEL VANGELO DI SAN GIOVANNI "IN PRINCIPIO ERAT VERBUM..." (CHE VIENE LETTO COME "ULTIMO VANGELO" DOPO LA BENEDIZIONE FINALE IN GRAN PARTE DELLE MESSE).
INUTILE CERCARLO NELLA "MESSA NUOVA": è STATO ABOLITO DA PAOLO VI CON LE PREGHIERE "LEONINE" AI PIEDI DELL'ALTARE.
AL CENTRO, SOTTO IL TABERNACOLO, SI PONE LA "CARTAGLORIA" PIù GRANDE CHE CONTIENE ALCUNE PARTI FISSE DELLA MESSA (GLORIA, CREDO, SANCTUS, LE SECRETE DEL CANONE, PATER NOSTER).
A DESTRA C'è LA CARTA GLORIA CON LE FORMULE PER LA BENEDIZIONE DELL'ACQUA E PER IL "LAVABO" DELLE DITA DEL SACERDOTE.

SULLA PARTE ANTERIORE DELL'ALTARE SI PUò APPLICARE UN TESSUTO RETTANGOLARE ROBUSTO ED INTELAIATO (PALIOTTO): CE NE SONO O POSSONO ESSERE FATTI FARE DEI VARI COLORI LITURGICI USATO NELLE SANTE MESSE: BIANCO, VERDE, ROSSO, VIOLACEO.
DEVONO ESSERE CON MOTIVI DAMASCATI E STRISCE AURATE (PERIMETRALI ED INTERNE) COME SI VEDE ANCHE NELL'IMMAGINE.
VI PUò ESSERE AL CENTRO UNA CROCE ANCH'ESSA AURATA: MENO USATA NEL RITO ROMANO. IL PALIOTTO NON SERVE SE L'ALTARE HA IL FRONTALE IN MARMO GIà LAVORATO. SUL GRADINO SUPERIORE DELL'ALTARE DEVONO ESSERE APPOGGIATI I CANDELIERI (DI SOLITO SEI, SETTE QUANDO CELEBRA UN VESCOVO), ANCH'ESSI AURATI. TRE A DESTRA E TRE A SINISTRA DEL TABERNACOLO CHE STA IN CENTRO. GRAVISSIMA COLPA DELLA "RIFORMA MONTINIANA" FU L'AVER SEPARATO CIò ERA STABILMENTE UNITO: L'ALTARE E IL TABERNACOLO (PIO XII CONDANNò SEMPRE QUESTA SEPARAZIONE "CONTRO NATURA") SONO UNITI INSCINDIBILMENTE.
ORA I NUOVI "TABERNACOLI", SPESSO RIDICOLI E/O SPAVENTOSI NELLE FORME, SONO INFISSI NEI MURI DELL'ABSIDE COME ARMADIETTI DEI MEDICINALI OPPURE RELEGATI IN "CAPPELLE LATERALI": UNO MODO DI PIù PER RELEGARE LA DEVOZIONE EUCARISTICA A DEVOZIONE PRIVATA.
COME DICEVA L' EMINENTISSIMO CARDINAL OTTAVIANI: "SI TRATTA DI UNA DICOTOMIA IRREPARABILE TRA LA PRESENZA NEL CELEBRANTE, DEL SOMMO ED ETERNO SACERDOTE E QUELLA STESSA PRESENZA REALIZZATA SACRAMENTALMENTE".
ORA IL TABERNACOLO NON è PIù IL CENTRO DELLA CHIESA: TUTTO QUESTO è UN RIVERBERO EVIDENTE DELLA CESSAZIONE DELLA PRESENZA REALE NELLE NOSTRE CHIESE.

TORNIAMO ALLA NOSTRA DESCRIZIONE: TRA UN CANDELIERE E L'ALTRO SI POSSONO METTERE QUATTRO VASI CON FIORI E QUATTRO RELIQUIARI CON RELIQUIE DI SANTI (I RELIQUIARI POSSONO AVERE FORME DIVERSE, DIPENDE DALLA GRANDEZZA E DAL TIPO DI RELIQUIA).
IN MOLTE PARROCCHIE IN PASSATO MOLTI RELIQUIARI SONO STATI GETTATI VIA O VENDUTI, IN SEGUITO ALLA DIMINUZIONE DEL CULTO DELLE RELIQUIE, SEGUITA AL "VATICANO II".

I VASI CON I FIORI DEVONO ESSERE PRERIBILMENTE IN VETRO E CONTENERE SOLO ACQUA (MAI TERRA: NON PUò MAI ANDARE LA TERRA SULL'ALTARE).
I FIORI POSSONO ESSERE INTONATI AL COLORE LITURGICO DELLA CELEBRAZIONE; PER LE FESTE MARIANE MEGLIO LE ROSE, PER IL SACRO CUORE O PER GRANDI FESTE DI SANTI CI DEVONO ESSERE GIGLI O COMUNQUE FIORI BIANCHI.
IN QUARESIMA ED IN AVVENTO NIENTE FIORI SULL'ALTARE, SE NON NELLE UNICHE DUE DOMENICHE IN CUI IL PRETE INDOSSA I PARAMENTI ROSA INVECE DEI PARAMENTI VIOLACEI (III° D'AVVENTO "GAUDETE" E IV° DI QUARESIMA "LAETARE").
ORDINARIAMENTE I FIORI DEVONO ESSERE PIù CONCENTRATI INTORNO AL TABERNACOLO, DOVE SI CONSERVA IL SANTISSIMO SACRAMENTO PER INDICARE L'ODORE DI SOAVITà CHE MISTICAMENTE NE PROMANA.

IL TABERNACOLO PUò ESSERE IN METALLO AURATO O COMUNQUE PREZIOSO OPPURE IN LEGNO, DEVE ESSERE INAMOVIBILE, DEVE ESSERE CHIUSO A CHIAVE (DELLA CHIAVE è RESPONSABILE "SUB GRAVI" IL SACRISTA).
QUANDO VI SI TROVA IL SANTISSIMO SACRAMENTO (CIOè NOSTRO SIGNORE SACRAMENTATO), IL TABERNACOLO DEVE ESSERE RICOPERTO SUL LATO FRONTALE OPPURE SU TUTTI I LATI DA UN VELO DETTO CONOPEO (PUò ESSERE BIANCO OPPURE ABBINATO AL COLORE LITURGICO DEL PALLIOTTO E DEI PARAMENTI DEL SACERDOTE, ESCLUSO IL NERO).
QUANDO CHI SERVE MESSA PASSA DAVANTI AL TABERNACOLO, DEVE SEMPRE (SEMPRE!!!) FARE LA GENUFLESSIONE (GINOCCHIO DESTRO A TERRA), SE C'è LA PRESENZA REALE, SE NON C'è, SOLO UN INCHINO DEL CAPO.
SPERO CHE L'ARGOMENTO POSSA ESSERE UTILE A QUALCUNO DEI FORUMISTI:
CHIEDO SCUSA A CHI SA GIà TUTTO PER LE SPIEGAZIONI, GIà UDITE MILLE VOLTE.
NEL PROSSIMO PARLEREMO DELLE VESTI LITURGICHE DEL SACERDOTE.


CIAO A TUTTI DA
GUELFO NERO

[Guelfo Nero]

[Guelfo Nero]

[Guelfo Nero]

CARI AMICI,

IN QUESTO THREAD LITURGICO è ORA NECESSARIO TRATTARE DEI PARAMENTI SACERDOTALI NELLA MESSA DI SAN PIO V: CHI SERVE MESSA, DEVE SAPERE PREPARARE I PARAMENTI CHE IL SACERDOTE DEVE INDOSSARE.

(1) IL SACERDOTE INDOSSA PER PRIMO L'AMITTO CHE è DI FORMA RETTANGOLARE (DI LINO O COTONE) CON DUE NASTRI (COTONE O RASO).
L'AMITTO è L'ELMO DELLA SALVEZZA E DIFENDE IL SACERDOTE CONTRO IL DEMONIO.
QUANDO IL SACERDOTE LO INDOSSA, PREGA COSì IN LATINO: "METTI, SIGNORE, SUL MIO CAPO L'ELMO DELLA SALVEZZA PER VINCERE GLI ASSALTI DEL DEMONIO".

(2) PER SECONDO IL SACERDOTE VESTE IL CAMICE CHE è SIMBOLO DELL'INTEGRITà PERFETTA. LE MANICHE E LA PARTE INFERIORE DEVONO AVERE PIZZI A MOTIVI NEUTRI O SACRI.
DA EVITARE IL CAMICI DA CORSIA OSPEDALIERA O DA CORISTI DI HARLEM UTILIZZATI OGGI NELLE PARROCCHIE OCCUPATE DAI MODERNISTI.
QUANDO IL SACERDOTE INDOSSA IL CAMICE COSì PREGA: " FAMMI PURO, O SIGNORE, E MONDA IL MIO CUORE, ONDE, LAVATO NEL SANGUE DELL'AGNELLO, IO GODA DEI GAUDI ETERNI".


(3) PER TERZO IL CAMICE INDOSSA IL CINGOLO CHE LEGA IN VITA IN MODO CHE LE DUE NAPPE CADANO AI DUE LATI ALMENO FINO ALL'ALTEZZA DEL GINOCCHIO.
IL CINGOLO PUò ESSERE BIANCO, OPPURE A FILI D'ORO O D'ARGENTO OPPURE ABBINATO AL COLORE DEI PARAMENTI (VERDE, BIANCO, VIOLACEO, ROSSO, NERO)
IL CINGOLO è IL SIMBOLO DELLA CASTITà SACERDOTALE.
QUANDO LO INDOSSA, IL SACERDOTE PREGA IN LATINO: "CINGIMI, SIGNORE, CON IL CINGOLO DELLA PUREZZA ED ESTINGUI NEL MIO CORPO L'ARDORE DELLA CONCUPISCENZA, AFFINCHè IN ME ABITI LA VIRTù DELLA CONTINENZA E DELLA CASTITà".


(4) PER QUARTO IL SACERDOTE INDOSSA IL MANIPOLO CHE VA LEGATO SULL'AVANBRACCIO SINISTRO (DOVRAI ESSERE TU A LEGARLO, NON LUI!)
IL MANIPOLO IL SACERDOTE LO LEVERà, SE DOVRà PREDICARE. DOPO L'OMELIA SARAI SEMPRE TU, SALENDO I GRADINI DELL'ALTARE, A LEGARGLI IL MANIPOLO ALLO STESSO BRACCIO.
IL MANIPOLO è SIMBOLO DEL DOLORE: LO è ANCHE OGGI, LA "RIFORMA" L'HA SOPPRESSO. EVIDENTEMENTE LA "CENA FESTOSA" NON ABBISOGNA DI SIMBOLI TRISTI CHE RICHIAMINO IL PIANTO.
OGGI IL MANIPOLO DISTINGUE UN SACERDOTE CHE CELEBRA DA UNO CHE NON CELEBRA LA MESSA: CHI NON L'HA SEGUE INFATTI IL NUOVO RITO DEL 1969, INVALIDO E NON CELEBRA DI FATTO MAI.
QUANDO LO INDOSSA IL SACERDOTE PREGA IN LATINO: "FA, O SIGNORE, CHE IO MERITI DI PORTARE IL MANIPOLO DEL PIANTO E DI DOLORE PER RICEVERE CON GIOIA LA MERCEDE DEL MIO LAVORO".

CONTINUA...

[Guelfo Nero]

[Guelfo Nero]

(5) IL SACERDOTE INDOSSA POI LA STOLA CHE INCROCIA SUL PETTO E VINCOLA NEL CINGOLO, COME NELL'IMMAGINE.
LA STOLA è INDUMENTO D'ONORE, SIMBOLO D'IMMORTALITà.
MOLTE STOLE SONO STATE SPEZZATE PER ESSERE INSERITE NEL FRONTALE DELLE
NUOVE "CASULE" A PIPISTRELLLO CON CUI SONO SOLITI PALUDARSI I MODERNISTI NELLE ODIERNE "CELEBRAZIONI".
QUANDO IL SACERDOTE LA INDOSSA, RECITA IN LATINO QUESTA PREGHIERA:
"RENDIMI, SIGNORE, LA STOLA DELL'IMMORTALITà CHE HO PERDUTO NELLA PREVARICAZIONE DEL NOSTRO PRIMO PADRE E, SEBBENE MI AVVICINI INDEGNO AL TUO SANTO MISTERO, POSSA IO MERITARE TUTTAVIA IL GAUDIO ETERNO".

(6) INDOSSATA LA STOLA, IL SACERDOTE VESTE LA PIANETA SI LEGA CON I LACCI PER MANTENERE FERMA LA PIANETA DURANTE IL SANTO SACRIFICIO.
PURTROPPO GIà DAGLI ANNI '40 IL "MOVIMENTO LITURGICO" CON UN FALSO ARCHEOLOGISMO AVEVA INIZIATO A DIFFONDERE LE CASULE, SOTTO FORMA DI UN RITORNO ALLA FOGGIA DEI TEMPI APOSTOLICI.
IN REALTà SI TRATTAVA DI UNA TOTALE MANCANZA DI SENSO DELLA STORIA: LA PIANETA AVEVA RAPPRESENTATO UNO SVILUPPO MOLTO DECOROSO, ARMONICO E NATURALE DEL PARAMENTO SACERDOTALE NEL SECONDO MILLENNIO CRISTIANO. LA CASULA INVECE INIBIVA MOLTI MOVIMENTI CON IL SUO AMPIO PANNEGGIO.
IN NOME DEL SOLITO ANTITRIDENTINISMO ARCHEOLOGISTA SI VOLLE RIPROPORRE UN PARAMENTO SUPERATO CHE POI PASSò NELLA "RIFORMA" LITURGICA DI PAOLO VI
LA PIANETA, LARGA O STRETTA, è IL DOLCE E AMABILE GIOGO DELLA CARITà CHE IL SACERDOTE, INDOSSA, A IMITAZIONE DI CRISTO, DICENDO:
"O SIGNORE CHE HAI DETTO: DOLCE è IL MIO GIOGO E SOAVE IL MIO PESO, FA CHE IO SAPPIA PORTARE QUESTO IN MODO DA CONSEGUIR LA TUA GRAZIE. COSì SIA".


ORA IL SACERDOTE INDOSSA LA BERRETTA O TRICORNO, FA LA REVERENZA ALLA CROCE IN SAGRESTIA ED ESCE, PRECEDUTO DA TE.
"PROCEDAMUS IN PACE" "IN NOMINE CHRISTI AMEN"...LA SANTA MESSA COMINCIA.

NOTA: LE IMMAGINI 7 E 8 SI RIFERISCONO RISPETTIVAMENTE ALLA DALMATICA (VESTE CHE INDOSSANO DIACONO E SUDDIACONO QUANDO ASSISTONO IL SACERDOTE CELEBRANTE) E AL PIVIALE, AMPIO MANTELLO CHE INDOSSA IL SACERDOTE IN PARTICOLARI BENEDIZIONI E CERIMONIE.
LE DUE IMMAGINI ESULANO DALLA TRATTAZIONE GENERALE CHE STIAMO FACENDO QUI.

GUELFO NERO

[Guelfo Nero]

COME SI PREPARANO I PARAMENTI SUL TAVOLO DELLA SACRESTIA?

OVVIAMENTE NELL'ORDINE INVERSO RISPETTO ALL'ORDINE CON CUI SI VESTE IL SACERDOTE, VISTO CHE IL SACERDOTE VESTE PER PRIMO L'AMITTO E PER ULTIMA LA PIANETA.
SUL TAVOLO APPOGGERAI LA PIANETA (IN SENSO VERTICALE OVVIAMENTE E DALLA PARTE DELLA SCHIENA).
POI APPOGGERAI LA STOLA IN MODO CHE LE ESTREMITà (CON LE CROCI) SIANO VERSO L'ALTO E LA PARTE CENTRALE (CON LA CROCE) SIA VERSO IL BASSO. SUL CENTRO DELLA PIANETA APPOGGERAI IL MANIPOLO RIPIEGATO ESATTAMENTE A METà E, COME LA STOLA, CON LE ESTREMITà RIVOLTE VERSO L'ALTO.
IL CENTRO DEL MANIPOLO APPOGGIATO TOCCHERà IL CENTRO DELLA STOLA: LE TRE CROCI VISIBILI CHE SI FORMANO (DUE DELLA STOLA E UNA DEL MANIPOLO + STOLA) RAPPRESENTANO LA SANTISSIMA TRINITà NELLA SIMBOLOGIA DELLA PREPARAZIONE DELLA MESSA.
SOPRA QUESTI PARAMENTI METTERAI IL CINGOLO: DI SOLITO LO SI RIPIEGA A METà, SI APPOGGIANO LE NAPPE A DESTRA E SI PIEGA IL CINGOLO IN MODO CHE FORMI UNA EMME (LA EMME DI MARIA SANTISSIMA) CHE PARTE DALLA STOLA A DESTRA (CIRCONDANDO LA PRIMA CROCE DELLA STOLA) SCENDE AL CENTRO DELLA CROCE FORMATA DA MANIPOLO+STOLA E RISALE ALLA PARTE DELLA STOLA A SINISTRA (CIRCONDANDO LA SECONDA CROCE DELLA STOLA).
LA EMME INCASTONATA NEL SIMBOLO TRINITARIO INDICA LA STRETTISSIMA RELAZIONE TRA MARIA SANTISSIMA, PRIMA TRA LE CREATURE, E LA SANTISSIMA TRINITà. (A QUESTO PROPOSITO POSTERò QUALCOSA IN FUTUTO DEL FAMOSO E BRAVO PADRE GABRIELE MARIA ROSCHINI, UNO DEI MAGGIORI MARIOLOGI ITALIANI DEL NOVECENTO).
APPOGGIATO IL CINGOLO COME ABBIAMO DETTO, APPOGGERAI DELICATAMENTE IL CAMICE (SEMPRE CON LA PARTE POSTERIORE VERSO DI TE) , SOLLEVANDO LA PARTE INFERIORE CON IL PIZZO SUL TAVOLA IN MODO CHE SIA PIù FACILE DA INDOSSARE PER IL SACERDOTE.
RIPIEGHERAI LE MANICHE VERSO L'INTERNO DEL CAMICE IN MODO SIMMETRICO E IN MODO CHE I PIZZI DELLE MANICHE SIANO SEMPRE VISIBILI: MOLTI RIPIEGANO L'APERTURA INFERIORE DEL CAMICE IN MODO DA FORMARE UN TRIANGOLO.
ESATTAMENTE SOPRA QUESTO TRIANGOLO APPOGGERAI L'AMITTO, INIZIALMENTE ORIZZONTALMENTE.
POI PRENDERAI I DUE LEMBI SUPERIORI DOVE CI SONO I NASTRI E LI RIPIEGHERAI VERSO IL CENTRO DELL'AMITTO DOVE DI SOLITO C'è UNA PICCOLA CROCE.
COL LA PARTE SUPERIORE DELL'AMITTO AVRAI FORMATO UN TRIANGOLO, ESATTAMENTE SOVRAPPOSTO A QUELLO DEL CAMICE SOTTOSTANTE: DI NUOVO UN SIMBOLO TRINITARIO.
CON UN DUE NASTRI, IL CUI PUNTO DI PARTENZA è ORA IL CENTRO DELL'AMITTO, FARAI DUE EMME (UNA A DESTRA, UNA A SINISTRA: "MARIA MATER")
DI NUOVO UN SIMBOLO MARIANO INCASTONATO NEL SIMBOLO TRINITARIO: LA MADONNA è VERA REGINA E MADRE DELL'EUCARISTIA.
SE DIO VUOLE, I PARAMENTI DEL SACERDOTE SONO PRONTI: QUANTI SIMBOLI IN GESTI COSì SEMPLICI!
COSì SI PREPARANO I PARAMENTI DEL SACERDOTE: SEMBRA DIFFICILE MA SI TRATTA DI POCHI GESTI CHE CON L'ABITUDINE VENGONO QUASI AUTOMATICI.

COME GIà DETTO, "VALE PIù LA PRATICA DELLA GRAMMATICA".
SEGUE UN POST SULLA PREPARAZIONE DEL CALICE.

GUELFO NERO

[Guelfo Nero]

[Guelfo Nero]

CARI AMICI FORUMISTI,

LA PREPARAZIONE DEL CALICE


INNANZITUTTO UN LAICO, DI NORMA, NON PREPARA MAI IL CALICE A MANI NUDE MA INDOSSA SEMPRE UN PAIO DI GUANTI (TIPO CAMERIERE) OPPURE, SE PROPRIO NON LI HA, CERCA DI TOCCARE I SACRI VASI IL MENO POSSIBILE.
DIFATTI DI SOLITO CHI NON SIA CHIERICO, SE NON HA UN PERMESSO SPECIALE, NON PUò TOCCARE MAI IL CALICE.
TOCCA A TE CHE SEI SACRISTA PREPARARE IL CALICE IN SACRESTIA PRIMA DELLA MESSA.
Il calice serve per contenere il Preziosissimo Sangue durante la Messa; è composto di coppa, nodo e piede, dev'essere in metallo prezioso di foggia tradizionale e con l'interno della coppa dorato.
PURTROPPO OGGI ANCHE IN MOLTE CELEBRAZIONI SI VEDONO MOLTE "CIOTOLE", SPESSO NEMMENO RIVESTIRE D'ORO.
L'INTERNO DEVE ESSERE DORATO PERCHè IL CORPO E IL SANGUE DI NOSTRO SIGNORE DI NORMA DEBBONO TOCCARE SEMPRE L'ORO, SIMBOLO DI MASSIMA PUREZZA E REGALITà.
NON SI SCANDALIZZINO I SOLITI PAUPERISTI.

(1) SOPRA IL CALICE SI DEVE APPOGGIARE IL PURIFICATOIO COME NELL'IMMAGINE.
IL PURIFICATOIO SERVE PER ASCIUGARE IL CALICE ED è UN RETTANGOLO DI STOFFA (LINO O CANAPA: 40 x30 CM) CHE VA APPOGGIATO SUL CENTRO DEL CALICE, IN MODO CHE RICADA DA UNA PARTE E DALL'ALTRA: DI SOLITO AL CENTRO DEL PURIFICATOIO è CUCITA UNA CROCE. EBBENE IL PURIFICATOIO DEVE ESSERE RIPIEGATO IN MODO TALE CHE LA CROCE SIA BEN VISIBILE AL CENTRO DEL CALICE.


(2) DOPO AVER APPOGGIATO IL PURIFICATOIO, APPOGGERAI SUL CALICE LA PATENA (UNA SPECIE DI PIATTINO DORATO) CHE SERVE per contenere l'Ostia santa durante la Messa; è di forma rotonda, in metallo prezioso, senza scanalature o fregi, con la parte concava dorata.
SULLA PATENA ADAGERAI L'OSTIA GRANDE CHE SARà CONSACRATA DURANTE LA MESSA.


(3) SOPRA CALICE, PURIFICATOIO, PATENA E OSTIA MAGNA, SISTEMERAI LA PALLA.
LA PALLA è UN quadrato di lino o canapa bianca (16x16 cm), serve per coprire il calice durante la Messa dall'Offertorio in poi, ad evitare che qualcosa vi cada dentro.
La parte superiore della palla, quella che non tocca mai il calice, PUò essere coperta da un quadrato di stoffa, rigida, dello stesso colore liturgico dei paramenti del sacerdote o dell'altare (bianco, verde, rosso, viola, rosa, nero). Sul perimetro della palla ci può essere un lieve filo di pizzo dorato che può renderla più solenne.


(4) SISTEMATA LA PALLA BENE IN CENTRO SUL CALICE E PATENA, VI ADAGERAI DELICATAMENTE SOPRA IL VELO DEL CALICE CHE è UN QUADRATO DI STOFFA DELLO STESSO COLORE DEI paramenti del giorno E CHE serve per coprire il calice e la patena durante la Messa fino all'Offertorio e dopo le abluzioni dei vasi sacri.
APPOGGERAI IL VELO IN MODO TALE CHE, SUL DAVANTI, LA STOFFA DEL VELO FORMI UN TRAPEZIO TESO CHE COPRA INTERAMENTE IL DAVANTI DEL CALICE.
DIETRO IL VELO SARà MOLTO PIù CORTO: USCENDO DALLA SACRESTIA IL SACERDOTE CHE PORTA IL CALICE ALL'ALTARE PORTERà LA PARTE PIù CORTA DEL VELO APPOGGIATA AL PETTO E LA PARTE PIù LUNGA (DOVE SPESSO VI è UNA CROCE) VERSO L'ESTERNO.


(5) APPOGGIATO IL VELO, PRENDI LA BORSA DEL CALICE che è un quadrato di cartone con una sola apertura, ricoperto della stoffa dei paramenti del giorno, (bianca, rossa, verde, viola, nera, rosa) ed ha l'interno in lino: nella borsa infilerai il corporale.
Il CORPORALE è un quadrato fatto di lino o canapa (40x40 cm), liscio e senza ricami nella parte interna e serve per appoggiarvi sopra il calice e la patena durante la Messa.
Deve essere stirato in modo che assuma una forma quadrata per facilitare l'inserimento nella borsa.
(6) Infilato il corporale, appoggerai la borsa sopra il calice velato con l'apertura sul "dietro" del calice.


Ora il calice è pronto: il sacerdote, già vestito coi paramenti, lo impugna, fa l'inchino alla croce e tu con Lui.
Suoni il campanello: Lui dice "PROCEDAMUS IN PACE"e tu rispondi "IN NOMINI CHRISTI AMEN".
Lo precedi uscendo dalla sacrestia e vi dirigete all'altare della Santa Messa.
Quando il sacerdote all'arriverà all'altare, sfilerà il corporale dalla borsa e lo appoggerà sull'altare: sul corporale sistemerà il calice, come tu l'hai preparato.
Il calice rimarrà così fino all'Offertorio.
Tutta la parte consacratoria della messa deve avvenire sempre sul corporale, appoggiato sopra le tre tovaglie dell'altare.

Una piccola annotazione di lavanderia: purificatoio, palla e corporale devono essere "purificati" prima di essere lavati.
La purificazione è un ammollo che serve per togliere residui del corpo e del sangue di Nostro Signore rimasti attaccati ai tessuti.
L'acqua del "lavaggio" va messa o in un sacrario o data direttamente alla terra: non può essere gettatA negli scarichi normali.
è un'operazione che non può fare un laico ma solo uno che sia, come minimo, suddiacono. Quindi il sacrista non c'entra.

Ciao a tutti da

Guelfo nero