APPELLO A FAVORE DELLA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18
“Ho sempre pensato che l’art. 18 creasse un grave danno per il Paese ed abbia contribuito a tenere alta la disoccupazione” (Franco Modigliani , Premio Nobel per l’Economia)
“L’articolo 18 non può più essere un tabù, nemmeno per i DS. Se un’impresa mantiene lavoratori che non le servono si carica di costi sociali e diventa inefficiente” (Franco De Benedetti, Senatore DS)
“Oggi la disciplina dei contratti a tempo indeterminato è troppo rigida. Perciò si fanno sempre meno contratti di questo tipo e dilaga la precarietà. E’ possibile discutere di tutto , anche di art. 18”. (Enrico Morando , Direzione Naz. DS)
Questo non è solo il pensiero del Governo, ma di persone di sinistra.
“Sospensione per tre anni dello Statuto dei lavoratori per le piccole imprese intenzionate a superare la soglia dei 15 addetti. A due condizioni : che riguardi le aziende del Sud e che l’applicazione delle regole sia concordata con i sindacati.” (Proposta della UIL -Segretario Larizza - al governo D’Alema - novembre ’99)
A distanza di tre anni è possibile che la UIL abbia cambiato atteggiamento in modo tale da rifiutare addirittura di sedersi ad un tavolo col Governo per discutere proposte di riforma che sono analoghe a quelle avanzate poco tempo fa?
Sergio Cofferati ha dichiarato che la CGIL non ha mai applicato la deroga all’articolo 18 prevista per i sindacati.
E’ FALSO
La CGIL, infatti, nelle cause di licenziamento dei propri dipendenti ha fatto valere in sede giudiziaria la clausola che consente di non reintegrare i licenziati senza giusta causa.
Un caso per tutti: quello del sindacalista abruzzese Luigi Castiglione, liquidato dalla CGIL con sei mensilità proprio invocando la deroga prevista dalla Legge 108/90 art.4, dopo che il tribunale aveva stabilito l’insussistenza della giusta causa per il suo licenziamento e chiesto il suo reintegro. E’ per questo che diciamo:
NON CREDERE ALLE MENZOGNE DI COFFERATI
LA CGIL VUOLE SOLO USARE I LAVORATORI. ESSA STESSA NON TUTELA I DIRITTI CHE VA RECLAMIZZANDO!
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Il Governo Berlusconi ha proposto la modifica dell’art. 18 solo in tre casi:
1.Aziende che emergono dal sommerso
(lavoratori in nero);
2.Aziende che vogliono superare i 15 dipendenti
(nuova occupazione);
3.Contratti a tempo determinato trasformati in contratti a tempo indeterminato
(fine del lavoro-precario).
Se anche tu sei
- CONTRO IL “TERRORISMO INFORMATIVO” DEL SINDACATO
- PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’
- PERCHE’ IL SINDACATO TORNI A TUTELARE I DIRITTI SERIAMENTE MINACCIATI
- PER UN SINDACATO NON IMPEGNATO A FARE PROPAGANDA POLITICA
DICI NO ALLO SCIOPERO
NO AI SINDACATI
NO A COFFERATI
Firma l'appello di ESSERELIBERI
Paolo Carotenuto (Napoli)
Giovanni Nicodemo (Napoli)
Andrea Casiere (Napoli)
Roberto Giaquinto (Napoli)
Giovanni Di Bitondo (Brasile)
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