Zeller: «Ma il Südtirol non è Italia»
Invece Di Puppo lancia la macroregione dalla Baviera a Mantova
TRENTO. Secondo l'onorevole Karl Zeller della Svp «l'Alto Adige non è Italia» e il suo prodotto turistico deve differenziarsi da quello nazionale dopo le polemiche suscitate dalle affermazioni dell'ex sottosegretario Stefani. In una nota, il deputato del partito di raccolta degli altoatesini di lingua tedesca afferma che «è un fatto storico che l'Alto Adige non ha aderito spontaneamente all'Italia». Perciò - scrive Zeller «è un errore fare pubblicità all'estero legando i termini Südtirol ed Italia, dato che, così, si suscitano false associazioni». Presentandosi invece soltanto come Südtirol - conclude - «l'Alto Adige in futuro non si dovrà sentire in dovere di scusarsi per ogni sciocchezza imbarazzante che un qualunque membro del governo possa dire».
E così la Svp continua nella sua offensiva «indipendentista» sferrata per primo dal presidente Luis Durnwalder in un'intervista al Trentino in cui tornava a chiedere le «due Regioni» di Trento e di Bolzano.
Diversa ma pur sempre rivoluzionaria l'impostazione del vicepresidente italiano della provincia di Bolzano, Michele Di Puppo, che in un'intervista al Giornale ieri ha lanciato l'idea di una «macroregione» dalla Baviera a Mantova. In un servizio dedicato alla crisi della Regione, Di Puppo afferma tra l'altro: «Vedo una macroregione che vada dalla Baviera alla provincia di Mantova, con interessi economici omogenei. L'Autobrennero, gli aeroporti di Verona e Montichiari e la nostra università trilingue - scrive il giornale - dimostrano che questa entità esiste già. «Che cosa vuole che importi a noi - dice Di Puppo - dell'olio d'oliva o della pesca nel Mediterraneo? Quelli sono problemi da discutere con Spagna e Grecia. I nostri interessi sono quelli di Verona, Mantova e Monaco».
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