Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito Architettura Razionalista, la globalizzazione attraverso il calcestruzzo

    Dopo aver deturpato intere città e quartieri storici del mondo con le loro essenziali architetture in cemento armato dalle forme spigolose, gli adepti della scuola razionalista hanno preso d'assalto gli "interiors" design. Complici la moda sponsorizzata dal fenomeno massmediatico, nonchè la "non cultura" del momento, ecco che le case - anche le più belle - vengono arredate - anzi sarebbe meglio dire "disarredate" - con il razionalismo dell'architettura d'avanguardia. Divani bassissimi e televisori al plasma centralizzano la vita della casa moderna, dove tutto il resto scompare: quadri, tappeti, vasi; e con essi il calore, la personalità della casa e del proprietario della stessa.
    Ambienti nipponici vengono malamente scimmiotatti nelle camere da letto e nei salotti, snaturando la tradizionalità estetica della vita occidentale e ponendo una seria ipoteca su intere categorie artigiane del ns tessuto economico, sulle nostre arti e i nostri mestieri. Il settore dell'arredamento e dei complementi d'arredo, dell'arte e dei tendaggi soffrono una grave crisi economica a causa di queste mode etniche e razionaliste sponsorizzate dal sistema. Case vuotissime, cucine tecnologiche, ideogrammi cinesi alle pareti, ecc ecc, cose che vengono reclamizzate quotidianemente sui nostri teleschermi e non solo. Lo vediamo negli ambienti dei film, in quelli per la reclamizzazione dei 4 salti in padella Findus o di altri prodotti, nelle riviste, ecc ecc.
    Mode uterine che stanno rischiando di spazzare via insieme al buon gusto per l'arte e per l'arredamento degli italiani, anche la collettiva coscienza estetica, e numerose piccole e medie imprese gettate in crisi a causa della difficoltà del mercato, facendo sparire arti e mestieri vecchi di secoli.
    Perchè le case vuotissime, le cucine tecnologiche e gli ideogrammi cinesi alle pareti significano: fine della tappezzeria, fine dei mobili in legno massiccio, fine dei quadri; e cioè: fine dei tappezieri in stoffa, fine dei mobilieri e degli ebanisti, fine dei pittori, ecc ecc.
    La globalizzazione passa anche di quì.

  2. #2
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito Le nuove case e i nuovi arredamenti


  3. #3
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito Il "local interior design" che rischia l'etinzione


  4. #4
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito Immagini di case bellissime, alla faccia del minimalismo razionalista


  5. #5
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    Predefinito

    D'accordissimo su quanto da te esposto. E per conferma al tendenziale in atto, posto la seguente presentazione tratta da ExibArt:




    (notare le categorie a cui sono rivolti in questo caso i "messaggi":
    artisti, designer, poeti e filosofi)



    saggi
    Wabi - Sabi
    Per artisti, Designer, Poeti e Filosofi
    (ponte delle grazie 2002)

    lunedì 6 gennaio 2003


    A metà tra disciplina filosofica e pratica artistica approda anche in italia il Wabi Sabi. Un approccio minimalista costituito da materiali grezzi, naturali, terracotta e dallo slogan che “Meno è meglio” solo fenomeno di moda e rivisitazione o preziosi concetti millenari?


    Italia chiama oriente: ultima puntata. Dopo il buddismo, la meditazione, il tantra, l’ago puntura, lo yoga, il feng shui arriva una filosofia estetico percettiva direttamente dal Giappone: Il Wabi-Sabi. L’Italia si popola di mostre, foto, sushi bar, fumetti, abiti , negozietti di oggetti giapponesi e arredamenti in perfetto stile. Noi ,distratti, in una sera di mezza estate in libreria, ci facciamo attirare da una copertina che ci chiama. Geniale libercolo Wabi-sabi per artisti, designer, poeti e filosofi di Leonard Koren, eccentrico architetto americano ideatore, negli anni Settanta, di "WET", rivista cult del Gourmet Bathing. L’autore descrive le caratteristiche di una bellezza effimera tipica ad esempio della tradizionale cerimonia del tè. Non appare casuale, quindi, che in vita sua Koren non abbia mai progettato nulla, se non, appunto, una casa da tè. Sinteticamente, il wabi-sabi consiste nel "riconoscimento estetico della transitorietà della vita", nel rovesciamento del dramma eterno della bellezza: che passa.

    Il seguito e la fine del servizio su:

    http://www.exibart.com/news.asp?IDNews=1375


    NON LASCIAMOCI INFINOCCHIARE DA QUESTE BELLE PAROLE !!

    E' SOLO UN SISTEMA DIABOLICO PER TRARRE PROFITTO DALLO SRADICAMENTO CULTURALE DEI POPOLI DALLA LORO MATRICE STORICA.
    L'UBRIACATURA DELLA GLOBALIZZAZIONE CULTURALE HA IN SE' IL GERME DELLA DISSOLVENZA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, NECESSARI ALLA SOPRAVVIVENZA DEI SINGOLI POPOLI E DELLE LORO TRADIZIONI.
    IL NUOVO ORDINE MONDIALE TENDE A GENERARE CONFUSIONE PROPRIO PERCHE' DALLA STESSA DERIVANO LE CONDIZIONI E LE PREMESSE PERCHE' LO STESSO POSSA INSTAURARE I PROPRI "DIKTAT" ANTICIPATORI DI TENDENZE ASSOLUTISTE A LIVELLO GLOBALE.



    Tratto da: NUOVO ORDINE MONDIALE: I SIGNORI DEL MONDO (La Strategia) di cui consiglio vivamente la lettura su:

    http://www.disinformazione.it/Nuovo%...20Mondiale.htm


    "Perché serve un sistema economico per controllare le masse.
    Come controllare l’economia mondiale attraverso l’istituzione di un modello economico che sia manipolabile e prevedibile.
    Come addormentare le masse che subiscono l’attacco.
    Grazie alla segretezza con cui si muovono, ma soprattutto grazie al potere che esercitano sugli organi di informazione i Bilderbergers sono riusciti a controllare la pubblicità sulle loro riunioni e sui temi discussi. Negli anni però qualche notizia è riuscita a trapelare sui principali temi trattati durante le loro delibere segrete:
    i problemi finanziari internazionali;
    la libertà di emigrazione e immigrazione;
    la libera circolazione dei prodotti senza dogane;
    l’unione economica internazionale;
    la costituzione di una forza internazionale con la soppressione degli eserciti nazionali;
    la creazione di un parlamento internazionale;
    la limitazione della sovranità degli stati delegati all’ONU o a tutti gli altri governi sovranazionali".


    Il tema del thread proposto da Nebbia, fa riferimento giustamente al settore specifico legato all'arte ed all'arredamento, però l'importanza della posta in gioco e l'articolazione e le correlazioni degli argomenti, meritano "uno sconfinamento" verso mete più estese, perchè il disegno risulta vasto e coinvolge in maniera uguale tutti i settori che "tocchiamo" quotidianamente.

    Solo nuove consapevolezze derivanti dall'osservazione dei problemi da ottiche diverse da quelle imposte dai mass-media consueti e imposti dall'alto, consentiranno di aprire la strada all'individuazione di realtà sconosciute, la cui individuazione potrà creare in futuro nuovi presupposti per un auspicabile riscatto della "base" e quindi delle genti di fronte a strategie la cui valenza e le conseguenze collegate alla stessa, sono rimasti per troppo tempo sconosciuti.
    Un saluto.

  6. #6
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    Predefinito

    Sempre in tema di globalizzazione posto parte iniziale del saggio su:


    ARTE E GLOBALIZZAZIONE: IMPERIALISMO, BRANDING E ANTIBRANDING
    Jorge Capelán






    In un mondo in cui la concentrazione del potere economico e politico acquista delle dimensioni che non hanno precedenti nella storia e in cui il controllo sui grandi mezzi di comunicazione si concentra su pochi megamonopoli, tra i quali troviamo Walt Disney, Turner, Mtv e il magnate australiano Murdoch, i meccanismi del manufatto del consenso (1) si trasformano in un elemento centrale che modella il nostro modo di immaginare il mondo secondo determinati interessi.

    Da questa prospettiva, ogni discussione estetica che non sia basata su una analisi delle relazioni di potere e delle posizioni dei diversi soggetti, è condannata a risultare un mero esercizio accademico, a sua volta suscettibile di essere utilizzato dai centri di potere. Le stesse categorie di analisi sono, a loro volta, immerse in intenzioni che è necessario analizzare e il cui fine, molte volte, è quello di nascondere il vero ruolo di tali strutture di dominazione.

    Nello stesso tempo in cui ci vediamo inondati da immagini, films, suoni e testi provenienti dall'onnipresente apparato mediale, osserviamo una penetrazione, ogni volta più totalitaria, dei meccanismi del mercato nella produzione culturale nella quale, man mano, si fa più difficile separare le simboliche strategie di funzionamento del capitale dai modi di produzione simbolica che prima appartenevano a domini come quello "dell'arte e della cultura".

    Dall'altro lato, un crescente movimento su scala globale reagisce davanti allo stato dei fatti vigenti e difende lo sviluppo di una società in funzione di altri tipi di valori. Questo movimento, che funziona all'interno del sistema, sviluppa le proprie elaborazioni simboliche da diverse prospettive.


    L'oggetto di questo lavoro è quello di, per prima cosa, fare una sommaria revisione critica del concetto di globalizzazione come ideologia razionalizzatrice degli interessi della dominazione regnante. Poi, introdurremo il concetto di branding come strategia simbolica di dominazione e funzionamento del capitale. Per ultimo, a partire da una descrizione a grandi tratti del movimento globale di resistenza a queste strategie, cercheremo di dare alcuni esempi del suo agire.


    GLOBALIZZAZIONE

    Secondo il discorso ufficiale, ci troviamo in un'era caratterizzata dalla "globalizzazione" (2) in ogni campo dell'attività umana, e ne abbiamo numerosi esempi: abitanti del Camerun, tutte le domeniche, attaccati alla televisione per tifare la loro squadra preferita, come il Real Madrid o il Milan. Le canzoni dei Back Street Boys canticchiate dagli adolescenti di tutto il Terzo Mondo, che a loro volta bevono Sprite. Allo stesso tempo, un impiegato di Rio de Janeiro dipende dai risultati delle elezioni in Indonesia, che potrebbero danneggiare lo sviluppo della borsa, che, di conseguenza, potrebbe danneggiare il futuro valore dei suoi risparmi per la pensione, ecc., ecc.,ecc.

    Questo stesso discorso ci spiega che nell'abbattere le frontiere, che gli stati nazionali fino ad oggi avevano posto per il libero flusso dei capitali, si può parlare di una vera interdipendenza di ogni attività umana: lo svolazzare di una farfalla a Bangladesh può produrre uragani a Wall Street. Inoltre un requisito indispensabile per questo libero flusso è la debilitazione di ogni tipo di sussidio alla produzione e ai servizi che ostacolano la libera competenza. Un requisito necessario per il libero flusso dei capitali è l'adozione di un determinato sistema politico spesso denominato come "democrazia senza nome", che implica l'adozione di un sistema politico pluripartigiano con elezioni periodiche, integrato a sua volta in un sistema internazionale sempre più dominato dalle prescrizioni politiche economiche del Fondo Monetario Internazionale e della Organizzazione Mondiale del Commercio, che porrebbero limiti alle competenze degli stati nazionali nella sfera conomica.

    .................seguito e conclusione su :

    http://www.sagarana.net/rivista/numero8/saggio5.html

    Ne consiglio la lettura.

  7. #7
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    Predefinito in pratica ci state dicendo che

    artigianato come questo: http://www.artepadana.it/ è prossimo all'estinzione. Giusto?

 

 

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