"Lo sanno tutti che Hollywod è una mafia ebraica, che è posseduta, controllata e guidata dagli ebrei che fanno quel che pare a loro. Non sopporto che questa gente, che dice di aver conosciuto le persecuzioni razziali, non mostri, come dovrebbe, molta più sensibilità al razzismo che invece dispensa con tanta facilità contro gli altri. Guarda che i film che sono prodotti a Holywood hanno preso in giro e messo in cattiva luce tutte le razze, hanno sfottuto i greaseballs, gli italiani, i chinks, i cinesi, i musi gialli giapponesi e i musi rossi indiani, gli spics portoricani e i chicanos messicani, ma quando sarebbe toccato a loro, ai kikes, al ŠŠ ebreo allora no, eh no, le truppe facevano quadrato, guai a toccare gli ebrei". Queste dichiarazioni furono rilasciate da Marlon Brando e pubblicate da "La Stampa" il 7 aprile 1996. Il quotidiano di Agnelli commentava: "patetico sproloquio di un vecchio attore".
Rileggendo le considerazioni del famoso attore, non sospetto di integrismo cattolico, si capisce meglio l'attuale attacco dell'inquisizione ebraica hollywoodiana al film di Mel Gibson sulla Passione di Gesù Cristo. Naturalmente, quando i cattolici protestano contro i film blasfemi che offendono la Religione, sono accusati di oscurantismo e bigottismo, mentre l'isterismo inquisitoriale ebraico può permettersi qualsiasi cosa quando si tratta di negare la Divinità di Nostro Signore. Segnaliamo
l'articolo che ha pubblicato "Avvenire" il 30 aprile 2003 sulla vicenda.


Hollywood torna ad attaccare Mel Gibson

Hollywood ha deciso di distruggere il film di Mel Gibson "Passion", incentrato sulle ultime ore di vita di Gesù. Già tempo fa alcuni critici avevano definito senza mezzi termini la pellicola (diretta e prodotta dall'attore e costata 25 milioni di dollari) «un suicidio commerciale, una follia». I personaggi parleranno infatti solo in aramaico e latino, due lingue morte.
Ma l'attacco a Gibson, in queste ore, è diventato più forte. Nella patria del cinema mondiale, guidata da colossi molto vicini al mondo ebraico americano, è stata rilanciata la voce «che l'attore ha dato al film _ che uscirà solo l'anno prossimo - una visione antiebraica».
A gettare altra benzina sul fuoco delle polemiche ci ha pensato ieri il quotidiano inglese Mirror con un articolo intriso di veleno. Secondo il giornale, «Gibson è stato influenzato da suo padre, Hutton Gibson, cattolico integralista».
E come se fosse una colpa il Mirror aggiunge: «L'attore sta costruendo una chiesa da 13 milioni di sterline vicino a Los Angeles».
Poco importa se Gibson continua a negare che il suo film sia antisemita. Per Eugene Korn, direttore della lega ebraica antidiffamazione, «le presentazioni di The passion contengono elementi antisemiti. Non solo contro gli ebrei che vissero allora ma di tutti i tempi».
Insomma, Hollywood ha deciso di distruggere Gibson e il suo film girato in Italia, tra Matera e Cinecittà. A interpretarlo sono Jim Caviezel nel ruolo di Gesù, Monica Bellucci nel ruolo di Maria Maddalena, Claudia Gerini nei panni della moglie di Ponzio Pilato, Rosalinda Celentano nel ruolo di Satana, Ivano Marescotti in quello di Ponzio Pilato e Sergio Rubini in quelli del ladrone buono Dismas.

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