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  1. #1
    brescianofobo
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    Predefinito Berlusconi apre un nuovo fronte: l'Europa.

    Con la guerra che sta divampando il grande Berlusca non trova di meglio che convocare una conferenza stampa con Tremonti per palare del problema della quota latte.

    Il grande Berlusca ora ha un altro obiettivo: procurarsi un casus belli per uscire dall'Europa e da quel suo cacchio di problema dei parametri.

    Il tempo stringe, tra tre anni ci sono le elezioni, e lui deve tagliare le tasse ma non può, anche perchè l'economia va male.

    Vi ricordate le sceneggiate antieuropee dell'anno scorso, poi rientrate quando sembrava che la ripresa sarebbe ripartita?

    Brutte notizie sono uscite ieri: la ripresa non ci sarà neanche nel 2003. Con sta guerra del cacchio, poi, andrà sempre peggio.

    L'unica è litigare con l'Europa per eliminare sta storia che uno non puo' fare altri debiti se è già pieno fino al collo di debiti.

    Ora è la quota latte, domani sarà qualcos'altro. L'importante è fare il duro e poi cedere per ottenere qualcos'altro, sai cosa gliene frega a lui del latte, ne ha mai parlato prima in due anni?

    E poi c'è l'immagine del decisionista che da un po' di tempo era appannata, dopo la figura da marionetta che ha fatto con la storia della guerra.

    Venerdì 21 Marzo 2003, 174

    Berlusconi: Quote Latte Eredita' Governi Sinistra
    (ASCA) - Bruxelles, 21 mar - Il problema delle quote latte ''non sta in piedi, e' un'eredita' della sinistra ed e' stato causato dall'incapacita' assoluta di coloro che ci hanno preceduto''. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, illustrando insieme al ministro dell'Economia Tremonti la discussione sul tema che si e' svolta al Consiglio europeo. La mancanza di un accordo sulla 'sanatoria' per gli allevatori ha indotto il nostro paese a non cedere sulla direttiva per la tassazione del risparmio che avrebbe comunque portato la Svizzera, come ha spiegato Tremonti, ''ad essere una piazza europea privilegiata. Bisognava allora fare un bilancio dei pro e dei contri - ha detto Tremonti - il bilancio ci e' sembrato negativo''. Quindi, non avendo ottenuto il si' per le quote latte, l'Italia si e' impuntata dicendo no alla direttiva sul risparmio. ''Tutto ha significato resistere per due ore e abbiamo dovuto interpretare il ruolo degli anticipatici che dicono sempre di no - ha aggiunto il presidente del Consiglio - contrariamente a quanto dice l'opposizione secondo cui noi siamo i professionisti del si'''. Quella delle quote latte, ha ribadito il premier, e' una vecchia questione ''di cui noi non abbiamo colpa''. Nasce dal fatto che all'Italia sono state assegnate delle quantita' inferiori rispetto agli altri paesi e rispetto alle potenzialita' di produzione. Berlusconi ha ricordato che le quote della Germania ammontano a 27 milioni di tonnellate, quelle della Francia a 23 milioni, mentre l'Italia ha soltanto 10 milioni di tonnellate, un quantitativo inferiore perfino a quello dell'Olanda che ha 11 milioni di tonnellate. ''Non credo - ha concluso Berlusconi - che si possa accettare una situazione come questa, che ci obbliga a importare il 44% del latte''.

  2. #2
    brescianofobo
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    ... ed ecco che il Ciampi fiuta l'aria che tira e tira dentro anche l'UE nel discorso sull'ONU e sulla pace. Perchè, la guerra aveva messo in dubbio anche la UE, adesso?


    Venerdì 21 Marzo 2003, 18:09


    Ciampi: Forze Politiche Italiane Si Uniscano Per Europa Ed Onu
    (ASCA) - Roma, 21 mar - L'Italia deve dare un contributo determinante all'unita' europea ed impegnarsi altresi' per il prestigio dell'Onu e la pace in Medio Oriente. Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della cerimonia per il premio Saint Vincent, ha indicato questi obiettivi. ''Su queste finalita' - ha detto - tutte le forze politiche italiane e tutti governi europei debbono ritrovarsi uniti''. Riferendosi al conflitto in Iraq, Ciampi ha ricordato che ''e' un'intervento militare al quale l'Italia ha deciso di non partecipare: una scelta politica compiuta da governo e Parlamento, nel rispetto della Costituzione, una scelta volta anche all'obiettivo della ricomposizione dell'unita' europea e del rapporto transatlantico''.

  3. #3
    brescianofobo
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    Berlusconi aveva promesso che avrebbe lavorato per ricucire la UE.

    Ecco come fa. Attacca briga con la Francia. E' colpa della Francia se gli USA hanno screditato l'ONU.

    Noi ormai siamo abituati a sentire le fantasmagoriche tesi del Berlusca (dai giudici al soldo del PCI all'informazione mondiale "faziosa"), ma i francesi non credo mica.

    E tra poco è il suo grande momento: comincia il semestre italiano. Sarà l'Aldo Biscardi della situazione.


    Corriere, 23.3.03
    Le critiche alla Francia e le ombre sul semestre



    Ha suscitato parecchi interrogativi l’uscita di Silvio Berlusconi a margine del vertice europeo di Bruxelles. Venerdì pomeriggio il presidente del Consiglio è tornato a criticare la Francia. Lo ha fatto con toni singolarmente aspri, quando tutti si aspettavano il contrario. Si supponeva, cioè, che Berlusconi cominciasse a ricucire la tela dei rapporti europei, con la mente rivolta all’ormai imminente inizio del semestre italiano di presidenza dell’Unione (1° luglio). Del resto, la parola d’ordine del governo, più volte ribadita dal ministro Frattini, suona così: «Ricostruire le relazioni euroatlantiche». Ossia, muoversi nel solco della «continuità» con la tradizione e agire da mediatori. L’Italia filoamericana, ma pur sempre europea, di Berlusconi annunciava in sostanza di voler prendere iniziative per ridurre le distanze tra le capitali dell’Unione e l’amministrazione Bush. Come chiosa Marcello Pera, «è inconcepibile separare l’Europa dagli Usa».
    Quindi, in primo luogo andava riallacciato il filo con Chirac e Schröder. In particolare, con il presidente francese. Una mossa facilitata dalle conclusioni del dibattito nel Parlamento di Roma. Con l’Italia «non belligerante» che concedeva l’uso delle basi e dei diritti di sorvolo in forme non troppo diverse da quelle adottate da Germania e Francia (limitatamente ai sorvoli, per quanto riguarda Parigi).
    Si capiva il doppio interesse berlusconiano in quest’opera di salvataggio. Primo, non pregiudicare le prospettive del semestre italiano, già messe sottosopra dalle bombe cadute su Bagdad; secondo, porre le premesse per scongelare il rapporto tra l’America di Bush e la «vecchia Europa». Appunto, le relazioni euroatlantiche da rinsaldare.
    Come si vede, un progetto non di poco conto. Di cui almeno la prima parte era però realistica: salvare il semestre di presidenza, giustificando il desiderio italiano di spuntare qualche buon risultato. Nonostante tutto.
    Le dichiarazioni di Berlusconi, venerdì, hanno perciò suscitato sorpresa. Sono la conferma che il vertice si è svolto in una pessima atmosfera, ma sembrano anche segnalare che la politica italiana di ricucitura non è quella annunciata. Il presidente del Consiglio ha parlato di «ipocrisia inaccettabile», dell’«errore» di Parigi nel promettere il veto alla seconda risoluzione, dell’effetto che tale decisione ha avuto sulle Nazioni Unite, che sono state spinte verso il baratro.
    Berlusconi è sembrato voler caricare tutte le colpe o quasi su Chirac, assolvendo l’America. Fino ad auspicare una riforma del Consiglio di sicurezza con abolizione del diritto di veto, un potere fondato su basi a suo avviso anacronistiche; e a reclamare - forse con la stessa volontà punitiva nei confronti di Parigi - un allargamento dell’Europa a Est fino a comprendere la Russia di Putin (oltre a Turchia e Israele).
    Tali uscite rischiano di compromettere il semestre italiano? E’ presto per dirlo. Quel che è certo, hanno approfondito il risentimento di Parigi. E hanno suscitato dubbi in vari ambienti romani. Anche nei palazzi delle istituzioni. L’opposizione ha fatto le sue critiche (D’Alema), ma forse è stata anch’essa presa alla sprovvista dall’attacco. Chi ha risposto con un’analisi compiuta è Giorgio Napolitano. Il quale si domanda: è questo il ruolo di mediazione che l’Italia vuole svolgere? «C’è da sorridere». E aggiunge: «Non giova alla credibilità del Paese la presentazione, da parte dell’onorevole Berlusconi, di un suo progetto personale di "Nuovo Ordine Mondiale", all’insegna dell’improvvisazione e dell’approssimazione».
    di STEFANO FOLLI

  4. #4
    brescianofobo
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    Originally posted by brunik
    Berlusconi aveva promesso che avrebbe lavorato per ricucire la UE.

    Ecco come fa. Attacca briga con la Francia. E' colpa della Francia se gli USA hanno screditato l'ONU.

    Noi ormai siamo abituati a sentire le fantasmagoriche tesi del Berlusca (dai giudici al soldo del PCI all'informazione mondiale "faziosa"), ma i francesi non credo mica.

    E tra poco è il suo grande momento: comincia il semestre italiano. Sarà l'Aldo Biscardi della situazione.

    Infatti i francesi sono rimasti stupefatti. Si chiedono perchè gli italiani attacchino briga con ogni pretesto e vogliano disfare l'UE, che tra poco hanno anche la presidenza del semestre.

    Diteglielo voi che ve lo ha già detto Brunik, cosa ha in testa lo Statista Berlusca.


    CForriere, 24.03.03
    «Italia-Francia, siamo al punto più basso»


    L’ambasciatore Hennekinne: stupefatti per le accuse contro di noi, protesterò con il governo


    ROMA - Perplessi, stupefatti, colpiti. Offesi. Tanto che nei prossimi giorni l’ambasciatore francese a Roma Loïc Hennekinne farà anche dei passi di protesta presso le autorità italiane. Perché Parigi si considera sotto attacco da parte del governo italiano, alla vigilia del delicato semestre di presidenza europea e non accetta di «fare il capro espiatorio». Ambasciatore, Silvio Berlusconi da Bruxelles ha accusato ufficialmente la Francia di aver provocato, con la minaccia del veto, l’impotenza dell’Onu e la spaccatura dell’Europa e dei rapporti transatlantici. Che cosa risponde il governo francese?
    «Se posso usare l’arte della litote diplomatica, queste ultime dichiarazioni, peraltro precedute da altre dichiarazioni dello stesso tenore di esponenti italiani, suscitano in noi grande perplessità».
    Fuor di eufemismo?
    «Direi che siamo stupefatti. Perché dire che la Francia è la sola responsabile di quello che succede alle Nazioni Unite, nell’Unione europea, addirittura nel mondo, è un giudizio a buon mercato. Si tratta della vecchia tecnica del capro espiatorio. Questa tecnica è stata utilizzata da una decina di giorni, da dopo il ritiro del progetto della seconda risoluzione, nei nostri confronti. Credo invece che bisognerebbe cercare di attenersi ai fatti, a quanto è successo a New York».
    Il governo italiano dice che c’era una maggioranza di nove voti a favore della risoluzione anglo-americana.
    «La Francia, come la Germania, la Russia e la Cina, ha avuto dall’inizio della crisi, una posizione estremamente coerente: cercare di ottenere il disarmo dell’Iraq e l’eliminazione, se si trovano, delle armi di distruzione di massa attraverso una via pacifica, con ispezioni e pressioni su Bagdad. Se il progetto di risoluzione è stato ritirato lunedì scorso, è perché solo quattro Paesi (Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna e Bulgaria) erano pronti ad appoggiarlo, mentre gli altri Paesi erano - tutti - inclini alla posizione francese. Gli americani e gli inglesi non sono riusciti a convincere né la grande maggioranza dei Paesi né l’opinione pubblica che questa guerra è necessaria. Questi sono i fatti».
    Ma non crede che minacciando il veto la Francia abbia contribuito a bloccare tutto?
    «Non è la Francia che ha cambiato posizione, anche rispetto alla posizione comune europea del vertice straordinario del 17 febbraio. Solo cinque o sei Paesi e tra questi l’Italia si sono allineati agli Stati Uniti. Dire adesso che la Francia è la sola responsabile di questa situazione, è davvero il punto più basso dell’analisi diplomatica. Trovare il capro espiatorio permette soltanto di evitare di interrogarsi sui propri errori, su quello che succede e sulle ragioni per cui ci si trova in una certa situazione. Dall’inizio della crisi ho letto sulla stampa italiana e nelle dichiarazioni dei responsabili italiani degli auspici di questo tipo: "Vedrete, alla fine la Francia si allineerà agli USA, la Russia non è sulla stessa posizione dei francesi e gli indecisi si schiereranno con gli americani". Ma le cose non sono andate così».
    Lei ha già manifestato alle autorità italiane la reazione francese?
    «Lo farò al più presto, presso le autorità italiane che vorranno ascoltare quello che l’ambasciatore di Francia ha da dir loro».
    Questo ultimo incidente prefigura un cambiamento della linea di politica estera italiana?
    «Questa domanda va posta alle autorità italiane, io rispondo soltanto alle aggressioni verbali al mio Paese. Siamo stati attaccati da un ministro perché siamo intervenuti sulla base di una risoluzione dell’Onu in Costa d’Avorio. Ho visto il vicepremier prendersela con la Francia durante una trasmissione tv».
    Che effetti avrà questa crisi sulle relazioni italo-francesi?
    «Sono a Roma da sei mesi, sono arrivato in un periodo in cui erano ancora vivi gli strascichi di polemiche precedenti alle elezioni in Francia. Poi la situazione è migliorata, con il summit franco-italiano e l’azione dell’ambasciata italiana a Parigi e di quella francese in Italia. Ma adesso non possiamo che porre la questione: qual è l’obiettivo delle autorità italiane, che attaccando in questo modo la Francia, cercano di metterla nell’angolo dell’Unione Europea? Noi siamo sempre più perplessi perché tra qualche mese comincerà la presidenza italiana dell’Unione Europea».

  5. #5
    brescianofobo
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    Come mocciosetti dispettosi stanno cercando di far di tutto per provocare e far incazzare gli altri europei.

    Cominciamo a salutare anche l'Europa, amici.

    Sabato 29 Marzo 2003, 15:58


    Ue: Bolkenstein, Governo Italiano Riconosca Suo Errore
    Di (Tog/Zn/Adnkronos)

    COMMISSARIO IRRITATO PER BLOCCO ACCORDO SU TASSAZIONE REDDITI ESTERO Cernobbio (Co), 29 mar. - (Adnkronos) - Il commissario europeo al mercato interno Frits Bolkenstein, e' ''irritato'' perche' il govenro italiano ha bloccato l'accordo per arrivare ad una normativa comune sulla tassazione dei redditi derivanti dagli investimenti all'estero. L'accordo e' stato bloccato in sede europea dalle autorita' italiane, che hanno chiesto come contropartita un accomodamento sulla questione delle quote latte. ''Sono molto irritato -dice Bolkenstein, a Cernobbio per il congegno organizzato dalla Confcommercio- perche' abbiamo lavorato a lungo e duramente, fin dal '97, per raggiungere un accordo. Adesso abbiamo un accordo con 14 dei 16 Stati, e anche con la Svizzera. E' solo l'Italia che sta bloccando il processo''.


    Sabato 29 Marzo 2003, 19:05


    Ue: Maroni, Fanno Norme Di Ultrasinistra
    Di (Tog/Zn/Adnkronos)

    Cernobbio (Co), 29 mar. - (Adnkronos) - Il ministro per il Lavoro italiano, il leghista Roberto Maroni, attacca la Commissione europea e la accusa di emanare norme ispirate a concezionii di ''ultrasinistra''. ''In alcuni casi -ha detto Maroni questo pomeriggio a Cernobbio- la commissione europea rischia di fare dei grossi danni. Ieri in Consiglio dei ministri abbiamo approvato due provvedimenti di recepimento di due normative Ue sulla tutela dei lavoratori italiani ed extracomunitari, norme in tema di discriminazione''

  6. #6
    brescianofobo
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    Le nostre preoccupazioni condivise dalla Germania. Per l'Italia Berluschina l'Europa è una palla al piede.

    Noi cavalchiamo i cavalli vincenti: Bush e Rumsfeld.


    Corriere della Sera, 30.03.03

    DALLA GERMANIA


    «L’Europa guarda l’Italia con preoccupazione


    Secondo fonti del Governo federale, «Roma è indifferente e in apparenza svogliata. E con le sue uscite contribuisce a peggiorare l’atmosfera»



    DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
    BERLINO - Il governo tedesco è «molto, molto preoccupato» per gli atteggiamenti e le attuali posizioni, assunte dall’Italia in seno all’Ue, che sembrano segnalare un «progressivo allontanamento di Roma dalle sue tradizioni europeiste».
    Lo rivelano al Corriere fonti molto autorevoli dell’esecutivo federale, «rammaricate e allarmate» dal moltiplicarsi delle scelte di rottura e dei segnali di straniamento, che giungono dal governo Berlusconi, proprio quando, l’imminenza del semestre di presidenza italiano dell’Unione Europea, avrebbe fatto sperare in un rilancio dell’impegno dell’Italia verso l’integrazione e in approccio più teso alla ricerca del consenso fra i partner.
    «Non siamo soli a essere preoccupati - aggiungono le fonti berlinesi -, anche a Bruxelles sono in molti a chiedersi cos’abbia veramente intenzione di fare l’Italia della sua presidenza e se l’attuale governo si renda conto che, su queste basi, rischia di andare incontro a un grave insuccesso». Un’ipotesi impensabile e assolutamente da scongiurare, essendo l’Italia «fra i grandi dell’Unione, un Paese fondamentale per le sorti dell’Europa».
    L’elenco degli episodi che alimentano queste perplessità è piuttosto lungo. Ci sono state le proposte presentate alla Convenzione, a nome del governo, dal vice-presidente del Consiglio, Gianfranco Fini, tutte orientate verso la collaborazione inter-governativa a scapito della dimensione comunitaria e federalista.
    Poi è stata la volta di Berlusconi al Consiglio europeo, bloccato per ore sul tema delle quote-latte in nome di uno sconto sulle multe, che neppure gli alleati più stretti del capo del governo, in primis lo spagnolo Aznar, possono accettare: «Una scena imbarazzante». Una questione a parte è l’opposizione dell’Italia alla Procura europea - «una specie di ossessione», osservano le fonti berlinesi - che il governo sembra però gestire da dietro le quinte, attraverso i partiti della maggioranza di centro-destra.
    Da ultimo, c’è «l’incomprensibile silenzio italiano» sull’iniziativa lanciata da Francia, Germania e Belgio, per un vertice sulla difesa europea, a fine aprile, a Bruxelles.
    Il clima è naturalmente avvelenato anche dalla lacerazione prodotta dalla guerra in Iraq: «Si avverte nell’Italia - fanno notare a Berlino - una certa ostilità, a livello quasi epidermico, contro tutti quelli che non sono sulla linea Bush». Riferimento obbligato è ormai la sortita anti-francese di Berlusconi a Bruxelles, al termine del Consiglio europeo, quando il presidente del Consiglio ha additato Jacques Chirac come il vero responsabile della guerra.
    Per gli ambienti governativi tedeschi, «è difficile, quasi impossibile immaginare che, in questa situazione, l’iniziativa comune dei sei Paesi fondatori, auspicata dall’Italia in seno alla Convenzione europea, possa veramente concretizzarsi, perché non si vede proprio quali potrebbero esserne le basi e lo spirito».
    Berlino conferma la sua disponibilità ad appoggiarla, come hanno ribadito più volte sia il cancelliere Schroeder che il ministro degli Esteri, Joschka Fischer. Ma, ricordano le fonti, «soprattutto verso la Francia, indispensabile per un consenso, bisognerebbe gettare ponti, invece di far tracimare ripicche personali e contrapposizioni ideologiche: perché mai Parigi dovrebbe sostenere l’iniziativa, di fronte agli attacchi di Berlusconi e a posizioni che vanno in direzione opposta all’integrazione?».
    Un grande punto interrogativo grava anche sull’altra ambizione italiana, quella di chiudere i lavori della Convenzione entro il prossimo semestre di presidenza e poter poi firmare il nuovo Trattato a Roma.
    Spiegano le fonti berlinesi: «Chiudere entro il 2003 è importante, soprattutto sul piano politico. Ma ci sono molte variabili da considerare, legate alla situazione internazionale, alla guerra e ai suoi strascichi. E c’è anche un problema psicologico di fondo da risolvere, un clima da svelenire. L’Italia non sembra rendersene conto. Roma appare indifferente. E non in modo passivo, ma attivo, nel senso di contribuire, con le sue uscite, a peggiorare l’atmosfera».
    Questa «indifferenza attiva» si combina poi, secondo i tedeschi, con un atteggiamento «in apparenza svogliato, del tutto incomprensibile alla vigilia di una presidenza europea». Berlusconi, Fini, il ministro degli Esteri Frattini «dovrebbero moltiplicare le iniziative, visitare le capitali, cooperare attivamente con la presidenza greca, ma di tutto ciò non v’è traccia». È giusto che una presidenza in pectore «non esca troppo presto allo scoperto, ma bisognerebbe già adesso gettare le basi, se si vuole un semestre di successo».

    Paolo Valentino

  7. #7
    brescianofobo
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    Stava scherzando il nostro Berluscardi, ma intanto l'ha buttata lì. Speriamo che aboliscano in tempo lui prima che faccia casini.

    Giovedì 17 Aprile 2003, 12:13


    Ue: Abolire Commissione? Berlusconi, Era Proposta Paradossale
    Di (Vam/Zn/Adnkronos)

    IERI CHIRAC HA SCHERZATO SU CONSIGLIO EUROPEO E L'HO FATTO ANCHE IO Atene, 17 apr. - (Adnkronos) - ''E' una proposta paradossale''. Cosi' Silvio Berlusconi definisce alcune dichiarazioni a lui attribuite apparse oggi sulla stampa secondo le quali il premier avrebbe proposto l'abolizione della Commissione europea. Conversando con i giornalisti nella hall del suo albergo prima di partecipare alla giornata conclusiva del vertice di Atene, il premier ha precisato quanto ha detto ieri durante i lavori del consiglio informale europeo sul tema delle riforme istituzionali della nuova Europa : ''Chirac provocatoriamente ha detto: 'Io abolirei il Consiglio europeo'. Ed, prendendo la parola dopo di lui, ho dichiarato che anche io, provocatoriamente, potrei dire: 'Allora aboliamo la Commissione europea'. Stava scherzando Chiarc e stavo scherzando anche io''. (segue)

  8. #8
    brescianofobo
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    Berlusconi già comincia come al solito a fare casino. Prima dice che Commissione e Consiglio UE non c'entrano niente tra loro, poi dice che però lui va d'accordo con Prodi.

    Come al solito secondo lui la politica è una questione di simpatia o antipatia tra persone, e lui è convinto di essere simpaticissimo a tutti perchè racconta bene le barzellette.

    Giovedì 24 Aprile 2003, 18:43


    Ue: Bonaiuti, Prodi Non Da' Peso a Parole Premier Su Cordialita'
    (ASCA) - Roma, 24 apr - Botta e risposta a distanza tra il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il Presidente della Commissione europea, Romano Prodi, in vista della presidenza italiana del semestre Ue. Berlusconi, in una intervista a Repubblica, ha sottolineato che la Commissione e il Consiglio europeo hanno ''funzioni diverse e non e' necessaria una cooperazione cosi' forte e stretta''. Berlusconi ha poi aggiunto che ''i rapporti con Prodi sono sempre cordiali''. Da Bruxelles e' giunta la risposta. Prodi ha affermato che sostenere che non sia necessaria una stretta collaborazione tra Commissione europea e Consiglio significa dire che ''in uno Stato nazionale non serva collaborazione tra governo e parlamento''. Il sistema che finora ha retto l'Unione, ha detto ancora Prodi, e' fondato ''sulla collaborazione'' tra le diverse istituzioni. Nel pomeriggio il portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti, ha replicato a Prodi: ''E' significativo che il Presidente Prodi non abbia dato peso alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio in merito alla cordialita' dei suoi rapporti con lui. Dovremmo forse dire: a buon intenditore poche parole''. Bonaiuti ha specificato che i ''distinguo'' di Berlusconi sul Consiglio europeo e sulla Commissione erano in risposta a domande ''tese a far credere che i risultati della Presidenza europea dipendano dalla benevolenza del Presidente della Commissione europea''. Di fronte a domande di questo tipo, ha concluso Bonaiuti ''e' ovvio che si risponda con dei 'distinguo'''.

  9. #9
    brescianofobo
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    Aveva ragione l'Economist quando diceva che Silvio era inadattp a guidare l'Italia.

    E mi sa che ha ragione anche adesso. La sua reputazione all'estero è ancora peggio che in Italia. Dopo le ultime perle degli attacchi a Prodi e alla giustizia, poi, ha ,ostrato a tutti quello che vale. Zero.

    Chissà che casini mi combina.


    Giovedì 8 Maggio 2003, 20:46


    Berlusconi: Per 'l'Economist' e' Inadatto a Guidare l'Europa
    (ASCA) - Roma, 8 mag - Duro attacco al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, da parte del giornale inglese ''L'Economist'', secondo il quale il premier italiano ''e' inadatto a guidare l'Europa'', aggiungendo che ''non e' l'uomo che puo' parlare per gli europei''. Nel numero di questa settimana, ''L'Economist'' fa riferimento in particolare alla presidenza di turno dell'Unione europea che sta per essere affidata all'Italia. Il settimanale londinese ripercorrendo l'attivita' parlamentare della maggioranza in materia di giustizia bolla il progetto riguardante l'immunita' come un provvedimento che ''non farebbe nulla per migliorare la reputazione di Berlusconi all'estero''.

  10. #10
    brescianofobo
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    In Origine Postato da brunik
    Berlusconi aveva promesso che avrebbe lavorato per ricucire la UE.

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    Noi ormai siamo abituati a sentire le fantasmagoriche tesi del Berlusca (dai giudici al soldo del PCI all'informazione mondiale "faziosa"), ma i francesi non credo mica.

    E tra poco è il suo grande momento: comincia il semestre italiano. Sarà l'Aldo Biscardi della situazione.



    Aldo Biscardi conduce come solo lui sa fare "Il Parlamento del Lunedì: guardate che casini combina, lo Statista, per mandare a puttane l'europa

    Mercoledì 2 Luglio 2003, 13:21


    Ue: Violento Scontro Verbale Tra Berlusconi e Pse
    (ASCA) - Strasburgo, 2 lug - Violento scontro verbale tra il presidente di turno dell'Ue, Silvio Berlusconi, e il Pse, durante la conclusione all'Europarlamento di Strasburgo del dibattito seguito alle comunicazioni del neo presidente di turno. Durante il suo intervento il deputato del Pse Martin Schultz ha criticato con forza Silvio Berlusconi il quale, al momento della replica ha testualmente detto: ''in Italia si stanno girando dei film sui campi di concentramento nazisti. Suggeriro' per il ruolo di Kapo' il deputato Schultz''. Dopo questo passaggio di Berlusconi si e' aperta la bagarre. Il premier e' riuscito a portare a termine la sua replica fra contestazioni e interruzioni. Immediato, a quel punto, l'intervento del capogrupo del Pse Enrique Baron Crespo che ha chiesto al presidente dell'Europarlamento Pat Cox di ''tutelare i diritti e l'onore dell'onorevole Schultz. Berlusconi ritiri le sue parole - ha chiesto Crespo - nel rispetto dei valori che ci uniscono''. Il presidente Cox, affermando che ''forse Berlusconi e' andato nella foga al di la' delle norme di comportamento generale'', ha poi dato la parola a Schultz. Il deputato del Pse ha replicato cosi' a Berlusconi: ''Il mio rispetto per le vittime del fascismo mi impedisce di rispondere ma e' difficile accettare che un presidente del Consiglio risponda in questi toni quando si trova al centro di un dibattito''. A questo punto Berlusconi ha chiesto nuovamente la parola e ha detto senza perifrasi: ''Schultz nel suo intervento mi ha offeso gravemente sul piano personale, gesticolando e con un tono di voce che questo si' non e' ammissibile in un Parlamento. Non ritiro quanto ho detto con ironia sul signor Schultz se lui non ritira le offese personali che mi ha rivolto''. La questione e' stata chiusa da un intervento di Cox che, rivolgendosi a tutti, ha detto: ''Deploro il tono dell'ultima parte della discussione, un tono increscioso''.


    Mercoledì 2 Luglio 2003, 13:37

    Ue: Berlusconi a oppositori, siete turisti della democrazia
    Di Radiocor

    Radiocor - Strasburgo, 02 lug - "Siete dei turisti della democrazia". Cosi' il premier Silvio Berlusconi ha risposto a europarlamentari dell'opposizione che contestavano con mormorii il suo intervento di replica. Sulla magistratura ha detto che solo 3 leggi, "pari all'1%" di quelle approvate, sono "state la risposta con strumenti della democrazia a chi profitta del proprio ruolo di funzionario della giustizia per attaccare dei nemici politici".

    Mercoledì 2 Luglio 2003, 13:55


    Ue:Berlusconi attacca i giornalisti
    (ANSA) - STRASBURGO, 2 LUG - Il ''problema che abbiamo come governo e' che la stampa e la tv non ci sono favorevoli', lo ha detto Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio, rispondendo ad una domanda di un giornalista a Strasburgo, ha aggiunto che, sulla situazione italiana c'e' un 'ribaltamento della realta' perche' l'ottanta per cento della stampa e' di sinistra. Il resto e' 'una leggenda assoluta'.

    Mercoledì 2 Luglio 2003, 14:10


    Ue: Cox, deploro tono discussione
    (ANSA) - STRASBURGO, 2 LUG. Il presidente del Parlamento europeo, Cox, ha messo fine allo scambio polemico che ha caratterizzato la replica al presidente del Consiglio Cox, riferendosi al battibecco tra Berlusconi e Shult ha deplorato 'il tono dell'ultima parte della discussione. E' increscioso che la discussione' sia finita fuori dai temi previsti 'e me ne rammarico'. Quindi il presidente dell'Europarlamento ha deciso di concludere il dibattito dando la parola al presidente della Commissione Prodi per la sua replica.



    Mercoledì 2 Luglio 2003, 14:21


    Ue: Berlusconi, Schulz? Non Mi Scuso, Era Una Battuta
    Di (Gdr/Cnz/Adnkronos)

    ''VOLETE CRIMINALIZZARE ATTORE SOLO PERCHE' FA PARTE DEL CATTIVO?'' Strasburgo, 2 lug. (Adnkronos/Aki) - ''Io non ci penso neppure a scusarmi, la mia e' stata una battuta ironica''. E' quanto ha affermato, durante la conferenza stampa, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo il dibattito in aula al Parlamento europeo di Strasburgo sul semestre di presidenza italiana appena inaugurato. E' a una battuta di Berlusconi sul deputato tedesco del gruppo socialista Martin Schulz, il quale, secondo il premier, sarebbe ''perfetto per la parte di kapo''' di un lager nazista in un film che al momento viene girato in Italia.

    Mercoledì 2 Luglio 2003, 14:25


    Ue:Fini,detto a premier cosa penso

    (ANSA)-STRASBURGO,2 LUG-'Ho detto al presidente del Consiglio quello che penso', ha detto il vicepremier Gianfranco Fini riferendosi al battibecco tra Berlusconi e Schulz.'Sto anzi valutando -ha aggiunto Fini- l'opportunita' o meno di dire alla pubblica opinione quello che ho detto al presidente del Consiglio'. Ai giorrnalisti che sottolineavano la sua espressione contrariata, Fini ha risposto: 'Siccome non ho gli specchi non posso giudicare la mia espressione'.

    Mercoledì 2 Luglio 2003, 14:32


    Ue:Prodi,su Berlusconi non risponde

    (ANSA) - STRASBURGO, 2 LUG - Romano Prodi ha evitato di fare commenti diretti sulle dichiarazioni rivolte dal premier Berlusconi al deputato tedesco Schulz.Interpellato in conferenza stampa non ha risposto. All'uscita, ai giornalisti che gli chiedevano: 'Presidente, questo non e' un bel giorno per l'Italia', Prodi si e' limitato a rispondere: 'No, di certo non avete visto il mio sorriso'.



    Mercoledì 2 Luglio 2003, 14:40


    Ue: Fini, meglio scusarsi

    (ANSA)-BRUXELLES, 2 LUG-'Berlusconi e' stato gravemente provocato dall'onorevole Shulz. Purtroppo e' caduto nella trappola', dice ancora Gianfranco Fini sulla polemica con Shultz.Tuttavia, per il vicepremier, 'nessuna accusa per quanto faziosa puo' giustificare l'epiteto di kapo' nazista per un avversario politico'. 'Umanamente -aggiunge- capisco, ma non condivido l'ostinazione con cui il presidente Berlusconi ha difeso le sue parole, che certamente volevano essere ironiche. Era molto meglio chiedere scusa'

 

 
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