E' vero che nelle tele dell'Arcimboldo si celano i segreti del Golem o quanto meno una sua stretta ricerca alchemica?
E' vero che nelle tele dell'Arcimboldo si celano i segreti del Golem o quanto meno una sua stretta ricerca alchemica?
hum...bisognerebbe girare la domanda agli esperti del paranormale: Silvia e Tomas de torquemada...
effettivamente qualcosa del genere l'avevo già sentita dire da quelli di Stargate....
PS: l'immagine che avevi postato non era visibile, quindi mi sono permesso di postartene una io correggendo così il tuo thread.
Saluti
Non so nulla di preciso (ti ringrazio, caro Nebbia ma, a differenza di Tomás, io non sono affatto un’esperta…) e, anzi, volevo chiedere delucidazioni a tal proposito a Yoruk… Tuttavia so che, per diversi anni (prima a Vienna e successivamente a Praga), Arcimboldo fu ritrattista di corte di Rodolfo II, grandissimo appassionato di scienze occulte, e che quindi “respirò” la singolare, arcana atmosfera di quell’ambiente…
E c'è qualcosa di magico, di alchemico, che lega effettivamente la figura del giovane imperatore con i quadri di Arcimboldo. Pare che Rodolfo ammirasse fino all'idolatria il genio e la fantasia dell'anziano pittore: lo dimostra il fatto che, nonostante le insistenti richieste, gli concesse (e molto a malincuore) di tornare in patria soltanto dopo undici anni di onorato servizio.
Scrive Angelo Maria Ripellino in "Praga magica": Attorno a Rodolfo convennero distillatori, pittori, alchimisti, botanici, orafi, astronomi, astrologhi, giudiziari, ma anche miniaturisti, medagliai, lapidari, pittori di paesaggi e di contraffazioni e di scene sacre e di selvaggina. Il desiderio di ornare la corte di una gran folla di artisti fa riscontro in Rodolfo all'ansia spasmodica di collezionare, di accumulare preziosi e rarità e naturalia. Per la sua "Kunst-und-Wunderkammer", affrontava profusissime spese. Spediva speciali commissionari (...) a comprare per lui in tutta Europa dipinti e gioielli e suppellettili esotiche. Gli agenti sguinzagliati da Rodolfo nei paesi stranieri in cerca di oggetti d'arte avevano anche il mandato di scovare alchimisti e con regali e promesse attirarli a corte. Nella speranza di poter rinsanguare con l'oro alchemico le finanze stremate dagli acquisti di rarità e di ottenere un elettuario che gli allungasse la vita, Rodolfo amò circondarsi di uno stuolo di stravaganti distillatori, che magnificava e colmava di doni, per poi ripudiarli e rinchiuderli in un arto carcere, se lo deludevano. Si tramanda che fosse lui stesso un adepto della doctrina di Ermete e che portasse sempre, appeso al collo in uno scrignetto d'argento avvolto nel velluto nero, un inutile elisirvite. […] L'arte di Arcimboldo è fortemente connessa con le predilezioni di Rodolfo II: col suo amore degli Automaten e dei fantocci meccanici, col mondo bizzarro ed esotico che lo attorniava, col senso alchemico dell'amalgama di corpi diversi, col marionettismo golemico, e in specie con l'ansia di collezionare che incalzò questo sovrano.
A prima vista, le stravaganti invenzioni di Arcimboldo sembrano frutto di un gioco raffinato e virtuosistico, ma non si tratta affatto di un elaborato passatempo per intellettuali: i ritratti di Arcimboldo rivelano aspetti ben più inquietanti. Come spiega Ripellino, un volto istoriato, un volto di pezzi diversi è un oggetto, un oggetto adorno. L'uomo diventa inventario e addizione dei propri strumenti abituali, un fantoccio composto degli arnesi del suo mestiere: un pupazzo, un manichino, un automa.
Liberamente tratto dal sito www.arbiter.it e da Praga magica, di A. M. Ripellino (Einaudi)
L'inverno - Kunsthistorisches Museum, Vienna
Nella ricerca di una risposta plausibile, vediamo di accentrare l'attenzione su cosa rappresenta il "golem" nell'inconscio collettivo.
Tratto da: http://www.linguaggioglobale.com/mostri/txt/136.htm
Quella del Golem è un'antichissima leggenda ebraica sul mito dell'uomo artificiale creato da un altro uomo. Naturalmente questo atto è una sfida a Dio, un tentativo di impossessarsi della sua forza creatrice, il che genera la punizione, che arriva proprio tramite la creatura. La creazione avviene attraverso la costruzione di un simulacro di elementi naturali, la terra, che prende vita grazie a formule magiche.............
se ne consiglia la lettura.
Saluti.
Possibile che Tomàs non abbia nulla da dire in proposito?
Sono stupito!