Una vera e propria bordata lanciata contro un mito laico.
Purtroppo i fini sono strettamente politici, e il tutto si riduce a un anticomunismo di maniera. Che poi i legami tra Darwin e Marx mi sembrano una forzatura bella e buona.
Resta il fatto che anche in Italia qualcuno mette in dubbio certi dogmi, e con essi l'istituzione dell'istruzione pubblica (anche se nelle intenzioni dei post-fascisti c'è tutt'altro). Se ne accorgono subito i comunisti, che coerentemente col loro pensiero minimizzano.
Tra i due litiganti il terzo gode: i vincitori siamo noi.
Da www.ilnuovo.it
E ora nel mirino di An finisce Darwin
Il deputato Pietro Cerullo: "Nei libri viene presentata come una verità assoluta, ma in realtà è funzionale alla sinistra". Il Pdci: "Fesserie"
ROMA - Dopo la storia, sotto la lente revisionista finisce anche la scienza. La prima battaglia di Alleanza nazionale era nata, poco più di un anno fa, sui testi scolastici. "La storia dei vincitori", si diceva, quella che presentava per verità assolute dei fatti controversi, che non faceva riferimento alle foibe e presentava solo le vittime della resistenza, minimizzandone tra l'altro gli errori. Ora che dei testi di Storia non si parla più, nell'occhio del ciclone finiscono i testi scientifici. Rei, secondo An, di dare per scontata la teoria dell'evoluzione delle specie che ha fatto passare alla storia Charles Darwin. Quella che, in soldoni, vuole dimostrare come l'uomo discenda dalla scimmia.
In quella teoria, secondo la sezione milanese di Alleanza studentesca, non c'è niente di "politically correct". Tanto da spingere gli studenti che aderiscono al partito di Fini, spalleggiati da alcuni deputati, a dare vita alla "settimana antievoluzionista". Di presentare l'evento si è occupato oggi Pietro Cerullo, parlamentare di An. E i suoi argomenti, in verità poco scientifici e molto politici, sono di quelli destinati a creare scalpore: "La teoria di Darwin è funzionale all'egemonia della sinistra - commenta Cerullo - E' nata quando in Europa dominava la cultura del positivismo che è l'anticamera del marxismo".
In realtà, già nell'ultimo congresso degli antropologi che si era tenuto nel Lazio solo pochi mesi fa, erano state diverse le relazioni che mettevano in discussione Darwin, ma un legame così stretto con il marxismo e il positivismo, in realtà, nessuno lo ricordava. E d'altra parte la stessa contestazione alla teoria dell'evoluzionismo era già viva da tempo in ambienti cattolici. Un uomo creato da Dio era infatti difficilmente compatibile con quello che nei millenni potrebbe essere il risultato dell'evoluzione di un orango.
La colpa dei libri di scienza, secondo An, sarebbe quella di considerare una verità assoluta le teorie darwiniane, proprio nel momento in cui gli stessi antropologi iniziano, almeno in parte, a contestarle. E a sostegno delle proprie tesi i giovani milanesi del partito di Fini porteranno le teorie più recenti di biologi e geologi che riportano sulla ribalta il creazionismo. Alla settimana "antievoluzionista" sono già annunciati interventi di un certo rilievo del mondo politico milanese, come quelle dei presidenti delle Commissioni Cultura del Comune e della Regione. Ma non mancheranno i volantinaggi davanti all'entrata del museo delle Scienza naturali e un convegno dal titolo evocativo: "Evoluzionismo: una favola per le scuole".
La replica di Gianfranco Pagliarulo, senatore dei comunisti italiani, è indignata: "Nessuno studioso serio in nessuna parte del mondo mette in discussione una moderna lettura dell'evoluzionimo, che viene respinto solo dai circoli dell'estrema destra più reazionaria degli Stati più arretrati negli Usa, a cominciare dall'Alabama. Anche sull'ultimo numero de Le Scienze si riporta - attacca Pagliarulo - un articolo firmato Keith Wong, che conferma scientificamente la nostra origine dai primati. Il creazionismo è una fesseria sostenuta solo dalle sette religiose
iperintegraliste".