Che un liberal come me potesse arrivare a questa decisione definitiva potrà sembrare clamoroso.In realtà non vi è nulla di clamoroso.
La goccia che ha fatto trabboccare il vaso è stata la trasformazione in legge del libro bianco, di Marco Biagi, economista assassinato dalle BR.
Tale deleteria legge che và a riformare welfare del lavoro rappresenta il colpo di grazia al precario mondo del lavoro stesso.
In nome di una delirante e prepotente flessibilità a tutto campo, si và a colpire la figura del lavoratore, trasformandolo in pura merce di scambio, rendendolo un soggetto gioco forza schizoide e precario:COCOCO, partime, lavoro ad ore, a giornata sono tutte forme di ricatto che vanno a schiantarsi sul già precario ed instabile mondo del lavoro in nome di un turbocapitalismo spietato e tirannico.
Si aggiunge la vergognosa legge per favorire le società di calcio, mentre si doveva agire nell'esatto contrario:austerity, riduzione degli ingaggi e trasparenza dei bilanci.
Per non parlare della politica estera, dove il premier non ha più NESSUNA POSIZIONE AUTOREVOLE se non quella di presenziare a destra e a manca a più vertici internazionali, con quel suo stucchevole sorriso stampato sulle labbra.
Vorrei chiedere al presidente del consiglio che ha da ridere con milioni di disoccupati meridionali che vivono fuori dal consorzio civile e ai margini della povertà.
Per non parlare della depenalizzazione del falso in bilancio che mina le fondamenta di quella che dovrebbe essere una democrazia liberale, favorendo l'astuzia di basso cabotaggio, il malcostume, il rampantismo cieco e cialtrone.
Altro capitolo meriterebbe il vergognoso stato della televisione italiana, con il duopolio apparente mediaset e rai, ingolfato di avanspettacolo di bassa lega e softporno a tutto spiano.Un perputuo carnevale, un grande fratello mediatico di volgarità, lustrini, nani e puttane di regime.
Da parte mia, mai più voti al polo e a Silvio Berlusconi.
Ho creduto a Berlusconi e l'ho votato, ma come disse Montanelli, solo dopo aver provato Berlusconi gli Italiani si desteranno dal loro sonno.
Dirò di più.In questo momento, per lo stato della democrazia, è meglio un Francesco Rutelli, magari prevedibile, ma almeno più equilibrato e normale, se per normalità intendiamo quei basilari principi di buon gusto e di etica che devono costituire la piattaforma civile di ogni buona democrazia.
Cordiali Saluti
reporter