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  1. #1
    SENATORE di POL
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    Predefinito Francia : giro di vite contro razzismo, antisemitismo e xenofobia

    da www.ilnuovo.it

    " Francia, giro di vite contro i razzisti

    Il Parlamento francese approva una legge che aggrava le pene per gli atti di razzismo, antisemitismo e xenofobia . Sino a venti anni di reclusione per atti di tortura o barbarie.

    PARIGI – Giro di vite in Francia contro gli xenofobi e i razzisti: chi si macchierà di atti di barbarie, tortura o atti di violenza che portano alla morte colposa della vittima a causa della sua “appartenenza a un’etnia, nazione, razza o religione determinata” potrà essere condannato ad una pena che potrebbe arrivare ai 20 anni di carcere .

    Il parlamento francese ha approvato una legge che prevede il pugno di ferro per gli atti di razzismo, antisemitismo e xenofobia. Parigi insomma difende l’uguaglianza che è fra i principi base della nascita della Repubblica con un nuovo atto normativo.

    Il Senato ha approvato giovedì il testo della legge che era già stata votata dalla Camera il 10 dicembre scorso.

    Tre anni di carcere e 45 mila euro di multa per distruzione o danneggiamento di un bene, fino a cinque anni di reclusione e 75 mila euro di multa per chi attacca un luogo di culto, un istituto scolastico o un veicolo che trasporti bambini.

    La legge è stata approvata dopo la crescita degli atti di violenza xenofoba in Francia. Soddisfatto della nuova legislazione il ministro della Giustizia Diminique Perben: “La legge costituisce un segnale forte di lotta contro il razzismo, l’antisemitismo e la xenofobia”.

    (24 GENNAIO 2003; ORE 95)
    "

    Direi che si tratta di misure non solo legittime sul piano della compatibilità ai principi della democrazia liberale (giacchè non riguardano la mera manifestazioni di opinioni, ma la messa in atto di azioni di per sè delittuose con il movente dell'odio razziale, religioso, e via discorrendo), ma anche in qualche modo doverose.


    Saluti liberali

  2. #2
    Asteroids
    Ospite

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    Politici come il nostro Borghezio che è stato condannato per aver incendiato un dormitorio di immigrati in Francia non sono più tollerati, anche in Italia ci vuole un bel giro di vite.

  3. #3
    SENATORE di POL
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    Originally posted by Asteroids
    Politici come il nostro Borghezio che è stato condannato per aver incendiato un dormitorio di immigrati in Francia non sono più tollerati, anche in Italia ci vuole un bel giro di vite.
    Di Borghezio non ne so nulla, e non mi interessa. Pregherei di evitare accuse a politici e a persone non presenti per controbattere, grazie.

    Saluti liberali

  4. #4
    Paul Atreides
    Ospite

    Predefinito

    23 gennaio 2003

    La "giustizia francese" punisce la libertà di pensiero e la ricerca storica e condanna l'editore Jean Plantin a sei mesi di prigione

    Questo 22 gennaio il tribunale di Lione ha condannato ad una pena detentiva della durata di sei mesi l'editore Jean Plantin per aver pubblicato dei testi non conformisti di ricerca storica nel numero 4 (marzo 1999) della rivista, oggi defunta, Akribeia.Se non eguaglia ancora l'abiezione della "giustizia" svizzera che ha recentemente imprigionato un ottuagenario colpevole di aver messo in discussione dei dogmi storici, la "giustizia" francese ha ceduto, ancora una volta, alle pressioni delle leghe della virtù, degli inquisitori guardiani del dogma e della polizia del pensiero. Il Réseau Radical [struttura che raduna i NR, i solidaristi e i radicali francesi] testimonia con questo comunicato la piena solidarietà a Jean Plantin e si dichiara disponibile alla mobilitazione per tutte le iniziative prese in favore della libertà della ricerca storica.

    Résistance. Editions Ars magna. BP 60426. 44004 Nantes cedex 1. France
    Tél : [+33] 02.40.06.52.68. Fax : [+33] 02.40.06.52.68.
    L'accès à Résistance Online est gratuit. Merci de faire circuler et de diffuser largement. L'adresse pour s'abonner est le suivant <http://www.voxnr.com/services/resistance.shtml>

    Addenda

    Questa è la Francia. Un paese all'avanguardia...

    Saluti

  5. #5
    SENATORE di POL
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    Le leggi che puniscono le mere opinioni sono sempre molto discutibili, ovunque siano promulgate e soprattutto applicate. Quelle che puniscono i crimini (atti) in modo più severo perchè motivati da moventi particolarmenti ripugnanti quali razzismo e antisemitismo sono invece sacrosante.

    Saluti liberali

  6. #6
    Paul Atreides
    Ospite

    Predefinito

    Le leggi che colpiscono le opinioni dovrebbero risultare, per un liberale, non tanto ''molto discutibili'' quanto totalmente inaccettabili

    La legge sul razzismo ecc la troverei sacrosanta SE NON provenisse da un paese [la Francia] che ha una così illustre tradizione illiberale

    In altre parole, ho come il sospetto che tale legge, cadendo in un paese già di suo illiberale, si possa prestare a colpire non solo gli atti ma anche le...parole.

    Comunque, il Réseau provvederà a tenerci aggiornati

    Saluti

  7. #7
    SENATORE di POL
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    Inaccettabili? d'accordo. La legge così come riportata dall'articolo la condivido, se sarà applicata male....beh anche le migliori leggi spesso lo sono, visto che i giudici sono uomini. Anche per questo il codice di procedura penale francese, fin dal 1808...prevede, ad esempio, il legittimo sospetto e ne affida la competenza decisionale alla Corte di Cassazione. Un principio di civiltà giuridica del tutto compatibile con la democrazia liberale anche se ....bonapartista....anzi....

    Saluti liberali

  8. #8
    Paul Atreides
    Ospite

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    A proposito, di liberalismo, anche la simpatica Svizzera ha titoli da vantare. Ecco qui un resoconto esemplare

    LIBERTA’ PER AMAUDRUZ![/b]


    Lo scorso lunedì 13 gennaio, le autorità svizzere hanno osato incarcerare Gaston- Armand Amaudruz.

    Accecati dalla loro intolleranza, le lingue dell’odio hanno dunque ottenuto la carcerazione di un anziano di 82 anni.

    Il solo torto del nostro camerata è d’avere militato in favore di una maggiore libertà nel dominio della ricerca storica. Gaston- Armand Amaudruz è dunque divenuto oggi un prigioniero politico. Il CEPE (Le Comité d'Entraide aux Prisonniers Européens) considera che nostro dovere elementare di solidarietà sostenere moralmente e finanziariamente questo camerata europeo. Ecco il comunicato redatto dal professor Faurisson il 13 gennaio 2003:


    "Questa mattina alle ore 10, Gaston-Armand Amaudruz, rispondendo alla convocazione delle autorità elvetiche, si è presentato all’istituto penitenziario di Plaine de l’Orbe per scontare la sua pena di tre mesi di prigione. Il medico lo ha dichiarato atto a sopportare la detenzione. Gaston-Armand Amaudruz ha 82 anni ed è malato. Il suo crimine principale è quello di avere espresso un dubbio a proposito dell’esistenza delle camere a gas naziste e di avere affermato che egli si rifiuta di credere alla cifra di sei milioni di vittime ebree. Nel linguaggio ufficiale, quello della convocazione stessa, non si parla che di "discriminazione razziale". L’istituto penitenziario in questione, situato aventi chilometri a nord di Losanna, è una prigione di massima sicurezza, con numerose barriere all’ingresso, guardie e cani. La pena di tre mesi di prigione è definitiva e non riducibile. Inoltre egli deve sostenere le ammende, i danni e le spese giudiziarie, quelle degli avvocati ed altri esborsi. Il suo primo avvocato, Patrick Richard, ha per paura abbandonato il suo cliente che ha dovuto ripiegare su di un sostituto, l’avvocato Jean-Pierre Moser. Quest’ultimo ha ostentato un forte distacco verso gli amici di Gaston-Armand Amaudruz. Questa mattina, dopo un primo cortese appello di questi ultimi, si è costantemente assentato. Da una settimana. René-Louis Berclaz ha diffuso 4000 esemplari del numero 19 di "Vérité et Justice" contenente un appello contro la prospettiva di quest’incarcerazione. Quest’appello non ha suscitato la minima attenzione. Regna in Svizzera uno spaventoso terrore all’idea di contraddire le organizzazioni ebraiche e le forze della repressione antirevisionista. Ne sono stato personalmente testimone in particolare durante il processo contro Jürgen Graf. Il suo avvocato tremava in modo pietoso. Il procuratore aveva annunciato di punto in bianco che tutti gli argomenti di natura revisionista esposti fino allora nel perimetro della pretura, sarebbero stati oggetto di successive procedure giudiziarie. Nel caso di Amaudruz i magistrati competenti hanno ripetuto la medesima minaccia.

    Si può scrivere al prigioniero al seguente indirizzo:

    Gaston-Armand Amaudruz c/o

    Etablissement de l'Orbe

    CH 1350 ORBE (Svizzera/Suisse) ".

    In principio gli involucri esterni delle spedizioni saranno aperti per verificarne il contenuto ma le lettere non saranno lette e saranno trasmesse integralmente all’interessato.

    Il prossimo 22 gennaio sarà Jean Platin che rischierà d’essere incarcerato a Lione ancora una volta per il reato di

    Revisionismo."


    Gaston-Armand Amaudruz ha un estremo bisogno del vostro aiuto economico; ma il sostegno morale è pure importante: non facciamoglielo mancare.


    CEPE - BP 4 -7187 - 30914 Nîmes cédex 2
    Email: cepe_liberte@yahoo.fr


    ---------------



    Amaudruz Jailed in Switzerland for Holocaust Doubts
    http://www.ihr.org/news/030114Amaudruz.html

    On Monday morning, January 13, Gaston-Armand Amaudruz was jailed in Switzerland for having expressed doubts about the existence of homicidal gas chambers in World War II German concentration camps, and for saying that he did not believe the figure of six million wartime Jewish dead. Complying with a summons, the publicist and retired teacher, who is 82 and in poor health, presented himself to the special "high security" penitentiary at l’Orbe, about 20 kilometers north of Lausanne. He is to be held there for three months. In addition, there are fines and court and legal expenses.

    Letters to the prisoner can be sent to: Gaston-Armand Amaudruz, Etablissement de l’Orbe, CH-1350 Orbe, Switzerland.

    Robert Faurisson, a French revisionist scholar, immediately informed Robert Ménard, founder of "Reporters Without Borders," of the jailing. Ménard is author of a recently published work, La Censure des Bien-Pensants ("Censorship of the Right-Thinking"), which defends the right of revisionists to express their views, while dismissing them as entirely wrong. In his letter, Faurisson wrote: "A terror-panic reigns in Switzerland over the idea of opposing the Jewish organizations and the anti-revisionist forces of repression." He concludes: "How can ‘Reporters Without Borders’ help stop this repression?"

    French revisionist writer Jean Plantin, 37-year-old publisher of the scholarly journal Tabou, may be ordered to prison by a judge in Lyon on January 22, reports Prof. Faurisson.

    On April 10, 2000, a Swiss court sentenced Amaudruz to one year in prison for expressing doubts about German wartime homicidal gas chambers. He was found guilty of violating the country’s "anti-racism" law, which makes it a crime to "deny, grossly minimize or seek to justify genocide or other crimes against humanity." He had broken the law, the court ruled, through his distribution of revisionist books, and for two articles in 1995 issues of his newsletter, Courrier du Continent. In one of the offending items he had written: "For my part, I maintain my position: I don't believe in the gas chambers. Let the exterminationists provide the proof and I will believe it. But as I've been waiting for this proof for decades, I don't believe I will see it soon."

    In addition to the non-suspended prison sentence, the criminal court in Lausanne ordered Amaudruz to pay a fine of 1,000 Swiss francs (about $600) to each of four civil parties in the case: the Swiss Federation of Jewish Communities, the Paris-based International League Against Racism and Anti-Semitism (LICRA), the Association of Sons and Daughters of Deported Jews of France, and a Jewish concentration camp survivor. Amaudruz was also ordered to pay the trial costs, as well as the costs of publishing a notice of the court's judgment in three daily newspapers and in an official gazette.

    Shortly before the beginning of the April 2000 trial began, Amaudruz published a defiant article, "Vive le révisionnisme!," in his Courrier newsletter. He wrote:

    Revisionism exists to call into question our "certainties," even the most seemingly solid ones. This methodology, very familiar to scientists, applies to all fields of knowledge.
    In several countries there is an untouchable dogma: the "Six Million" and the "gas chambers"... In Switzerland, Section 261 of the criminal code... supposedly meant to suppress "racial discrimination," does not define the offense, thereby leaving the definition up to the judges, who can condemn or acquit the accused as they see fit, or on the basis of received instructions. And just what in the world does disputing the Six Million figure have to do with "racial discrimination"?...
    As one who has been indicted for revisionism, I repeat:
    - The Six Million figure is impossible.
    - I do not believe in the gas chambers, because there is no proof for them.
    My trial is a political trial; the verdict is based exclusively on the appropriateness of considerations of the moment.
    I prefer to obey my conscience rather than an immoral and criminal law, and I hold to my conviction. Long live revisionism!
    For more on the Amaudruz case, see "Switzerland: Prison Term for 'Holocaust Denial'," in the March-April 2000 Journal of Historical Review. Posted at: http://www.ihr.org/jhr/v19/v19n2p58_Swiss.html

    Amaudruz, born in Lausanne in December 1920, is author of three books, holds a certificate of political science and social sciences, and for a time worked as a language teacher. As a 28-year-old he questioned claims of wartime German homicidal gas chambers in his book, Ubu Justicier au Premier Procès de Nuremberg (Paris, 1949).

    Since 1946 he has been editor and publisher of Courrier du Continent, a French-language newsletter with a circulation of about 400 that is issued ten times yearly.

    Amaudruz is not the first person to be punished under the country's Anti-Racism Law. In July 1998 a Swiss court punished two revisionists, Jürgen Graf and Gerhard Förster, with fines and prison terms for writing and publishing allegedly anti-Jewish books. (See: "Swiss Court Punishes Two Revisionists," July-August 1998 Journal of Historical Review. http://www.ihr.org/jhr/v17/v17n4p-2.html)

    -- January 14, 2003

    Saluti

  9. #9
    SENATORE di POL
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    Incarcerare chi racconta frottole indegne cercando di dare loro la dignità di scienza storica è del tutto inaccettabile. E' sufficiente una pernacchia. Vergognoso soprattutto incarcerare un ottantaduenne. Sicuramente.

    Saluti liberali

  10. #10
    Paul Atreides
    Ospite

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    Una chicca per palati liberali

    Il procuratore nei processi Graf e Amaudruz ha detto, chiaro e tondo, che gli argomenti revisionisti avanzati dalla difesa sarebbero stati a loro volta oggetto di procedure giudiziarie.

    In breve, la difesa non può difendersi

    A me ricorda le fantastiche ''leggi di pratile'' del benemerito anno II° della rivoluzione francese

    Ovvero, l'assassino torna sempre sul luogo dell'omicidio


    Saluti

 

 
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