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    Predefinito La Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo

    Penso di fare cosa gradita a tutti i forumisti nel pubblicare il testo italiano della Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo, così come viene nelle nostre chiese celebrata. Ometto volontariamente la parte iniziale dell'Officio, ossia la preparazione dei ministri, l'ingresso nel Santuario, la vestizione del Diacono, la vestizione del Presbitero,l'abluzione delle mani,la preparazione dei doni, la preparazione del Santo Agnello,la preparazione del Santo Calice, il congedo, l'incensazione e il Tempo e pubblico direttamente a partire dall' INTRODUZIONE .

    S.:Sacerdote
    D.:Diacono
    L.:Lettore
    C:Coro


    **Potete ascoltare esempi di Divina Liturgia in greco all'url ( http://realserver.goarch.org/ram/gr/live.ram ) , in slavonico http://www.sv-luka.org/chants/Liturgy1.ram (I°parte) , http://www.sv-luka.org/chants/Liturgy2.ram (II° parte) solamente con Realplayer



    INTRODUZIONE


    BENEDIZIONE INIZIALE
    Si apre la tenda. Il Diacono, stando davanti alle porte sante, e tenendo l’orarion con tre dita della destra, esclama:

    Diacono: Benedici, padre.


    Il Sacerdote, elevando il S.Vangelo e facendo con esso un segno di croce sopra la Sacra Mensa (est, ovest, nord e sud), esclama

    S.: Benedetto il regno del Padre, e del Figlio, e del santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    quindi ripone il S.Vangelo sulla Sacra Mensa.

    C. Amen.

    (Nel periodo pasquale segue il proprio)

    GRANDE COLLETTA

    Il Diacono, al centro della navata, di fronte alle porte sante, canta la grande litania, tenendo l’orarion con tre dita della mano destra e segnandosi ad ogni intenzione.

    D. In pace preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per la pace dall'alto e per la salvezza delle nostre anime preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per la pace di tutto quanto il mondo, per la prosperità delle sante Chiese di Dio e per l'unione di tutti preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per questo santo Tempio e per quanti con fede, pietà e timor di Dio vi accedono, preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per il gran presule e padre nostro, santissimo Patriarca ... e per il presule nostro eminentissimo Metropolita (oppure Arcivescovo, o sacratissimo Vescovo) .... per l'insigne presbiterio, per il diaconato in Cristo, per tutto il clero e il popolo preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l'esercito preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per questa città (oppure contrada, o isola, o monastero), per ogni città e contrada e per quanti con fede vi abitano preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per la salubrità del clima, per l'abbondanza dei frutti della terra e per tempi di pace preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per i naviganti, i viandanti, i malati, i sofferenti, i prigionieri e per la loro salvezza preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per essere liberati da ogni afflizione, collera, [pericolo] e necessità preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

    C. Kyrie elèison.

    D. Facendo memoria della tuttasanta, intemerata, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Deìpara e semprevergine Maria insieme con tutti i Santi, (...)

    [C. Deìpara più che santa, salvaci.]

    D. ...noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio affidiamo.

    C. A te, Signore.

    Preghiera della prima Antifona, sommessamente.
    S. Signore, Dio nostro, il tuo potere è incomparabile e la tua gloria inconcepibile; la tua misericordia è immensa e il tuo amore per gli uomini ineffabile: Tu proprio, Sovrano, secondo la tua benignità, guarda su di noi e su questo santo tempio e tra di noi e tra quanti pregano con noi rendi copiose le tue misericordie e le tue indulgenze.

    S. Poiché è a Te che spetta ogni gloria, onore e adorazione: Padre, e Figlio e santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.



    PRIMA ANTIFONA
    Prima antifona (domenicale) durante il canto della prima antifona, il Diacono, fatto un profondo inchino si sposta e va a collocarsi davanti alla Icona di Cristo tenendo l’orarion con tre dita della mano destra.

    Salmo 102
    C. Benedici, anima mia, il Signore.

    Benedetto sei Tu, Signore.

    Benedici anima mia, il Signore, e, intimo mio tutto, il suo santo Nome.

    Benedici, anima mia, il Signore, e non scordare tutte le sue ricompense.

    C. Egli è clemente con tutte le tue iniquità, guarisce tutte le tue infermità, /Redime dalla corruzione la tua vita, ti corona di misericordia e di indulgenze, / Sazia di beni la tua brama: sarà rinnovata, come d'aquila, la tua giovinezza. / Fa opere di misericordia il Signore, e un giudizio per quanti subiscono ingiustizia. / Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, ai figli di Israele le sue volontà.

    C Indulgente e misericordioso è il Signore, longanime e abbondante di misericordie.

    C. Non sino alla fine sarà adirato, né in eterno sarà incollerito. / Non secondo le nostre iniquità ha agito con noi, né secondo i nostri peccati ci ha ricompensato. / Poiché secondo l'altezza del cielo dalla terra il Signore ha rafforzato la sua misericordia su quanti lo temono. / Quanto dista levante da ponente, tanto ha allontanato da noi le nostre iniquità. / Come indulge il padre con i figli, così il Signore sa indulgere con quanti lo temono, poiché Lui conosce la nostra tempra, si ricorda che siamo polvere. / L'uomo: come erba i suoi giorni, come il fiore del campo, così sfiorirà. / Poiché lo spirito che era in lui sarà passato ed egli non ci sarà più, e non si saprà più il suo posto. / Ma la misericordia del Signore è dall'eterno e fino all'eterno sui suoi timorati, / E la sua giustizia sui figli dei figli, per i custodi del suo Patto e i mèmori dei suoi precetti per compierli. / Il Signore ha preparato nel cielo il suo trono, e il suo regno tutto domina. / Benedite il Signore, voi tutti Angeli suoi, potenti di forza, esecutori della sua parola, all'udire la voce delle sue parole. / Benedite il Signore, voi tutte Potenze sue, ministri suoi, esecutori della sua volontà. / Benedite il Signore, voi tutte opere sue, in ogni punto del suo dominio; benedici, anima mia, il Signore.

    C. Gloria al padre, e al Figlio, e al santo Spirito, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

    C. Benedici , anima mia il Signore e, intimo mio tutto, il suo santo Nome.

    Benedetto sei Tu, Signore.

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    Oppure, invece del Salmo Tipico, la seguente Antifona, alternata a versetti di Salmi, quando è previsto dalle rubriche per le feste, nonché nei giorni feriali:
    C. Per le intercessioni della Deìpara, Salvatore, salvaci.
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    PICCOLA COLLETTA
    Terminato il canto della antifona, il Diacono torna al luogo consueto e, fatto un inchino, esclama:

    D. Ancora e ancora in pace preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

    C. Kyrie elèison.

    D. Facendo memoria della tuttasanta, intemerata, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Deìpara e semprevergine Maria insieme con tutti i Santi, (...)

    [C. Deìpara più che santa, salvaci.]

    D. ...noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio affidiamo.

    C. A te, Signore.

    Preghiera della seconda antifona, sommessamente.
    S. Signore, Dio nostro, salva il tuo popolo e benedici la tua eredità. Custodiscici la plenitudine della tua Chiesa, santifica quanti amano la maestà della tua Casa. A tua volta, glorificali tu con la tua potenza divina e non abbandonare noi che speriamo in te.

    S. Poiché tua è la sovranità, tuo è il regno e la potenza e la gloria: Padre e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.

    SECONDA ANTIFONA
    seconda antifona (domenicale) durante il canto della seconda antifona, il Diacono si comporta come per la prima.

    Salmo 145
    C. Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

    C. Loda, anima mia, il Signore, / loderò il Signore in vita mia, canterò salmi al mio Dio finché esisto.

    C. Non confidate nei Prìncipi, nei figli degli uomini, che non posseggono salvezza. / Esalerà lo spirito di uno siffatto, tornerà alla sua terra: in quel giorno periranno tutti i suoi pensieri. / Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, la sua speranza nel Signore Dio suo che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, custodisce la verità in eterno, fa un giudizio per i soggetti a ingiustizia, dà cibo agli affamati, il Signore scioglie gli incatenati. / Il Signore fa sapienti i ciechi; Il Signore rialza gli oppressi; il Signore ama i giusti. Il Signore custodisce i forestieri; sull'orfano e sulla vedova stenderà tutela e la via dei peccatori dileguerà. / Regnerà il Signore in eterno, il tuo Dio, o Siòn, di generazione in generazione.

    C. E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

    Figlio unigenito e Verbo di Dio pur essendo immortale, hai accettato per la nostra salvezza di incarnarti dalla santa Deìpara e semprevergine Maria; senza mutare ti sei fatto uomo, Cristo Dio, e, crocifisso, hai calpestato la morte con la morte; Tu sei Uno della santa Triade e sei glorificato insieme con il Padre e con il santo Spirito: salvaci.

    ----------------------------------------------------------------------------------
    Oppure, invece del Salmo Tipico, la seguente Antifona, alternata a versetti di Salmi quando è previsto dalle rubriche delle feste, nonché nei giorni feriali:
    C. Salva, Figlio di Dio, Risorto dai morti (se è domenica e settimana Pasquale) / Mirabile nei Santi, (se è feriale, o l'invocazione tipica se è una festa del Signore) noi che ti cantiamo: Alleluia.

    Gloria al Padre, e al Figlio, e al Santo Spirito, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

    Figlio unigenito e Verbo di Dio...
    -----------------------------------------------------------------------------------

    Terminata l’antifona, durante il canto di "o figlio unico e verbo…" il Diacono si sposta e ritorna al luogo solito davanti alle porte Sante e, dopo essersi inchinato, dice la piccola litania che deve essere cantata in tono più calmo e di solito senza pause per il coro. Piccola litania.

    PICCOLA COLLETTA
    D. Ancora e ancora in pace preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

    C. Kyrie elèison.

    D. Facendo memoria della tuttasanta, intemerata, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Deìpara e semprevergine Maria insieme con tutti i Santi, (...)

    [C. Deìpara più che santa, salvaci.]

    D. ...noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio affidiamo.

    C. A te, Signore.

    Al termine della piccola litania, senza aspettare l’esclamazione sacerdotale, il Diacono entra nel Luogo Sacro (hieron) per la porta sud (pantocratore), va direttamente al Luogo Elevato e si inchina ad est (tre metanie) segnandosi, mentre il sacerdote esclama le parole: "al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo…", quindi si volta verso ovest, si inchina al sacerdote. Quindi si posiziona alla destra del sacerdote il quale recita la preghiera della terza antifona, sommessamente.

    Preghiera della terza antifona, sommessamente.

    S. Tu ci hai fatto grazia di dire comuni e unisone preghiere. Tu hai promesso di accordare le richieste anche a due o a tre di noi unanimi nel tuo Nome: Tu proprio anche ora adempi le richieste dei tuoi servi in ciò che utile, dispensaci in questo mondo la cognizione della tua verità e facci grazia nel mondo a venire della vita eterna.

    S. Poiché Tu sei Dio buono e amico degli uomini, ed è a te che la gloria innalziamo: Padre, e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre, nei secoli dei secoli.

    Il Diacono apre le Porte Sante, inchinandosi al popolo mentre le apre.

    C. Amen.


    TERZA ANTIFONA
    C. canta le Beatitudini nel Tono in corso intercalando i Tropari beatitudinali del Tono in corso:

    Le Beatitudini (Mt. 5:1-11)

    C. Nel tuo regno ricordati di noi, Signore, quando sarai giunto nel tuo regno.

    Beati i poveri nello spirito, poiché è loro il regno dei Cieli.

    Beati i sofferenti, poiché loro saranno consolati.

    Beati i mansueti, poiché loro erediteranno la terra.

    Beati gli affamati e assetati di giustizia, poiché loro saranno saziati.

    Beati i misericordiosi, poiché loro otterranno misericordia.

    l° Tropario Beatitudinale

    Beati i puri di cuore, poiché loro vedranno Dio.

    2° Tropario Beatitudinale

    Beati i pacificatori, poiché loro saranno chiamati figli di Dio.

    3° Tropario Beatitudinale

    Beati i perseguitati per causa di giustizia, poiché è loro il regno dei cieli.

    4° Tropario Beatitudinale

    Beati siete quando vi oltraggeranno e vi perseguiteranno, e diranno ogni malvagia parola contro di voi, mentendo, a motivo di me.

    5° Tropario Beatitudinale

    Gioite ed esultate, poiché grande è la mercede vostra nei Cieli.

    6° Tropario Beatitudinale

    Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.

    7° Tropario Beatitudinale

    E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

    TEOTOCHIO BEATITUDINALE

  2. #2
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    SINASSI

    PICCOLO INGRESSO

    Quando il coro giunge al Gloria il diacono ed il sacerdote lentamente e con solennità si segnano dicendo sottovoce "O Dio purifica me peccatore ed abbi pietà di me" facendo tre inchini all’unisono. Il sacerdote bacia il S. Vangelo e l’Altare, il diacono bacia lo spigolo sud occidentale dell’Altare. Il sacerdote consegna l'Evangelario al diacono il quale bacia la mano destra del sacerdote, mentre questi bacia il S. Vangelo. Girano attorno al S. Altare, ovest, sud, est e nord ed escono, preceduti da ceroferari, per la porta Nord (panaghia). Non scendono i gradini, ma il diacono si posiziona di fronte all’Icona di Cristo, rivolto verso Nord.

    Sacerdote e Diacono chinano il capo, quindi il diacono dice:


    D. Preghiamo il Signore.

    il sacerdote recita a bassa voce, la seguente preghiera dell’Ingresso

    S. Sovrano, Signore, Dio nostro, Tu hai costituito nei Cieli schiere ed eserciti di Angeli e Arcangeli per la Liturgia della tua gloria: fa' che con il nostro Ingresso avvenga l'Ingresso dei santi Angeli, che officino e glorifichino insieme con noi la tua bontà. Poiché è a te che spetta ogni gloria, onore e adorazione: Padre, e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

    Dal proprio posto, davanti all’Icona di Cristo, rivolto verso nord, il diacono appoggia il S. Vangelo sulla spalla sinistra e, tenendo l’orarion con tre dita della mano destra, indicando le Porte Sante dice sommessamente:
    [D.] Benedici, padre, il santo Ingresso.

    S. Benedetto l'Ingresso dei tuoi Santi, in ogni tempo: ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.


    Se c’è il diacono è lui a dire "amen". Quindi porta il Vangelo al Vescovo o all’Igumeno per il bacio, se non ci sono, allora il Sacerdote bacia il S. Vangelo. Il Diacono si volta quindi verso le Porte Sante e, alzato il S.Vangelo, fa un segno di croce mentre esclama:

    D. Sapienza, attenti!
    Mentre il coro canta l’Isodikon, il diacono rientra dalle Porte Sante e, deposto il S.Vangelo sulla Sacra Mensa, si discosta. Il Sacerdote si ferma sulle Sante Porte, si inchina davanti alla piccola Icona di Cristo, si segna, quindi la bacia. Si gira verso i fedeli e benedice i ceroferari che rientrano nel luogo Sacro, quindi si inchina alla Icona della Madre di Dio, si segna e, dopo averla baciata, rientra. N.B. se non ci sono i ceroferari, il Sacerdote non si volta verso il popolo (occidente), non benedice, ma, baciate le piccole icone nell’ordine dato, rientra.

    C. Venite, adoriamo e prosterniamoci a Cristo. Salva, Figlio Dio, risorto dai morti (se è domenica. Se è feriale: mirabile nei Santi), noi che ti cantiamo: Alleluia.

    Oppure C. canta tutte quelle varianti previste nelle Rubriche.

    TROPARI
    I tropari propri, i kontakia del typicon secondo questo schema (in un tempio dedicato ad un santo)
    Tropario della domenica(del tono), tropario del tempio (ovvero del santo al quale il tempio è intitolato), tropario dal mineo (del santo del giorno). Kontakion domenicale (del tono), kontakion del tempio, Gloria…kontakion del santo del giorno (mineo), ora e sempre… theotokion ( di solito: "protezione dei Cristiani…").


    INNO TRISAGIO
    Mentre il coro canta i tropari, il Sacerdote recita a bassa voce la seguente preghiera:

    S. Dio santo, Tu riposi nei Santi, sei inneggiato dai Serafini con gli accenti del Trisagio, sei glorificato dai Cherubini e sei adorato da ogni Potenza oltre i cieli; Tu dalla non esistenza all'essere hai creato l'uomo secondo la tua icone e la tua somiglianza e l'hai adornato di ogni tuo carisma; Tu dài a chi li chiede sapienza e intelligenza e non disconosci il peccatore, anzi, hai stabilito il ravvedimento per la salvezza; Tu hai consentito a noi umili e indegni tuoi servi anche in quest'ora di stare a cospetto della gloria del tuo santo Altare e di porgerti la debita adorazione e glorificazione: Tu proprio, Sovrano, accetta dalla bocca di noi peccatori l'inno Trisagio, e visitaci nella tua soavità. Perdonaci ogni mancanza sia volontaria che involontaria; santificaci l'anima e il corpo; e dacci di servirti in lealtà tutti i giorni della nostra vita; per le intercessioni della santa Deìpara e di tutti i Santi che sin dall'eterno ti sono graditi.

    Giunto il coro all’ultimo tropario, il Diacono si inchina al Sacerdote e, tenendo l’orarion, dice:
    D.] Benedici, padre, il tempo del Trisagio.

    Il Sacerdote benedice il con la mano il Diacono (di fatto benedice l’orarion diaconale)*
    Sacerdote alta voce:

    S. Poiché santo sei Tu, Dio nostro, ed è a te che la gloria innalziamo: Padre, e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre...

    stando fuori dal santuario, davanti alle porte sante, il diacono si volge verso l’Icona del Cristo, indicandola con l’orarion, e dice:

    D. Salva, Signore, i pii, ed esaudiscici.

    Coro: Salva, Signore, i pii, ed esaudiscici.


    Ora si volta, in senso orario, verso il popolo ed esclama ad alta voce:
    D. E nei secoli dei secoli.

    C. Amen.


    Quindi il Diacono rientrato nel santuario attraverso le porte sante va al Luogo elevato, a Est (dietro l’Altare) si inchina verso il Trono (est) poi verso il Sacerdote e quindi ritorna alla destra del sacerdote, davanti all’Altare.

    C. Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale: abbi misericordia di noi. (tre volte)

    Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

    Santo Immortale: abbi misericordia di noi.

    Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale: abbi misericordia di noi.

    D. e S. nel frattempo recitano il Trisagio sommessamente inchinandosi tre volte all'Altare. Si noti che al posto del Trisagio altri inni sono cantati: Quanti in Cristo siete stati battezzati, di Cristo vi siete rivestiti, a Natale, Teofania, Vigilia delle Palme, Grande Sabato, a Pasqua e a Pentecoste; La tua Croce noi veneriamo, Sovrano, e la tua santa Risurrezione glorifichiamo, alla esaltazione della Santa Croce e alla Venerazione della Santa Croce (Terza Settimana di Quaresima).

    [D.] Comanda, padre.

    D. e S. si recano al santo Trono.Nell’andare il Sacerdote dice a bassa voce:
    S. Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore.

    [D.] Benedici, padre, la Cattedra in alto.

    Il Sacerdote benedice con la mano dicendo:
    S. Benedetto sei Tu, sul trono di gloria del tuo regno, assiso sui Cherubini, in ogni tempo: ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

    Il sacerdote si siede alla destra della cattedra, al lato sud. Il diacono non si siede mai. Il lettore entra nel sacro Vima per la porta sud, si reca dal sacerdote e, ricevutane la benedizione, esce per la porta nord e si posiziona al centro della navata rivolto verso il popolo. Alla conclusione del trisagio, il diacono viene davanti alle porte sante, rivolto a ovest (verso il popolo) e dice con buona voce:

  3. #3
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    LETTURE DALLE SCRITTURE


    APOSTOLO

    D. Stiamo intenti!

    Il sacerdote da dietro l’altare, cioè dal lato sud della superna cattedra esclama:

    S. Pace a tutti. (e benedice con la mano il popolo)

    L. E allo spirito tuo.

    D. Sapienza!

    L. Prochimeno nel Tono ...

    L. al centro del Tempio rivolto a Oriente e C. dal proprio posto si alternano nel canto del Prochimeno secondo il noto schema A/A/B/A/A¹/A² seguendo il Tono in corso secondo gli OTTOTONI.

    D. Sapienza!

    L. Lettura della Lettera del Santo Apostolo ... a ... (oppure: della Lettera Cattolica del Santo Apostolo ... oppure: degli Atti degli Apostoli).

    D. Stiamo intenti!

    L. al centro del Tempio legge:
    L. (Fratelli...)....



    Durante (in realtà il typikon prescrive dopo) la lettura dell’epistola, il diacono, preso il turibolo, si avvicina al Sacerdote e, ricevutane la benedizione, incensa la sacra mensa sui quattro lati, poi la Protesi, poi il Trono Alto, continuando ad incensare la parte destra del Santuario, poi torna passando per il Luogo Alto ed incensa la parte sinistra. Incensa La Porta Reale con l'immagine della Vergine (quella verso Nord) poi la Porta Reale con l'Arcangelo Gabriele (quella verso Sud), poi esce dalle Porte reali, incensa verso le porte reali, poi fa tutta la parte destra dell'Iconostasi, poi torna e fa tutta la parte sinistra. Ritorna tramite le Porte Reali, incensa il Sacerdote che si alza e si inchina e poi si risiede, e gli accoliti. NB: Il diacono incensa le persone che sono nel Santuario(sacerdoti, diaconi, accoliti ecc.) sempre dal Luogo Alto, e non dal davanti dell'Altare. Poi riesce dal Santuario tramite le Porte reali, ed incensa il coro, ed il popolo in un movimento di mezzo cerchio a partire da Sud... verso Ovest... verso Nord. Poi incensa di nuovo la icona del Salvatore, e la icona della Deipara, a destra e sinistra delle Porte Reali rispettivamente, entra nel Santuario, incensa l'Altare solo davanti, poi di nuovo il Sacerdote che presiede (che si alza per inchinarsi nuovamente, poi si risiede). Se vi é tempo, il diacono dopo la fine dell'incensazione ritorna al Luogo Alto, dove era prima, e aspetta la fine della Lettura.

    Terminata la lettura, il Sacerdote, ancora dietro l’Altare, dice:


    S. Pace a te.

    L. E allo spirito tuo.

    D. Sapienza!

    L. Alleluia: Tono ...

    C. Alleluia. (tre volte)

    L. 1° Versetto (alleluiatico).

    C. Alleluia. (tre volte).

    L. 2° Versetto (alleluiatico).

    C. Alleluia. (tre volte).

    Il Sacerdote recita sommessamente la preghiera prima del Vangelo
    S. Fa' splendere nei nostri cuori, Sovrano amico degli uomini, la nitida luce della tua scienza divina e aprici gli occhi della mente alla comprensione della tua predicazione dell'Evangelo. Infondici anche il timore per i tuoi beati precetti per farci perseguire un modo di vita spirituale, calpestando le pretese della carne, pensando e facendo tutto quanto è di tuo gradimento. Sei Tu la luce delle nostre anime e dei nostri corpi, Cristo Dio, ed è a te che la gloria innalziamo, con il Padre tuo aprimordio, e con il tuo Spirito tuttosanto, buono e vivifico, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

    Il Diacono, deposto il turibolo, si avvicina al Sacerdote e, chinando il capo, prende il s. Vangelo dalle mani del Sacerdote e, tenendolo con l’orarion, dice:
    [D.] Benedici, padre, colui che deve proclamare l'Evangelo del santo glorioso Apostolo e Evangelista... (Matteo, Marco, Luca, Giovanni).

    Sacerdote benedice il Diacono e dice sommessamente
    S. Dio, per le intercessioni del santo, glorioso Apostolo ed Evangelista (...), dia a te che devi proclamare l'Evangelo una espressione di gran vigore, per il compimento dell'Evangelo del diletto Figlio suo e Signore nostro Gesù Cristo.

    Il Diacono, alzato il capo, dice
    [D.] Amen. Mi sia secondo la tua parola.

    e, preceduto dai ceroferari, esce dalle Porte Sante. NB il diacono che legge il Vangelo non dice MAI sapienza ecc…. ma se c’è un secondo diacono lo dice lui.

    S. Sapienza, attenti! Ascoltiamo il santo Evangelo. Pace a tutti!

    (e benedice con la mano) resta girato verso il popolo.

    C. E allo spirito tuo.

    D. Lettura del santo Evangelo secondo (...)

    C. Gloria a te, Signore, gloria a te.

    S. Stiamo intenti!

    LETTURA DEL VANGELO

    Terminata la lettura del Vangelo, se è stato letto dal diacono (NB il Diacono, legge il s. Vangelo rivolto a Est, il Sacerdote, rivolto ad Ovest) il sacerdote dice:
    S. Pace a te che hai proclamato l'Evangelo. (Il Sacerdote, ricevuto il s.Vangelo benedice con questo il popolo facendo un segno di croce.)


    C. Gloria a te, Signore, gloria a te.

    In questo momento S., se è opportuno, può rivolgere all'Assemblea un'appropriata omelia.





  4. #4
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    SUPPLICHE PER LA CHIESA


    SUPPLICA INTENSA

    D. Diciamo tutti con tutta l'anima e con tutta la mente diciamo.

    C. Kyrie elèison.

    D. Signore onnipotente, Dio dei nostri padri, noi ti preghiamo, esaudisci e abbi misericordia.

    C. Kyrie elèison.

    D. Abbi misericordia di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia: noi ti preghiamo, esaudisci e abbi misericordia.

    C. Kyrie elèison. (tre volte)

    D. Ancora preghiamo per il gran presule e padre nostro santissimo Patriarca ... e per il signore nostro eminentissimo [/sacratissimo] Metropolita (oppure Arcivescovo, o Vescovo) ... e per tutta la nostra fratellanza in Cristo.

    C. Kyrie elèison. (tre volte)

    D. Ancora preghiamo per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l'esercito, affinché anche noi conduciamo nella loro moderatezza una vita calma e tranquilla, in tutta pietà e venerazione.

    C. Kyrie elèison. (tre volte)

    D. Ancora preghiamo per i nostri fratelli sacerdoti, ieromonaci e [ierodiaconi, diaconi,] monaci [e monache] e per tutta la nostra fratellanza in Cristo.

    C. Kyrie elèison. (tre volte)

    D. Ancora preghiamo per i beati e sempre commemorati santissimi Patriarchi ortodossi, e per gli encomiati fondatori di questo santo Tempio, e per tutti quanti già riposano, padri e fratelli nostri, che qui e ovunque giacciono piamente da Ortodossi.

    C. Kyrie elèison. (tre volte)

    D. Ancora preghiamo per ottenere misericordia, vita, pace, salvezza, visitazione, perdono e remissione dei peccati per i servi di Dio, tutti Cristiani pii e ortodossi abitanti e ospiti in questa città (oppure contrada, monastero, isola) e in questa parrocchia (oppure missione).

    C. Kyrie elèison. (tre volte)

    D. Ancora preghiamo per quanti recano frutti e fanno belle opere in questo tempio santo e tutto degno di rispetto; e per quanti vi si adoperano, e per quanti vi cantano, e per il popolo qui riunito che conta sulla tua grande e copiosa misericordia.

    C. Kyrie elèison. (tre volte)

    S. Signore, Dio nostro, accetta questa supplica intensa dai tuoi servi e abbi misericordia di noi secondo l'abbondanza della tua misericordia, e manda le tue indulgenze su di noi e su tutto il tuo popolo, che conta sulla tua grande e copiosa misericordia.

    S. Poiché Tu sei Dio misericordioso e amico degli uomini, ed è a te che la gloria innalziamo: Padre e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.



    COLLETTA PER I DEFUNTI

    Quando è previsto dalle rubriche D., o, se D. non c'è, S. incensando dice questa Colletta:

    D. Abbi misericordia di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia: noi ti preghiamo, esaudisci e abbi misericordia.

    C. Kyrie elèison. (tre volte)

    D. Ancora preghiamo per il riposo delle anime dei dormienti servi di Dio (...), e che sia loro perdonata ogni mancanza, sia volontaria che involontaria.

    C. Kyrie elèison. (tre volte)

    D. Che il Signore Dio ponga le loro anime dove i giusti riposano.

    C. Kyrie elèison. (tre volte)

    D. Le misericordie di Dio, il regno dei Cieli e la remissione dei loro peccati a Cristo, Re immortale e nostro Dio chiediamo.

    C. Concedi, Signore.

    S. Dio degli spiriti e di ogni carne, Tu hai calpestato la morte, hai reso inerme il Diavolo e hai donato la vita al mondo tuo: Tu proprio, Signore, riposa le anime dei tuoi servi (...) in un luogo luminoso, in un luogo erboso, in un luogo di refrigerio, dove sono assenti dolore, tristezza e gemito; perdona, qual Dio buono e amico degli uomini, ogni peccato da loro commesso con la parola, o con l'azione, o con il pensiero, giacché non esiste uomo che viva e non pecchi; solo Tu infatti sei senza peccato: la tua giustizia è giustizia per i secoli, e la tua parola verità.

    S. Poiché sei tu la risurrezione, la vita e il riposo dei dormienti tuoi servi (...), Cristo Dio nostro, ed è a te che la gloria innalziamo, con il Padre tuo aprimordio e con il tuo Spirito tuttosanto, buono e vivifico, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.

    [D. In una dormizione beata, Signore, concedi eterno riposo ai defunti tuoi servi (...), e rendi loro eterna memoria.

    C: Eterna memoria (tre volte)]

    COLLETTA PER I CATECUMENI E LORO RINVIO

    S. inizia a dispiegare il Corporale dell'Antimensio.

    D. Fate orazioni, voi Catecumeni, al Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Noi fedeli, per i Catecumeni preghiamo.

    C. Kyrie elèison.

    D. Che il Signore abbia misericordia di loro.

    C. Kyrie elèison.

    D. Li istruisca con la parola della verità.

    C. Kyrie elèison.

    D. Riveli loro l'Evangelo della giustizia.

    C. Kyrie elèison.

    D. Li unisca alla Santa, Cattolica e Apostolica sua Chiesa.

    C. Kyrie elèison.

    D. Salvali, abbi misericordia di loro, soccorrili e custodiscili, o Dio, con la tua grazia.

    C. Kyrie elèison.

    D. Voi Catecumeni, inchinate il vostro capo al Signore.

    C. A te, Signore.

    Nella Divina Liturgia di San Giovanni:

    S. Signore, nostro Dio, Tu abiti negli eccelsi e hai riguardo di ciò che è umile, Tu hai inviato al genere umano la salvezza nel Figlio tuo unigenito e Dio, il Signore nostro Gesù Cristo: guarda sui tuoi servi i Catecumeni che hanno chinato a te il collo e consenti loro al momento opportuno il lavacro della rigenerazione, la remissione dei peccati e la veste dell'incorruttibilità; uniscili alla santa, cattolica e apostolica tua Chiesa e annoverali fra il tuo gregge eletto.

    ------------------------------------------------------------------------------
    Nella Divina Liturgia di San Basilio:
    S. Signore, Dio nostro, Tu abiti nei cieli e guardi su tutte le tue opere: guarda sui tuoi servi i Catecumeni, che hanno chinato il collo al tuo cospetto, e da' loro il tuo giogo agevole; rendili membra onorate della tua santa Chiesa e consenti loro il lavacro della rigenerazione, la remissione dei peccati e la veste dell'incorruttibilità, per la conoscenza di te, nostro vero Dio.
    -------------------------------------------------------------------------------

    S. Affinché anche loro con noi glorifichino il tuttoinsigne e magnifico tuo Nome: Padre, e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.

    D. Quanti siete Catecumeni, uscite; voi, Catecumeni, uscite. Quanti siete Catecumeni, uscite. Nessun Catecumeno rimanga.

    Quanti siamo fedeli: ancora e ancora in pace preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodisci, o Dio, con la tua grazia.

    C. Kyrie elèison.

    D. Sapienza!

  5. #5
    Qoelèt
    Ospite

    Predefinito

    EUCARESTIA

    PRIMA ORAZIONE PER I FEDELI

    S., dispiegato Corporale e Antimensio con la Spugna, bacia quest'ultima e la depone da un lato:

    S. Ti rendiamo grazie, Signore, Dio delle Potenze: Tu ci hai consentito di accostarci davanti alle tue indulgenze per i nostri peccati e per le disconoscenze del popolo. Accetta, o Dio, la nostra preghiera, fa' che ci sia consentito di offrirti preghiere, implorazioni e immolazioni incruente per tutto il tuo popolo; e consenti a noi che hai posto in questo ministero nella potenza del tuo Spirito santo, di invocarti senza condanna e senza inciampo nella pura testimonianza della nostra coscienza in ogni istante e luogo, per esaudirci ed essere clemente con noi, nell'abbondanza della tua bontà.

    -----------------------------------------------------------------------------
    Nella Divina Liturgia di San Basilio:
    S. Tu, Signore, ci hai rivelato questo grande mistero di salvezza; ci hai consentito, miseri e indegni tuoi servi quali siamo, di divenire officianti del tuo santo Altare; rendici Tu capaci di questo servizio con la potenza del tuo santo Spirito per farti porgere l'immolazione di lode mentre stiamo senza condanna a cospetto della tua gloria; sei Tu infatti Colui che opera tutto in tutti. Concedi, Signore, che per condono dei nostri peccati e delle disconoscenze del popolo gradita sia la nostra immolazione, e benaccetta al tuo cospetto.
    ------------------------------------------------------------------------------

    S. Poiché è a te che spetta ogni gloria, onore e adorazione: Padre, e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.




    GRANDE COLLETTA E SECONDA ORAZIONE PER I FEDELI

    Quando S. officia senza D. la grande Colletta per i Fedeli è ridotta a "Ancora...", "Soccorici..." e "Sapienza!".

    D. Ancora e ancora in pace preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    [D.] Per la pace dall'alto e per la salvezza delle nostre anime preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    [D.] Per la pace di tutto quanto il mondo, per la prosperità delle sante Chiese di Dio e per l'unione di tutti preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    [D.] Per questo Santo Tempio e per quanti con fede, pietà e timor di Dio vi accedono preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    [D.] Per essere liberati da ogni afflizione, collera, [pericolo] e necessità preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio con la tua grazia.

    C. Kyrie elèison.

    D. Facendo memoria della tuttasanta, intemerata, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Deìpara e semprevergine Maria insieme con tutti i Santi, (...)

    [C. Deìpara più che santa, salvaci.]

    D. ...noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio affidiamo.

    C. A te, Signore.

    S. Di nuovo e più volte ci prostriamo a te e ti preghiamo, o Buono e amico degli uomini, per farti guardare alla nostra preghiera, per farci purificare l'anima e il corpo da ogni bruttura della carne e dello spirito e farci consentire di assistere al tuo santo Altare senza colpa e senza condanna. Fa' inoltre grazia, o Dio, anche a coloro che pregano con noi di progredire nella vita, nella fede e nell'intelligenza spirituale; da' loro sempre di renderti il culto con timore e amore, di partecipare senza colpa e senza condanna ai tuoi santi Misteri e di vedersi consentito il tuo regno sovracceleste.

    -------------------------------------------------------------------------------
    Nella Divina Liturgia di San Basilio:
    S. O Dio, Tu hai visitato in misericordia e indulgenze la nostra umiltà, Tu ci hai fatto stare, noi miseri, peccatori e indegni tuoi servi, a cospetto della tua gloria per farci officiare al tuo santo Altare: fortificaci Tu con la potenza del tuo santo Spirito in questo servizio e dacci parola all'aprir bocca per invocare la grazia del tuo santo Spirito sui Doni prossimi ad essere presentati.
    --------------------------------------------------------------------------------

    S. Affinché, dal tuo potere in ogni tempo custoditi, sia a te che la gloria innalziamo: Padre, e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.



    INNO CHERUBICO

    si aprono le porte sante

    C. Noi che dei Cherubini misticamente ora siamo icone e alla vivifica Trinità l'inno Trisagio cantiamo, deponiamo ogni affanno della vita...

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    suggerisco di scaricare (nonostante la pesantezza degli 11MB!) lo splendido Inno cherubico in greco all'indirizzo : http://www.gac.edu/~jkanavat/media/cherubim.mp3
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    Mentre il Coro canta il cherubico, il sacerdote, recita la seguente preghiera
    S. Nessuno avvinto ai desideri e alle voluttà della carne è degno di avvicinarsi, di accostarsi e di officiare a te, Re della gloria: servirti è infatti grande e tremendo perfino alle stesse Potenze oltre i cieli. Eppure per l'ineffabile e immenso tuo amore per gli uomini Tu sei divenuto uomo senza mutamento né alterazione, ti sei insediato Sommo Sacerdote e ci hai affidato la consacrazione di questa immolazione liturgica e incruenta, qual Sovrano di tutto: solo Tu, Signore, dòmini infatti sulle realtà dei cieli e della terra, Tu che poggi sul trono cherubico, che sei il Signore dei Serafini e il Re di Israele, che sei l'unico Santo e riposi nei Santi. Ti supplico dunque, unico buono e pronto a esaudire qual sei: guarda su di me peccatore e inutile tuo servo e purificami l'anima e il corpo della cattiva coscienza; e con la potenza del tuo santo Spirito mettimi in grado, rivestito qual sono della grazia del Sacerdozio, di assistere a questa tua santa Mensa e di consacrare il santo e intemerato Corpo e il tuo prezioso Sangue. A te allora mi avvicino chinando il capo e ti prego: non distogliere da me il tuo volto, non escludermi dai tuoi servi, anzi consenti di farti offrire questi Doni da me, peccatore e indegno tuo servo. Sei Tu invero Colui che offre e viene offerto, che riceve e viene distribuito, Cristo Dio nostro, ed è a te che la gloria innalziamo, con il Padre tuo aprimordio e con il tuo Spirito tuttosanto, buono e vivifico, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

    Durante il canto, il Diacono, fatto benedire l’incenso, incensa l’altare, il sui quattro lati, tutto il vima, il sacerdote, le s. icone, il popolo mentre recita il salmo 50
    . Rientra nel santuario.

    [D.] Abbi misericordia di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia, e secondo la moltitudine delle tue indulgenze cancella il mio delitto. / Appieno lavami dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato. / Poiché conosco la mia iniquità e il mio peccato sta di continuo innanzi a me. / Contro te solo ho peccato e il male al tuo cospetto ho fatto, così che Tu sia giustificato con le tue parole e vinca allorché sei giudicato. / Ecco, nelle iniquità sono stato concepito, e nei peccati mi ha concepito mia madre. / Ecco, hai amato la verità, mi hai svelato gli arcani e i segreti della tua sapienza. / Mi aspergerai con issòpo e sarò purificato, mi laverai, e più della neve sarò reso candido. / Mi farai udire esultanza e gaudio: esulteranno le ossa umiliate. / Distogli il tuo volto dai miei peccati e cancella tutte le mie iniquità. / Cuore puro crea in me, o Dio, e spirito retto rinnova nelle mie viscere. / Non respingermi dal tuo volto, e lo Spirito tuo santo non rimuovere da me. / Rendimi l'esultanza della tua salvezza e confermami con lo Spirito sovrano. / Insegnerò agli iniqui le tue vie, e gli empi a te ritorneranno. / Liberami dalle colpe di sangue, o Dio, Dio della mia salvezza; esulterà la mia lingua alla tua giustizia. / Signore, schiudi le mie labbra, e la mia bocca annunzierà la tua lode. / Poiché se Tu avessi voluto immolazione, l'avrei pur data: agli olocausti non darai Beneplacito. / Immolazione a Dio è uno spirito contrito. Un cuore contrito e umiliato, Dio non lo disprezzerà...

    Il Sacerdote assieme al diacono recitano il cherubico davanti alla Sacra Mensa per tre volte, facendo un inchino ogni volta. Baciano poi la santa mensa, e fatto un inchino profondo, si voltano verso il popolo e chinano le teste. Vanno alla protesi, il Diacono incensa i Santi Doni recitando tra sé:
    S. & D. O Dio, sii clemente con me peccatore e abbi misericordia di me. (tre volte)
    Terminando entrambi l'Inno:
    S & D. ...per accogliere il Re dell'universo, invisibilmente scortato dalle schiere degli Angeli. Alleluia, Alleluia, Alleluia. (tre volte)

    baciando la santa Mensa e andando all'Altare della Presentazione. S. Incensa i Santi Doni.
    S. solleva il Velo e dice:


    [D.] Solleva, padre.

    S. In pace sollevate le mani ai Santi e benedite il Signore.


    S. pone alla spalla sinistra del D. il Velo, S. solleva il santo Disco e glielo pone sul capo. Questi lo mantiene sul capo con le mani e contemporaneamente tiene con un dito il turibolo. S. prende il santo Calice. D. davanti e S. dietro escono dalla Porta di Settentrione preceduti dai Ceroferari e si fermano davanti alle Porte Sante, di fronte all'Assemblea.

    Il sacerdote e il diacono fanno le commemorazioni (stanno a fianco a fianco –sacerdote a destra del diacono- e il Diacono commemora il primo gerarca della chiesa, il vescovo titolare e il Sacerdote il quale commemora tutti gli altri). Quindi il diacono rientra (appena ha finito con le proprie commemorazioni) con il s. Disco nel s. Vima e si ferma sulla destra (sud). Appoggia il ginocchio destro a terra. Il sacerdote benedice il popolo. Quindi, il coro conclude il cherubico, cantando lentamente ed armoniosamente:

    GRANDE INGRESSO

    D. Dell'eminente signore e padre nostro ..., santissimo Patriarca di ..., e del presule nostro ..., eminentissimo [/sacratissimo] Metropolita (oppure Arcivescovo, o Vescovo) di ..., si ricordi il Signore Dio nel suo regno, in ogni tempo: ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.

    S. Di voi e di tutti i Cristiani Ortodossi si ricordi il Signore Dio nel suo regno, in ogni tempo: ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.

    C. Amen... Per accogliere il Re dell'universo, invisibilmente scortato dalle schiere degli Angeli. Alleluia, Alleluia, Alleluia


    S. e D. entrano nei Santuario delle Porte Sante dialogando sommessamente:
    [D.] Del tuo Sacerdozio si ricordi il Signore Dio nel suo regno, in ogni tempo ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    S. Del tuo Diaconato si ricordi il Signore Dio nel suo regno, in ogni tempo: ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    S. depone il santo Calice sull'Antimensio, a destra; prende dal capo del D. il santo Disco e lo depone a sinistra, dicendo i seguenti Tropari dall'Officio del Grande Venerdì:
    S. Il nobile Giuseppe dal Legno calò il tuo intemerato Corpo, in una sindone pura lo avvolse, e in aromi; gli rese le esequie e in un sepolcro nuovo lo depose.

    Tu eri nella tomba con il corpo e nell'Inferno con l'anima qual Dio: eri in Paradiso con il Ladrone e in trono con il Padre e con lo Spirito, o Cristo: tutto ricolmando, Tu che sei l'Incircoscritto.

    Carico di vita, realmente più incantevole del Paradiso e più splendido di ogni sala di re si dimostrò il tuo sepolcro, fonte della nostra risurrezione.

    S. toglie i santi Veli e li pone a un lato dell'Altare; prende il Velo grande dalla spalla del D., lo impregna di incenso e copre i santi Doni dicendo ancora:
    Il nobile Giuseppe dal Legno calò il tuo intemerato Corpo, in una sindone pura lo avvolse, e in aromi; gli rese le esequie e in un sepolcro nuovo lo depose.

    S. prende il turibolo dalle mani del D. e incensa tre volte i santi Doni terminando il Salmo 50:
    Benefica Siòn, Signore, nel tuo Beneplacito, e siano edificate le mura di Gerusalemme. / Allora darai Beneplacito a immolazione di giustizia, ad anafora e a olocausti; allora offriranno sul tuo Altare giovenchi.

    S. restituisce a D. il turibolo e a capo chino dice:
    S. Ricordati di me, fratello e concelebrante.

    D. Del tuo Sacerdozio si ricordi il Signore Dio nel suo regno. Prega per me, presule santo.

    S. Lo Spirito santo verrà su di te e la potenza dell'Eccelso ti adombrerà.

    D. Lo Spirito stesso concelebrerà con noi tutti i giorni di nostra vita. Ricordati di me, presule santo.

    S. Si ricordi di te il Signore Dio nel suo regno, in ogni tempo: ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    D. Amen.

    il Diacono quindi, ricevuta la benedizione, esce dalla porta nord, andando a mettersi all'ambone per intonare la Colletta.

    SUPPLICA DOPO IL GRANDE INGRESSO

    D. Completiamo la nostra preghiera al Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per i preziosi Doni presentati preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per questo santo Tempio e per quanti con fede, pietà e timor di Dio vi accedono preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Per essere liberati da ogni afflizione, collera, [pericolo] e necessità preghiamo il Signore.

    C. Kyrie elèison.

    D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

    C. Kyrie elèison.

    D. Tutto questo giorno perfetto, santo, pacifico e senza peccato chiediamo al Signore.

    C. Concedi, Signore.

    D. Un angelo di pace, guida fedele, custode delle nostre anime e dei nostri corpi chiediamo al Signore.

    C. Concedi, Signore.

    D. Perdono e remissione dei nostri peccati e delle nostre mancanze chiediamo al Signore.

    C. Concedi, Signore.

    D. I doni belli e utili alle nostre anime e la pace per il mondo chiediamo al Signore.

    C. Concedi, Signore.

    D. Che il tempo che resta della nostra vita si concluda in pace e ravvedimento chiediamo al Signore.

    C. Concedi, Signore.

    D. Una fine cristiana della nostra vita, indolore, irriprovata, pacifica, e una buona difesa innanzi al tremendo tribunale di Cristo chiediamo.

    C. Concedi, Signore.

    D. Facendo memoria della tuttasanta, intemerata, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Deìpara e semprevergine Maria insieme con tutti i Santi, (...)

    [C. Deìpara più che santa, salvaci.]

    D. ...noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio affidiamo.

    C. A te, Signore.

    Nella Divina Liturgia di San Giovanni:
    S. Signore, Dio onnipotente, unico santo, Tu accetti l'immolazione di lode da quanti ti invocano di tutto cuore: accogli anche la preghiera di noi peccatori e mettici in grado di offrirti doni e immolazioni spirituali per i nostri peccati e per le disconoscenze del popolo. Consentici anche di trovar grazia al tuo cospetto affinché ti sia benaccetta la nostra immolazione e lo Spirito della tua grazia, che è buono, dimori su di noi e su questi Doni imbanditi, e su tutto il popolo tuo.

    --------------------------------------------------------------------------
    Nella Divina Liturgia di San Basilio :
    S. Signore, Dio nostro, Tu ci hai creati e condotti a questa vita, ci hai indicato le vie della salvezza, ci hai fatto grazia di rivelarci i misteri celesti: sei Tu Colui che ci hai posto a questo servizio nella potenza del tuo Spirito santo. Da' allora il Beneplacito, Signore, di farci divenire ministri della tuo nuovo Patto e officianti dei tuoi santi Misteri; ora che ci appressiamo al tuo santo Altare accoglici secondo la moltitudine delle tue misericordie, per consentirci di offrirti questa immolazione razionale e incruenta per i nostri peccati e per le disconoscenze del popolo; accettala sul tuo Altare santo, oltre i cieli e intellettivo in odore di fragranza, e rimandaci a tua volta la grazia del tuo santo Spirito. Guarda su di noi, o Dio, considera il nostro culto e accettalo, come hai accettato i doni di Abele, le immolazioni di Noè, gli olocausti di Abramo, gli atti sacerdotali di Mosè e Aronne, le pacificazioni di Samuele; come hai accettato dai tuoi santi Apostoli questo culto vero, così anche dalle nostre mani di peccatori accetta questi Doni nella tua soavità, Signore, per farci trovare, consentìti di officiare senza biasimo al tuo santo Altare, la mercede di quei fedeli e sagàci Economi nel giorno tremendo della tua giusta ricompensa.
    ----------------------------------------------------------------------------

    S. Per le indulgenze del Figlio tuo unigenito, insieme con il quale sei Tu benedetto, con il tuo Spirito tuttosanto, buono e vivifico, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.

  6. #6
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    Predefinito

    PROCLAMAZIONE DI PACE

    S. rivolto all'Assemblea benedice:
    S. Pace a tutti! (benedice con la mano)

    C. E allo spirito tuo.

    D. Amiamoci gli uni gli altri, per potere in concordia di animi confessare.

    C. Padre, Figlio e santo Spirito, Trìade coessenziale e inseparata.

    S. si prosterna tre volte e dice sommessamente:
    S. Ti amerò, Signore, mia forza: il Signore è il mio sostegno, il mio rifugio e il mio liberatore.

    se c’è concelebrazione, avviene il bacio di pace, quindi il sacerdote bacia i s. Doni così ricoperti, prima il s. disco poi il s. calice e la s. Mensa davanti a lui.

    S. Cristo è in mezzo a noi.

    S.S. Lo è, e lo sarà.


    Anche il diacono, dal proprio posto, fa tre inchini e bacia la croce sul proprio orarion, quindi esclama:



    SIMBOLO DELLA FEDE

    D. Le porte, le porte! In sapienza stiamo intenti!

    si apre la tenda. Il sacerdote solleva l’aer e lo agita sopra ai s. doni, mentre recita sommessamente il Credo. Il Diacono, rivolto verso il popolo, dirige il canto del Credo.

    C. 1 Credo in un unico Dio Padre, onnipotente, Creatore del cielo e della terra, e di tutte le realtà sia visibili che invisibili.

    2 E un unico Signore: Gesù Cristo, il Figlio di Dio, l'unigenito, il generato dal Padre prima di tutti i secoli. Luce da Luce; Dio vero da Dio vero; generato, non creato; coessenziale al Padre; mediante cui tutte le realtà presero esistenza.

    3 Che per noi uomini e per la nostra salvezza discese dai cieli e si incarnò dallo Spirito santo e dalla Vergine Maria, e si fece uomo.

    4 E fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, e soffrì, e fu sepolto.

    5 E risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture.

    6 E risalì ai cieli e siede alla destra del Padre.

    7 E di nuovo verrà con gloria a giudicare i vivi e i morti; il cui regno non avrà fine.

    8 E nello Spirito, che è santo, Signore, vivifico, procede dal Padre, insieme con il Padre e con il Figlio è adorato e glorificato, parlò per mezzo dei Profeti.

    9 E nell'unica, santa, cattolica e apostolica Chiesa.

    10 Confesso un unico Battesimo per la remissione dei peccati.

    11 Aspetto la risurrezione dei morti.

    12 E la vita del secolo venturo. Amen.




    ANAFORA

    D. Stiamo composti, stiamo con timore; stiamo intenti la santa Anafora in pace a offrire.

    C. Misericordia di pace, immolazione di lode.

    Il sacerdote, baciato l’aer lo ripone con i veli. Il diacono entra nel s. Vima per la porta sud. Il Sacerdote si volta verso occidente, ovvero verso il popolo e benedice dicendo:

    S. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, e l'amore di Dio Padre, e la comunione del santo Spirito sia con tutti voi.

    C. E con lo spirito tuo.

    Il Sacerdote si volta quindi nuovamente ad oriente e, alzando le mani, esclama:

    S. In alto teniamo i cuori.

    C. Li teniamo verso il Signore.

    S. Rendiamo grazie al Signore.

    C. Degno e giusto è adorare Padre, Figlio e santo Spirito, Trìade coessenziale e inseparata.

    Il Sacerdote recita sommessamente la preghiera del "Santo".

    S. Degno e giusto è inneggiarti, benedirti, lodarti, renderti grazie, adorarti in ogni punto del tuo dominio. Sei Tu infatti Dio ineffabile, inesplicabile, invisibile, incomprensibile, sempre esistente, in piena identità esistente; Tu e il Figlio tuo unigenito e il tuo spirito santo. Tu ci hai tratto dalla non esistenza all'essere e, caduti, ci hai alzato ancora e non hai mancato di far di tutto fino a ricondurci al cielo e farci grazia del tuo regno venturo. Per tutti questi eventi noi rendiamo grazie a te, al Figlio tuo unigenito e al tuo Spirito santo: per tutto ciò che sappiamo e per tutto ciò che non sappiamo, per i benefici manifesti e per quelli immanifesti attuati in nostro favore. Ti rendiamo grazie anche per questa Liturgia che hai consentito di accogliere dalle nostre mani sebbene siano in tua presenza migliaia di Arcangeli e miriadi di Angeli, i Cherubini e i Serafini dalle sei ali e dai molti occhi, sublimi in volo, librati sulle ali.


    --------------------------------------------------------------------------------
    Nella Divina Liturgia di San Basilio:

    S. Esistente, Signore, Dio Padre onnipotente e adorato, degno è davvero, giusto e congruo alla magnificenza della tua santità lodare, inneggiare, benedire, adorare, render grazie, glorificare in te l'unico Dio realmente esistente, e offrirti con cuore contrito e spirito di umiltà questo nostro culto razionale, poiché sei Tu che ci fai grazia di conoscere la tua verità. E chi è in grado di riferire le tue opere potenti, far udire tutte le tue lodi e narrare tutte le tue meraviglie in ogni istante? O Sovrano dell'universo, Signore di cielo e terra e di ogni creatura percepita e non percepita, Tu che siedi sul trono di gloria e guardi sugli abissi, aprimordio, invisibile, incomprensibile, incircoscritto, Tu sei il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, gran Dio e Salvatore, speranza nostra; Egli è l'icone della tua bontà, sigillo pari al modello, in se stesso rivelante te, il Padre; è Verbo vivente, Dio vero, Sapienza da prima dei secoli; è Vita, Santificazione, Potenza, Luce vera; da lui lo Spirito santo si è manifestato Spirito della Verità, Carisma dell'adozione, Pegno della futura eredità, Primizia dei beni eterni, Forza vivifica, Fonte della santità; ogni creatura razionale e intelligente, ricevendo da lui vigore, ti serve e ti innalza il perpetuo canto di gloria, poiché tutte le realtà ti sono servitrici. Te infatti lodano gli Angeli. gli Arcangeli, i Troni, le Dominazioni, i Principati, le Virtù, le Potenze e i Cherubini dai molti occhi. Te assistono tutt'intorno i Serafini, sei ali l'uno e sei ali l'altro: con due coprono il volto, con due i piedi e con due volano; gridano l'uno e all'altro con labbra inesauste e con canti di gloria mai silenti.

    ----------------------------------------------------------------------------


    D., o se non c'è D. S., batte la Stella sul santo Disco segnandovi la croce, la bacia e la pone di lato mentre S. esclama:

    S. Il trionfale inno essi cantano, esclamano, gridano e dicono:

    C. Santo, santo, santo, il Signore Sabaòth; pieno è il cielo e la terra della tua gloria. Osanna negli eccelsi. Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore. Osanna negli eccelsi.

  7. #7
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    MEMORIALE

    Il Diacono, si avvicina a lato sud-ovest e ventila i s. Doni. Il Sacerdote recita la seconda preghiera dell’anafora.

    S. Insieme con queste beate Potenze anche noi, Sovrano amico degli uominio, esclamiamo e diciamo: santo sei e tuttosanto, Tu e il Figlio tuo unigenito e il tuo Spirito santo; santo sei, e tuttosanto, e magnifica è la tua gloria: Tu, che tanto amasti il mondo da dare il Figlio tuo unigenito affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna; e Lui, che, venuto e compita tutta l'economia in nostro favore, nella notte in cui era consegnato, o piuttosto si consegnava da sé per la vita del mondo, prese il pane nelle sue mani sante, intemerate e immacolate, ne rese grazie, lo benedisse, lo santificò, lo spezzò, lo diede ai suoi santi Discepoli e Apostoli dicendo:

    S. Prendete, mangiate: questo è il mio Corpo, per voi spezzato in remissione dei peccati.

    Mentre canta questo, è uso che il sacerdote indichi con la mano il s. Disco, anche il Diacono lo indica con il proprio orarion.

    C. Amen.


    Allo stesso modo il Diacono indica con l’orarion il s. Calice

    S. Parimenti anche il calice dopo aver cenato dicendo:

    S. Bevetene tutti: questo è il mio Sangue, quello del nuovo Patto, per voi e per molti sparso in remissione dei peccati.

    C. Amen.


    S. Memori dunque di questo precetto di salvezza e di tutto quanto fu attuato per noi: della Croce, della Tomba, della Risurrezione al terzo giorno, dell'Ascensione ai cieli, del Soglio alla tua destra, della seconda gloriosa Parusia del ritorno.



    ------------------------------------------------------
    Nella divina Liturgia di San Basilio:
    S. Insieme con tali beate Potenze, Sovrano amico degli uomini, anche noi peccatori esclamiamo e diciamo: sei santo veramente, e tuttosanto, e non v'è misura alla magnificenza della tua santità; e sei leale in tutte le tue opere, poiché con giustizia e giudizio veridico ci hai provvisto di tutto: hai plasmato infatti l'uomo traendolo, argilla, dalla terra, l'hai onorato della tua icone, o Dio, e l'hai messo nel Paradiso della delizia; gli hai promesso l'immortalità della vita e il godimento dei beni eterni nell'osservanza dei tuoi precetti; ma per aver disubbidito a te, vero Dio e suo creatore, aver soggiaciuto all'inganno del serpente ed essere incorso nella morte a causa dei suoi stessi traviamenti, Tu, Dio, l'hai esiliato con la tua giusta sentenza dal Paradiso a questo mondo, respingendolo nella terra donde era tratto, ma disponendo per lui un'Economia di salvezza dalla rigenerazione nel tuo stesso Cristo. Non hai respinto dunque fino in fondo la tua creatura che avevi fatta, o Buono, né hai scordato l'opera delle tue mani, anzi l'hai visitata in tanti modi con il palpito della tua misericordia: hai mandato profeti; hai fatto atti potenti attraverso i tuoi Santi che in ogni generazione ti sono graditi; ci hai parlato per bocca di quei profeti, tuoi servi, preannunciandoci prossima la salvezza; hai dato in aiuto la Legge; hai posto a custodi gli Angeli; quando poi è venuta la plenitudine dei tempi ci hai parlato nello stesso Figlio tuo, per mezzo del quale hai fatto anche i secoli. Egli, che è il riverbero della tua gloria e l'impronta della tua ipostasi, e regge ogni realtà con la parola della sua potenza, non ha ritenuto rapina l'essere uguale a te Dio Padre: anzi, pur essendo Dio preeterno, si è reso visibile sulla terra e ha conversato con gli uomini: e incarnandosi dalla Vergine santa ha vuotato se stesso, assumendo forma di servo, divenendo conforme nel corpo al nostro umile stato per farci conformi all'icone della sua gloria. Dacché infatti per mezzo di un uomo il peccato era entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, il Figlio tuo unigenito, che è l'Esistente nel seno di te Dio Padre, nascendo da una donna, la santa Deìpara e semprevergine Maria, nascendo sotto la Legge, ha palesato il Beneplacito di condannare il peccato nella propria carne, perché quanti si trovano morti in Adamo si trovino vivificati in lui stesso, il tuo Cristo; ed Egli, venendo a stare in questo mondo, dandoci comandamenti di salvezza e distogliendoci dall'errore degli idoli ci ha ricondotti a conoscere te, vero Dio e Padre, acquisendoci per sé come popolo eletto, sacerdozio regale, nazione santa; e, purificàtici nell'acqua e santificàtici con lo Spirito santo, ha dato sé stesso come scambio alla morte in cui eravamo irretiti, venduti in balìa del peccato; e sceso per mezzo della Croce nell'Inferno per colmare di sé tutte le realtà, ha dissipato le doglie della morte; e risorto il terzo giorno, e aperta la via per ogni carne alla risurrezione dai morti, poiché non era possibile che il dispensatore della vita fosse in potere della corruzione, Egli è divenuto primizia dei dormienti, primogenito dai morti, per avere lui stesso il primato su tutto in tutto; e, salito ai cieli, si è assiso alla destra della tua maestà nelle altezze, Lui, che ancora verrà a rendere a ciascuno secondo le proprie opere; ci ha lasciato però questi atti per memoriale della sua passione salvifica, questi che abbiamo presentato al tuo cospetto, secondo i suoi precetti: mentre infatti stava per uscire incontro alla sua morte volontaria, encomiata e vivifica nella notte in cui consegnava sé stesso per la vita del mondo, Egli prese il pane nelle sue mani sante e intemerate, lo elevò a te Dio Padre, ne rese grazie, lo benedisse, lo santificò, lo spezzò.

    S. esclama:

    S. Lo diede ai suoi santi Discepoli e Apostoli dicendo: Prendete e mangiate, questo è il mio Corpo, per voi spezzato in remissione dei peccati.

    C. Amen.

    S. Parimenti prese anche il calice del frutto della vite, lo temperò, ne rese grazie, lo benedisse, lo santificò,

    S. esclama:

    S. Lo diede ai suoi santi Discepoli e Apostoli dicendo: Bevetene tutti, questo è il mio Sangue, quello del nuovo Patto, per voi e per molti sparso in remissione dei peccati.

    C. Amen.

    S. Fate ciò in mia memoria: ogni volta infatti che mangerete questo Pane e berrete questo Calice voi annuncerete la mia morte e confesserete la mia risurrezione. Memori dunque, o Sovrano, dei suoi Patimenti salvifici, della Croce vivifica, della sepoltura di tre giorni, della risurrezione dai morti, della salita ai Cieli, del Soglio alla destra di te Dio Padre e della sua seconda Parusia, gloriosa e tremenda:

    --------------------------------------------------------

    Mentre il diacono (o in sua assenza il Sacerdote) solleva incrociate le braccia, la destra sopra che tiene il s. Disco, la sinistra tiene il s. Calice.

    S. Il tuo, dal tuo, a te noi l'offriamo, in tutto e per tutto.

    C. Te inneggiamo, te benediciamo, a le rendiamo grazie, Signore, e te preghiamo, Dio nostro.



    EPICLESI

    Il diacono ripone il Ripidion e si accosta al Sacerdote; ambedue fanno tre profondi inchini davanti alla s. Mensa. Quindi il Sacerdote prega sommessamente:

    S. Ancora ti offriamo questo culto razionale e incruento e ti invochiamo, e ti preghiamo, e ti imploriamo: manda il tuo Spirito santo su di noi e su questi Doni imbanditi.

    S. Signore, Tu all'ora terza hai mandato sui tuoi Apostoli il tuo Spirito tuttosanto: non rimuoverlo da noi, anzi rinnovacelo ora che ti preghiamo.

    D. Cuore puro crea in me, o Dio, e spirito retto rinnova nelle mie viscere.

    S. e D. fanno insieme una prosternazione.

    S. Signore, Tu all'ora terza...

    D. Non respingermi dal tuo volto, e lo Spirito tuo santo non rimuovere da me.


    S. e D. fanno un'altra prosternazione.

    S. Signore, Tu all'ora terza...


    S. e D. fanno una terza prosternazione. D. indica con l'Orario il santo Pane dicendo:

    [D.] Benedici, padre, il santo Pane.

    S. lo segna dicendo:

    S. E fa' di questo Pane il Prezioso Corpo del tuo Cristo.


    D. indica con l'Orario il Santo Calice:

    [D.] Amen. Benedici, padre, il santo Calice.


    S. segna il santo Calice:

    S. E fa' di ciò che è in questo Calice il prezioso Sangue del tuo Cristo.

    [D.] Amen. Benedici, padre, entrambi i santi Doni.

    S. Cambiandoli per opera del tuo Spirito santo.

    D. Amen. Amen. Amen.

    Grande metania. Il Diacono, dopo aver inchinato il capo al Sacerdote dice:

    D.Ricòrdati di me signore santo.

    S.Il Signore Dio si ricordi di te nel Suo regno, ora e sempre e nei secoli dei secoli.

    D. Amen

    Quindi ritorna laddove era e preso il ripidion (o un velo) ventila i s.Doni.

    S. Così che attuino in chi ne partecipa sobrietà dall'anima, remissione dei peccati, comunicazione del tuo santo Spirito, plenitudine del regno dei cieli, confidenza presso di te, non sia mai giudizio o condanna. Ancora ti offriamo questo culto razionale per chi riposa nella fede: Avi, Padri, Patriarchi, Profeti, Apostoli, Predicatori, Evangelisti, Martiri, Confessori, Asceti, e per ogni spirito giusto reso perfetto nella fede.




    COMMEMORAZIONE

    D. incensa tutt'intorno la santa Mensa commemorando i viventi e i defunti. (Se non c'è D. S. prosegue la propria preghiera e incensa l'Altare dal proprio posto al momento dell'esclamazione).

    S. Il tuo, dal tuo, a te noi l'offriamo, in tutto e per tutto.

    C. Te inneggiamo, te benediciamo, a le rendiamo grazie, Signore, e te preghiamo, Dio nostro.[D.] Presule santo, ricordati di me, peccatore.

    S. Si ricordi di te il Signore Dio nel suo regno, in ogni tempo: ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    [D.] Amen.

    D. Per la salvezza, la visitazione e la remissione dei peccati dei servi di Dio

    D. Per il riposo e la remissione dei peccati dei tuoi servi...

    D. Riposali, o Dio, in un luogo luminoso, dove sono assenti tristezza e gemito, riposali dove veglia la luce del tuo volto.


    S. intanto, proseguendo con la propria orazione esclama:

    S. In ispecie per la tuttasanta, intemerata, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra, Deìpara e semprevergine Maria.


    MEGALINARIO

    C. Degno davvero è dir di te beata, la Deìpara semprebeata, tuttaimmacolata e Madre del nostro Dio. Più insigne dei Cherubini, e senza confronto più gloriosa dei Serafini, in modo incorruttibile Dio Verbo hai partorito: la realmente Deìpara in te noi magnifichiamo.

    Nelle feste del Signore e della Deìpara, nonché al loro congedo, al posto di tale Teotochio si canta la nona Ode o quanto prescritto dalle Rubriche. Intanto S. continua l'orazione:

    S. Del santo Profeta, Precursore e Battista Giovanni; dei santi, gloriosi e lodati Apostoli; del santo... di cui pure compiamo memoria, e di tutti i tuoi Santi: per le loro suppliche visitaci, o Dio.

    E ricordati di tutti i dormienti nella speranza della risurrezione alla vita eterna.... e riposali, Dio nostro, dove veglia la luce del tuo volto.

    Ancora ti invochiamo: ricordati, Signore, di tutto l'Episcopato degli Ortodossi, dèdito a esporre rettamente il verbo della tua verità, di tutto il Presbiterio, del Diaconato in Cristo e di tutto l'ordine sacerdotale e monastico.

    Ancora ti offriamo questo culto razionale per tutta l'Ecumène, per la santa, cattolica e apostolica tua Chiesa, per quanti sono impegnati nella castità e nella regola veneranda, per i nostri re fedelissimi e amici di Cristo, per il Parlamento [Palazzo] e per l'Esercito. Da' loro, Signore, pacifico il governo, affinché anche noi conduciamo nella loro moderatezza una vita calma e tranquilla, in tutta pietà e venerazione.


    S. esclama:

    S. Anzitutto ricordati, Signore, del gran presule e padre nostro ..., santissimo Patriarca di ... , e del presule nostro ..., eminentissimo Metropolita (oppure eminentissimo Arcivescovo, o sacratissimo Vescovo) di ..., e donali qual grazia alle tue sante Chiese in pace, salvi, onorati, sani, longevi e dediti a esporre rettamente il verbo della tua verità.

    [D. E ricordati, Signore, di tutti e di tutte.]

    C. E di tutti, e di tutte.

    S. prosegue sommessamente:

    S. Ricordati, Signore, della città (oppure: contrada, isola, monastero) in cui abitiamo, e di ogni città e contrada, e di quanti con fede vi abitano.

    Ricordati, Signore, dei naviganti, dei viandanti, dei malati, dei sofferenti, dei prigionieri e della loro salvezza.

    Ricordati, Signore, di quanti portano frutti e fanno belle opere nelle tue sante Chiese e di quanti si ricordano dei poveri, e invia su di noi le tue misericordie.

    S. esclama:

    S. E dacci d'una sola bocca e d'un solo cuore di glorificare e inneggiare il tuttoinsigne e magnifico tuo Nome: Padre, e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

    C. Amen.

    S. benedice l'Assemblea:

    S. E siano le misericordie del grande Dio e salvatore nostro Gesù Cristo con tutti voi.

    C. E con lo spirito tuo.

  8. #8
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