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Risultati da 1 a 6 di 6
  1. #1
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito Commenti su "I tappeti orientali: icone anoggettuali della Chiesa d'Oriente.

    Salve.

    Questo thread è parallelo al seguente: http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=37091 , nato per tutti i vs intereventi relativi alla tragedia armena, al suo olokausto artistico e alle falsificazioni storiche che hanno finito coll'attribuire l'arte armena nelle mani dei loro stessi conquistatori.

    Sono graditi interventi sia di carattere storico che politico, che religioso, nonchè ovviamente specificatamente di carattere artistico.

    Grazie.


  2. #2
    Qoelèt
    Ospite

    Predefinito

    Caro amico Nebbia, voglio ringraziarti anche a nome di tutti gli amici del Forum della Chiesa Ortodossa Tradizionale per questo interessantissimo thread!
    Quando ai primi di gennaio tornerà l'Archimandrita-Esarca p.Silvano dalla Grecia chiederò senz'altro un suo contributo da "esperto".
    Un saluto
    +Luca+

  3. #3
    Punitore
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    Predefinito

    Parlare dell'olokausto armeno è politicamente scomodo.
    Del resto arrivare a falsificare libri come il Milione di Marco Polo per portare l'opinine pubblica a erronei riconoscimenti dell'arte dell'annodatura del tappeto come traguardo dell'arte islamica è un giochino vecchio come il mondo e che rientra perfettamente nella pianificazione dei vecchi Savi per la conquista del mondo. A questo punto credo sia lecito chiedersi: quante opere classiche, e quanti documenti storici hanno già subito l'arte della manipolazione? Temo che ormai oltre il 50% della letteratura a noi insegnata sia stata intossicata dal vizio della falsificazione.

    Non abbia paura chi è senza peccato, non sarò io a scagliare la prima pietra!

  4. #4
    Lurido
    Ospite

    Predefinito

    Il tentativo di aggiudicare la paternità dell'arte dell'annodatura dei tappeti orientali ad una tradizione squisitamente armena può essere suggestivo ma poco credibile. Chi mi porta simboli iconografici e ornamentali come prova dimentica o omette volutamente alcuni piccoli particolari: le croci ad esempio erano simboli preesistenti al cristianesimo. Quindi, se tanto mi da tanto...
    cerchiamo di non arrampicarci sugli specchi.

  5. #5
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito

    Ma nessuno si sta arrampicando sugli specchi Lurido e ti spiego il perchè:

    Hai ragione quando sostieni che la croce era un simbolo precristiano, e quindi il valore simbolico di essa era da attribuire piuttosto alle precedenti religioni di quell'area che a un simbolismo cristiano. Ma è anche vero che intorno al quarto secolo il valore di quelle crocì mutò radicalmente da simbolo primitivo di "vittoria" a significato di "sofferenza di Cristo". Se Costantino introdusse il monogramma di Cristo e se i copti accostarono nella "croce ansata" il motivo della croce a quello del disco solare, simbolo di luce e di vita, lo spazio culturale armeno accolse la "croce di luce solare", simbolo di luce, di vita e di verità come simbolo pienamente cristiano e agli occhi e alla consapevolezza di tutti i paesi vicini.
    Assistiamo così alla trasposizione di questo segno (la croce) nel nuovo culto (il cristianesimo) e in funzione degli stessi contenuti: Cristo stesso aveva proclmato: "Io sono la luce, la verità e la vita". Sono le stesse fonti che generano nuove religioni.
    Fu dunque per questa ragione che proprio in questo spazio il primo apostolato fece tanti proseliti e che l'Armenia fu la prima nazione a imporre il cristianesimo come religione di Stato?
    La mia risposta è indubbiamente SI!!!

    L'Imperatore bizantino Anastasio I (491-518), monofista, sostituì il monogramma di Cristo con la croce. Che la croce non fosse simbolo di dolore, ma di vittoria, è attestato dalle prime monete che le affiancano Nike, la dea della vittoria. Con Giustiniano, la vediamo affermarsi come simbolo di Cristo e del cristianesimo. Non si dimentichi che sempre, con poche eccezioni, le chiese monofiste opposero forti resistenze alla "croce della sofferenza", sembrando essa contraddire il contenuto stesso del simbolo, e che i Nestoriani della Siria orientale, con estrema coerenza, posero la loro missione sotto il segno della "croce della vittoria".

    Si può quindi affermare che già nel quarto secolo la "croce di luce" precristiana era stata assunta a simbolo dai cristiani di Armenia e di Siria e così svuotata dell'arcaico simbolismo primitivo per la quale era precedentemente nata.
    Le tue affermazioni quindi Lurido non hanno le fondamenta per stare in piedi, perchè come vedi già nel 300 la croce in quei luoghi era diventata a tutti gli effetti un simbolo cristiano e non più primitivo. L'iconografia dei tappeti è stata pertanto influenzata sicuramente dalla croce di Cristo piuttosto che dalle croci primitive del nomadismo d'area caucasica.


  6. #6
    Punitore
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    Predefinito Il pericolo turco incombe ancora sulla testa dell'armeno.

    Si teme anche per gli armeni (non solo per i curdi) nel caso di un'invasione turco-americana nel nord dell'Irak. Ankara tenterebbe di normalizzare una volta per tutte il pericolo curdo e l'emancipazione armena con le armi: 67 mila uomini pronti a tutto e con carta bianca fornita dall'alleato di Washington.
    Il piano turco prevede infatti l'invasione dell'irak del nord e l'occupazione turca fino alle porte di Baghdad. Di fronte a questo scenario è prevista la costituziuone di una nuova entità geopolitica a carattere federale suddivisa in tre realtà etnicamente differenti: uno stato scita, uno sunnita e l'altro curdo. Nessuna concessione inveve sarebbe al vaglio nei confronti delle popolazioni armene, che a questo punto rischierebbero un ulteriore colpo alla loro già trvagliata esistenza.

    tratto da un articolo del quotidiano Le soir del 04/03/2003

 

 

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