L'istituzione della Patrimonio dello Stato spa prima, il rimpatrio concertato in parlamento dell'obelisco di Axum in Etiopia poi, e adesso le trattative per la restituzione di innumerevoli palazzi alla casa Savoia potrebbero essere i pericolosi campanelli d'allarme ad una deriva Argentina? Credo sia opportuno iniziare a chiederselo visto che Il patrimonio monumentale ed artistico italiano vive oggi un reale rischio di dispersione. Sembrerebbe quasi che lo stato stia per dare fallimento e che per questo ogniuno rivendichi un proprio pezzo d'Italia prima del grande Crash, chi si porta via un obelisco, chi una basilica, chi una collezione... e il tutto senza incappare nell'opposizione decisa del vero proprietario: lo stato Italiano.
Forse proprio perchè tra poco lo stato italiano non esisterà più? Il contesto è delicato, la crisi economica e sociale si fa sentire in tutti i campi: operai a casa, costi della vita assolutamente proibitivi, pacchi bomba spediti un po dappertutto, incertezza del mercato e politica. Coincidenze pesanti e che fanno il "paio" ai progetti di Devolution del governo e al ritorno di un Re che a quanto pare sta già facendo la parte del padrone.
Sia chiaro che dal mio punto di vista politico non posso che salutare benevolmente una certa dissoluzione dello stato italiano per dichiarato fallimento con conseguente autodeterminazione dei popoli del quale essi fanno parte, ma è anche vero che se questo avvenisse secondo lo schema già sperimentato dell'Argentina i costi di una rivoluzione geopolitica sarebbero assolutamente insostenibili. I collanti di un paese sono sempre stati due: la memoria storica e l'autosufficienza economica; la prima che è sempre stata scarsina (questo lo bisogna ammettere) viene oggi minata profondamente, cos'è infatti l'obelisco di Axum se non una testimonianza storica del ruolo italiano nel mondo giusto o sbagliato che fosse? Cosa sono i palazzi che oggi rivendicano i Savoia se non il simbolo dell'autodeterminazione del popolo italiano su di un Re che col suo esilio ha trovato la libertà? La dispersione e la privatizzazione di questi monumenti è di fatto la cancellazione della memoria storica del paese Italia. I Savoia che si portano via gli arredi del Quirinale per trasferirli in una qualche loro reggia sarebbe l'icona più rappresentativa di un paese allo sfascio.
E lo sfascio economico sembra assolutamente vicino se consideriamo le politiche a "tutto condono" del governo oppure la ventilata tassa della solidarietà accennata quest'oggi da Berlusconi per sostenere il popolo siciliano nella "crisi dell'Etna".
Sembra una partita a scacchi o una scommessa ai cavalli, una cosa è certa, ancora un paio di questi campanelli d'allarme e io porto i miei soldi fuori dalle banche d'Italia, non si sa mai.