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    Attualita' di UGO LA MALFA



    La Sezione "Ugo La Malfa" di Cannitello (Rc) celebra l'anniversario della morte dello statista repubblicano

    Sabato 23 marzo 2002, presso la sezione del Pri "Ugo La Malfa" di Cannitello, i repubblicani di Villa San Giovanni, alla presenza del Coordinatore regionale Gianni Rizzica e del Segretario Provinciale Pino Nicolò, hanno celebrato l'anniversario della morte di Ugo La Malfa, avvenuta il 26 marzo 1979.

    Il segretario della sezione Mimmo Morabito, ha tracciato un profilo del grande statista repubblicano, la cui azione politica oggi rimane come un faro importante per l'orientamento dell'impegno di tutti gli iscritti al Partito Repubblicano Italiano.

    Morabito ha in particolare evidenziato come Ugo La Malfa abbia rappresentato in Italia la concezione più rigorosa di ciò che si chiama sviluppo dell'economia e delle forze sociali, secondo l'esperienza delle maggiori società industrializzate dell'occidente.

    La politica dei redditi e la convinzione della necessità di controllo dei meccanismi sociali per non cadere nel malgoverno, sono le principali colonne del suo pensiero.

    Ugo La Malfa, tra i promotori del Partito d'azione alla fine del conflitto mondiale, fu certamente uno degli statisti più determinati per la ricostruzione del Paese, più incisivi nella fase del boom economico e più importanti nelle creazioni delle premesse per la costruzione dell'Europa economica.

    Il suo pragmatismo finalizzato solo ed esclusivamente agli interessi dell'Italia è ancora oggi un esempio illuminante per tutti i repubblicani.

    Pino Nicolò nel congratularsi per l'iniziativa del segretario Morabito, ha regalato alla sezione un volume di scritti di Ugo La Malfa.

    Gianni Rizzica, in conclusione della commemorazione, ha ringraziato i presenti per la sensibilità dimostrata verso uno degli uomini più importanti del Pri ed ha augurato a tutti le massime soddisfazioni di un impegno politico che già mostra qualità eccezionali.

    Il segretario nazionale on. Francesco Nucara, ha inviato alla sezione un telegramma di ringraziamento a nome di tutto il Pri.

    ------------------------
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  2. #2
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    Ugo La Malfa nasce a Palermo nel 1903. Nel 1922 si trasferisce a Venezia, iscrivendosi a Ca' Foscari. Ha contatti con il movimento repubblicano di Treviso e con altri gruppi antifascisti. Nel 1924 si trasferisce a Roma. Partecipa alla fondazione dell'Unione goliardica. Il 14 giugno del 1925 interviene al primo congresso dell'Unione nazionale democratica fondata da Giovanni Amendola. Il movimento amendoliano è in seguito dichiarato fuori legge. Il giovane La Malfa figura nella "Pentarchia" che ha lo scopo di porre in liquidazione il movimento.
    Nel 1926, durante il servizio militare, viene trasferito in Sardegna per aver diffuso la rivista antifascista Pietre. Nel 1928 viene arrestato nel quadro delle retate seguenti all'attentato alla Fiera di Milano.
    Nel 1929 viene assunto come redattore all'Enciclopedia Treccani; nel 1933 è chiamato a Milano, presso la Comit, da Mattioli. Nel 1938 assume la direzione dell'Ufficio Studi della Banca Commerciale. Dal 1942 lavora intensamente, soprattutto con funzione di raccordo, per costituire una rete antifascista che confluisce nel Partito d'Azione. Trasferitosi a Roma, prende parte alla Resistenza e rappresenta il PdA in seno al Cnl. Nel 1945, col governo Parri, assume il dicastero dei Trasporti. Nel seguente governo De Gasperi, è nominato ministro per la Ricostruzione e in seguito ministro per il Commercio con l'estero.
    Nel febbraio del 1946 si tiene il primo congresso del Pda, nel quale risulta forte la corrente filosocialista di Lussu: La Malfa e Parri lasciano il partito. A marzo partecipa alla costituzione della Concentrazione democratica repubblicana: Parri e La Malfa risultano i soli due eletti della formazione alle elezioni di giugno per la Costituente.
    A settembre, incoraggiato da Pacciardi, La Malfa aderisce al Partito repubblicano italiano; deve scontrarsi con l'ostilità della vecchia guardia, rappresentata soprattutto da Conti.
    Nel 1947 assume, insieme con Belloni e Reale, la segreteria provvisoria del partito. Rieletto parlamentare nel 1948, viene confermato in tutte le successive legislature; è nominato ministro in vari governi. Fondamentale per i destini dell'economia italiana, l'opera da lui portata a termine, nel 1951, per la liberalizzazione degli scambi e per la soppressione dei contingentamenti. Il decreto sulla liberalizzazione apre la strada al "boom" economico italiano.
    Nel 1952 propone, senza successo, una "Costituente programmatica" tra i partiti laici; dal '56, insieme al Pri, sostiene l'idea di una riunificazione socialista. Nel 1957 il Pri ritira l'appoggio esterno al governo Segni; Randolfo Pacciardi lascia la direzione del partito. Nel 1959 La Malfa assume la direzione de La Voce Repubblicana. Nel 1962 è nominato ministro del Bilancio nel primo governo di centrosinistra, presieduto da Fanfani con l'astensione socialista. Nel marzo del 1965 è eletto segretario del Pri. Nel 1966, La Malfa e l' amico di antica data, Giorgio Amendola, comunista, figlio di Giovanni, aprono un dibattito di vasta eco: il leader repubblicano invita la sinistra a lasciare la sua vecchia ortodossia, ponendosi dunque come forza in grado di sviluppare un approccio pragmatico.
    Nel quarto governo Rumor (1973), La Malfa assume l'incarico di ministro del Tesoro; blocca la strada alla richiesta di aumento del capitale della Finambro, aprendo la strada al fallimento delle banche di Sindona. Nel febbraio dell'anno seguente si dimette dall'incarico a seguito di contrasti col ministro del Bilancio. In dicembre è vicepresidente del quarto governo Moro (bicolore Dc - Pri). Nel 1975 assume la presidenza del Pri; Biasini ne diviene segretario. Nel 1976, vincendo le resistenze della sinistra repubblicana, La Malfa porta il partito nella Federazione dei partiti liberali e democratici europei.
    Nel 1979 è vicepresidente del governo Andreotti e ministro del Bilancio. Il 24 marzo è colpito da emorragia cerebrale.
    Muore il 26 marzo.

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  3. #3
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  4. #4
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    Predefinito dal CORRIERE DELLA SERA del 25-03-2002

    Quarant'anni fa, il segretario del PRI Ugo La Malfa stilava la Nota Aggiuntiva, manifesto della programmazione del centrosinistra

    Ugo La Malfa, la politica dei redditi e il nodo sindacale

    di Paolo Savona

    Cade quest'anno il quarantennale della Nota aggiuntiva di Ugo La Malfa, il "manifesto" della politica di programmazione democratica del primo centrosinistra o, per usare un termine caro allo statista, della politica dei redditi. Era il 1962 e autorevoli centri del potere economico, quali la Banca Commerciale di Raffaele Mattioli e la Fiat di Vittorio Valletta, manifestavano preoccupazioni sul futuro dell'economia italiana. Preoccupazioni che non tardarono a manifestarsi con la crisi della bilancia dei pagamenti dell'ottobre 1963 e la fine del "miracolo economico". Cresceva inoltre nel Paese una spinta rivendicativa in termini di maggiori e più equi livelli di vita. La politica raccolse queste istanze e Ugo La Malfa, segretario del Partito repubblicano, se ne fece interprete avanzando la seguente diagnosi: "l'impetuoso sviluppo si è accompagnato al permanere di situazioni settoriali, regionali e sociali di arretratezza e di ritardo economico che non riescono a trarre sufficiente stimolo dalla generale espansione del sistema. Le pur notevoli capacità di crescita dimostrate dall'economia italiana non ci consentono di raffigurare il nostro ulteriore sviluppo economico come un movimento automatico destinato a continuare."

    La terapia proposta è in linea con la filosofia dei tempi: "la politica economica deve darsi carico della predisposizione di tutti i mezzi atti a rendere stabile il processo di sviluppo. Lo stesso progredire economico e il raggiungimento di livelli più elevati di reddito e di consumi lasciano scoperta un'ampia serie di bisogni la cui soddisfazione rappresenta la condizione di un ordinato e libero vivere civile": si riferiva ovviamente a ciò che siamo abituati a chiamare welfare o Stato del benessere.

    Gli strumenti principali di questa politica erano gli investimenti pubblici per dotare il Paese di infrastrutture economiche e sociali e, soprattutto, per perseguire l'obiettivo del pieno impiego. Essi dovevano essere accompagnati da accordi salariali non inflattivi volti a proteggere il potere di acquisto salariale e da prelievi fiscali necessari per tagliare i consumi voluttuari e lasciar spazio alla soddisfazione dei "bisogni fondamentali del vivere civile" (tra i quali La Malfa vede svettare la sanità e l'istruzione, ma anche "i trasporti tra casa e luogo di lavoro").

    La Malfa si preoccupa anche dell'assetto istituzionale capace di accogliere, finalizzare e realizzare questa politica. Propone infatti la estensione dei poteri del Ministero del bilancio alla materia della programmazione e l'accorpamento di quelli esercitati dai ministeri economici nel CIPE, (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) organismo tuttora operante.

    Egli avvertiva sin da allora tre punti deboli della sua proposta: l'autonomia dei sindacati, i modi di operare della pubblica amministrazione e la coerenza di tale azione con l'economia di mercato aperto alla concorrenza che egli stesso aveva propiziato con la liberalizzazione degli scambi e l'adesione al Trattato di Roma.

    Come noto i sindacati si rifiutarono di aderire alla politica dei redditi, l'efficienza della pubblica amministrazione non registrò grandi progressi ma invece rafforzò i suoi poteri autorizzativi sugli investimenti anche privati e l'economia di mercato ne patì di conseguenza; ciò, nonostante La Malfa avesse chiaramente indicato che il libero mercato rappresentava la base operativa per il successo della politica proposta.

    L'esaurimento logico e pratico di questa esperienza, che possiamo collocare verso la fine degli anni ottanta, ci consente di affermare, anche alla luce degli ultimi accadimenti e dei dibattiti in corso, che la diagnosi e la terapia di La Malfa reggono al peso del tempo e il fallimento si deve rinvenire nella matrice culturale del Paese e nelle istituzioni che ne sono l'inevitabile corollario. Nessuna politica può avere successo senza rendere la prima adatta alle nuove condizioni della concorrenza globale e le seconde in linea con queste esigenze.

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  5. #5
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  6. #6
    Anita
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    Quest'altranno ricorre il centenario della nascita di Ugo La Malfa.
    Cosa faranno in proposito gli amici repubblicani siciliani per onorarne la memoria.?
    Chi mi sa dare risposte?

  7. #7
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    Carissima Anita,
    sulle manifestazioni per il centenario di Ugo La Malfa e' stato gia' aperto un thread....leggibile all'url......:


    http://www.politicaonline.net/forum/...ght=centenario

    non appena saranno rese note le varie manifestazioni pubbliche delle organizzazioni locali....sara' nostra cura riportarle sul Forum.

    Un fraterno abbraccio


  8. #8
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    Lo scenario internazionale nel 24° anniversario della scomparsa di Ugo La Malfa

    A poco più di un mese dal centenario della nascita, il Partito repubblicano ricorda oggi il 24° anniversario della scomparsa di Ugo La Malfa, sullo sfondo di uno scenario internazionale completamente diverso rispetto alla fine degli anni '70, quando la pace del mondo, diviso in due blocchi contrapposti, si reggeva su quello che era chiamato l' "equilibrio del terrore".

    Fu in quello scenario che La Malfa, uomo dell'Occidente, non si stancò di dialogare con il Partito comunista italiano, il più forte partito comunista dell'Occidente, per convincerlo sulla necessità di accettare le regole dell'economia di mercato, le sole che avrebbero permesso alle classi lavoratrici di godere dei benefici della "società d'abbondanza" propria di un moderno paese industriale avanzato.

    Un dialogo che per il segretario nazionale del PRI non avrebbe mai dovuto compromettere il fermo ancoraggio dell'Italia alle sue scelte occidentali in politica estera e di difesa. E' in questo senso che egli definiva la politica estera "il contenitore della politica interna": lo spazio pubblico entro cui realizzare in una prospettiva di sviluppo la politica dei redditi, forma "ante litteram" di quel "patto per l'Italia" su cui sono caduti per mano brigatista D'Antona e Biagi.

    Un sottile filo rosso, quello dell'eversione armata, che Ugo La Malfa individuò già prima del sequestro e dell'uccisione di Aldo Moro, il quale, insieme con l'esponente repubblicano, intravide nella "democrazia compiuta", il solo sbocco per fare del Partito comunista, "pur nella distinzione dei ruoli", l'interlocutore essenziale per realizzare quella pace sociale ferocemente avversata dal "partito armato".

    Un dialogo che Ugo La Malfa tenne vivo anche nel momento di quella rottura consumatasi con l'ingresso dell'Italia nel Sistema monetario europeo, allorché in Parlamento il Partito comunista votò contro, mentre il Partito socialista, da poco guidato da Bettino Craxi, si distinse con l'astensione.

    Esempio emblematico, quello di Ugo La Malfa, di una coerenza adamantina espressa nella ferma determinazione di tenere l'Italia aggrappata alle Alpi contro quelle che egli chiamava le "derive mediterranee". Derive che oggi si colorano di quel pacifismo a senso unico venato di antiamericanismo viscerale di cui La Malfa aveva e avrebbe orrore.

    Roma, 26 marzo 2003

    -------------------------------------------
    tratto dal sito

  9. #9
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    Ricorre quest'anno il Centenario della nascita di Ugo La Malfa che nacque a Palermo il 16 maggio 1903.

    La Fondazione Ugo La Malfa e l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana hanno promosso l'istituzione del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita dello statista posto sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e istituito con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività culturali.


    L'apertura ufficiale delle celebrazioni avrà luogo nei giorni 15 e 16 maggio prossimi a Palermo.

    Il programma sarà pubblicato nei prossimi giorni.
    La segreteria del Comitato è a disposizione per ogni ulteriore informazione: Tel. 06/68301567

    INFORMAZIONI LOGISTICHE

    Si consiglia di procedere tempestivamente per eventuali prenotazioni alberghiere in quanto a Palermo non c'è disponibilità. Per tali esigenze ci si può rivolgere all'agenzia Eurocongressi al numero 091/302655.

    -----------------------
    tratto da --->

  10. #10
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    Predefinito ... programma aggiornato al 10 aprile 2003 ...

    Centenario della nascita di Ugo La Malfa
    Apertura ufficiale delle celebrazioni
    Palermo 15 e 16 maggio 2003


    Promosso da
    Fondazione Ugo La Malfa
    Istituto della Enciclopedia Italiana

    Roma, 10 aprile 2003
    ----------------------------
    Programma

    Giovedì 15 maggio 2003, ore 16.00
    Rettorato dell’Università di Palermo
    Sala Magna, Palazzo Steri
    Convegno economico
    “La Sicilia nell’Europa dell’euro:
    una piattaforma strategica”

    Venerdì 16 maggio 2003, ore 9.30
    Rettorato dell’Università di Palermo
    Sala Magna, Palazzo Steri
    Convegno storico
    “La Sicilia di Ugo La Malfa.
    Società, cultura e politica a Palermo all’inizio del ‘900”

    Venerdì 16 maggio 2003, ore 18.00
    Sala del Duca di Montalto, Palazzo dei Normanni
    Celebrazione ufficiale
    Presidente del Senato, professor Marcello Pera
    “L’eredità di Ugo La Malfa”

    Venerdì 16 maggio 2003, ore 21.30
    Teatro ‘al Massimo’
    Rappresentazione teatrale
    “Ugo La Malfa
    Il sogno della Repubblica”
    Atto unico in dieci quadri
    ---------------------------------------------
    La Sicilia nell’Europa dell’euro:
    una piattaforma strategica
    Convegno economico

    Giovedì 15 maggio 2003, ore16.00
    Sala Magna, Palazzo Steri
    Rettorato dell’Università di Palermo

    Saluto del Rettore dell’Università di Palermo, Giuseppe Silvestri
    Saluto del Presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro
    Saluto del Presidente della Fondazione Banco di Sicilia, Salvatore Butera

    Relazioni

    Paolo Savona, Presidente Fondazione Ugo La Malfa
    Nord e Sud nell’Europa dell’euro

    Carlo Dominici, Università di Palermo
    L’esperienza dei programmi di sviluppo della Sicilia

    Antonio D’Amato, Presidente della Confindustria
    Il sistema industriale: condizioni per lo sviluppo
    -------------------------------------------------------
    Coffee break
    --------------------------------------------------------
    Interventi

    Francesco Rosario Averna, Vice Presidente per il Mezzogiorno, Confindustria

    Giancarlo Cerutti, Vice Presidente per l’internazionalizzazione, Confindustria

    Riccardo Gallo, Presidente Istituto Promozione Industriale

    Marina Noè, Assessore all’Industria, Regione Sicilia

    Beniamino Quintieri, Presidente Istituto per il Commercio con l’Estero
    -------------------------------------------------------
    Conclusioni
    -------------------------------------------------------
    Giorgio La Malfa, Presidente della Commissione Finanze, Camera dei Deputati

    Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze

    Moderatore, Guido Gentili, Direttore “Sole 24 Ore”
    ----------------------------------------------------------------------------------
    La Sicilia di Ugo La Malfa.
    Società, cultura e politica a Palermo all’inizio del ‘900
    Convegno storico

    Venerdì 16 maggio 2003, ore 9.30
    Sala Magna, Palazzo Steri
    Rettorato dell’Università di Palermo

    Saluto del Presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, prof. Francesco Paolo Casavola
    ---------------------------------------
    Relazioni
    ----------------------------------------
    Prof. Piero Craveri, Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa”, Napoli
    La battaglia democratica di Ugo La Malfa

    Prof. Paolo Soddu, Università del Piemonte Orientale
    La formazione di Ugo La Malfa

    Prof. Antonio Jannazzo, Università di Palermo
    Vittorio Emanuele Orlando e l’eredità di Crispi: liberali e democratici a Palermo

    Prof. Salvatore La Francesca, Università di Palermo
    L’economia a Palermo

    Prof. Liliana Sammarco, Università di Palermo
    “Borghesia”, finanza e impresa nella Palermo dell’Art Nouveau

    Prof. Salvo Zarcone, Università di Palermo
    Immagini letterarie di Palermo agli inizi del Novecento
    ------------------------------------------------------------

    Celebrazione ufficiale

    Venerdì, 16 maggio 2003, ore 18.00
    Sala del Duca di Montalto, Palazzo dei Normanni

    Presiedono il prof. Francesco Paolo Casavola e il prof. Paolo Savona

    Saluto del Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, on. Guido Lo Porto
    Saluto del Presidente della Regione Sicilia, on. Salvatore Cuffaro
    Saluto del Sindaco di Palermo, on. Diego Cammarata
    Saluto del Rettore dell’Università, Prof. Giuseppe Silvestri
    Saluto del Segretario Nazionale PRI, on. Francesco Nucara
    ---------------------------------------------------------------------------------

    Discorso del Presidente del Senato
    sen. prof. Marcello Pera

    “L’eredità di Ugo La Malfa”

    ore 21.30
    Teatro ‘al Massimo’
    Rappresentazione teatrale

    Ugo La Malfa
    Il sogno della Repubblica
    Atto unico in dieci quadri

    --------------------------------------------------------------------------------

 

 
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