Origini e Natura dell'Islam - L'Italia? Una repubblica islamica

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Che meraviglia. C'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria anzi di antico. Roma e come se si mettesse l'abito di festa e piazza Montecitorio? Mai cosi bella. Ma perchè la piazza? Il Palazzo, il mitico palazzo di Montecitorio è tirato a lucido dai pavimenti agli ascensori, come mai in undici anni di vita repubblicana avevo visto. Ci voleva la visita del Papa alla Camere riunite. Ma perchè una visita? Molto di più visto che con le Camere ci saranno tutti i vertici istituzionali, presidente del Consiglio, presidente della Repubblica, presidente della Corte Costituzionale. Della Banca d'Italia non so. Tutti ad ascoltare il papa muti e referenti, più o meno come succede negli stati islamici, quando arriva l'Imam a dettare la linea. Che smacco per chi difende le istituzioni della Repubblica.
Vi posto la posizione del presidente del Partito che ho letto sulla Stampa di oggi.

da La Stampa del 13 novembre 2002

MUTI DAVANTI AL PAPA
Lettera di Giorgio La Malfa

Caro direttore,

credo che non siano state valutate fino in fondo le implicazioni politiche istituzionali e le conseguenze che comporterà la presenza del Pontefice nel Parlamento Italiano.
Alcuni osservatori hanno giustamente notato che non spetta al Parlamento invitare capi di Stato stranieri e atteggiarsi a loro interlocutore, e sottolineato che in ogni caso il capo spirituale della Chiesa cattolica non può essere considerato semplicemente il capo di uno Stato straniero.
Dal mio punto di vista il problema è ancora più spinoso, considerando le vicende storiche della formazione dello Stato italiano, quello che ha rappresentato nella nostra storia unitaria, la “questione romana”, il discusso concordato ed il ruolo di privilegio che la religione cattolica ha sempre goduto nel nostro Paese.
Il papa che entra nel Parlamento della Repubblica e che vi trova il Presidente della Repubblica ed il Presidente del Consiglio, rappresenta dunque un atto singolare che di per sé riduce la funzione della sede legislativa italiana ad una pura camera d’ascolto e di cerimoniale. Diverso sarebbe stato se il pontefice avesse incontrato precedentemente il capo dello Stato ed il capo del governo italiano, e poi avesse rivolto un messaggio al Parlamento. Con una tale attenzione formale, il Papa sarebbe stato un ospite autorevole dello Stato italiano ed il Parlamento informato della particolare attenzione che la Santa Sede rivolgeva all’Italia.
La circostanza per cui l’incontro avviene, invece, in una forma in cui tutte la autorità istituzionali della Repubblica assistono mute al discorso del Papa, rivela, a mio avviso, un’insensibilità politica ed istituzionale da parte di chi pur doveva averla. In questa maniera l’Italia diventa una semplice cassa di risonanza delle posizioni del Vaticano e questo per le nostre istituzioni è inconcepibile.
Ho visto che esponenti influenti del mondo cattolico rassicurano e tranquillizzano sul fatto che il pontefice non invierà certo un messaggio tale da interferire con l’autonomia delle leggi dello Stato italiano. Sono molto grato al Pontefice e alla Santa Sede per questo riserbo, ma sinceramente avrei preferito che l’autonomia dello Stato italiano non fosse affidata alla discrezione del Vaticano.
E’ inutile fingere di non sapere che la visione morale di Giovanni Paolo II, per quanto ovviamente rispettabile, è in conflitto con diverse leggi dello Stato italiano che proprio il Parlamento nella sua autonomia ha votato ed approvato. Sarebbe molto imbarazzante per il Parlamento trovarsi di fronte al problema di un reciso giudizio sulle proprie leggi da parte del Pontefice.
In ogni caso nel riconoscere il valore del messaggio morale della Chiesa cattolica, io credo che sia bene ricordare l’origine dello Stato unitario, i suoi valori laici e i passi compiuti per affermare questa democrazia. Mi domando se la forma di questa cerimonia e la posizione di sottomissione delle autorità dello Stato, non si risolva in un disconoscimento di questi nostri valori.
Se la giornata di giovedì fosse tesa a dare un’idea che i valori morali risiedono oltre Tevere e che è lì che la nostra Repubblica deve cercarli, essa sarebbe lesiva del nostro senso di indipendenza nazionale.

Giorgio La Malfa

[echiesa]

L'avevo letta, e l'approvo in toto
:eek
D'altronde con Dalema che va all'Opus Dei ( il primo che mi riparla dei massoni lo strozzo) che volevate succedesse?? Il Santo Padre comunque è uomo intelligente per cascare in alcuni tranelli!!!
Se vedo comunque uno solo dei presenti in quell'aula rendergli omaggio con inchini, baci ad anelli et similaria passo alla macchia e mi metto con Al Queida sapendo già dove colpire.Saluti
echiesa

[Anita]

Ti meravigli ?
Questa nostra sinistra ( a parole ) italiana e' troppo demagoga e piazzaiuola per mettersi contro le folle cattoliche e cosi' facendo non fa assolutamente crescere nel popolo italiano una giusta separazione tra la fede individuale e le cose della politica di tutti i giorni.
Il Popolo porta i voti e tutti ci vogliono mettere il cappello sopra.

[agaragar]

Originally posted by Anita
Ti meravigli ?
Questa nostra sinistra ( a parole ) italiana e' troppo demagoga e piazzaiuola per mettersi contro le folle cattoliche...

quali folle, quelle che hanno vinto i referendum su divorzio e aborto?

[lucifero]

Originally posted by Anita
Questa nostra sinistra [..]non fa assolutamente crescere nel popolo italiano una giusta separazione tra la fede individuale e le cose della politica di tutti i giorni.

Ah, quindi è di questo che ci dobbiamo scandalizzare: che la sinistra non osteggi quello che i nostri alleati (Berlusconi, Casini, Pera - non credo l'iniziativa sia stata di Ciampi) hanno deciso!

[kid]

Per cui non ci si ricorda che il Pci si trovò in imbarazzo con il referendumsul divorzio, la legge che i cattolici volevano abrogare era di un socialista e la campagna divorzista se l' assunsero in primo piano i radicali. Quanto alla visita del Papa, bhe l'idea era di Violante e Casini se ne è solo appropriato e ancora non gli pare vero.

[kid]

Violante presidente della Camera ha invitato il Papa in questa formula ignobile per il rispetto dell'indipendenza dello Stato italiano nei tempi scelti dal pontefice che ha dato la disponibilità per quest'anno in cui presiede Casini. Per cui è il centrodestra che non si è oposto ad una iniziativa della sinistra. Del resto era D'Alema che si era recato in vaticano con tutta la famiglia e non Berlusconi, a dire che il Papa era un punto di riferimento morale. Per noi, se non fosse chiaro, il punto di riferimento morale è la repubblica democratica.

[lucifero]

Originally posted by calvin
Per cui è il centrodestra che non si è opposto ad una iniziativa della sinistra.

Ah bè, stante così le cose, chiedo venia.

Non ne farei però occasione di distinguo su se siano più clericali a destra o a sinistra.

Piuttosto, godiamoci per una volta il fatto che si è un po' in evidenza e cerchiamo un raccordo con le altre voci laiche.

Lato mio sono poi coscientissimo del clericalismo che alberga nei DS; di Violante poi, in particolare, non ho un gran concetto (vedi anche le uscite revisioniste).

[kid]

nels enso che non credo che i ds siano clericali e poco mi importa che Casini lo sia. Il problema sono le istituzioni italiane. Anche se non sta alla Camera dei deputati assumere un'iniziativa di questo genere, al limite è lo Stato italiano, attrvaerso il governo che invita il Papa e lui può anche intervenire alla Camera nella forma che più gli piace e la Camera gli tributa il dovuto rispetto. Ma le istituzioni italiane vengono fatte salve solo se il capo del governo ed il capo dello Stato, non assistono all'omelia del Papa, ma lo incontrano riservatamente. A quel punto se il Papa parla alla Camera è sua premura tener conto della posizione italian che gli è stata precedentemente espressa e non noi che dobbiamo appellarci al suo senso di responsabilità. Insomma perchè dovrebbe essere il Papa responsabile verso la nostra autonomia se non lo è il Capo dello Stato. Berlusconi, ovviamente, non sa nemmeno dic he si parla, ma il presidente della Repubblica deve starsene chiuso nel Quirinale e non andare a fare scena muta. Il disastro cari amici lo fa Ciampi se va, come va, a sentire il papa.

[lucifero]

clericalismo (a diversi gradi) è per me auspicare o tollerare che il potere ecclesiale influenzi gli affari secolari.

Riguardo a Ciampi, non ho seguito l'evolvere della questione; ma penso che avrebbe dovuto porre, molto prima, in maniera discreta, dei paletti.
A questo punto, con quella sparata di presenze (e non si può certo premere su quell'opusdeino di Fazio!!), la sua assenza, peraltro giusta, susciterebbe un vespaio non indifferente.

Ah, io sono favorevole ai vespai, sono un estremista, ma non so se sia il caso.
Se non lo era per i Savoia, perché porsi adesso contro il sentimento generale?