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Risultati da 1 a 10 di 30
  1. #1
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    Predefinito SNDG - Via libera alla prostituzione in casa ?

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    Per altri sondaggi visita......:
    http://www.politicaonline.net/forum/...highlight=SNDG
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    I sondaggi on-line del nostro Forum Repubblicano non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti i forumisti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere agli amici di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

    ------------------------------------------------------------------------------------
    Il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare oggi un disegno di legge che modifica, 44 anni dopo, la legge Merlin
    Prostitute, si fa sul serio: via dalle strade
    Consentito solo il lavoro “in casa”. Protestano cattolici, centrosinistra e le stesse “squillo”

    Claudia Marin

    ROMA – Ore contate per la prostituzione in strada, per gli eros center e per le vecchie case d'appuntamento. Con sanzioni severissime per i trasgressori, uomini e donne. Via libera, invece, alla prostituzione in appartamenti ad hoc, magari con le «signore» organizzate in cooperativa.
    Oggi il Consiglio dei ministri esaminerà e approverà – secondo le ultime dichiarazioni di Bossi – la proposta di legge – firmata dai ministri delle Riforme Istituzionali e delle Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo, e dal vicepremier Gianfranco Fini – che intende cambiare, per la prima volta dopo quarantaquattro anni, la legge Merlin.
    Tra i punti salienti del testo, come detto, il divieto di esercitare la prostituzione in tutti i luoghi aperti e aperti al pubblico. Aspre le pene: la prima trasgressione costerà alle prostitute una multa da 200 a 3000 euro, mentre in caso di recidiva scattano le manette, con reclusione da venti giorni a tre mesi, e un'ulteriore multa da duecento a mille euro. Per i clienti sorpresi con le prostitute in un luogo aperto, multe da duecento a mille euro la prima volta; in caso di recidiva, pagheranno da cinquecento a duemila euro, e, se il reato avviene in auto, ne subiranno il sequestro per quaranta giorni. Via libera, invece, alla prostituzione in casa. Perfino se le 'squillò si riuniscono in “cooperative” (non previste esplicitamente, ma di fatto non punibili). Per loro, l'obbligo di sottoporsi a controlli sanitari, connesso al divieto di trasmettere malattie attraverso rapporti sessuali. Il testo tende a depenalizzare il favoreggiamento: chi assiste le donne riunitesi in casa a scopo prostituzione non commette reato, purché non lo faccia a fini di lucro. Neppure chi affitterà una camera di casa propria ad una prostituta sarà punibile. È evidente il carattere di mediazione dell'ipotesi di riforma della legge Merlin. Bossi avrebbe voluto gli eros center nelle grandi città; di parere opposto Stefania Prestigiacomo, contraria anche all'imposizione di controlli sanitari. Tutto il governo d'accordo, invece, su un punto che fa da “ratio legis”: l'urgenza di privare marciapiedi di tutta Italia dell'esposizione di corpi in vendita. Perciò il documento prevede l'inasprimento delle pene per chi gestisce il racket della prostituzione. Aumenteranno di due terzi nel caso di associazione a delinquere (ex articolo 416 del codice penale), e saranno più dure anche per la prostituzione minorile. L'articolo 5 prevede assistenza e protezione per le donne, in maggioranza straniere, che vogliano abbandonare la schiavitù sul marciapiede. Soddisfatta Daniela Santanchè di An, che pone in rilievo un punto nevralgico: il prossimo passo per le prostitute, sostiene, sarà il pagamento delle tasse. Ma loro, le lucciole, non ci stanno. «Faremo una dimostrazione, un sit in davanti al Parlamento, qualsiasi cosa perché non passi questa legge». È il commento della portavoce delle prostitute di Torvaianica. La donna è organizzata per lavorare in tutta sicurezza: «Sono in collegamento con i Carabinieri – racconta – e ho le telecamere a circuito chiuso». Per lei il problema più grave è quello fiscale: «Vogliono questa legge – dice – solo per farci pagare le tasse. Una per il permesso, una per la Asl, ma soprattutto quella per il fatturato annuo». E conclude: «Io posso guadagnare anche un milione al giorno. Il governo Berlusconi vuole sfruttare la prostituzione». Le critiche alla proposta, del resto, giungono da più parti. Per don Oreste Benzi, da anni impegnato nel recupero delle prostitute, il testo è «una cosa da buttare ed inutile». Per Elettra Deiana, deputata di Rifondazione Comunista ed esponente del movimento femminista, «niente di questo testo parla di diritti civili e di dignità». Zanella dei Verdi definisce la proposta «una decisione frutto del malcostume della Casa delle Libertà di mercanteggiare al proprio interno su questioni di estrema delicatezza e importanza». «È offensivo e aggrava il nostro disagio questo apparente tentativo di 'risolverè il problema della prostituzione», fa sapere seccamente il presidente del Gruppo Udc alla Camera, Luca Volontè. Molto critico anche Giuseppe Fioroni, responsabile della Margherita per le problematiche sociali, ed ex Ppi, che parla di legge «farisaica e dannosa». La critica più significativa riguarda proprio la possibilità che la prostituzione non venga più esercitata per strada o comunque in luoghi aperti, ma in case private. L'idea non piace nemmeno ad Alessandra Mussolini, deputata di An, che pure in linea generale condivide la legge: con le prostitute nelle case, secondo la Mussolini, ci sarebbe un ritorno ai tempi precedenti alla legge Merlin, e sarebbe anche di grande imbarazzo: chi e come potrebbe disciplinare in quali palazzi aprire queste case? E come potrebbe difendersi un cittadino nel momento in cui nel suo condominio mettesse radici una casa di prostitute? Per la Mussolini, meglio pensare alla creazione di zone, di aree speciali dedicate alla prostituzione. Critiche anche da Franco Grillini, esponente storico dell'associazionismo gay ed oggi deputato Ds: secondo lui la prostituzione richiede, per essere efficacemente eliminata, la massima liberalizzazione e non la massima repressione. Entusiasta invece il parere della Lega nord. «Ben venga il primo passo da parte del governo sulla necessità di togliere dalle strade le prostitute, eliminando il turpe mercimonio a cielo aperto, afferma Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato. E aggiunge: «Resto dell'idea che le prostitute devono pagare le tasse, in quanto è inconcepibile che debbano pagarle i minatori e gli operai d'altoforno e non quelle “professioniste”».
    ---------------------
    tratto da
    LA GAZZETTA DEL SUD 25 ottobre 2002

  2. #2
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    Predefinito CORRIERE DELLA SERA 25 ottobre 2002

    Prostituzione legale, critiche dai cattolici

    Da Tabacci a Cirami, centristi contro il nuovo testo. Bossi: ma i ministri sono d’accordo, oggi il via libera

    ROMA - Divide i centristi la riforma della legge Merlin. Quel testo del governo che stamattina approderà a Palazzo Chigi ha scatenato anche le ire dell’opposizione, oltre a quelle del prete che combatte contro la prostituzione: Don Oreste Benzi ha minacciato di portare in piazza Montecitorio tutte le sue ex prostitute, per un sit-in di protesta, magari in concomitanza della visita del Papa alla Camera. Ma Umberto Bossi, il ministro leghista che ha firmato il testo insieme a Stefania Prestigiacomo e al vicepremier Gianfranco Fini, non ha dubbi: «Credo proprio che domani approveremo la legge: c’è l’accordo tra i ministri». Del resto la spaccatura tra i centristi è verticale: i due ministri sono d’accordo con la riforma della Merlin. L A SPACCATURA. Contro i cinque articoli che vietano la prostituzione in strada e tollerano quelle nelle case si scagliano i parlamentari dell’Udc: «E’ un testo offensivo, un tentativo finto di risolvere il problema ed invece nei fatti finisce con il legalizzare la prostituzione nelle case e regolarizzare la mercificazione dei corpi», commenta Luca Volontè, alla Camera presidente dell’Udc. Che decreta: «Questo testo non passerà mai, i nostri ministri si opporranno». La verità, però è che i due ministri centristi dell’Esecutivo su questo testo non hanno nessuna intenzione di far opposizione. Anzi. «Sono soddisfatto di questo testo che ha accolto le nostre richieste», dice Carlo Giovanardi, ministro per i Rapporti con il Parlamento. E aggiunge: «Sono convinto che anche Volontè sarà d’accordo». Gli fa eco Rocco Buttiglione, titolare del dicastero delle politiche Comunitarie: «E’ un testo che ci soddisfa. Capisco che bisogna essere chiari: nessuno di noi vuole tornare alle case chiuse. E con questa legge non succede, non succede affatto».
    Eppure un po’ tutti i parlamentari centristi protestano. A cominciare da Melchiorre Cirami: «Il problema della prostituzione è il racket che ci sta dietro. E questo testo non lo risolve: aumentare le pene per gli sfruttatori non serve, non ha mai portato da nessuna parte». Poi Bruno Tabacci: «Non mi piace la filosofia di base. Ci si pone un problema este tico, liberare le strade dalle prostitute, ma non si interviene sulla sostanza del problema, sul lato umano». Ma anche Dorina Bianchi: «Non mi piace questo concetto di mutuo soccorso tra le prostitute che vogliono esercitare in casa . Non si chiamano cooperative, ma di fatto si tollerano».
    I DUBBI DELLA MUSSOLINI . Alessandra Mussolini, deputata di An, non guarda con favore alla proposta di legge del governo: «Non mi convince l’idea che la prostituzione si possa fare nelle case: una cosa dal sapore antico, sembra quasi un ritorno a prima della legge Merlin. E’ un concetto maschilista e poi rischia di porre fuori da ogni controllo il fenomeno della prostituzione. Molto meglio creare delle zone dove si sa quello che c’è».
    L’OPPOSIZIONE . E’ un coro di critiche quello che si leva dai banchi della minoranza su questo testo. A cominciare dai diessini Marcella Lucidi («è un testo puritano e maschilista») e Franco Grillini («ci vuole più libertà, non meno libertà»), passando per Pia Locatelli dello Sdi («è una legge contraddittoria»), Elettra Deiana di Rifondazione («non c’è nulla sui diritti civili in questo testo), Luana Zanella dei Verdi («è un testo inquietante»). E secondo Giuseppe Fiororni della Margherita «questo testo, farisaico e dannoso, è il prezzo pagato a Bossi per far approvare la legge Finanziaria».

  3. #3
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    Predefinito BRESCIA OGGI 25 ottobre 2002

    Arriva in consiglio dei ministri il disegno di legge che riforma la Merlin. Le lucciole potranno operare nelle abitazioni
    Prostitute nelle case: è polemica
    Contrari i centristi.

    Divieto di esercitare la prostituzione in luoghi pubblici o comunque all'aperto. Punizioni anche per i clienti sorpresi con le prostitute in un luogo aperto. Possibilità di prostituirsi in casa. Sono, in sintesi, i punti principali di una proposta di legge per regolamentare la prostituzione messa a punto dal Ministero delle pari opportunità: la riforma della Merlin sarà esaminata oggi dal Consiglio dei ministri. Ma ecco come la questione della prostituzione è affrontata in alcuni paesi occidentali:

    Francia
    - La legge non considera reato la prostituzione, ma mano pesante contro l'adescamento e i clienti. Alcuni deputati hanno chiesto la riapertura delle case chiuse.

    Germania
    - La prostituzione è regolata dalla nuova legge entrata in vigore il primo gennaio scorso, che praticamente legalizza l'attività delle 400.000 «lucciole» del paese. La nuova normativa assegna alle prostitute tutte le garanzie assicurative in materia di malattia, disoccupazione e pensione. L'attività dei bordelli è consentita legalmente.

    Gran Bretagna
    - Fornire sesso a pagamento non è illegale, ma lo sono l'adescamento e lo sfruttamento della prostituzione. Le prostitute prevalentemente lavorano in locali e abitazioni private, ma anche in strada.

    Spagna
    - Le case chiuse sono state dichiarate illegali nel 1956 ma gli antichi bordelli sono diventati club.

    Olanda
    - La prostituzione è legale fin dai tempi di Napoleone (1815) e dall'ottobre 2000 sono diventati legali anche i bordelli.

    Usa
    - La prostituzione è illegale. L'unico stato che la permette è il Nevada (lo stato della città tentatrice Las Vegas).

    Soddisfazione a destra, critiche dal centro e dalla sinistra, anche a Brescia.

  4. #4
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    Predefinito

    Può essere un primo passo, ma mi sembra la solita legge italiana, per cui il peccato si deve fare di nascosto e non alla luce del sole.
    Un pò di coraggio: se si ritiene la prostituzione un fatto ineludibile si faccia come negli altri paesi, con il permesso di aprire vere e proprie maison, con tanto di licenza, controlli igienico-sanitari come in tutte le attività, possibilità di usufruire di pensione dietro versamenti etc etc. Questa mi sembra la solita cosa " per la strada non non più,ma di nascosto in casa si, ma senza nessun controllo se non sull'eventuale maitresse che non guadagni. Così il problema si sposterà dalle strade alle case: se avete un appartamento sfitto siete a cavallo, dato che lo potrete affittare a prezzi esosi e senza nessun problema di ordine giudiziario. In pratica si dice fate quello che vi pare ma non per la strada, che sta male. Se l'idea iniziale può pure essere giusta ( può essere!!), la messa in pratica non mi sembra un granchè.
    L'importante sarà vedere di trovare il modo per togliere più gente possibile dalla strada ma non per mandarla a lavorare in casa, ma per fare in modo che non ci sia più la necessità di farlo.
    saluti
    echiesa

  5. #5
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    Predefinito tratto da http://www.benessere.com/sessuologia/prostituzione.htm

    Breve "scheda" sull'argomento
    -----------------------------------------------------------------------------------
    PROSTITUZIONE

    Pur non potendo affermare con certezza che, come si suole dire, sia il mestiere più antico del mondo, della prostituzione si trovano notizie nel codice babilonese che data 2000 anni prima di Cristo.
    Tanto in Oriente che in Occidente, offrire prestazioni sessuali a pagamento è stata ed è una pratica molto diffusa che, in alcuni contesti, ha visto una diffusione crescente negli ultimi anni.
    Legalizzata e normata in alcuni Paesi con l’organizzazione di appartamenti o quartieri dove viene relegata, nella maggior parte degli altri Stati e culture, malgrado esistano leggi che la proibiscano e che, soprattutto, ne sanzionino lo sfruttamento, è consuetudine ostentata.

    Il fenomeno

    L'UNICEF ha valutato che ogni anno nel mondo 1.000.000 di donne è oggetto di traffico a scopo di sfruttamento sessuale e che il 35% di loro sono minorenni.
    In Italia ci sono sulle strade 25.000 donne extracomunitarie di varia provenienza (Nigeria, Albania, ecc,).

    Per parlare della questione nella realtà odierna, occorre prenderne in considerazione i tre gruppi coinvolti: gli sfruttatori, le prostitute e i clienti.

    GLI SFRUTTATORI

    Rappresentano l’aspetto più condannabile (e condannato spesso soltanto in teoria) dalle leggi contro la prostituzione. A differenza che in epoche passate, oggi si tratta prevalentemente di gruppi o gruppetti criminali che solitamente inducono alla prostituzione persone non consenzienti con la violenza fisica e psicologica. Il triste fenomeno dell’immigrazione clandestina (quasi sempre indotta con raggiri, quando non forzata) di ragazze e di giovani donne (ma anche di giovani maschi e di transessuali) dai paesi dell’Est d’Europa, dai Balcani, dall’Africa e dal Sud America costrette a prostituirsi, rappresenta oggi una delle maggiori fonti di guadagno illecito (spesso associata allo spaccio di droghe) della faccia deteriore dell’immigrazione nel nostro Paese.

    LE PROSTITUTE

    Sembra siano tramontati i tempi di "bocca di rosa", la prostituta cantata da Fabrizio De Andrè di cui si diceva che lo facesse per passione.
    La prostituzione diffusa oggi è infatti di tre tipi:

    coloro che vi si dedicano con un relativo margine di scelta
    coloro, come i tossicodipendenti (femmine, ma anche maschi) che la praticano per procacciarsi il denaro per la droga
    coloro che vi sono costrette da sfruttatori privi di scrupoli.
    Evidentemente, la sofferenza vissuta è variabile nei tre gruppi, ma fa da sfondo, più o meno invadente, ad ognuno di quelli.

    I CLIENTI

    Se la prostituzione è tanto diffusa, è evidente che la richiesta è molto grande.

    Una recente ricerca di un gruppo torinese che ha aperto una linea telefonica per coloro che vogliono liberarsi dal vizio di frequentare le prostitute e che, con lo slogan “Parliamone liberamente”, fa capo al numero 011/4330388 ha evidenziato che:
    la fascia di età dei clienti è molto ampia, tra i 16 e gli 80 anni
    nella fascia di età tra 19 e 24 anni il 16% ha avuto rapporti con prostitute
    il 43% dei clienti richiede rapporti non protetti
    il 70% è di coniugati
    le cause dichiarate che più frequentemente spingono verso una prostituta sono la solitudine e la difficoltà a instaurare relazioni significative con le donne


    A questi dati va aggiunto il rischio corso dai clienti, spesso volontariamente, di contrarre MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE, con picchi maggiori con tossicodipendenti, omosessuali e transessuali.

    Va anche detto che il rischio è anche per le prostitute, essendo stato evidenziato che tra le popolazioni più a rischio di trasmettere infezioni ci sono i clienti della fascia di età tra i 40 e i 50 anni.

  6. #6
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  7. #7
    Garibaldi
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    E le tasse????????''
    Ma poi si e' saputo se
    i TASSI pagano le TASSE ????

  8. #8
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    Chiediamo aiuto al vocabolario della Garzanti per vedere qual'e' il significato della parola lavoro....il vocabolario recita cosi'....:

    s. m.
    1 impiego di energia volto a uno scopo determinato: il lavoro dei buoi, di una macchina, dei muscoli | in partic., attività umana diretta alla produzione di un bene, di un servizio o comunque a ottenere qualcosa di socialmente utile : lavoro manuale, intellettuale; essere pieno di lavoro; avere poco, molto lavoro; un lavoro interessante, difficile, impegnativo, faticoso, umile; un lavoro di pazienza, di concetto; intraprendere, terminare un lavoro; mettersi al lavoro | lavoro in affitto, nell'uso giornalistico, trasferimento temporaneo di un lavoratore da un'azienda in crisi per eccesso di mano d'opera a un'altra che invece ne ha bisogno | lavoro usurante, tipo di lavoro che produce nel lavoratore un logorio psichico o fisico | stanza, tavolino da lavoro, dove si lavora | giorno di lavoro, lavorativo, feriale | lavori femminili, per tradizione, cucito, ricamo e maglia | lavori domestici, le faccende di casa | il lavoro dei campi, le operazioni inerenti alla coltivazione della terra | lavori forzati, quelli, pesantissimi, imposti un tempo ai condannati a gravi pene | lavori pubblici, fatti eseguire dallo stato o dagli enti locali per la realizzazione di opere destinate a pubblico servizio | lavori in corso, scritta che appare su cartelli stradali per avvertire che si stanno eseguendo opere lungo la carreggiata o su di essa. DIM. lavoretto, lavorino, lavoruccio ACCR. lavorone PEGG. lavoraccio
    2 occupazione retribuita; esercizio di un mestiere, di una professione, di un'arte: lavoro autonomo, dipendente, subordinato; vivere del proprio lavoro; essere abile, inabile al lavoro | in partic., attività svolta alle dipendenze di qualcuno in cambio di una retribuzione: lavoro fisso, precario; lavoro a giornata, a cottimo, a ore; lavoro a domicilio; datore di lavoro; contratto, rapporto di lavoro; l'ambiente di lavoro; il mondo del lavoro; cercare, trovare, avere (un) lavoro; mercato del lavoro; ricevere un'offerta di lavoro; presentare domanda di lavoro; offerta, domanda di lavoro, in economia, rispettivamente, la quantità di ore lavoro o di lavoratori che si offrono per attività lavorative e la quantità che è richiesta dagli imprenditori; diritto del lavoro, quello che disciplina i rapporti tra lavoratori e datori di lavoro, l'attività sindacale e la previdenza sociale | i lavoratori nel loro insieme, come classe: lo scontro tra il lavoro e il capitale | il luogo dove si lavora: andare al lavoro; tornare dal lavoro; il percorso casa-lavoro; incidente, infortunio sul lavoro
    3 spec. pl. serie di attività svolte da gruppi di persone, organi collegiali e sim.: prendere parte ai lavori della giuria; i lavori parlamentari
    4 il risultato, il prodotto dell'attività lavorativa: lavori d'artigianato; un bel lavoro di oreficeria; consegnare, ritirare un lavoro; un lavoro scientifico, letterario, di teatro
    5 l'azione degli agenti naturali: il lavoro delle acque, dei venti
    6 (fam.) imbroglio, maneggio, guaio: è un bel lavoro!
    7 (fis.) prodotto scalare di una forza per lo spostamento del suo punto di applicazione.

    ------------------------------------------------------------------------------------

    Sembrerebbe evincersi da cio' che l'arte delle professioniste del piacere rientri nella casistica dei lavori....infatti spesso, anche in senso figurato, si dice.....:

    le ho fatto un lavoro cosi'....
    ho un lavoro per le mani.....
    fa di quei lavoretti....

    Configurandosi quindi una prestazione d'opera (alcuni dicono artistica) ....ne scaturisce necessariamente una retribuzione rapportata ai valori di mercato di tali prestazioni.....il problema semmai e' come misurare le prestazioni in qualita' ed in numero.
    Con quali strumenti ? Con quale affidabilita' ? Con quali margini di evasione ? Ci saranno futuri condoni ? Passeremo dall' unisex all' unitax ?

    Un fraterno saluto.

  9. #9
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  10. #10
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